Le polizze RCA più convenienti d’Italia

lo sconto in agenzia allevia il caro assicurazioni.

Le assicurazioni sono più care in Italia che altrove, nel mondo, ma con un buon comparatore che tenga conto di tutte le variabili possibili, si può scovare l’opportunità. La legge va incontro ai consumatori obbligando le compagnie a fornire ai cittadini almeno 3 preventivi, oppure chiedendo a chi vuol risparmiare qualcosa, di fare soltanto lo sforzo di installare la scatola nera sull’automobile.

Sempre a livello normativo, in Italia, il settore delle assicurazioni auto è stato rinnovato, partendo dalla deducibilità delle spese auto, dalle misure per favorire la concorrenza tra le assicurazioni e dall’aumento del superbollo. Ma in soldoni, qual è l’assicurazione più vantaggiosa? Secondo uno studio che ha preso spunto dal preventivatore unico dell’IVASS, per le cinque tipologie di assicurati ideali ci sono tre polizze convenienti: Italiana assicurazioni, Allianz e Fondiaria Sai.

Se invece si vuole conoscere la compagnia assicurativa che offre il prodotto più conveniente e qualitativamente superiore, allora la scelta deve ricadere su Direct Line, Genertel e Genialloyd.

Assicurazione Infortuni di Genialloyd

La comparazione delle assicurazioni sul fronte “servizio di liquidazione dei sinistri”, dimostra poi che il meglio è offerto da Genertel, seguito da Genialloyd e da Reale Mutua.

Professionista sicuro con Reale Mutua Assicurazioni

Tassi troppo alti per i prestiti su Postepay

utuo BancoPosta Ristrutturazione a tasso misto fino a qualche settimana fa, era una delle proposte più interessanti del settore dei mutui per la casa. Adesso, però, Poste Italiane sta vivendo un attimo d’incertezza dopo la notizia sui tassi legati ai prestiti.

Molti istituti di credito vincolano l’erogazione di un finanziamento all’apertura di un conto corrente e per questo tanti consumatori, alla fine, ripiegano sulla propria banca. Per conquistare questa quota di mercato, Poste Italiane ha pensato di erogare un prestito per i possessori di PostePay di età compresa tra i 18 e i 70 anni.

L’intenzione era quella di coniugare la convenienza del prestito Prontissimo del gruppo PosteItaliane.

Alla fine dei conti è stato proposto un prodotto completamente nuovo, molto criticato dagli esperti del risparmio.

Altroconsumo, consultando la scheda del prodotto SpecialCash PostePay, ha rilevato dei tassi d’interesse molto alti che si avvicinano troppo ai tassi di usura. Il prestito in questione prevede tre livelli: 750, 1000 e 1500 euro. Somme piccole che devono essere restituite, rispettivamente pagando un TAEG  del 17,83%, 16,29% e 15,34%.

Per capire quanto siano alti i prezzi è sufficiente ricordare che Bankitalia ha stabilito al 12,29% il TAEG medio dei prestiti e fissato così al 19,36% il tasso d’usura.

Mutui per under30 più facili in Umbria

Le soluzioni per chi non riesce a pagare le rate del mutuo sono diverse, a volte sono gli enti locali a dare una mano ai mutuatari in difficoltà.

Una recente ricerca ha dimostrato che per i giovani mutuatari garantiscono i genitori ma ci sono anche molti giovani che preferiscono farcela da soli. In Umbria hanno qualche possibilità in più.

La Regione, infatti, ha pensato di riattivare una fondo presso la Gepafin con il fine di concedere dei mutui ipotecari più semplici per le vittime privilegiate della stretta creditizia. Al fondo, al momento, aderiscono già otto banche.

L’obiettivo è quello di aiutare i giovani che non hanno compiuto 30 anni a raggiungere l’indipendenza dalle famiglie d’origine. Gli operatori del settore hanno dimostrato che soltanto il 16% delle richieste di mutuo che arriva da giovani under30 viene accettato dalle banche e nel 6% dei casi, c’è ancora lo zampino dei genitori.

Se i mutui a tasso zero per famiglie a basso reddito vanno incontro ai nuclei famigliari, i mutui Gepafin della Regione Umbria, pensano soprattutto ai giovani.

Anche per le pensioni esiste uno spread consistente

 Anche in quanto a pensioni esiste un vero e proprio spread tra il nostro paese e i paesi più avanzati del centro Europa. E se parliamo di spread è ovvio che il paragone è fatto tra il sistema previdenziale italiano e quello tedesco.

Nel nostro paese, infatti, si parla di crisi dell’impianto pensionistico e si studiano i sistemi per aumentare le aliquote base richieste ai lavoratori. In Germania, invece, l’ultima notizia è che il sistema previdenziale nazionale ha accumulato riserve per 30 miliardi di dollari. Tutto merito dell’incremento dell’occupazione nel paese che ha consentito anche di ridurre i contributi obbligatori.

 Record pensioni Germania 2012

 

La direzione indicata dalla Germania dovrebbe essere comune a tutti i paesi dell’UE visto che il welfare, come anche le pensioni e il sistema previdenziale in generale, sono alla base della crescita dell’Europa.

Al momento esiste uno spread tra i sistemi pensionistici claudicanti del sud dell’Europa, l’Italia, per esempio, o la Francia stessa e i sistemi pensionistici evoluti della potenze economica tedesca. I paesi più lungimiranti sono quelli che si occupano di dare ai cittadini qualche certezza riguardo al futuro.

Andare a lavorare e versare i contributi, in Germania, dà sicuramente diritto alla pensione. Una sicurezza del genere, nel nostro paese, non sembra assolutamente ipotizzabile.

Dati evasione fiscale 2012

 Il Fisco chiude il 2012 con 39 miliardi di euro mancanti nelle casse dello Stato.  Il problema dell’evasione è una ferita sempre più lacerante per le casse dello Stato.

A dimostrazione di ciò arrivano i dati relativi al 2012, che lasciano spazio a molte riflessioni.

Durante lo scorso anno, in base ai dati emersi dal bilancio dell’attività del 2012 resa nota dalla Guardia di Finanza, la problematica è ancor più forte se si tiene in considerazione il fatto che tali numeri riguardano un periodo molto difficile nella storia del Paese.

►Gli evasori vogliono bloccare il Redditometro

Il 2012 è stato un anno nel quale i cittadini sono stati costretti a fare un grandissimo sacrificio per sostenere l’attività finanziaria e la linea di austerity messa in piedi da Monti.

La macchina economica è ancora ingolfata e l’esecutivo tecnico ha provato a farla ripartire. L’obiettivo è stato raggiunto soltanto in parte, giacché la crisi è molto ampia, ma anche perché ci sono quasi novemila evasori fiscali.

Di preciso sono 8.617 gli evasori totali, i quali sono stati scoperti nel corso del 2012 dalle Fiamme Gialle.

►La lotta all’evasione colpisce la tecnologia

Gli evasori hanno nascosto bene redditi al Fisco per un totale di 22,7 miliardi di euro. A questa cifra, secondo quanto dichiarato dalla Guardia Di Finanza, vanno aggiunti ulteriori 16,3 miliardi riferiti agli altri fenomeni evasivi.

La lotta delle Fiamme Gialle

Frodi fiscali, evasione internazionale, economia sommersa: questi i principali segmenti al centro dell’attività condotta dalle Fiamme Gialle. Tre fenomeni di natura illegale che producono danni al bilancio del Paese, nonché in particolar modo al bilancio delle Regioni e degli Enti locali, annullando ogni forma di concorrenza corretta tra imprese.

 

La crisi non influenza il calcio

 Alla faccia della crisi. Le prime 20 squadre al mondo, senza nessuna difficoltà creata dalla situazione economica globale, hanno totalizzato un fatturato complessivo di quasi 5 miliardi di euro.

E’ quanto emerge dalla sedicesima rassegna dello studio Football Money League 2013, pubblicato da Deloitte. La notizia riguarda il nostro Paese da vicino, poichè tra le prime venti squadre ben 5 sono quelle italiane che figurano in classifica.

Tenendo in consdierazione che la prima rilevazione effettuata nel 1996-1997, facendo un rapido raffronto, ad oggi i ricavi sono quattro volte tanto.

Real Madrid in vetta

I prime club in graduatoria sono i top club del campionato spagnolo. In cima c’è il Real Madrid, il quale per la prima volta nella storia sfonda la soglia di 500 milioni (512 per la precisione).

Se messo insieme al Barcellona, altro club di spessore mondiale e massimo protagonista nella Liga, di fatto si giunge a guadagni per oltre 1 miliardo. In proporzione le due squadre si impongono nella top list con oltre un quinto di percentuale tra le prime venti in classifica. Occorre però fare caso al fatto che i diritti televisivi della Liga si configurano con una diversa assegnazione: su un totale di 655 milioni, Real e Barca hanno guadagnato 140 milioni ciascuna, dunque dieci volte di più rispetto alle altre squadre spagnole.

A loro volta le squadre in cima rappresentano circa il 20% dei ricavi totali dell’industria del calcio.

Italia

L’Italia è ben piazzata. Andiamo al Nord, dove il Milan è in ottava posizione con 256,9 milioni, subito dietro alManchester City.

Segue la Juventus, che per effetto dei primi introiti guadagnati dal nuovo stadio di proprietà è locata attualmente al decimo posto con 195,4 milioni. Per il club torinese si tratta di un considerevole salto in avanti, pari al 27%.

Successivamente, in dodicesima posizione, troviamo l’Inter a quota 185,9 milioni. Menzione d’onore per il Napoli che guadagna ben cinque posizioni in classifica, posizionandosi al quindicesimo posto con 148,4 milioni.

Fanalino di coda delle italiane (e della speciale lista) è la Roma, attualmente al diciannovesimo posto con 115,9 milioni di ricavi.

 

Tagli banche inglesi 2013

 Tremano le grandi banche. Le loro strutture, note per aver per permesso agli istituti internazionali di consolidare il loro primato in tutto il mondo,continuano ad essere vittime di tagli, per effetto di una situazione economica tutt’altro che favorevole.

I grandi istituti sono sempre più condizionati dalla pesantezza dei conti delle ultimi stagioni, i cui effetti stanno influendo non poco nella conduzione odierna.

Barclays

Fonti autorevoli affermano ad esempio che in Gran Bretagna Barclays avrebbe dato l’ok per un piano di taglio del 15% della forza lavoro in Asia, Giappone compreso, in particolar modo nel comparto dell’investment banking.

Morgan Stanley

Lo stesso provvedimento, quello dei tagli al comparto dell’investment banking, era stato già avviato in un recente passato da Morgan Stanley. La decisione è stata presa a causa dello scarso livello di marginalità creato dalle tradizionali attività di supporto alla sottoscrizione di azioni e bond, di advisory in generale e di consulenza nelle attività extra finanzarie.

Lloyds Banking Group

Quella che è la banca numero due del Regno Unito, dopo aver avviato modifiche significative ai vertici nella scorsa estate in seguito allo scoppio dello scandalo Libor, ha anche da poco intrapreso la strada per la riduzione degli organici in Europa, sempre per quanto riguarda le posizioni dell’investment banking. I tagli dovrebbero riguardare circa 2 mila dipendenti. Anche Lloyds Banking Group ha cominciato un piano di licenziamenti da oltre mille unità.

Eni cerca gas a Cipro

 Situata fra le coste di Cipro, quelle di Israele e quelle del Libano, si trova la nuova frontiera Gas. Una miniera d’oro che nel giro di un paio di anni, ha fatto si che l’area in questione si configurasse come perimetro di riferimento per tutti i colossi del comparto degli  idrocarburi.

Naturalmente, ai grandi gruppi del gas si è aggiunta anche Eni, la quale non poteva di certo fallire questa caccia al tesoro.

Il gruppo italiano si è posizionato sul posto con un evidente delay, ma ora è a tutti gli effetti operativo e presente nell’elenco delle aziende alle quali è stato dato il nulla osta per esplorare la zona preposta.

L’annuncio

Eni ha così comunicato di aver stipulato un accordo con il Ministero del Commercio, Industria e Turismo della Repubblica di Cipro. Il contratto verte testualmente su Exploration and Production Sharing, ovvero sulle attività di esplorazione e produzione nei blocchi 2, 3 e 9 situati nelle acque profonde cipriote del Bacino del Levantino.

Eni avrà a disposizione una superficie complessiva di 12.530 chilometri quadrati.

La partnership con Kogas

Eni ha guadagnato tre blocchi e si pone al comando di un consorzio composto dalla stessa azienda (che possiede una quota dell’80%, in qualità di operatore principale) e dall’azienda coreana Kogas (20%) all’interno di un bando internazionale competitivo che si è concluso a maggio 2012.

Il gruppo coreano è ormai da molto tempo un alleato nelle trattative consolidato per la società con a capo Paolo Scaroni. Le due aziende hanno già portato avanti insieme le loro attività nel giacimento in Mozambico e in Iraq (18%).

Investimenti

Eni non ha voluto dare ragguagli sull’esatta cifra prevista per effettuare le operazioni di esplorazione.

Non è stato neanche detto quanto si intende prelevare in termini di quantità di materia prima. Gli investimenti nelle attività di esplorazione nè quanto ipotozza di ricavare come quantità di materia prima.

 

Stabilito il codice tributo per il monopolio fiscale

 Come si distingue un prodotto legale da uno di contrabbando? Spesso, se si parla di tabacchi lavorati, attraverso il contrassegno del monopolio fiscale, necessario per la circolazione del prodotto nel territorio dello Stato. I produttori e i fornitori di tabacchi, per mettere questa striscetta, devono pagare all’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato una tassa. Il versamento, nelle modalità, è stato ben spiegato dal decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze, nel 2003.

 Pronti i codici dell’imposta sui giochi

Il pagamento, quindi, deve essere effettuato tramite il modello F24 Accise, un modello di pagamento unico ed unificato, in cui riportare un codice tributo specifico per ogni pagamento.

 Il modello F24: la scheda informativa

La risoluzione numero 3/E dell’Agenzia delle Entrate del 24 gennaio ha definito il codice tributo, il 2856 che dovrà essere usato dagli operatori per versare la somma dovuta all’autorità competente.

Il codice tributo 2856 è accompagnato dalla descrizione: Proventi derivanti dalla fornitura di tasselli fiscali ai produttori esteri e nazionali di tabacchi lavorati.

Siccome si tratta di un codice tributo neonato, è stato necessario dare spiegazioni dettagliate sulla compilazione del modello di F24, precisando che il codice deve essere inserito nella sezione “Accise/Monopoli e altri versamenti non ammessi in compensazione”, dove devono essere riportate le some nella colonna “importi a debito versati”, scrivmendo nel campo dedicato all’ente la lettera “m” e nei campi mese ed anno i mesi e gli anni cui si riferisce il pagamento.

Salvati gli archivi cartacei delle fatture dalla telematizzazione

Ancora oggi le fatture create dai possessori di partita IVA sono create in formato elettronico e spedite così ai committenti e a chi deve eseguire il saldo. Adesso, durante il forum nazionale dedicato al tema della fatturazione elettronica, sembra si sia fatto un passo indietro.

In particolare è stato spiegato che le fatture create in formato elettronico possono essere conservate, una volta stampate, anche nella loro forma cartacea.

► Come funziona l’Iva per cassa e come sceglierla

Il Forum si è svolto nella cornice dell’Agenzia delle Entrate che ha dovuto scrivere l’articolo 1 comma 325 della legge 228 del 2012 con il quale l’Italia ha recepito la direttiva 2010/45/UE, relativa ai problemi sorti in merito alla fatturazione elettronica e alla conservazione elettronica dei documento.

A chi spettano le ritenute certificate

I partecipanti al Forum hanno spiegato che c’è necessità di fare chiarezza sull’obbligo di fatturazione elettronica, che vale soprattutto nei confronti della Pubblica Amministrazione e visto che si affronta l’argomento, è necessario soffermarsi anche sulla firma elettronica dei documenti.

Il problema applicativo nasce anche dalla considerazione di alcune disposizioni definite dalla legge di stabilità che potrebbero essere male interpretate portando all’elaborazione di un flusso molto complesso in cui la fattura in pdf è inviata come allegato ad un’email PEC, da conservare in formato elettronico, obbligatoriamente, per il destinatario.