BPM vuole diventare una SPA

 Siamo tra le società per azioni, tra quelle che esistono già e tra quelle che devono ancora debuttare nel mercato italiano ed internazionale. Ma stavolta sotto i riflettori c’è una banca: la Banca Popolare di Milano.

Il presidente del consiglio di gestione dell’istituto di credito, che  anche il principale azionista della banca, Andrea Bonomi, ha annunciato a tutti i sindacati di essere pronto per trasformare la sua “realtà creditizia” in una società per azioni. Un progetto che è già sulle scrivanie degli analisti della Banca d’Italia.

 Bpm: avanti con i licenziamenti

Una trasformazione radicale, un progetto che però, in questo momento, non è stato ancora consolidato. Devono dare il placet i consigli di sorveglianza e di gestione e questo particolare potrebbe allungare i tempi di realizzazione dell’impresa. Qualcuno interessato all’investimento, però, sta cercando di capire se le promesse fatte in questo momento ancora di crisi  saranno poi mantenute e se, effettivamente ci saranno tempi migliori.

 Conto be 1 di Bipiemme

Il primo passo, comunque, verso la trasformazione, è quella di riscrivere lo Statuto e ci sta già pensando qualcuno. Andrea Bonomi in persona ha iniziato una proficua collaborazione con Piergaetano Marchetti che conosce molto bene le realtà sindacali.

 La carta Je@ns della Banca Popolare di Milano

Il periodo di sovrapposizione tra la vecchia e la nuova realtà sarà molto complesso da gestire e non è detto che sia senza danni.

Il credit crunch è più soft per il nostro paese

 Bankitalia la chiama “stretta creditizia” ma alla storia passerà con la nomenclatura di credit crunch. Stiamo parlando del giro di vite che hanno subito prestiti e mutui da quando è iniziata la crisi e da quando il mercato del lavoro è diventato sempre più precario.

 Bankitalia su debolezza economica

Le banche, infatti, adesso non concedono più prestiti e mutui a cuor leggero ma dagli aspiranti debitori di lungo periodo vogliono delle assicurazioni che talvolta sono scritte tra le righe di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, altre volte, invece, trovano spazio tra gli euro versati per una polizza aggiuntiva al prestito o al mutuo.

In ogni caso il periodo di restrizione del credito si sta attenuando. L’Italia sarà fuori dalla recessione da aprile, intanto le banche italiane stanno riprendendo le fila del discorso “prestiti e mutui” e si dimostrano molto disponibili nei confronti delle imprese. Siamo ad un livello di restrizione che non si registrava dal primo trimestre del 2011.

 I dati di Bankitalia sugli investimenti

Il riassunto che molti giornali hanno fatto dell’indagine Bankitalia “IV trimestre del 2012 e prospettive per il I trimestre del 2013” è: più credito alle imprese ma meno crediti alle famiglie. Non è stato però sufficientemente spiegato che il secondo settore soffre della crisi del settore immobiliare, del deterioramento delle prospettive del mercato degli immobili residenziali e della fiducia dei consumatori.

 

Fitch ha promosso l’Italia e le sue banche

 Per chi investe in opzioni binarie, la promozione del sistema bancario tricolore e dell’Italia in generale, da parte di Fitch, è importante per indirizzare gli investimenti. Tutto però, è avvenuto all’ombra dello scandalo sui derivati che sta sconquassando il Monte dei Paschi di Siena.

Per la questione Antonveneta si sospettano le tangenti.

Eppure il sistema bancario italiano è stato promosso dall’agenzia di rating Fitch che andando alla radice del sistema creditizio tricolore ha detto di averlo trovato in buona salute. Il problema resta per il futuro, visto che non ci sono aspettative positive. 

Fitch ha confermato le valutazioni esistenti assegnando di nuovo il valore A- ad Intesa e Unicredit, il valore Bbb+ e Bbb per Ubi Banca e Banco Popolare. Un risultato assolutamente interessante che però è da considerarsi tale anche in relazione all’esclusione dalle valutazioni del caso Monte dei Paschi di Siena. Fitch, infatti, ha deciso di lasciare fuori l’istituto di credito.

L’unico neo del rapporto è la nota negativa sul PIL italiano e sulle prospettive di crescita del paese.

Il contributo dell’Italia all’UE cresce sempre

 Un paese in difficoltà, notoriamente, dovrebbe pensare alle sue finanze, mentre sembra che la salute dell’Italia sia anche in parte collegata alla “salute” delle sue correlazioni europee. In particolare, secondo un report della Corte dei Conti, sembra che l’Italia contribuisca più di tanti altri paesi al bilancio europeo.

 Perso 75% fondi Welfare in cinque anni

La Corte dei Conti effettua ogni anno una relazione sui rapporti finanziari con l’UE in cui si spiega in che modo e da chi sono usati i fondi comunitari. Dall’ultimo documento pubblicato emerge che c’è stato un incremento del 4,9 per cento del contributo italiano rispetto al 2010.

Sicuramente hanno avuto un peso importante, per quel che riguarda l’Italia, le infrazioni che sono state inviate al nostro paese. In totale l’Italia ha contribuito al bilancio comunitario per un monte totale di 6,7 miliardi di euro; nel 2011 le infrazioni sono state di circa 54,1 milioni di euro.

 In Europa il 2012 ha segnato la diminuzione degli istituti finanziari

A fronte di questo “esborso”, l’Italia ha ricevuto “soltanto” 9,3 miliardi di euro, circa l’1,3 per cento in meno rispetto al 2010. Questo ha fatto sì che la sua posizione di contributore netto si aggravasse. Ad ogni modo sembrano raggiunti gli obiettivi di partenza: convergenza, competitività regionale e occupazione, cooperazione territoriale.

Seguendo queste direttrici, infatti, l’Italia si è assicurata delle importanti fonti di finanziamento.

Gli utili di Facebook in crescita ma il titolo affonda

 Tutte le corporate americane stanno pubblicando in questi giorni i dati relativi al quarto trimestre del 2012 e si può dire che nonostante l’apprensione generata dal pericolo del fiscal cliff, le aziende hanno reagito abbastanza bene.

Per esempio, Amazon tra bilanci deludenti e ottimi rendimenti si barcamena, svelando le carte: ci si può presentare anche puntando su argomenti diversi da quelli che usano tutti.

Twitter vale 9 miliardi di dollariinfatti, e potrebbe arrivare sul mercato americano tra pochissimi mesi.

E Facebook, che fine ha fatto il social network blu? Nel quarto trimestre del 2012 ha visto incrementare i ricavi che sono arrivati a 1,59 miliardi di dollari, con un aumento del 40 per cento. L’utile netto, invece, dell’azienda di Zuckerberg ha subito una flessione importante, ha perso il 79%, pari a 64 milioni di dollari.

Sicuramente sta riconquistando l’amicizia degli investitori, spingendo molto il settore mobile, ma tutti i buoni propositi si stanno infrangendo contro il muro dei rendimenti: il titolo in borsa non decolla affatto. Le azioni, nell’after-hour perdono il 5%.

Come cambiano le detrazioni dei figli a carico

 La Legge di Stabilità comprende al suo interno moltissime norme tra cui anche quelle che regolano le detrazioni per i figli a carico valide per il 2013. Cosa prevede la normativa in vigore dal primo gennaio?

Nel 2013 sono aumentate le detrazioni per i figli a carico e anche per i figli portatori di handicap e tutto è legato chiaramente agli sconti che si possono ottenere sull’IRPEF.

 Nuovi sgravi Irpef

Per i figli a carico non si detraggono più fino ad 800 euro ma il tetto massimo è stato innalzato fino a 950 euro. Rientrano tra i figli a carico anche i bambini nati da coppie di fatto e riconosciuti da entrambi i genitori, sia i figli adottivi o affidati. Per i figli sotto i tre anni la detrazione passa dai 900 ai 1220 euro. Infine, per quanto riguarda i portatori di handicap, le detrazioni hanno subito un incremento di 180 euro, per cui se prima era fisse a 220 euro, adesso arrivano fino a 400 euro.

 Per le tasse sono cruciali luglio e dicembre

I contribuenti che hanno più di 3 figli a carico possono vantare una detrazione in più di 200 euro per ogni figlio partendo dal primo di tutti. 

 Online il 730/2013 in versione definitiva

La normativa prevede che siano figli a carico tutti i figli, anche quelli non conviventi o quelli residenti all’estero che hanno specifici requisiti di reddito. Tra i figli a carico non possono essere considerati quelli che hanno percepito un reddito superiore ai 2840,51 euro lordi.

Codice tributo per le irregolarità dei tabaccai

stabilito il codice tributo per il monopolio fiscale adesso arriva anche il codice tributo per i versamenti dei tabaccai stessi a fronte di piccole irregolarità.

Prima di entrare nel merito della risoluzione dell’Agenzia delle Entrate, ricordiamo che il mondo dei tabaccai è oggi ossessionato da una serie di diatribe, per esempio Sigarette elettroniche VS Bionde ma deve anche farsi carico dei Diminuiti incassi Stato su giochi e scommesse.

Riguardo la risoluzione dell’Agenzia delle Entrate numero 6/E del 30 gennaio, è stato stabilito che nel caso di irregolarità di gestione commesse da parte dei rivenditori di generi di monopolio, quindi i tabaccai, sono previste delle multe, delle sanzioni pecuniarie da corrispondere proprio all’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato.

A parlare di questi reati è la legge numero 1293 del 1997 che per l’appunto si occupa dei servizi di distribuzione e vendita dei generi di monopolio e prevede una multa per le irregolarità, lievi o grandi che siano, fino a quelle che autorizzano alla revoca della gestione.

Per le sanzioni pecuniarie, restiamo in questo terreno confinato, il codice tributo è il 2855.

Smascherata la frode che coinvolgeva la colf

 Una frode fiscale a tutti gli effetti, ma stavolta, il coinvolgimento della collaboratrice domestica è assolutamente privo di complicità. Un’indagine approfondita ha portato alla luce una situazione illecita del datore di lavoro che è stato accusato di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici.

 Le buste paga gonfiate sono fraudolente

Il reato di dichiarazione fraudolenta che abbiamo citato è stato ben descritto nell’articolo 3 del Dlgs numero 74 del 2000 ed è stato usato dalla Corte di Cassazione per rigettare una richiesta di riesame da parte dell’accusato, dopo che la Guardia di Finanza aveva posto sotto sequestro alcuni beni.

 Difficile ma non impossibile scoprire le frodi degli agenti immobiliari

Tutto nasce dal fatto che il contribuente sotto accusa aveva spostato delle consistenti somme di denaro sul conto della collaboratrice domestica arrivando a depositarvi ben 285 mila euro con una serie di causali diverse da quelle lecite. Secondo le Fiamma Gialle quelle somme erano i proventi, i frutti della sua evasione fiscale riguardo l’acquisto di prodotto farmacologici ad uso dermatologico.

La documentazione portata dall’indagato non è stata sufficiente a sedare ogni dubbio. Secondo i giudici del riesame che hanno confermato il sequestro, esistevano gli elementi sufficienti per ritenere fondata l’imputazione del pubblico ministero. Se non altro perché le somme erano ingenti.

In generale, per parlare di frode è necessario che l’imposta evasa sia superiore a 30 mila euro e l’importo degli elementi attivi sottratti alla tassazione superiore al 5 per cento degli elementi portati in dichiarazione.

Per l’immobiliare ripresa dal 2014

 La ripresa del mercato immobiliare italiano è attesa da molti settori produttivi ed è considerata un indicatore molto importante della salute del paese. L’immobiliare tricolore, nel 2012, ha attraversato un periodo di crisi molto forte. I primi dati statistici parlano infatti di una diminuzione dei prezzi degli immobili e di una diminuzione del numero delle compravendite. 

L’Istat ha spiegato che adesso il ribasso dei prezzi delle case continua ma riguarda soprattutto le case già esistenti perché invece, le nuove costruzioni, vedono crescere un po’ il loro valore.

L’Economist spiega la nostra crisi immobiliare

La crisi che ha vissuto l’Italia non è ancora stata dimenticata, soprattutto da quegli analisti che non vedono di buon occhio l’anno appena iniziato. La crisi potrebbe aver sbilanciato le previsioni sul 2013, quindi anche quest’anno ci sarà la quiete e forse qualche miglioramento sarà possibile dal 2014.

Altri paesi, in Europa, oltre all’Italia, stanno vivendo una situazione simile alla nostra, per esempio la Spagna e il Portogallo dove stanno diminuendo i prezzi delle case. In Germania, al contrario, rispetto al 2011, l’anno scorso si è assistito ad un apprezzamento degli immobili.

S’investe nel mattone ma all’estero dunque, visto che le case sono più appetibili.

Barroso parla dell’emergenza sociale

 Alcune considerazioni, fatte nel contesto della politica, possono avere un’importanza sovranazionale, soprattutto se, in qualche modo, parlano di un trend comune a più stati. Sono queste le considerazioni che chi investe in opzioni binarie, puntando principalmente sui titoli di stato, deve tenere a mente.

Ecco allora che dobbiamo parlare di quanto detto da Josè Barroso, il Presidente della Commissione Europea che si è presentato al Parlamento dell’UE mettendo sotto gli occhi di tutti un problema molto urgente da risolvere: la disoccupazione.

 Le tre tappe di Van Rompuy per la ricapitalizzazione delle banche

Le statistiche parlano chiaro: in 12 paesi su 27 dell’Unione Europea il 25 per cento dei ragazzi non ha un lavoro. Ci sono stati sicuramente altri obiettivi negli ultimi mesi, tra cui quello di uscire dall’impasse economico ma adesso bisogna, secondo Barroso, iniziare a ragionare sul mercato del lavoro, per evitare una vera e propria emergenza sociale.

 Barroso lancia allarme lavoro per l’Europa

A livello economico l’UE ha dato la sua prova di forza, dimostrando che non c’è assolutamente niente da temere riguardo la stabilità dell’Euro, ma adesso, il mercato valutario deve essere un attimo accantonato per lasciare spazio ai problemi emergenti come quello dell’occupazione.

Barroso ha detto:

Abbiamo fatto molto per affrontare i punti deboli dell’Europa, e oggi possiamo dire che chi prevedeva la fine dell’euro si è sbagliato. Da fine 2012 la Ue e l’Eurozona hanno iniziato a uscire dalla crisi, gli indicatori sono migliorati, ma dobbiamo dire che non ci possiamo fermare perchè la situazione resta molto grave, soprattutto quella della disoccupazione.