Per il FMI le riforme italiane valgono il 5% del PIL

 Il Fondo Monetario Internazionale, da tempo, tiene d’occhio quel che fa la politica italiana per stimolare la crescita economia nel nostro paese. Il FMI ha chiesto a tutti gli stati di lavorare per aumentare la flessibilità interna e ridurre i costi del mercato del lavoro. Se tutti i paesi riuscissero a lavorare nella stessa direzione sarebbe il Prodotto Interno Lordo internazionale a trarne beneficio.

 Per il Fmi l’Italia può tornare a crescere

Sembra infatti che con le liberalizzazioni e un’economia sospinta nella direzione giusta, con il progressivo abbandono dei contratti di lavoro atipici, si potrebbe arrivare ad un +5% del PIL. I punti cardine della riforma, quindi, sono nelle liberalizzazioni e nel mercato del lavoro. Due elementi in grado di trainare l’economia internazionale ma soprattutto interessanti ed efficaci nel contesto italiano.

Il nostro paese, secondo il FMI deve prima di tutto colmare il gap che lo allontana dai paesi più avanzati del centro Europa dove non è solo il divario sul terreno delle pensioni a pesare in modo insistente.

 Lo spread delle pensioni

Sul mercato del lavoro italiano il FMI è molto diretto: gli  incentivi all’apprendistato sono interessanti ma lasciare in circolazione tanti contratti atipici, può essere controproducente. Sono invece apprezzabili gli sforzi in materia di accordi sindacali e pacchetti fiscali, entrambi, ormai, risalenti al 2011.

Nuovi pericoli dalla Corea del Nord

 Chi investe in opzioni binarie ha sempre come obiettivo quello di conoscere quali sono i paesi più stabili, quali quelli più ballerini e quali i paesi in cui è possibile investire in modo più importante. Nelle ultime ore la tensione è tornata in Corea e in particolare sulla Corea del Nord.

 Dove si corre il rischio c’è più gusto

A dicembre, infatti, l’ONU ha deciso di inasprire le sanzioni contro questo paese, sostenuto anche dal parere della Cina, dopo aver scoperto che la Corea del Nord vuole fare un nuovo test nucleare il cui target sono gli Stati Uniti. In pratica hanno deciso di colpire al cuore dell’Occidente e dalle parole dei capi del regime, sembra addirittura che siano stati costretti:

La volontà popolare è che facciamo qualcosa anche di più grande di un test nucleare, l’Onu ci ha lasciato senza scelta, non possiamo che procedere verso la resa dei conti finale.

Parole molto dure, riportate da un quotidiano del regime. A questo punto il mondo intero si chiede se siamo davvero davanti ad una minaccia. Sicuramente da dicembre qualche evoluzione nell’impianto missilistico del paese ci deve essere stato. Kim Jong-un, leader nordcoreano, infatti, ha salutato con entusiasmo il lancio del missile Unha-3. Secondo gli USA è solo propaganda.

 Italia ai primi posti nella classifica dei Paesi più corrotti

Mediaset svolta e mette a segno due rialzi incredibili

 Mediaset sta diventando croce e delizia del mercato italiano. Dall’inizio dell’anno il titolo è sull’otto volante e a perdite improvvise ripara subito dopo con incrementi record. Per esempio, l’ultimo saliscendi degno di nota è stato proprio la settima scorsa.

 Nonostante la crisi a Piazza Affari c’è ottimismo

Mediaset ha prima messo a segno un incremento del 9,03%, poi ha toccato una nuova punta massima con il +13 per cento, per poi portare a casa anche un ottimo +6%. Una corsa inarrestabile che l’ha fatta entrare subito nell’indice DJ Stoxx che censisce le migliori società del momento.

 Saltata l’asta per le frequenze televisive, persi 1,2 miliardi di euro

Alla fine dei conti c’è stato uno scambio di capitale pari al 12 per cento che ha fatto riversare tutte le attenzione della borsa verso il gruppo della famiglia Berlusconi. Adesso, per avere un’idea del futuro del titolo Mediaset, bisogna soltanto scoprire chi sta comprando le azioni in questione.

 Trimestrali: crolla Mediaset

Qualche analisti cerca una correlazione tra i rialzi in borsa del titolo Mediaset e la ridiscesa in campo di Berlusconi. Peccato che fino a questo momento non ci siano grosse prove di questo andamento, quanto piuttosto ci si chiede degli hedge fund, visto che le stime di crescita del titolo Mediaset sono nell’aria.

La commissione Borsa ha comunque avviato un’indagine per scoprire la radice di queste oscillazioni.

Tavan Tolgoi rinvia il debutto in borsa

 Mentre Piazza Affari si prepara per Moleskine, Moncler e Versace si prende atto di una battuta d’arresto per un’altra azienda molto importante nel mercato azionario come Tavan Tolgoi. Non siamo, come si capisce bene dal nome dell’azienda, nel versante europeo.

 Torna l’entusiasmo sul mercato dei minerali del ferro

Tavan Tolgoi, infatti è un progetto di sviluppo minerario portato avanti in Mongolia che in questo momento, nonostante la volontà di procedere all’estrazione di coke dalla maxi miniera già costruita, si trova in difficoltà finanziarie.

La decisione d’interrompere la fornitura alla Cina con la contestuale richiesta d’aiuto allo Stato, ha fatto drizzare le orecchie agli investitori che hanno dovuto accettare l’ennesimo rinvio alla quotazione in borsa. La Tavan Tolgoi, infatti, sperava in una IPO da 3 miliari di dollari da mettere a segno contemporaneamente nelle borse di Ulan Bator, Londra e Hong Kong.

 I paesi emergenti spingono le quotazioni auree

Purtroppo la debolezza del mercato del carbone ha tarpato le ali dell’impresa. Molti ritengono che la colpa, in gran parte, sia da attribuire al Governo Mongolo che non è riuscito a sfruttare in modo morigerato e programmato una risorsa che poteva risollevare l’economia del paese che ha visto, soltanto l’anno scorso, crescere del 10 per cento il PIL.

Basta pensare che era nelle intenzioni di distribuire un pacchetto di azioni Tavan Tolgoi a tutti i cittadini mongoli. Il populismo è stato deleterio.

Piazza Affari si prepara per Moleskine, Moncler e Versace

  Piazza Affari, da qualche tempo, è tirata avanti dalle performance dei titoli legati ai beni di lusso, quindi non stupisce che ci sia molto fermento riguardo l’ingresso tra i titoli tricolore di Moleskine e Moncler prima e di Versace poi.

La borsa di Milano, da poco, ha salutato due new entry di tutto rispetto: Ferragamo e Brunello Cucinelli che lo scorso anno sono entrati nel mercato azionario. Un debutto che ha convinto molti investitori, soprattutto gli stranieri che adesso guardano con fascino e attesa le agendine che hanno reso famosi Chatwin ed Hemingway, nonché quei vestiti di lusso che fanno la moda con Moncler.

 Il Made in Italy non conosce crisi

Riguardo Moleskine, il debutto in borsa è sempre più vicino visto che l’azienda ha ottenuto il via libera per la quotazione dalla Consob. Sul mercato dovrà essere piazzata una quota consistente dell’azienda, il 40 per cento circa, tramite una Opvs.

 Si prepara l’IPO per Moleskine

Moleskine, tanto per fare un quadro chiaro ai possibili investitori, fa capo ai fondi Syntegra Capitale che detengono il 67,7 per cento della società. A seguire si deve fare i conti con un 15,2 per cento di Index Ventures e con il 10,6 per cento nelle mani del fondatore Francesco Franceschi. Infine c’è un 6,5 per cento delle quote che è nelle mani del management. In termini di fatturato Moleskine parla di 66 milioni di euro grazie alle vendite nel Stati Uniti, in Italia, in Germania e in Inghilterra.

Uno sguardo al mercato valutario per calibrare gli investimenti

 Oggi, sulla base delle pubblicazioni economiche che il mercato si aspetta, c’è da star sicuri che ci sarà qualche movimento interessante per il dollaro australiano, per quello americano e per l’euro. Andiamo con ordine.

Il dollaro australiano sarà influenzato dalla pubblicazione dell’indice di diffusione delle aziende che non comprende il settore agricolo. Il documento è curato dalla National Australia Bank Limited e si può considerare un market mover di impatto medio, anche se i suoi effetti saranno immediati. In generale ci si aspetta un incremento di questo indicatore che dovrebbe avere una correlazione positiva con l’ascesa del mercato valutario.

 Tutto il ForEX concentrato sulla zona Euro

Sul fronte euro, invece, ci sono due episodi da tenere in considerazione. In Germania, ad esempio saranno pubblicati l’indice di fiducia dei consumatori con impatto medio e l’indice dei prezzi d’importazione considerato invece d’impatto scarso. Per quel che riguarda la fiducia dei consumatori ci si aspetta una lettura con un leggero miglioramento.

Resta da dare un’occhiata al dollaro americano cui è associato per la giornata di oggi un market mover di massimo impatto: l’indice di fiducia dei consumatori statunitensi, studiato dalla Conference Board.

 Elementi caratterizzanti della settimana valutaria

Se i consumatori sono fiduciosi, in genere si stima che l’economia sia in forma e quindi si ha un effetto positivo sulla valuta. Per questa volta si prevede un calo dal 65,1 al 64,5.

Alitalia di nuovo pronta per la vendita

 Ci si aspetta un incontro definitivo per Alitalia che con la messa a punto del programma Millemiglia sta tirando a lucido i gioielli di famiglia prima della decisiva quotazione. In questo momento la nostra compagnia di bandiera ha un problema: recuperare i soldi che hanno determinato un buco nel bilancio dell’azienda, rivalutare il patrimonio annullato dalle perdite sostenute e trovare un acquirente, così da evitare la ricapitalizzazione della società.

 Carta Intesa Sanpaolo Alitalia nella filiale dell’Adriatico

Tutti argomenti molto, troppo importanti, che devono essere discussi da Colaninno con gli altri soci italiani, quelli che furono coinvolti nell’affare, nel 2008, per opera di Silvio Berlusconi. Il fatto che si parli tanto di Air France,dipende dal fatto che questa compagnia detiene il 25% del capitale Alitalia-Cai. Il restante 75%, invece, è diviso tra alcuni soci: Intesa Sanpaolo ad esempio, che ne detiene il 10 per cent del capitale, oppure Benetton che ne detiene l’8,85% tramite Atlantia, oppure ancora la Fire di Emilio Riva e figli, gli stessi proprietari dell’Ilva di Taranto.

 Scopri perché si parla tanto di Alitalia e AirFrance

La questione delle Millemiglia serve soltanto a rivalutare l’azienda. Il fine pratico dell’azione è scorporare Millemiglia in una società completamente nuova. Ernst&Young, in questo momento, stanno stimando economicamente l’operazione e sembra che il volume dell’affare si aggiri intorno ai 180 milioni di euro.

Difficile ma non impossibile scoprire le frodi degli agenti immobiliari

 Si sa che le compravendite immobiliari, non sempre sono accompagnate da dichiarazioni regolari sia rispetto all’attività d’intermediazione, sia riguardo i documenti prodotti che accompagnano acquirenti e venditori dalla scelta dell’appartamento al rogito vero e proprio.

 Crollo del mercato immobiliare. I dati di Confedilizia

Il problema è che nel caso in cui c’è un ritocco sistematico dei documenti, è difficile per l’amministrazione tributaria trovare la frode, ma quando questa risulta evidente, allora parte l’accertamento e di pari passo anche l’accusa di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici.

La Corte di Cassazione è tornata di recente sull’argomento, in riferimento all’operato di un amministratore di una società immobiliare che aveva registrato in contabilità delle fatture di vendita con importi inferiori a quelli reali e aveva indicato nella dichiarazione annuale degli elementi attivi per un ammontare inferiore e quello reale.

 Mercato casa: prospettive 2013

Nella sentenza numero 2292 della Corte di Cassazione del 16 gennaio 2013, si parla di dichiarazione fraudolenta. L’amministratore della società immobiliare, in quel caso, era stato condannato anche per aver omesso la registrazione di contratti preliminari di vendita e per averli registrati con dati differenti.

In pratica molta della contabilità di questi intermediari era gestita in nero. Il ricorso in Cassazione da parte dell’imputato non ha fatto che confermare l’accusa a suo carico nonostante si provasse a dimostrare di non aver ostacolato in alcun modo l’Amministrazione finanziaria.

I consulenti del lavoro teramani avranno una causale speciale

 Tutti i contribuenti che almeno una volta nella vita hanno compilato un modello F24, sanno che al di là dei soldi versati, la destinazione degli importi è divisa sulla base della causale inserita nel documento. Consultando lo scadenziario dell’Agenzia delle Entrate, in corrispondenza delle scadenze di pagamento previste, è possibile conoscere i codici tributo, le causali, da associare al pagamento. Per chi conoscesse il codice ma non sapesse la corrispondenza esatta, l’Erario mette a disposizione anche una ricerca per codice tributo.

 Consulenti del lavoro: altre nove causali

Arriviamo così ai consulenti del lavoro della Provincia di Teramo che hanno ottenuto di recente dei codici “speciali” validi unicamente nel territorio da loro presidiato. Il pagamento cui ci riferiamo è quello dei contributi online al Consiglio dell’Ordine dei consulenti del avoro. Tutti gli iscritti della provincia di Teramo dovranno usare la causale “TE00” che riporta la descrizione “Consulenti del Lavoro – Consiglio provinciale di TERAMO”. Il riferimento normativo è nella risoluzione del 25 gennaio 2012, la numero 4/E.

 Stabilito il codice tributo per il monopolio fiscale

In generale questa disposizione è un’altra tessera che completa il mosaico dell’integrazione tra l’Agenzia delle Entrate e il Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro. Quest’ultimo, soltanto di recente, ha aperto le porte al pagamento telematico delle quote dovute dai professioni alla sede provinciali del Consiglio.

I beni dei defunti non devono essere confusi

 In materia di successione e di diritti degli eredi  legittimi o nominati in un testamento, la giurisprudenza italiana è molto complessa quindi sono provvidenziali alcuni chiarimenti enunciati dalla Corte di Cassazione. L’ultimo in ordine cronologico, invita gli eredi a non fare confusione tra i beni che fanno parte del patrimonio del defunto e i beni che possono “entrare” nel testamento in un secondo momento. 

 Le origini dell’imposta di successione

La sentenza nasce a seguito di una notifica dell’ufficio tributario di una sanzione per una dichiarazione di successione presentata oltre i termini. Il contribuente ha specificato che il ritardo era dovuto al fatto che ci sono dei beni che sono entrati a far parte dell’asse della successione in seguito al decesso.

La Cassazione, per dirimere la questione, ha pensato bene di ribadire il concetto di “sopravvivenza ereditaria” nella sentenza numero 409 del 10 gennaio 2013.

 Lo status di erede anche dall’atteggiamento concludente

Il riferimento è il Testo unico imposta di successione e donazione che spiega che la dichiarazione di successione deve essere presentata sempre entro i 12 mesi dall’apertura della successione. Se ci sono delle entità patrimoniali che al momento dell’apertura della successione non sono conosciute e si scoprono tardivamente, queste vanno inserite in una dichiarazione integrativa successiva, ma la dichiarazione unica va intesa in scadenza entro un anno.