Lavorare da Bulgari

Chiunque abbia il sogno di lavorare nel settore della moda sarà sicuramente interessato alle proposte di lavoro che arrivano da Bulgari, una delle case di moda italiane più famose al mondo, che da sempre è sinonimo di lusso e di eccellenza.

Bulgari, con la sua ampia gamma di accessori, gioielli e orologi, è presente in tutto il mondo con oltre 360 negozi dislocate nelle città più grandi dei cinque continenti e al momento è alla ricerca di addetti alle vendite per gli store italiani. Nello specifico i candidati potranno avere l’opportunità di lavorare a Roma, Milano, Venezia, Firenze e Napoli.

Lavorare da Bulgari significa entrare nello spirito della maison di moda che deve essere percettibile anche attraverso il modo di lavorare che hanno gli addetti alle vendite. Per questo, oltre alla conoscenza della lingua cinese o di quella russa -requisito indispensabile per poter partecipare alle selezioni- è anche necessario dimostrare passione, creatività, spirito imprenditoriale e un forte orientamento al cliente.

Le candidature possono essere inviate attraverso la registrazione del proprio curriculum vitae alla pagina lavora con noi del sito del gruppo.

Assunzioni Carpisa

Carpisa, catena italiana specializzata nella produzione e nella vendita di accessori e borse che si contraddistinguono per avere un ottimo rapporto qualità/prezzo, sta cercando numerosi profili professionali da inserire nell’organico dei punti vendita di Genova, Roma, Firenze, Nola, Campi di BisenzioCasalecchio di Reno e Barberino di Mugello.

Al momento le offerte di lavoro attive presso Carpisa sono:

Responsabile Punto Vendita per Firenze, Genova, Campi di Bisenzio (FI), Casalecchio di Reno (BO) e Roma;

Addetti alla Vendita e Store Manager per le sedi di Genova e Barberino di Mugello (FI)

Addetto Ufficio Contabilità Clienti per la sede di Nola, in provincia di Napoli;

Addetto allo Sviluppo, anche in questo caso la sede di lavoro è Nola;

Addetto Ufficio Stampa, sede di Nola;

Consulente di Zona Abruzzo / Molise.

Oltre a queste figure Carpisa sta cercando anche dei tecnici per i prodotti di pelletteria che siano disposti al trasferimento in Cina.

Per chi fosse interessato ad una delle posizioni aperte presso Carpisa l’invio della candidatura per partecipare alle selezioni deve essere fatto registrando il proprio curriculum vitae alla pagina Lavora con noi del sito dell’azienda.

Previsione pressione fiscale CGIA Mestre

 Il 2013 sarà un anno di pressione fiscale record, lo aveva già annunciato Prometeia nello studio pubblicato a fine gennaio. Oggi la Corte dei Conti ha parlato di quanto questa pressione fiscale sia un pericolo più che reale per  le sorti dell’economia.

► Corte dei Conti su fisco e corruzione

Ora anche la CGIA di Mestre pubblica le sue valutazioni, che si mostrano essere in line a con quanto già detto dalle altre istituzioni. Secondo l’Associazione di artigiani e piccole imprese la pressione fiscale per il 2013 raggiungerà il record storico del 45,1% del prodotto interno lordo, che, trasformato in numeri, diventa un peso di 11.735 euro per ogni cittadino italiano (anziano, adulto o bambino che sia).

Confrontando questa evidenza con i dati passati, la CGIA rivela come ci sia stato un aumento di imposte e tributi sui cittadini pari al 125% dal 1980. Se, nel complesso, nel 1980 lo Stato riuscì a raccogliere 63,8 miliardi di euro (dato attualizzato al 2012), per quest’anno le casse dell’Erario saranno rimpinguate con 714,3 miliardi di euro. Ad ogni cittadino, quindi, corrisponde un aumento di circa 5000 euro di tasse.

► Fisco rischia per mancati introiti carburante

Il segretario della CGIA di Mestra, Giuseppe Bertolussi ha commentato:

Nel 2013 gli italiani lavoreranno per il Fisco fino alla metà di giugno. Una cosa insopportabile.

Cina dà l’ok all’elezione dei Sindacati

E’ un evento! E’ la prima volta che una grande azienda locata in Cina permetterà agli operai di eleggere i propri rappresentanti sindacali.

Per l’universo del lavoro cinese si tratta senza dubbio di una svolta storica.

Un caso raro, che in qualche modo coinvolge tutto il mondo. Il gruppo asiatico che ha deciso di dire “sì” al sindacato è la Foxconn, l’azienda più grande del mondo, la quale vanta oltre 1,2 milioni di dipendenti solo in Cina. La “caduta del muro” anti-sindacale nella seconda economia globale, in allarme per la diminuzione senza precedenti della forza-lavoro, oltre che per piccole e medie imprese nazionali, dichiara di voler portare enormi cambiamenti anche per le multinazionali, le quali assieme ai bassi costi produttivi per trent’anni hanno dovuto fare i conti sull’assenza di conflittualità sindacale.

L’annuncio di prossime elezioni dei rappresentanti dei lavoratori alla Foxconn è stato anticipato in maniera ufficiosa da tre dirigenti del colosso con sede in Taiwan, primo produttore mondiale di elettronica per conto terzi.

Tra i suoi brand menzioniamo Apple, Sony, Nokia, Dell e i marchi di maggior successo di telefonia e computer.

Una volta trascorse le ferie previste per il capodanno lunare cinese, verso metà febbraio, all’interno degli stabilimenti Foxconn inizieranno i corsi per spiegare agli operai come e perché potranno eleggere liberamente, e a scrutinio segreto, i propri sindacalisti.

Corte dei Conti su fisco e corruzione

 Luigi Giampaolino, presidente della Corte dei Conti all’inaugurazione dell’anno giudiziario ha parlato di quali sono sono i problemi più urgenti che l’Italia deve risolvere. Primo fra tutti il fisco, che, per come viene applicato ora, rischia solo di favorire la recessione, e in contemporanea ha evidenziato la necessità di trovare delle soluzioni atte a risolvere il problema della corruzione sistemica dell’Italia, la quale:

oltre al prestigio, all’imparzialità e al buon andamento della pubblica amministrazione, pregiudica la legittimazione stessa delle pubbliche amministrazioni e l’economia della nazione.

► Sconfiggere corruzione per risparmiare 60 miliardi l’anno

Un vero e proprio allarme quello lanciato da Giampaolino, che propone anche delle soluzioni per evitare che il carico fiscale sulle famiglie e sulle imprese italiane non diventi un ulteriore spinta recessiva. Secondo il presidente della Corte dei Conti è necessario prendere delle misure ad hoc per implementare le politiche di revisione della spesa e di maggiore efficienza della PA e, inoltre, anche per favorire degli investimenti pubblici e privati nelle infrastrutture.

► Italia ai primi posti nella classifica dei Paesi più corrotti

Servono misure per ridurre la pressione fiscale sull’economia emersa, che potrebbero essere messe in pratica grazie ai fondi che arriveranno dalla lotta all’evasione fiscale.

Non manca anche un appello a prendere provvedimenti esemplari nei confronti degli evasori della pubblica amministrazione, non solo per una questione economica, ma anche, e soprattutto, di prestigio e credibilità delle istituzioni stesse agli occhi dei cittadini.

La corruzione sistemica, oltre al prestigio, all’imparzialità e al buon andamento della pubblica amministrazione, pregiudica, da un lato, la legittimazione stessa delle pubbliche amministrazioni e dall’altro, l’economia della nazione.

Continua incubo disoccupazione

Gli italiani continuano a viaggiare sull’orlo del baratro per quanto riguarda il lavoro. Morale? Tutte le spese sono rinviate, i carrelli diventano low cost e le vacanze vengono tagliate.

Il 2013 per il Belpaese passerà alla storia come l’ennesimo anno all’insegna del risparmio.

La ripresa è sempre più lontana e mette a durissima prova la fiducia dei consumatori. I discorsi si svuotano invece che ripopolarsi e anche i saldi sono tutto sommato passati in sordina.

La Global Survey di Nielsen

A dirla tutta, la fiducia dei consumatori sembra essere ormai crollata del tutto. E’ quanto si evince dalle rivelazioni contenute all’interno dell’ultima Global Survey di Nielsen, azienda specializzata nelle analisi di mercato.

Nell’ultimo trimestre dello scorso anno l’indice di fiducia degli italiani circa le prospettive economiche è diminuito di altri sette punti, portandosi a quota 39. Sempre più distante, dunque, dall’asticella dell’ottimismo, fissata a quota 100.

L’amministratore delegato di Nielsen Italia, Roberto Pedretti, ha affermato che sono solo dieci i Paesi sui 58 analizzati che riportano un valore positivo. Pedretti ha inoltre sottolineato la portata globale del fenomeno.

Un fenomeno che è tuttavia molto marcato in particolar modo qui in Italia.

Oltre al danno, la beffa. Persino la Spagna fa meglio, attestandosi a quota 46. Stanno peggio di noi nel quadro dell’Unione europea soltanto Ungheria, Portogallo e Grecia. Nel complesso, la media dei 27 è di 71 punti.

Lavoro

Dati che non stupiscono, dal momento che ci troviamo in un Paese che vive quotidianamente l’incubo/incognita della disoccupazione.

Il 28% di coloro che sono stati intervistati da Nielsen, quasi il doppio rispetto alla media europea e a quella mondiale, parlano del posto di lavoro descrivendolo come la principale preoccupazione per i prossimi sei mesi.

Tuttavia, i cinque peggiori incubi di questo inizio 2013 hanno tutti a che vedere con il portafoglio: l’economia è la prima ossessione per il 12% degli interpellati, i debiti e il benessere dei figli per l’8%, l’aumento delle bollette per il 7%.

Nel contempo, la percentuale degli italiani sicuri che nemmeno nel 2013 si uscirà dalla recessione è salita a dicembre al 60% (più un 29% di “non so”), rispetto al 55% di settembre. A fine 2011, due cittadini su dieci vedevano la luce in fondo al tunnel, a fine 2012 solo uno su dieci.

Supervisione europea banche

 La situazione delle banche europee resta complicata. Vi è la necessità di portare a compimento l’unione bancaria, entro e non oltre il 2013.

Il motivo è che non basta più avere una sorveglianza prettamente nazionale. Nel contempo, è impossibile procedere addossando ai contribuenti i salvataggi.

In altri termini, le banche non hanno speranza di tornare al “solito business as usual”. A dirlo è Michel Barnier, commissario europeo del Mercato.

Barnier, che tra due giorni sarà a Roma a colloquio con il Ministro dell’Economia Vittorio Grilli e con il governatore di Bankitalia Ignazio Visco ha accennato anche qualcosa circa lo scandalo Monte Paschi: “Una cosa è chiara. Certamente la situazione del comparto in Europa timane fragile. Non è però di competenza del commissario fare commenti su questioni sottoposte in Italia, o altrove, alla giustizia nazionale, la quale deve fare il suo lavoro con la massima indipendenza”.

Barnier, dunque, chiede trasparenza, così che la verità possa saltare fuori.

Occorre conoscere i responsabili e imputare loro i reati precisi.

A monte delle considerazioni su Mps, Barnier vuole comunque riconoscere i dovuti strumenti di vigilanza, di trasparenza e di responsabilità all’Unione europea.

Lui è impegnato in questa missione da ben due anni. In ventiquattro mesi ha presentato ben 28 leggi, tutte finalizzate al miglioramento della qualità della vigilanza, anche a livello comune, della zona euro, proprio per aumentare trasparenza e responsabilità”.

 

Dati casa integrazione gennaio 2013

 Se i dati dell’inflazione a gennaio risultano essere positivi, non lo sono quelli relativi alla cassa integrazione. Infatti, secondo i calcoli dell’Inps, per il mese appena concluso è stato rilevato un aumento delle richiesta da parte delle aziende del 61,6% rispetto al 2012.

 Italia ha perso 7 punti di PIL e mezzo milione di posti di lavoro

A gennaio 2013 le ore di cassa integrazione autorizzate sono state 88,9 milioni, pari ad un aumento del 2,7% su dicembre del 2012. Ad aumentare ad un ritmo più sostenuto sono le ore di cig ordinaria e straordinaria, mentre la cassa in deroga ha mostrato un rialzo rispetto allo scorso anno, ma una diminuzione su base mensile rispetto a dicembre (-41,1%).

Per il mese di gennaio l’Inps ha erogato le seguenti prestazioni:

Cigo: 30,9 milioni di ore

Cigs: 42,2 milioni di ore

Cigd: 15,8 milioni di ore

► Dati cassa integrazione 2007-2012

Oltre alla cassa integrazione ha mostrare un aumento sono anche le percentuali relative al numero di disoccupati nel nostro paese. Lo scorso anno, infatti, sono state effettuate 1.558.471 domande di disoccupazione con un aumento del 14,26% sul 2011. Dati preoccupanti che però sembrano migliorare: nell’ultimo mese del 2012 le domande di disoccupazione sono state 113.269 con un calo del 23,02% su novembre e del 4,79% su dicembre 2011.

 

Usa fanno causa a Standard & Poor’s

 Barack Obama e i suoi faranno guerra a Standard & Poor’s. Le autorità statunitensi, infatti, hanno deciso di intentare una causa nei confronti del colosso del rating, reo secondo la Casa Bianca di aver fornito una valutazione positiva sui mutui ipotecari di alcune banche che hanno provocato la catastrofica crisi finanziaria che ha condotto l’America sull’orlo del baratro 5 anni or sono.

Parliamo, naturalmente, della crisi che è passata alla storia come la crisi dei ‘subprime‘.

Il Wall Street Journal ha reso nota la notizia: in base a quanto riportato sulle colonne del giornale l’azione legale dovrebbe essere avviata entro la fine della prima settimana di febbraio tanto a livello federale quanto a livello statale.

A presentare le carte in tribunale, infatti, sarà il dipartimento alla Giustizia di concerto i procuratrori di molti Stati Usa. Nello specifico l’agenzia americana, per via delle prove, alle testimonianze e alle decine di e-mail inglobate in anni di indagini è accusata di aver erogato giudizi e valutazioni eccessivamente rosee in relazione a migliaia di mutui subprime.

Mutui che successivamente sono stati ceduti da alcune banche di investimento poco prima che accadesse il grande collasso del mercato americano dei titoli immobiliari.

Un collasso che causò una grave instabilità del sistema finanziario americano e mondiale. Instabilità sfociata in una gravissima crisi economica.

Al fine di indagare sui fatti gli Stati Uniti formarono una commissione  che prese il nome di Financial Crisis Inquiry commission, la quale  nel 2011 formalizzò una conclusione molto precisa: le agenzie di rating hanno evidenti responsabilità per quello che è accaduto dal 2008 in poi. Sembrano essere implicate anche Moody’s e Fitch, le quali non sono però per il momento oggetto di azione legali.

 

Paniere dei consumi 2013

 Novità in arrivo per il paniere dei consumi (un insieme di beni che varia di anno in anno ed indica i consumi effettivi delle famiglie) redatto dall’Istat per questo 2013. Oltre ad un aumento dei prodotti di consumo contenuti, infatti, si assiste anche a delle sostanziali modifiche nella sua composizione.Nello specifico le voci del paniere dei consumi passeranno da 1.383 del 2012 a 1.429 di quest’anno.

► Dati inflazione gennaio

Tra le novità più importanti chi sono l’entrata tra le voci di spesa di gas metano per autotrazione, smartphone e tablet. 

Al contrario i netbook sono spariti, sostituiti dei device precedenti, come è sparita anche la voce relativa alla mediazione civile, molto probabilmente come conseguenza della sentenza della Corte Costituzionale del 24 ottobre 2012, che ne ha cancellato l’obbligatorietà.

Nel paniere dei consumi del 2013 ci sono anche delle voci particolarmente curiose, come i filetti di merluzzo surgelati e l’amaro che vanno a sostituire, rispettivamente Nasello surgelato e Brandy.

► Rapporto Eurispes su famiglie italiane

La pancetta, invece, cambia package: l’anno scorso la si acquistava al banco, quest’anno sarà “in confezione”. Da notare anche che alcune voci, prima singole, per rappresentare meglio le abitudini di consumo degli italiani sono diventate composite: un esempio è l’aceto che nel paniere 2013 si distingue in ceto di vino e aceto balsamico.