Economia verde

 Organizzazione, solidarietà. Proiezione sui mercati internazionali delle tecnologie “verdi” è d’obbligo al fine di massimizzare i non pochi pregi scaturiti dalle imprese italiane del settore.

Le istituzioni, di concerto con le maggiori associazioni di imprenditori, stringono i tempi.

Così, al road show sugli strumenti di incentivazione pubblica per la green economy si unisce il “Cleantech forum Italy”, ovvero la rete di imprese interessata all’ innovazione nel settore ambientale per presentarsi sul mercato internazionale.

Presentazione

Il ministero dell’Ambiente, Ice (l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane), il network internazionale Cleantech Group e Area science park di Trieste hanno presentato il progetto all’Università Luiss di Roma.

Le ambizioni sono tante, sia in Europa sia nei Paesi in via di sviluppo, quali Cina, India, Brasile. Così, Corrado Clini, Ministro dell’Ambiente: “Abbiamo qualche centinaia di migliaia di imprese che esportano già. Ora i finanziamenti che vanno cercati sui mercati internazionali, dove si possono trovare investitori interessati alle tecnologie pulite”.

Obiettivi e aziende coinvolte

L’obiettivo è creare la rete delle imprese italiane, mirando anche allo scambio di informazioni sui progetti nazionali ed europei. Tra le grandi imprese già implicate menzioniamo Ansaldo Energia, Ducati Energia, Enel ed Enel Greenpower, Falck Renewables, Magneti Marelli, Mossi e Ghisolfi, Novamont, Solergy, Versalis.

Clini ha colto l’occasione per fare un appello al prossimo Governo, affinché assicuri un seguito a tutto il lavoro svolto.

Ulteriori aumenti benzina

 Le quotazioni internazionali dei prodotti raffinati continuano (anzi, tornano) a salire in maniera vertiginosa. I primi segnali dei giorni scorsi erano solo un inizio timido. Ora anche i prezzi alla pompa sono nuovamente in rialzo. Il discorso riguarda sia la benzina, sia il diesel.

Prezzi

Nella giornata di ieri, il prezzo nazionale per la benzina verde si è attestato sui 620 euro per mille litri (+7). Il prezzo del gasolio, invece, si è attestato sui 629 euro per mille litri (+9).

In quattordici giorni  la quotazione della benzina è salita dell’equivalente di 4,7 centesimi al litro. La quotazione del diesel, invece, è aumentata di circa un centesimo. Aumentano dunque per il secondo giorno di fila le medie ponderate nazionali dei prezzi tra le diverse compagnie in modalità servito: la benzina è oggi a 1,831 euro/litro (+0,6 centesimi), il diesel a 1,765 euro/litro (+0,1 centesimi).

Rimangono, invece, stabili il Gpl (a 0,844 euro/litro) e il metano (a 0,989 euro/kg).

Modifiche listini Eni, Q8, Esso e TotalErg

Le rilevazioni degli organi preposti dicono che nella mattinata di oggi Eni, Esso, Q8 e TotalErg hanno modificato i propri listini. L’aumento è di un centesimo al litro sulla benzina.

Esso: aumento di 0,5 centesimi sulla verde e 0,3 centesimi sul diesel.

Q8: aumento solo sulla verde, di +0,5 centesimi.

TotalErg;  +0,6 centesimi sulla benzina e +0,3 centesimi sul gasolio.

Mps controllata dal Ministero del Tesoro

Mps controllata all’82% del Tesoro. E’ questo il destino dell’istituto senese (almeno ai prezzi attuali) se non rimborserà i 3,9 miliardi di Monti-bond. Il panorama di quella che si configurerebbe a tutti gli effetti come una nazionalizzazione per il Monte si evince dall’intervento del ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, alle Commissioni riunite di Camera e Senato. Senza contare che «il Tesoro potrà entrare progressivamente nel capitale anche solo se la banca non sarà in grado di pagare gli interessi». Un conto salato che Siena può saldare anche in azioni, infatti.

Per ora si tratta solo di un’ipotesi, visto che il presidente dell’istituto, Alessandro Profumo, conta di onorare gli impegni del Tesoro. Ma le indagini sono ancora in corso e, se il Monte andrà in affanno, lo schema è segnato: i Monti bond possono condurre Siena dritto alla nazionalizzazione.

Tuttavia, un chiarimento è d’obbligo per il ministro: la logica dei Monti bond, nati prima delle attuali inchieste, era ed è tutt’ora per Grilli quella di «rafforzare il capitale» (portare il coefficiente patrimoniale al 9%, secondo le indicazioni dell’Eba), «aumentare un buffer preventivo su una banca solida (a differenza dei Tremonti-bond che avevano un obiettivo «correttivo»: quello di ridare liquidità alle banche), di «mettere al sicuro il risparmio». Tutto tranne che la logica di «salvare» Mps. Perchè l’istituto senese, ribadisce e insiste il ministro, «è solido».

Perso 75% fondi Welfare in cinque anni

 I fondi nazionali per gli interventi di natura sociale vanno molto male. Negli ultimi cinque anni, il 75% delle risorse stanziate in totale dallo Stato è venuto a mancare.

L’Indagine dello Spi-Cgil sul Welfare

Il fondo per le politiche sociali, che rappresenta la fonte principale di finanziamento statale degli interventi di assistenza alle persone e alle famiglie, è stato vittima della decurtazione più significativa, translando da una dotazione di 923,3 milioni di euro ad una dotazione di 69,95 milioni. Ciò si evince da un’indagine dello Spi-Cgil sul welfare nel nostro Paese.

Fondo non autosufficienza

La dotazione finanziaria di questo fondo nel 2010 era di 400 milioni, come afferma il sindacato dei pensionati della Cgil, ed è stato del tutto eliminato dal governo Berlusconi, al punto da non essere stato corroborato dal governo Monti, malgrado le reiterate promesse in tale ottica.

Ulteriori decurtazioni di risorse sono state inserite al fondo per le politiche della famiglia (da 185,3 a 31,99 milioni) e al fondo per le politiche giovanili (da 94,1 a 8,18 milioni).

 

Monti su Irpef Imu e Irap

Il cambiamento di Mario Monti in trenta giorni: un mese aveva posto il veto su una riduzione dell’Imu. Oggi, invece, il Premier uscente promette tagli di trenta miliardi sulle tasse nell’arco dei prossimi 5 anni.

In altri  termini, Monti vuole garantire una sfilza di sgravi proprio su Imu, Irpef e Irap. Tuttavia, il ‘Professore’ al momento può garantire solo una copertura di 2,5 miliardi di taglio alla spesa corrente primaria. Soldi che servono almeno per alleggerire l’imposta sulla casa.

Futuro

Come andrà in futuro? Difficile da prevedere in una fase di piena emergenza e coi conti pubblici sotto stretta osservazione in Parlamento europeo. Per creare le risorse necessarie e propedeutiche al taglio della spesa, Monti può affidarsi su due elementi: potenziamento della lotta all’evasione e diminuzione degli oneri della spesa per interessi.

Evasione

La lotta all’evasione fiscale ha fatto enormi passi in avanti (12,7 miliardi nel 2012 ). Nella legge di Stabilità, però, quei soldi sono stati utilizzati per ridurre il deficit. E anche per il 2013, gran parte dei proventi è  ipotecata  nell’ottica del controllo dei conti pubblici.

Occorre rammentare che quest’anno il Prodotto interno lordo diminuirà dell’1%, contro lo 0,2% previsto dal governo nella nota di aggiornamento al Def di settembre. E l’Italia deve rispettare l’impegno al pareggio di bilancio mantenendo al tempo stesso un avanzo primario nei dintorni del 5% del Pil, condizione indispensabile per avviare la riduzione del debito pubblico.

Nuovi sgravi Irpef

 Ecco cosa cambia con le modifiche inserite nella Legge di Stabilità per le famiglie, a partire da fine gennaio.

Detrazioni figli

Lo schema odierno non risente di alcuna modifica. Continua, dunque, a prevedere un vantaggio che scende in base all’aumento del reddito, e che si annulla raggiunto il top salary di 95.000 euro.

Gli importi di base della detrazione, tuttavia, aumentano.

Anche se in maniera differenziata, dunque, lo sgravio aumenta, per tutte le categorie di contribuenti.

Nello specifico, la detrazione standard aumenta da 800 a 950 euro per ciascun figlio e da 900 a 1220 nel caso dei figli che hanno meno di tre anni di età.

Oltre a questa somma, vanno poi calcolati 400 euro nel caso in cui il figlio sia portatore di handicap.

Vi è una maggiorazione anche per quest’ultima tipologia.

Le cifre sono da ripartire su base annua.

Tali numeri diminuiscono a mano a mano che il reddito del lavoratore e del pensionato cresce.

Per queste ragioni, nel caso in cui il figlio sia uno soltanto, il vantaggio mensile rispetto allo scorso anno è di 10 euro, che calano a 8 nel caso di un contribuente con imponibile Irpef mensile di 3.000 euro, e poi ulteriormente se il reddito è ancora più elevato.

Ma l’importo arriva all’incirca al doppio se si ha un figlio minore di tre anni e con un portatore di handicap.

In proporzione, dunque, il vantaggio è maggiore per chi guadagna di meno.

L’aumento degli sgravi si ha in caso di famiglia numerosa:

3 figli: da 34 euro mensili con un reddito di 1.000 a 25 con 3.000.

4 figli: da 46 euro a 36 euro mensili.

Queste somme aumentano ancora se qualcuno degli interessati ha meno di tre anni oppure ha problemi di disabilità, oppure se il nucleo sia di dimensioni maggiori.

Relazione sulla vigilanza del Ministero del Lavoro

 L’irregolarità nel rapporto con i lavoratori è ancora un dato molto frequente nelle aziende e nelle imprese italiane, ma i numeri riportati dall’ultima Relazione sulla vigilanza del ministero del Lavoro pubblicata questa mattina parlano di una leggera flessione.

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Le aziende controllate Inps, Inail e ministero del lavoro nel 2012 sono state 243.847, con un tasso di irregolarità rilevata pari al 63%. Percentuale che equivale a 295.246 lavoratori irregolari (100.193 dei quali completamente in nero). Le ispezioni hanno portato a un recupero pari a 1,6 miliardi di contributi e premi evasi, dei quali, però, solo il 2% è stato realmente incassato.

Nel complesso, il numero di aziende irregolari è lievemente aumentato rispetto al 2011 (+2%), come è aumentato anche l’importo dei contributi recuperati, ma si assiste ad una live flessione del numero dei lavoratori totalmente in nero (-5% dai 105.279 scoperti nel 2011).

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Il Minstero imputa questa flessione a due fattori principali: da un lato abbiamo la contrazione occupazionale dovuta alla crisi economica in atto, dall’altro, e questa è la nota positiva

al sempre maggior incremento del ricorso all’utilizzo, soprattutto nelle regioni del Centro-Nord, delle tipologie contrattuali flessibili, quale possibile alternativa al contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.

Nel rapporto si segnala, inoltre, che nei primi 9 mesi del 2012 sono stati attivati nel complesso 7,9 milioni di contratti ma solo 1,36 milioni per rapporti di lavoro a tempo indeterminato.

Crisi nera del settore delle costruzioni

 550 mila posti di lavoro in meno in tre anni equivalgono a 128 lavoratori che si ritrovano senza un’occupazione ogni giorno. Sono gli effetti della crisi economica, che sembra aver influenzato in modo molto pesante il settore delle costruzioni.

I dati arrivano dalla Fillea-Cgil che indica come solo nel 2012 i posti di lavoro perduti siano stati ben 120.000, e le imprese fallite, dal 2009 ad oggi, siano state 60.000.

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Se i lavoratori non perdono il loro impiego vengono messi in cassa integrazione: nel 2009 il ricorso all’ammortizzatore sociale è cresciuto del 93%, per poi proseguire la sua corsa nel 2010 con un + 33%, scendere nuovamente ad una quota ragionevole nel 2011 (+4,7%) per poi tornare a livelli altissimi con la crescita del 28,3% delle ore di cassa richieste nel 2012, anno in cui le ore di Cig nel settore delle costruzioni sono arrivate a 117 milioni.

► Dati Ilo su occupazione mondiale

Solo crisi? Secondo il sindacato la colpa non deve essere imputata totalmente alla pessima congiuntura economica, ma a delle questioni più profonde, che toccano la struttura del settore stesso. A parlare è Susanna Camusso, secondo la quale

le costruzioni devono svolgere la funzione di progettazione del territorio e quella di manutenzione degli edifici pubblici.

Non pensare il settore delle costruzioni in questo modo vuol dire aggiungere un ulteriore costo per lo Stato, al quale vanno ad aggiungersi eventi climatici straordinari o catastrofi naturali (come il terremoto emiliano) che potrebbero arrivare a pesare sulle casse dello Stato qualcosa come 470 miliardi di euro.

Brusca frenata dell’economia americana

 Nessuno se lo aspettava. Le stime di crescita del Pil americano erano del +1%. E la prima volta che accade dopo circa un anno in cui l’economia americana stava dando segnali, anche se deboli, di crescita.

Ora sul paese si affaccia nuovamente la paura della recessione.

Secondo gli analisti questa brusca frenata è stata causata dalla forte riduzione della spesa pubblica -caduta del 15%, una flessione che non si vedeva dal 1973-  e dal dibattito che ha coinvolto l’amministrazione Obama proprio su temi particolarmente delicati per l’economia come il fiscal cliff e il tetto del debito.

► Cosa succede se il tetto del debito americano non verrà alzato

Tutti sorpresi, a maggior ragione se si pensa che la crescita del terzo trimestre del 2012 è stata pari al 3,1%. Nel complesso, comunque, la crescita degli stati Uniti per il 2012 è stata del 2,2%, in accelerazione rispetto all’1,8% del 2011. Sarà per questo che alla Casa Bianca non si sono visti segni di preoccupazione.

Il capo-economista Alan Krueger, dal suo blog, ha voluto rassicurare il suo popolo, dicendo che questo calo, seppur imprevisto, è stato provocato da eventi straordinari (come l’Uragano Sandy e il dibattito sul Fiscal Cliff) e che, quindi, nel complesso l’economia a stelle e strisce sta reagendo bene alle misure prese dal governo e negli ultimi 14 trimestri l’economia è cresciuta del 7,5%.

► Obama preoccupato per il rischio default

Anche se, sottolinea Krueger, il Congresso deve cercare di darsi un budget maggiormente sostenibile e compiere investimenti per la promozione della crescita e dell’occupazione.

Befera chiarisce su Redditometro

 Intervenendo a Telefisco 2012, Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha nuovamente messo in chiaro che il Redditometro non deve essere considerato come un grande fratello che scruterà tutti i movimenti dei cittadini, ma solo uno strumento per scovare i grandi evasori quelli che ogni anno, secondo gli ultimi dati, portano via allo Stato cifre che raggiungono anche i 12 miliardi di euro (questo è quanto recuperato nel 2012).

► Le frodi scoperte dalla Guardia di Finanza sono di circa 6,5 miliardi di Euro

Il Redditometro sarà attivo solo a partire dal prossimo mese, ma la sua presentazione ha iniziato a dare dei frutti fin da subito con la richiesta di rateizzazioni per 22 miliardi di euro. A questo il direttore aggiunge che ha già presentato al governo di alzare a 20mila euro il tetto per chiudere le vertenze a minor costo.

Manca ancora, però, una norma che eviti l’abuso di diritto, per questo è già iniziato, da parte dell’Agenzia, un monitoraggio maggiore per cercare di dare uniformità interpretativa dello strumento a livello nazionale, partiti già con interventi di tipo interpretativo in sede di accertamento.

► Dati evasione fiscale 2012

Questo lavoro ha già portato i suoi frutti:

nel 2012 abbiamo avuto 50mila domande di mediazione e ne abbiamo esaminate quasi la metà. Nel 60% dei casi la mediazione ha avuto luogo. Abbiamo 50mila ricorsi in meno nelle commissioni provinciali, quelle di piccolo importo. Se continuiamo così alleggeriremo di molto i tempi della giustizia tributaria.