Una mini guida all’IRAP

 Il primo marzo 2013 c’è un appuntamento tra le ditte individuali e le società di persone che sono chiamate e presentare telematicamente la comunicazione dell’opzione IRAP valida per il periodo che va dal 2013 al 2015.

 IRAP – Imposta Regionale sulle Attività Produttive

Un particolare su cui porgere attenzione riguarda i soggetti IRES e non IRES, visto che la normativa dal 2008 in poi ha introdotto una differenza nell’individuazione del valore della produzione, quello su cui si calcola l’IRAP, tra le ditte individuali e le società di persone e poi le società di capitali e gli enti non commerciali. I primi due, per esempio devono considerare rilevanti i componenti attivi che quelli passivi in termini di valori fiscali. Società di capitali ed enti non commerciali, invece, devono assurgere come rilevanti i valori di bilancio dei componenti indicati.

► In rete i modelli Unico, Cnm e Irap 2013

 

La comunicazione in scadenza deve essere inviata in via telematica all’Agenzia delle Entrate, tramite un modello specifico, reperibile anche sul sito dell’Erario. Le informazioni richieste sono: il tipo di comunicazione (se si tratta di un opzione o di una revoca), i dati del contribuente, il rappresentante firmatario della comunicazione, la firma della comunicazione e l’impegno alla presentazione telematica.

 Monti su Irpef Imu e Irap

L’Agenzia delle Entrate mette a disposizione dei soggetti tenuti alla presentazione della comunicazione IRAP, un software per la compilazione dei modelli.

Rischi e soluzioni per l’Eurozona

 Mario Draghi ha tenuto la consuete conferenza stampa dopo il Consiglio direttivo della BCE e ne ha approfittato per fare un quadro generale, economico e monetario, dell’UE.

L’analisi economica fatta da Draghi ha dimostrato che l’Eurozona non è ancora uscita dalla crisi ma che ci sono buoni indizi di miglioramento. Sarà sufficiente avere pazienza e comunicare tranquillità al mercato. L’economia UE ripartirà ma non prima della seconda parte dell’anno.

L’analisi monetaria e LTRO dimostra che con il Basilea III sono stati fatti grossi passi in avanti e questo vuol dire che lavorare ancora sull’integrazione del sistema bancario può dare i suoi frutti. Sul caso MPS, Draghi ha preferito non pronunciarsi direttamente ma ha approfittato delle domande per ribadire l’importanza del meccanismo di supervisione.

Draghi sulla guerra tra valute ha provato a riportare la calma spiegando che non sempre, le decisioni di una singola banca centrale per la valuta del paese, devono essere considerate un attacco ad un’altra banca centrale. La BCE da parte sua, per esempio, continuerà con l’allentamento monetario per sostenere la ripresa.

Attualmente l’Eurozona corre dei rischi, per esempio, nella stabilità dei prezzi e nei possibili ribassi legati alla domanda interna e alla domanda esterna che restano entrambe deboli. I governi, dunque, dovrebbero rinforzare la competitività e continuare con la riforma del mercato del lavoro.

Il patrimonio di MPS non è a rischio

 A sorpresa il rimbalzo di MPS a piazza Affari e nessuno si aspettava un recupero così eclatante viste le precarie condizioni finanziarie dell’istituto di credito. Ma è evidente che gli investitori hanno avuto una buona fonte d’informazioni, l’Ad della banca che ha spiegato come, negli anni, siano stati messi al sicuro i soldi per far fronte al problema.

 Mps iscrive a bilancio le perdite ed esclude problemi di liquidità con il titolo aumenta in Borsa

E’ stato diffuso nella giornata di ieri, il resoconto di una conference call con l’AD del Monte dei Paschi di Siena che ha spiegato come nei conti della banca ci sia molta trasparenza. In pratica le perdite economiche che hanno fatto vacillare le sensazioni sulla permanenza del Monte dei Paschi nel sistema finanziario nazionale, sono già state contabilizzate. Insomma, lo sapevano tutti ed era stato trovato un rimedio.

 Che succede ai mutui di una banca fallita

Si parla di perdite di 730 milioni di euro per Alexandria, Santorini e Nota Italia. Tutto però è da attribuire al passato. Adesso il patrimonio della banca è solido e basta dare uno sguardo al Core Tier1 pro forma che è del 12,1 per cento per capire che le condizioni del Monte dei Paschi non sono poi così critiche.

In futuro, una banca più snella, potrebbe agevolare il miglioramento delle strutture e oliare il meccanismo creditizio, così da riguadagnare appeal nei confronti dei clienti e potenziali tali.

Bilancio UE un’occasione per discutere

 Il summit europeo che si sta svolgendo in questi giorni ha tra gli obiettivi anche quello di arrivare alla definizione di un  bilancio UE per il periodo che va dal 2014 al 2020, un settennio che per l’Europa ancora con le mani nella pasta del debito, potrebbe essere cruciale.

 Merkel di rigore: “Fuori dalla crisi tra cinque anni”

In questo momento, infatti, molti paesi dell’Eurozona stanno studiando delle misure di austerità che oltre al malcontento sociale, rischiano di non portare beneficio ai conti dei vari paesi. Su tutto, infine, pesa molto l’incertezza politica, il fatto che non si sappia mai se su questioni importanti come questa del bilancio UE, si riesca a trovare un “comune accordo”.

 La fiducia dei consumatori ai minimi

Ad instillare il dubbio, tra l’altro, ci pensano i partecipanti stessi al meeting, basta rileggere le dichiarazioni della Cancelliera tedesca. Angela Merkel ha detto di non essere sicura che si arriverà ad un accordo, visto che i paesi dell’UE hanno posizioni molto diverse tra loro. In un momento d’incertezza economica, con la disoccupazione alle stelle, la pianificazione dovrebbe essere fatta in modo oculato e repentino, ma non c’è solidarietà tra i paesi contributori e quelli riceventi.

Una dichiarazione nel complesso molto dura che illustra una serie di antipatie, non positive per la situazione finanziaria del Vecchio Continente. Con tutto che a mettere il carico è arrivato anche Cameron. Il leader inglese ha ribadito che le proposte sono troppo alte e così non si arriverà all’accordo, mentre Hollande spinge su agricoltura e coesione.

Le bilance commerciali influenzano il ForEX

 La giornata del mercato ForEX, oggi,  sarà influenzata da numerosi appuntamenti, tutti molto legati alla pubblicazione dei dati delle bilance commerciali di vari paesi. E tutto coincide con il secondo giorno del meeting europeo.

 Il calendario ForEX del 7 febbraio

Sarà interessante quindi, capire in primo luogo i dati della bilancia commerciale giapponese che potrebbe subire una variazione: il saldo tra importazione ed esportazione potrebbe passare dal 230 a 240 miliardi di euro e se il dato previsto, se le attese, saranno soddisfatte da un dato che le supera, si potrebbe assistere ad un apprezzamento dello yen.

 Bilancia commerciale in attivo grazie all’export

Il secondo dato in ballo è la bilancia commerciale cinese ma in questo caso, vista la fuga di notizie e vista anche l’abitudine cinese a taroccare i dati, si potrebbe dire che si tratta di un market mover non proprio impattante.

Spostandoci nel territorio europeo scopriamo un altro market mover di scarso impatto, secondo gli analisti, che è la bilancia commerciale tedesca che dovrebbe riportare un valore di 13,7 miliardi di euro.

Più complessa la situazione dall’altra parte dell’Oceano e soprattutto in Canada dove saranno pubblicati tre report di massimo impatto relativi al cambiamento dell’occupazione, al tasso di disoccupazione e alla bilancia commerciale. Si prevede un leggero aumento del tasso di disoccupazione ed un abbassamento del valore della bilancia commerciale.

Secondo le analisi si potrebbe avere la certezza della riduzione del deficit della bilancia commerciale degli Stati Uniti ma se il dato reale fosse superiore alle attese, allora si potrebbe avere un’interpretazione positiva da parte del mercato.

Profili distintivi dei fondi comuni di diritto italiano

 I criteri di classificazione dei fondi comuni di diritto italiano sono quattro e ognuno di essi racchiude un particolare aspetto del fondo in questione. Vediamoli nel dettaglio.

Classificazione in base al grado di diversificazione del portafoglio

In base a questo criterio i fondi comuni di diritto italiano saranno:

– diversificati: quando si è in presenza di investimenti in settori economici diversi e/o a Paesi diversi;

specializzati: che si possono dividere ulteriormente in fondi con specializzazione economica (titoli di società di un solo settore; e fondi con specializzazione geografica.

Classificazione in base alla natura dell’investimento

Le principali tipologie di fondi che si possono avere secondo questa classificazione sono:

– fondi comuni azionari: il cui investimento prevalente è in titoli azionari che permettono di avere una rendita patrimoniale veloce, ma hanno un alto grado di rischio;

– fondi comuni bilanciati: dividono l’investimento in titoli a reddito fisso e a rendimento variabile, con presenza sia di titoli azionari che obbligazionari, in misura diversa in base alle scelte del gestore;

– fondi comuni obbligazionari: diversamente dai fondi a prevalenza azionaria, hanno un orizzonte temporale a lungo termine e un grado di rischio minore;

– fondi monetari e di liquidità: sono fondi che si sviluppano nel breve termine (titoli pubblici a breve scadenza, pronti contro termine, certificati di deposito) e hanno u grado di rischio quasi nullo;

– fondi flessibili: la loro caratteristica principale è quella di non avere nessun vincolo per quanto riguarda l’asset location sia sulla scelta dei titoli che la loro collocazione.

Classificazione in base alla modalità di sottoscrizione

In base alla modalità di sottoscrizione i fondi comuni di diritto italiano si suddividono in fondi con:

versamento in unica soluzione, con possibilità di integrazione con versamenti successivi;

piano d’accumulo: in questa tipologia di fondi l’investitore, inizialmente, partecipa con una quota molto bassa alla quale si aggiungono versamenti ulteriori che possono avere sia un importo fisso che variabile. E’ un tipo di investimento molto flessibile che permette di iniziare ad accumulare capitale pur avendo un minimo grado di risparmio, allo stesso tempo, però, anche i loro rendimenti sono commisurati a questa loro peculiare natura.

Classificazione in base alla modalità di impiego dei proventi

Quando si tratta di fondi di investimento aperti, le modalità di impiego dei proventi possono essere:

– a distribuzione periodica dei proventi, sia totale che parziale. Quindi gli investitori riceveranno i rendimenti a scadenze e importi prefissati alla sottoscrizione del contratto;

– ad accumulazione: in questo caso i proventi degli investimenti sono immediatamente riutilizzati per ulteriori investimenti, incrementando, così, il valore delle quote di ogni sottoscrittore.