A gennaio il PIL USA cala dello 0,1 per cento

 Chi ha creduto che l’America si fosse davvero svegliata dal torpore in cui era piombata dopo lo scampato baratro fiscale, si è dovuto ricredere adesso che è stato finalmente pubblicato il dato sul PIL a stelle e strisce. L’economia degli Stati Uniti, infatti, ha subito una battuta d’arresto, un calo “inaspettato” dello 0,1 per cento in relazione al quarto trimestre dell’anno.

Brusca frenata dell’economia americana

Gli analisti si aspettavano una crescita molto rallentata, ma credevano anche con gli opportuni stimoli da parte della Federal Reserve, si potesse pian piano riprendere il volo. La verifica della contrazione dell’economia nel periodo che intercorre tra ottobre e dicembre, è stata una doccia fredda, soprattutto se si considera che per gli americani la recessione è finita.

Il rallentamento non è lieve come sarebbe potuto esserlo la crescita del paese, è considerato invece molto profondo. Adesso ci si chiede se l’America abbia davvero gli strumenti e le competenze per gestire la riforma fiscale, quindi per decidere un bel taglio alla spesa pubblica con il relativo aumento delle tasse.

 Dati Ilo su occupazione mondiale

Ma perché c’è stata la contrazione? Questa è la domanda che si pongono soprattutto gli investitori in opzioni binarie che stanno tracciando il trend del futuro. Probabilmente si tratta di una catena di concause, dai tagli alla spesa all’aumento delle imposte alla mancanza di una riforma del lavoro adeguata a creare nuovi posti di lavoro.

Buona l’asta dei Btp a 5 e 10 anni

 Si è tenuta ieri un’asta molto importante dei titoli Btp a 5 e 10 anni e si è notato che i rendimenti sono scesi, per gli uni e per gli altri, ai minimi che non si registravano dall’ottobre del 2010. Il mercato obbligazionario, quindi, è stato tutto dedicato, soprattutto nella mattinata alle aste a medio e lungo termine.

Il Tesoro ha fatto un buon lavoro, arrivando a collocare l’importo massimo previsto, vale a dire 6,5 miliardi di euro di titoli  a breve e medio termine, con rendimenti bassissimi.

► Il rendimento dei BTp sotto la soglia del 4,3%

Un commento molto interessante riguardo l’asta, è stato riportato da Reuters ed appartiene allo strategist di ING Alessandro Giansanti, il quale sostiene che:

“C’è stata una nuova discesa dei rendimenti e questo è ovviamente positivo. I bid-to-cover non sono stati eccezionali, probabilmente perché gli spread a questi livelli hanno tenuto lontane un po’ di richieste speculative.”

► Il BTp a 15 anni piace molto agli inglesi

Nello specifico il Btp che scade nel novembre del 2017 è stato assegnato con un rendimento medio del 2,94 per cento mentre un’asta analoga alla fine di dicembre aveva passato gli stessi titoli con un rendimento del 3,26%. In generale, fino a questo momento, il ministero del Tesoro è riuscito a collocare ben 22 miliardi di titoli. Indifferente a tutti questi flussi lo spread che resta sui valori medi, intorno ai 260 punti base.

La questione del 5% in MPS

 Il caso del Monte dei Paschi di Siena sta tenendo con il fiato sospeso la borsa di Milano e non solo. Adesso, nella faccenda, si fa largo la “questione del 5 per cento“. Di cosa si tratta?

 Bankitalia contraria al commissariamento di Mps

E’ tutto merito della Guardia di Finanza che è riuscita a portare alla luce uno scandalo legato al Monte dei Paschi, indagando su Lutifin. Indagati, adesso, ci sono Gianluca Baldassarri come ex capo delle finanze e Matteo Pontone come responsabile della filiale londinese del Monte dei Paschi di Sienza.

Entrambi, secondo la testimonianza di Antonio Rizzo, facevano parte della banda del 5 per cento: in pratica era la percentuale che questi manager intascavano come indebita commissione. Monte dei Paschi di Siena, poi, attraverso la finanziaria svizzera Lutifin, destinava i soldi a Baldassarri e Pontone. Rizzo che all’epoca dei fatti era funzionario della banca tedesca Dresdner, ha partecipato con essa all’attiva di consulenza per la ricerca di nuovi investitori, commissionata proprio dalla Lutifin.

 Moody’s osserva Mps e gli ex dirigenti sono accusati di associazione a delinquere

Sempre tramite la finanziaria, venivano pagate delle commissioni per l’intermediazione in altri affari, ad esempio il riacquisto di titoli inseriti in un pacchetto ristrutturato proprio dalla banca Monte dei Paschi di Siena di Londra. Alcune incongruenza nella registrazione dei movimenti finanziari hanno insospettito le Fiamme Gialle ed è partita un’indagine approfondita che ha portato al patatrack adesso in corso.

Internet diventa a pagamento

 Tutte le volte che trapela un’indiscrezione sulla possibilità che uno dei servizi di Internet disponibili gratuitamente possano diventare a pagamento il popolo degli internauti si mobilita. Ma il marketing ha delle regole ferree alle quali i grandi inventori di app e di piattaforme per il web non possono sfuggire.

 Elusione fiscale: colpiti Google, Amazon e Starbucks

Il caso del giorno è quello di WhatsApp, l’applicazione che permette di chattare gratuitamente con i contatti della propria rubrica telefonica, dopo aver scaricato e installato gratuitamente l’applicazione sul proprio smartphone. In questi giorni è circolata l’indiscrezione sul pagamento di un possibile canone annuale per il suo utilizzo.

Quello che però forse tutti non sanno è che non si tratta di un’indiscrezione: quando si scarica WhatsApp sul proprio telefono si dovrebbero anche leggere le condizioni del servizio in cui è chiaramente indicato che l’applicazione, dopo i primi 12 mesi, diventa a pagamento: 79 centesimi per i possessori di smartphone Android e 89 per quelli Apple.

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Un costo che è davvero molto contenuto rispetto a quello degli sms ma che ha comunque fatto infuriare tutti gli utenti del web. Internet ha il suo valore proprio perché la maggior parte di quello che è disponibile in rete è gratuito, a libero accesso, quindi per i patiti della chat e dei social network (sia Facebook che altri hanno provato a far diventare le loro piattaforme a pagamento) ne fanno una questione di principio, non di denaro.

 

Dati Eurispes sul lavoro in Italia

 Il Rapporto Eurispes sulle famiglie italiane non solo mette in luce le difficoltà che gli italiani stanno attraversando per quanto riguarda le questioni prettamente economiche come la gestione e il sostentamento della famiglia, ma pone anche l’accento sulla situazione occupazionale italiana e la spaccatura che ancora persiste tra Nord e Sud.

Le ‘raccomandazioni’

Ciò che emerge fin da subito è che la ‘spintarella’, ossia la raccomandazione, è ancora un’usanza ben radicata nel nostro paese. La usano almeno un cittadino su cinque, ma non, come verrebbe da pensare, nelle regioni del sud: la spintarella è una pratica di uso comune soprattutto al nord.

 

Per il Rapporto dell’Eurispes sono state intervistate 1.500 persone, e su questo totale il 21,2 per cento ha ammesso di essere ricorso alla propria rete di conoscenze per ottenere un lavoro. Nello specifico è accaduto per il 17,2% dei cittadini meridionali, il 12,1% di quelli delle isole, il 25,5% degli abitanti delle regioni del Nord-Ovest e il 20,8% nel Nord-Est.

I concorsi pubblici

Il tanto caro concorso pubblico, quello che dovrebbe dare il lavoro ‘ministeriale’ al quale in molti ancora aspirano -per intendersi quello considerato noioso dalla Fornero- è più utile per trovare lavoro al Centro-Sud che al Nord e sono le donne che riescono maggiormente ad ottenere un impiego passando per questa via (19,8% di donne contro il 14,9% di uomini).

Il ricorso al concorso, però, scende con l’abbassarsi dell’età: più gli intervistati sono giovani e meno dichiarano di aver avuto un lavoro tramite concorso (25,4% tra 45 e i 64, 8,1%  tra i 25 e i 34 anni, 9,7% tra i 18 e i 24 anni). Uno dei motivi di questa tendenza è il percorso di studi effettuato: infatti, più si arriva in alto con i titoli, maggiormente si ricorre alla candidatura spontanea.

Rapporto tra lavoro e stipendio

Più della metà degli intervistati ha dichiarato che lo stipendio garantito dal loro attuale posto di lavoro non è sufficiente a sostenere il nucleo famigliare. Quando non si riesce con le proprie forze si ricorre spesso alla famiglia di origine (19,6% degli intervistati) un dato che fa riflettere sulla differenza di condizioni economico-sociali tra le vecchia generazione e la nuova.

Anche per questo un quarto degli intervistati tra i 35 e i 44 anni (il 25,4%) afferma di non riuscire a fare progetti per il futuro perché la situazione lavorativa non permette di fare progetti a lungo termine.

Lavorare nel turismo negli Acqua Village Waterparks

Se il vostro sogno è quello di lavorare nel settore del turismo e dell’intrattenimento, non potete lasciarvi scappare l’occasione di lavorare presso gli Acqua Village Waterparks, che, per la prossima stagione estiva, mettono a disposizione 250 posti di lavoro nei parchi di Cecina e Follonica.

Ristrutturati e migliorati nel 2004 con un grande intervento strutturale, i due parchi sono diventati un grande punto di incontro per i turisti, e non solo, che passano l’estate in questa zona. In previsione della prossima stagione Acqua Village Waterparks, tramite il Direttore Marketing Riccardo Fara hanno annunciato l’inizio di una campagna di recruiting per diversi profili, tra i quali animatori, profili di sala e bar, addetti al ristorante, cassieri, manutentori etc, che saranno inseriti nell’organico.

Non sono necessari particolari requisiti se non quello di aver compiuto 18 anni. Dopo la selezione il personale scelto sarà avviato al lavoro attraverso un periodo di formazione pressi i parchi stessi.

Coloro che fossero interessati a iniziare una carriera presso Acqua Village Waterparks possono inviare la loro candidatura all’indirizzo di posta elettronica [email protected], o, in alterativa, visitare la pagina www.acquavillage.it.

 

 

Assunzioni Bialetti

 Bialetti Industrie S.p.A., tra le più grandi industrie nazionali ed internazionali dei prodotti per la casa, è stata fondata nel 1919 dall’ing. Alfonso Bialetti. Fu lui ad inventare la Moka, prodotto per il quale l’azienda è conosciuta in tutto il mondo.

Con il tempo l’azienda è riuscita a conquistare una sempre crescente fetta di mercato e, ad oggi, la sua produzione è stat differenziata su più marchi, tra i quali ci sono Rondine, Girmi, Aeternum e CEM.

Per chi desidera iniziare una carriera all’interno di questa grande azienda, la Bialetti al momento è alla ricerca di profili sia junior che senior, da inserire tramite tirocinio, nel primo caso, e con contratti di lavoro a tempo indeterminato nel secondo. Le posizioni attualmente aperte sono:

Project Manager Sviluppo Caffè e Tisane (contratto di lavoro a tempo indeterminato)

Trade Marketing Manager (contratto di lavoro a tempo indeterminato)

Stage Controllo di Gestione

Stage Marketing

Per tutte le posizioni, sia di lavoro che di stage, la conoscenza della lingua inglese costituisce titolo preferenziale. Per tutti i dettagli sugli altri requisiti richiesti, le sedi di lavoro e le modalità di candidatura consultare il sito dell’azienda alla pagina carriere.

Registro pubblico dei cattivi pagatori

 Gogna mediatica per chi non rispetta la legge che ha reso effettiva la normativa europea che limita il tempo di attesa per il saldo delle fatture alle imprese a 30 giorni.

► Piccole e medie imprese schiacciate dalla pressione fiscale: più della metà chiede prestiti

A scendere in campo per assicurarsi che tutto proceda per il verso giusto è stata la Confartigianato che, come annunciato dal suo presidente Giorgio Merletti, si sta dotando di uno strumento con il quale vuole monitorare che sia rispettato il termine dei trenta giorni sia per i privati che per la pubblica amministrazione.

Infatti, anche se è prevista una multa per chi procrastina il pagamento oltre i trenta giorni, il presidente di Confartigianato evidenzia come la pratica dilatoria ancora largamente in uso per saldare le fatture nelle transazioni commerciali, a danno delle piccole e medie imprese.

► Italia, il 70% delle imprese ha problemi di liquidità

Questo Osservatorio, quindi, servirebbe per monitorarne l’applicazione di tale norma ed è anche stata avanzata l’idea di creare un registro pubblico dei cattivi pagatori, ossia di coloro, pubblici o privati che siano, che non la rispettano. Un nobile progetto che andrebbe a facilitare molto la vita di quelle imprese che si trovano in difficoltà proprio perché non vedono saldati i crediti per il lavoro svolto. Un fattore che impedisce la crescita e la possibilità di creare occupazione.

Il nuovo contratto di Berlusconi

 Berlusconi ha presentato il suo nuovo contratto, anche se i tempi della gloria e dei fasti sembrano passati. In questo la proposta è di una manovra di 80 miliardi che si dovrebbe attuare in cinque anni. Alla base ci sono i tagli delle spese pubbliche e l’investimento nelle imprese. Si propone anche di agevolare le famiglie italiane che in questo periodo hanno molti problemi ad arrivare a fine mese.

► I programmi elettorali per i quattro temi caldi dell’economia

L’obiettivo di cui parla Berlusconi è la riduzione del 10% dei costi dello Stato nei prossimi cinque anni. Inoltre c’è la proposta di abbassare la pressione fiscale. L’obiettivo è quindi quello di ricavare 16 miliardi da utilizzare per ridurre il debito pubblico e per agevolare le imprese e le famiglie.

Di certo si è in campagna elettorale e soprattutto per la coalizione di Berlusconi, che è data in svantaggio, le proposte e le promesse sono interessanti. Ora, però. Lo saranno anche nel caso in cui la stessa coalizione vada al governo?

► Monti e la possibilità di una manovra bis legata al governo

Il cavaliere parla di riduzione delle tasse, ma ne parlano tutti i partiti politici per il momento. Berlusconi ha attaccato Casini e Fini affermando che se gli italiani “vogliono un governo che governi non diano il voto ai partitini di Casini, Fini o Monti”.

Moody’s osserva Mps e gli ex dirigenti sono accusati di associazione a delinquere

 L’accusa di associazione a delinquere arriva per l’operazione di acquisto di Antonveneta dove si sarebbe realizzata una plus valenza stabilita a tavolino.

La situazione della banca Monte dei Paschi di Siena continua a essere al centro dell’interesse. Da una parte l’agenzia di rating Moody’s ha messo sotto osservazione la banca Monte dei Paschi di Siena. Si rischia un possibile downgrade. Dall’altra la procura di Siena continua le sue indagini sui dirigenti e parla di una associazione a delinquere.

► Un prestito per salvare Mps

In particolare, Moody’s sta controllando il rating di lungo termine “Ba2” della banca Monte dei Paschi di Siena e della sua controllata MPS Capital Services.

Per quanto riguarda le indagini, invece, è stato sentito Ettore Gotti Tedeschi sull’acquisizione di Antonveneta da parte di Mps che è al centro delle indagini. In particolare, i pm si concentrano sulle operazioni successive all’acquisizione di Antonveneta che hanno portato i dirigenti a spalmare il debito nei bilanci posteriori.

► La crisi di MPS spiegata in quattro punti

Secondo l’accusa, che riguarda l’acquisto di Antonveneta, l’ex presidente Mussari, Vigni, Baldassarri e il suo vice Toccafondi, oltre ai dirigenti che hanno lavorato all’acquisto della banca, avrebbero stabilito un patto con i vertici del Banco Santander al fine di truccare i conti, fare aumentare il prezzo e arrivare a una plusvalenza di oltre due miliardi di Euro. L’indagine arriva quindi a intravedere un progetto criminale organizzato e gestito dagli ex dirigenti.