Impregilo resta alto e si punta alla rinascita

 La crisi delle costruzioni interessa non solo le singole ditte che non trovano più spazi edificabili nel nostro paese, ma interessa anche i grandi colossi dell’edilizia tricolore, tra cui, ad esempio, l’azienda Impregilo. Le azioni di quest’ultima, però, restano ad un buon livello in borsa e sono quasi tutti sicuri che ci sarà presto un rilancio.

 Calano i permessi per le nuove costruzioni

Impregilo, a piazza Affari, continua a rimanere sopra la soglia dei 4 euro e molto di questo “volare alto” si deve alle scelte di Salini che ha pensato di lanciare un’offerta per il titolo. In realtà, c’è da considerare anche la volontà di Gavio di ribaltare la situazione e le intenzioni dell’imprenditore romano che vuol e arrivare ad avere nelle sue mani il 50,1 per cento delle azioni Impregilo.

 Per l’immobiliare ripresa dal 2014

Il titolo in questione, al momento, ha una liquidità ridotta, ma si potrebbe approdare ad una situazione totalmente nuova se fossero mantenuti i valori dell’Opa di Salini che adesso, a vederla dall’esterno, possono apparire anche eccessivi, rispetto al 29% delle azioni che sono del gruppo Gavio. Di fatto, però, offrono agli investitori, un modo per monetizzare la loro posizione rispetto al titolo.

Gli analisti fanno presente che se riuscisse l’impresa di Salini di accaparrarsi la maggioranza assoluta di Impregilo, allora per Gavio la situazione si complicherebbe di molto e rimanere azionista di Impregilo sarebbe davvero difficile.

Per Visco le tasse sono ancora troppo alte

 Ci sono moltissime scadenze all’orizzonte, per quanto riguarda gli appuntamenti con il Fisco e durante il Forex di Bergamo, Ignazio Visco ha ribadito che la pressione fiscale in Italia è eccessiva. Non siamo di fronte a una scadenza vera e propria né tanto meno di fronte ad una normativa fiscale neonata, ma occorre comunque prendere coscienza dei cambiamenti che interessano il nostro paese.

 Le scadenze fiscali mettono a repentaglio le vacanze degli italiani

Secondo Ignazio Visco, infatti, bisogna proseguire sul terreno delle riforme per sostenere con forza la crescita del paese. Attualmente, l’Italia, è osservata speciale dagli organismi internazionali e dagli investitori esteri che vogliono essere sicuri, partendo dall’impianto fiscale, che sarà conservano una specie di equilibrio dei conti pubblici.

 Visco interviene su crescita e riforme

La pressione fiscale, dunque, resta importante e resta ad un livello abbastanza alto, tanto che Visco ribadisce l’importanza di alleggerire le imposte sul medio periodo. L’elevato livello di fiscalità che “colpisce” i cittadini, tanto quanto le imprese e le banche, può avere un effetto depressivo.

La crisi, tuttavia, non si è affatto conclusa, né in Europa, né nel nostro paese. L’Italia non può dire di avere alle spalle la crisi finanziaria e le recessioni che l’hanno confermata. Il PIL per esempio, dopo due anni di crisi, si trova comunque ad un livello più basso, 7 scalini più indietro rispetto al 2009.

Battuta d’arresto per il redditometro

 Il redditometro che deve misurare in modo dettagliato la ricchezza degli italiani, scovando le incongruenza tra redditi percepiti e dichiarati e spese realmente sostenute, è stato considerato fin da subito uno strumento luciferino. Vale a dire che tutti ne hanno riconosciuto la potenza e la scrupolosità.

 Cambiano le spese, attenti al redditometro

Peccato che sia stato messo a punto in modo troppo meticoloso e molti contribuenti sono andati nel panico. Adesso, per ritrovare la fiducia dei cittadini, l’Erario ha pensato di fare delle correzioni che appaiono come una vera battuta d’arresto del Redditometro.

 Che impatto hanno le spese medie Istat

In pratica è stato deciso che le spese medie dell’Istat saranno tenute in considerazione nel Redditometro, soltanto nel caso in cui nasca un contraddittorio tra il fisco e i contribuenti. In più non saranno tenuti in considerazione i risparmi accumulati dai cittadini nel 2009 e nel 2010, almeno nella prima fase dei controlli. Questo vuol dire che le disponibilità finanziarie dei cittadini finiranno sotto la lente d’ingrandimento soltanto se il contribuente sarà chiamato a presentarsi davanti all’amministrazione finanziaria. Infine, per quanto riguarda gli investimenti, il Fisco ha deciso di spalmare le somme in cinque anni.

► Parametri, spese e spia del Redditometro

Tutte queste novità sono state comunicate dall’Erario durante  un incontro che si è tenuto la settimana scorsa con tutte le associazioni di categoria. Adesso si attende di avere la certezza di queste prospettive, in due circolari dell’amministrazione finanziaria.

I paesi più cari d’Europa

 Invece che usare le statistiche, si può provare a definire la condizione economica e finanziaria di un paese usando un altro indicatore, l’indice Big Mac che in questi anni ha aiutato molti analisti a scovare, nel mondo, i paesi in difficoltà e quelli che invece possono considerarsi estranei alla crisi.

Il principio è nella presa di coscienza che un certo bene, in questo caso il panino Big Mac della catena McDonald’s viene pagato grosso modo la stessa cifra in tutto il mondo. Nella realtà, chiaramente, questo non accade e in base alla salute di un paese, è scelto un prezzario differente.

 L’indice Big Mac evidenzia la forza dell’euro

L’indice Big Mac applicato alla condizione europea, rivela che tra il luglio del 2011 e il gennaio del 2013, si sono create delle situazioni molto complesse nello spazio dell’Euro. A sdoganare le reticenze con un’interpretazione asettica dell’accaduto ci ha pensato Guntram Wolff, un economista press Bruegel.

► Secondo Barclays i problemi arrivano da Berlusconi

Wolff, con i dati dell’indice pensato dall’Economist, ha scoperto che c’è stato un aumento dei prezzi inferiore alla media, in Grecia, in Portogallo e in Spagna, mentre sembra che il prezzo del Big Mac sia addirittura sceso in Irlanda. In generale, a livello economico e finanziario, sono queste le realtà da tenere maggiormente d’occhio.

L’Italia è infine il paese più caro della zona euro, nonostante il forte indebitamento tricolore. Comprare un Big Mac a Roma o a Milano costa mediamente 3,85 euro, mentre per fare lo stesso acquisto in Germania si spendono “soltanto” 3,60 euro.

Guida al conto corrente multiservizi

 Che cos’è un conto corrente multiservizi?

Un conto corrente multi servizi è un conto che permette di avere tutti i servizi tipici di un conto corrente tradizionale e, in più, una serie di benefici come condizioni favorevoli per il canone mensile, tassi più alti sulle somme depositate che sono, solitamente, abbinate all’attivazione di un servizio accessorio come prestito, fido o pacchetto azionario.

Il conto corrente multi servizi conviene?

Per rispondere a questa domanda è necessario capire quale tipo e quante operazioni si intende fare con il proprio conto e poi capire se il costo del conto stesso è vantaggioso o meno.

Nel caso di un conto corrente multiservizi, che prevede spesso anche condizioni agevolate su molti servizi assicurativi, la convenienza sta nel pacchetto di servizi che la banca include nel canone mensile da pagare, che può variare molto da istituto a istituto e in alcuni casi può anche essere pari a zero.

I migliori conti corrente multiservizi disponibili

Conto Sostenibile Più di Banca Etica

Rivolto principalmente alla clientela che vuole investire in strumenti finanziari, offre, con un canone annuo di 173 euro più imposta di bollo la possibilità di accedere a tutti i servizi del conto base dell’istituto più condizioni agevolate sui prodotti di investimento di Banca Etica, come certificati di deposito e le obbligazioni con forme di tutele e di agevolazioni molto convenienti.

Conto Duetto Mio di Ubi Banca

Abbina ai servizi bancari tutta una serie di servizi assicurativi. È a canone fisso (108 euro all’anno) che comprende operatività gratuita e illimitata attraverso internet e filiale, carta di credito Mastercard, carta bancomat, domiciliazione utenze e sconti su altri prodotti dell’istituto.

Come servizi assicurativi offre la polizza infortuni che tutela in caso di morte o invalidità permanente, la polizza prelievo sicuro contro i furti, le rapine e gli scippi e assistenza sanitaria.

Conto Transit di Banca Mediolanum

Con un canone di 30 euro all’anno offre tasso di interesse creditore pari all’Euribor a 3 mesi, ridotto di uno spread di 3 punti percentuali, sull’intera giacenza.

Conto Easy Freedom Professional di Banca Mediolanum

Dedicato ai liberi professionisti, non ha canone mensile in caso di giacenza superiore ai 15 mila euro o patrimonio gestito superiore a 30 mila euro. In caso contrario, il canone di conto corrente sarà pari a 7,5 euro.

Gratuite tutte le operazioni effettuate via internet e via telefono sono gratuite, le operazioni di pagamento MAV e RAV e il canone di trading online.

Conto Fast di Banche Generali

Nessun canone mensile fissoe senza alcuno strumento transazionale di pagamento, prevede anche l’assenza di spese di tenuta conto, di custodia e di amministrazione dei titoli e di spese per singole operazioni.

Il conto non prevede carte Visa o Mastercard, o carte bancomat internazionali.

Conto Duetto Mini di Ubi Banca

Il costo è di 7 euro al mese e prevede la possibilità di sottoscrivere delle polizze assicurative con tariffe agevolate (come la polizza Auto, Casa o la Blufamily), con la copertura gratis di polizza infortuni, polizza prelievo, assistenza sanitaria.

Offre compresi nel canone anche carta bancomat internazionale, domiciliazione delle utenze e servizio di internet banking.

Conto db Private di Deutsche Bank

Conto che offre una vasta gamma di vantaggi su viaggi, tempo libero, salute e benessere, con anche, compreso nel prezzo, operazioni gratuite illimitate, produzione e invio estratto conto, invio comunicazioni di trasparenza, deposito titoli, libretti degli assegni, domiciliazione delle utenze, istruttoria pratica mutuo, accesso ai servizi di banca diretta, rilascio e rinnovo di due carte di pagamento internazionali e una carta di credito prestigiosa, Black Mastercar.

Conto Base + Investimenti + Operazioni di Deutsche Bank

A costo fisso (102 euro all’anno) prevede una remunerazione sulle giacenze a scalare e di un deposito titoli utilizzabile per amministrare gli strumenti finanziari, operazioni gratuite illimitate, estratto conto, carta di credito, bonifici online, domiciliazione delle utenze, assegni, servizi di internet e di phone banking.

Guida al conto corrente

Apertura, trasferimento e chiusura del conto corrente

I servizi del conto corrente

Guida al conto corrente on line

Guida al conto corrente tutto incluso

Guida al conto corrente per i giovani

Guida al conto corrente deposito

 

 

 

Secondo Barclays i problemi arrivano da Berlusconi

 Attualmente, se una nazione è stabile dal punto di vista politico, è pensabile che lo sia anche sotto il profilo finanziario. In questo momento, però, è l’instabilità politica, la parola d’ordine che regna nelle analisi dei mercati. Se ci concentriamo sulla situazione italiana, questo particolare è ancora più evidente. Infatti l’Italia, tra due settimane dovrà rinnovare la politica.

Che il peso della crisi sia in gran parte da attribuire all’instabilità politica, lo dicono i mercati, ma lo dicono con maggior chiarezza anche i risultati di uno studio Barclays che in questo momento sta tenendo d’occhio soprattutto la Spagna e l’Italia.

 I quattro rischi per l’economia mondiale

In particolare, secondo gli analisti dell’istituto di credito inglese, ci sono due personaggi che sono ancora protagonisti della politica europea e che potrebbero in qualche modo rinverdire il fuoco della crisi: il premier spagnolo Rajoy e l’ex premier italiano Silvio Berlusconi.

 Sale lo spread per l’incertezza politica

Piazza Affari, per esempio, nell’ultima settimana di campagna elettorale, è arrivata a flettersi del 4 per cento e il rendimento dei titoli di stato italiani, è salito, +0,50 euro dal 25 gennaio ad oggi, con l’ipotesi che a governare l’Italia torni Silvio Berlusconi.

Per completare il quadro ci sarebbe da aggiungere che la moneta unica si è indebolita ulteriormente a febbraio, cedendo tre punti, spinta verso il basso anche dal discorso di Draghi, ma soprattutto dagli atteggiamenti degli investitori.

Con l’accordo UE cosa cambia per l’Italia

 E’ stato raggiunto dopo una maratona di 25 ore, il tanto agognato accordo sul bilancio UE per il periodo che va dal 2014 al 2020. L’Europa si è assunta una serie d’impegni economici ed ha promesso di fare determinate spese. Ma cosa cambia praticamente per l’Italia?

In rappresentanza del Belpaese ha partecipato ai negoziati il premier uscente Mario Monti. Con grande soddisfazione, espressa soprattutto dal Presidente del Consiglio Europeo Van Rompuy, si è arrivati alla conclusione dei lavori, il cui primo dato evidente è nella riduzione del budget pluriennale.

 Bilancio UE un’occasione per discutere

In sostanza, così come dovrebbe avvenire a livello nazionale, a livello europeo è stato previsto un taglio delle spese il cui tetto massimo, stavolta, sarà di 960 milioni di euro. 908,4 miliardi di euro sarà l’ammontare complessivo dei pagamenti. Inizialmente, a bilancio, erano stati addirittura previsti 1000 miliardi di trasferimenti attivi.

Nonostante i tagli, secondo mario Monti, il risultato dell’accordo è soddisfacente. L’Italia, infatti, ha addirittura ottenuto l’assegnazione di fondi aggiuntivi per un valore di 3,5 miliardi di euro in 7 anni. Secondo il premier uscente va anche considerato il minor onere riguardo gli sconti di 600 milioni.

 L’analisi economica fatta da Draghi

Questo vuol dire che il saldo netto negativo per il nostro paese si abbassa fino a raggiungere quota 700 milioni. In più il nostro paese migliora la sua posizione di contributore netto al bilancio UE. Ci sono anche fondi aggiuntivi per 3,5 miliardi di euro, di cui 1,5 miliardi saranno usati per lo sviluppo rurale nel contesto della politica agricola comune.

I want Tubì me di UbiBanca

 UbiBanca pensa ai più giovani e lo fa dedicando loro un conto speciale che ha anche un nome giovane e uno spazio in rete particolare. Si tratta, come si spiega nella scheda riepilogativa, di un conto corrente eccezionale che non prevede spese di gestione, con il quale è possibile fare un numero illimitato di operazioni e che comporta un tasso d’interesse loro dell’1 per cento.

 Creditopplà Sempre Light con BPA

Con il conto I Want Tubì me, si è anche la possibilità di operare tramite internet. Il servizio di internet banking dell’istituto di credito, infatti, non esclude la clientela più giovane e anzi, mette a loro disposizione un’interfaccia grafica più intrigante. Insomma un conto speciale e una modalità d’uso in linea con le esigenze e le aspettative dei giovani correntisti.

 Carta Enjoy Standard di UbiBanca

Con il conto I Want Tubì si può ottenere anche una carta Bancomat per fare prelievi e acquisti in tutta Italia, su internet. L’operatività è garantita anche durante i viaggi all’estero. Sarà sufficiente, nel caso in cui ci si rechi fuori dal contesto europeo, abilitare la carata per l’uso in tutto il mondo. Basta contattare, anche telefonicamente il servizio clienti.

In più, con la funzione On/Off, si può scegliere in ogni momento se abilitare o disabilitare la carta per prelievi e pagamenti.

 Il sito del conto I Want Tubì

 

Carta Enjoy Standard di UbiBanca

 La carta di pagamento Enjoy di UbiBanca, prima ancora di essere un facile e conveniente strumento di pagamento, è un capolavoro di design, infatti, accedendo allo spazio online dedicato a questa carta, si scopre che ci sono ben 4 linee di design da scegliere in 4 gallery: quella Hippy, quella Libertà, quella Maggiolone e quella Pop Art.

Per richiedere la carta sarà sufficiente operare on line, scegliendo la semplicità dell’operazione, ma soprattutto la velocità dei passaggi. In alternativa ci si può recare in una filiale qualsiasi della banca del Gruppo.

 Creditopplà Sempre Light con BPA

In generale la carta Enjoy è una carta contro corrente con la quale è possibile pagare i propri acquisti in sicurezza, fare prelievi in tutti gli sportelli automatici d’Italia e d’Europa, fare acquisti ovunque nel mondo sia esposto il marchio Mastercard, ottenere sulla carta stessa l’accredito dello stipendio.

 I want Tubì me di UbiBanca

Tramite la carta Enjoy è possibile anche fare e ricevere bonifici, visto che è associata ad un codice IBAN, ricaricare il cellulare e pagare le bollette. Gli acquisti, inoltre, grazie alla nuova funzione Box, risultano sempre più sicuri e per il correntista più insicuro è sempre possibile attivare il servizio di alert via SMS in formato gratuito.

Con la carta Enjoy si può anche trasferire denaro in pochi click e partecipare alle iniziative della banca, come la raccolta punti Formula UBI.

 La carta Enjoy presentata dal sito UbiBanca