Mario Monti spiega la sua candidatura politica al Wef

 Tanti i personaggi del mondo dell’economia e della finanza che in questi giorni si sono riuniti a Davos in occasione del World Economic Forum. Tra loro anche il premier uscente Mario Monti che ha colto l’occasione per spiegare ai presenti le motivazioni della sua discesa in campo.

World Economic Forum: Outlook 2013

Anzi, per dirla con le sue parole, si è trattato di una salita in politica che ha lo scopo di tutelare le vittime dei governi precedenti. Secondo il professore, infatti, i governi politici che l’hanno preceduto non sono stati in grado di contrastare evasione fiscale e corruzione e sono colpevoli, inoltre, di non aver mantenuto le promesse fatte in campagna elettorale, lasciando soprattutto i giovani in una situazione di instabilità e di incertezza.

Il contratto a tempo indeterminato flessibile di Monti

E’ questo che lo ha spinto a creare una lista civica, una via alternativa alla politica tradizionale, attraverso la quale costruire una economia di mercato competitiva sia in Italia che in Europa, con il quale ripagare quella sostanziosa fetta di italiani che stanno facendo i conti con la crisi, quindi i giovani e i disoccupati.

Il premier dimissionario ha colto anche l’occasione per parlare, con la sua solita diplomazia, a tutti coloro che hanno criticato le scelte del governo tecnico: per Monti le riforme messe in campo sono, sì, impopolari ma necessarie per il risanamento del paese, anche se, per poter avere un quadro completo dei risultati, serve ancora del tempo.

 

Ancora polemiche sulla copertura per gli esodati

 Una doccia fredda quella che si è abbattuta sul Ministro del Welafre Elsa Fornero, che, dopo aver annunciato che il problema degli esodati sta per essere completamente risolto, con le prime lettere di salvaguardia che garantiranno per 65 mila persone e con le successive che andranno a coprire altri 55 mila esodati, si trova a dover rifare i conti.

Scadenze per la copertura degli esodati per aziende e lavoratori

La faccenda, come spesso accade in Italia, è parecchio intricata e le varie forze in campo sembrano fare a scarica barile. Per l’Inps, nonostante le coperture garantite fono ad ora dal governo, rimarranno fuori dalla garanzia altre 150 mila persone, la stessa quantità, quindi, di quelle per cui sono state previste le misure del ministero.

A lanciare la bomba è stato Pier Luigi Bersani che, durante il collegio elettorale di Lazio 1, ha chiaramente fatto riferimento ai dati dell’Inps sulla mancanza di coperture. Ed ecco che scoppia il caso.

► Trovati i fondi per gli esodati

Già diverse fonti avevano parlato del problema, ma il ministro Fornero sembra non saperne nulla e, per qualsiasi chiarimento, rimanda all’Inps. Pronta la risposta dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, che, in una lettera indirizzata allo stesso ministro del Welfare chiarisce:

L’istituto non ha effettuato ulteriori elaborazioni statistiche sulla vicenda che non siano quelle già note ai competenti uffici del ministero del Lavoro e del ministero dell’Economia.

Innegabile, quindi, che la copertura degli esoadati, e il mercato del lavoro in generale, sarà uno degli argomenti su cui verteranno gran parte delle campagne elettorali. Primo tra tutti ad approfittarne sarà proprio Bersani.

Un’assicurazione obbligatoria per la casa

 I mutuatari che, un po’ costretti dagli istituti di credito, hanno dovuto sottoscrivere una polizza vita per la concessione del mutuo, hanno tirato un sospiro di sollievo dopo la riforma che adesso obbliga le banche a non richiedere necessariamente la stipula di un’assicurazione o a fornire all’aspirante mutuatario un ventaglio di opportunità molto ricco.

La riforma è entrate in vigore alla fine dell’anno scorso ma nello stesso periodo si è parlato di un’assicurazione casa obbligatoria che chiederà ai proprietari di un immobile di sborsare ancora 200 euro l’anno.

La garanzia contro gli incendi è fondamentale nell’acquisto di una casa ma adesso parliamo di un’assicurazione obbligatoria, proprio come la polizza auto, prevista dal decreto legge numero 59 del 2012 che ha legiferato in materia di riordino della protezione civile. Il documento è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale a dicembre ed è firmato dal responsabile del laboratorio rischi sismici dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.

Si tratta, infatti, di una polizza che vuole proteggere immobili ed abitanti dagli eventi imprevisti, come possono esserlo le catastrofi naturali. La legge istituisce l’obbligo di sottoscrizione di una polizza per proteggere i fabbricati destinati a qualunque uso da eventi come il terremoto.

 

► Legge di stabilità: tutti gli ultimi emendamenti

 

I costi di questa assicurazione, secondo un preventivo effettuato online, possono variare dai 100 ai 200 euro, in base alla pericolosità del territorio su cui è costruito il fabbricato. Un’indagine, rivela tra l’altro, che il 70 per cento delle case non sono a norma.

 

► Chartis Casa protegge la tua abitazione

 

Assicurazioni INAIL in scadenza a gennaio

Tutti i lavoratori, anche i lavoratori domestici, le casalinghe e i casalinghi, devono potersi assicurare dai piccoli traumi legati alle faccende di tutti i giorni. Per loro c’è un’assicurazione molto interessante, che copre appunto gli incidenti domestici, offerta dall’INAIL. Il termine ultimo per il pagamento della polizza è il 31 gennaio 2013.
L’ultimo giorno del primo mese dell’anno è la scadenza definitiva per il pagamento dell’assicurazione obbligatoria per chi ha un’età compresa tra 18 e 65 anni e, come dice l’INAIL, si occupa dei lavori famigliari a tempo pieno. Insomma è una polizza per casalinghe e casalinghi che possono ottenere anche l’esenzione nel caso in cui abbiano un reddito di massimo 4648,11 euro oppure facciano parte di un nucleo famigliare il cui guadagno complessivo annuo non supera i 9296,22 euro.

Il modello F24: la scheda informativa

In questi due casi il costo dell’assicurazione è pagato dallo Stato. Per tutti gli altri, la somma da versare è di 12,91 euro. Il pagamento può avvenire con bollettino postale, online con una carta prepagata Visa o Mastercard, con una PostPay, con il Bancoposta, con un altro servizio di home banking o con un bonifico bancario.

Nel caso di infortunio, l’assicurazione dà diritto ad una rendita in tutti i casi in cui l’invalidità riportata sia superiore al 27 per cento.

► Dall’Inail ricco contributo alle imprese per salute e sicurezza sul lavoro

Mutuo risparmio di CheBanca!

 Il mutuo Risparmio di CheBanca!  è una soluzione ideale e conveniente per chi è interessato ad un finanziamento ventennale per un immobile che valga almeno 220 mila euro. La banca, insomma, ha bisogno delle sue garanzie. La rata definita per questo finanziamento è di 830,92 euro.

Il TAEG proposto è anche molto contenuto perché è del 4 per cento e comprende il costo degli interessi, quindi il tasso di partenza, le spese iniziali, le spese ricorrenti e l’imposta sostitutiva. Il tasso è del 3,76% ed è il risultato della somma tra l’Euribor a 3 mesi, pari allo 0,21% e lo spread del 3,55%.

► Costi del conto corrente CheBanca!

Una parte importante nella composizione del TAEG del Mutuo Risparmio di CheBanca! è data dalle spese iniziali: 1000 euro per l’istruttoria, 250 euro per la perizia e 420 euro per l’assicurazione scoppio e incendio. Le spese ricorrenti sono pari a zero mentre è previsto il pagamento dell’imposta sostitutiva di 350 euro base da ricalcolare in base al mutuo effettivamente erogato.

I vantaggi del prodotto in questione sono nell’erogazione dell’importo all’atto di mutuo, quindi con il rogito, nella rata più leggera e nella possibilità di risparmiare ancora qualcosa collegando i conti conti correnti. La finalità del finanziamento, però, deve essere l’acquisto della prima casa e l’importo minimo finanziabile è di 50 mila euro fino all’80 per cento del valore dell’immobile.

► Risparmia sul mutuo, collega i conti!

Fine del decreto di rinegoziazione dei mutui 2011

 Sono passati ormai quasi due anni dalla pubblicazione del decreto legge numero 70 per lo sviluppo del 13 maggio 2011, con il quale sono state introdotte tante novità anche nel settore dei mutui.

In particolare è stato disposto che fino al 31 dicembre 2012, tutti i mutuatari che avevano acceso un mutuo a tasso variabile prima del 14 maggio 2011, potessero rinegoziare il finanziamento trasformandolo in un mutuo a tasso fisso per il resto della durata del piano d’ammortamento con, in più, la possibilità di ottenere un prolungamento della durata del rimborso di altri 5 anni.

► Contrazione del mercato immobiliare terziario

Erano stati definiti dei requisiti per l’accesso all’agevolazione: il mutuo originario, infatti, non doveva superare i 150 mila euro d’importo e doveva essere finalizzato all’acquisto o alla ristrutturazione di un immobile adibito ad abitazione, quindi il discorso valeva anche per le seconde case e non solo per le abitazioni principali.

Era inoltre necessario che il reddito ISEE dei richiedenti  non superasse i 30 mila euro. Il tasso fisso “di atterraggio” sarebbe stato calcolato sulla base dell’IRS prendendo il minore tra l’IRS a 10 anni e l’IRS di periodo da legare al mutuo. Siccome questo indice aumenta all’aumentare del piano d’ammortamento, il calcolo del parametro deve essere considerato un’opportunità di risparmio.

► Il nuovo ISEE sarà più efficace

Attualmente questo tasso sarebbe prossimo al 5 per cento e perfettamente in linea con la media del periodo.

Il mutuo sostituzione + liquidità regalato da IwBank

 Ci sono tante tipologie di mutuo che cercano di rispondere alle esigenze più varie degli aspiranti mutuatari. Una di queste tipologie è il mutuo che prevede la sostituzione di un finanziamento precedente con l’acquisizione, da parte del mutuatario, anche di un gruzzoletto di liquidità.

Abbiamo provato a simulare una situazione limite: quella di un impiegato a tempo indeterminato che abbia bisogno di 160 mila euro da rimborsare in 25 anni a fronte di un immobile valutato 200 mila euro e ubicato nella provincia di Roma.

► La surroga a tasso fisso di Iw Bank

La soluzione più conveniente, secondo Mutuionline, è quella di IWBank che è anche l’unico istituto di credito a poter rispondere alla richiesta. Il tasso finito proposto dall’istituto di credito è del 3,46 per cento che tra spese di istruttoria e perizia inesistenti e il pagamento di 400 euro per l’imposta sostitutiva, porta al TAEG del 3,54%.

► Conto corrente IwBank: la scelta che conviene

L’importo finanziabile, definito dalla banca è pari all’80 per cento del valore dell’immobile accertato con la perizia della banca ma deve prevedere la richiesta di un importo minimo di 80 mila euro fino ad un importo massimo di 500 mila euro.

Il tasso del mutuo è un variabile parametrato con l’Euribor a 3 mesi/365 cui è aggiunto uno spread del 3 per cento sulla quota del mutuo da destinare all’estinzione del mutuo già in essere, e uno spread del 3,50 per la liquidità aggiuntiva.

Bilancia commerciale in attivo grazie all’export

 I dati dell’Istat sugli import e gli export aggiornati al mese di dicembre 2012 vedono un aumento delle esportazioni. In particolare, le esportazioni del Made in Italy sono aumentate dell’1,5%. Una crescita contenuta, ma comunque una crescita, mentre le importazioni hanno fatto registrare un crollo con un -7,0%.

Alla base c’è il bisogno dell’Italia di bene energetici, mentre le esportazioni tengono anche in una situazione in cui la crisi economica e il caro Euro non promettevano buoni risultati.

Programma per aumentare export prodotti italiani

I dati di dicembre mostrano anche un saldo positivo del 3,3% con i Paesi extra Ue. L’avanzo nell’interscambio annuale è di 2,1 miliardi di Euro.

L’Istat ha mostrato come a livello congiunturale gli import e gli export hanno comunque fatto registrare una flessione, che è più contenuta per le esportazioni, con il -0,4%, e più decisa per le importazioni, con il -1,3%. La flessione congiunturale riguarda tutti i tipi di beni e prodotti, a parte quelli dell’energia e dei beni strumentali. Particolarmente importante il calo delle vendite dei beni di consumo durevoli.

Export italiano in crescita, ma molti tarocchi

I dati dell’ultimo trimestre dell’Istat mostrano come a livello congiunturale le esportazioni hanno fatto registrare un +0,70% soprattutto grazie ai beni strumentali e ai beni di consumo durevoli. La flessione delle importazioni è invece del 4,6% e riguarda soprattutto i beni di consumo durevoli e l’energia.

Aumenta il prezzo della benzina

 L’aumento del prezzo dei carburanti, e soprattutto della benzina, era stato annunciato ed è arrivato. Nel fine settimana ci potrebbero essere aumenti dovuti alla salita delle quotazioni internazionali.

Pompe bianche e GDO per rompere l’oligopolio dei carburanti

Eni ha aumentato i prezzi di 1 centesimi euro/litro sulla benzina e sul diesel e anche le altre compagnie petrolifere fanno registrare aumenti. Il prezzo della benzina e del diesel è aumentato di 0,50 centesimi di Euro al litro alla IP, Q8 ed Esso, mentre la Shell ha aumentato di 0,50 centesimi di Euro solo il prezzo della benzina verde.

Il prezzo del gas scenderà a partire da aprile

I prezzi potrebbero aumentare ancora e ci sono differenze in base alle zone dove si fa riforimento. Nel centro delle città si hanno le punte più alte e si può arrivare a 1,893 Euro al litro per la benzina, 1,798 Euro al litro per il diesel e 0,895 Euro al litro per il gpl. A livello nazionale la media è di1,836 Euro al litro per la benzina, 1,767 Euro al litro per il diesel e 0,863 Euro al litro per il gpl.

In crescita anche i prezzi dei no logo, che sono a 1,745 Euro al litro. Per la benzina si può spendere anche 1,820 Euro al litro se non in centro.

Per le tasse sono cruciali luglio e dicembre

 Il nuovo calendario fiscale prevede che ci sia una maggiore concentrazione di pagamenti nei momenti più complessi per i cittadini: la vigilia delle vacanze estive e le vacanze natalizie. Insomma, nel nuovo scadenzario saranno cruciali i mesi di luglio e dicembre.

Il “merito” di questa modifica che impone una revisione della gestione del budget famigliare, è tutto della Tares e dell’Imu. Il discorso Tares, però, s’interseca con le esigenze elettorali, visto che il pagamento dell’imposta, inizialmente, era previsto proprio a gennaio.

► Prima rata Tares posticipata a luglio

Un primo slittamento aveva portato il pagamento ad aprile, per poi rendere definitiva la scadenza di luglio. Una modifica che vale soltanto per il 2013 e che può ancora essere modificata dai Comuni che hanno in carico la gestione di questa imposta. Gli enti locali in questione potranno definire una rateizzazione dei pagamenti, privilegiando le scadenze di luglio e dicembre o, al massimo, posticipando la prima rata a settembre, fermo restando il saldo natalizio.

► La Tares sarà più alta della Tarsu secondo la Cgia

Il calendario della Tares evidenzia come le rate dell’imposta siano state fissate nei periodi fiscalmente più carichi di appuntamenti per i contribuenti. La prima rata della nuova tassa sui rifiuti, infatti, arriverà in corrispondenza dell’acconto IMU che quest’anno sarà più salato che nel 2012. A dicembre, in genere, prima di Natale si pagano gli acconti IRPEF.