Criteri di applicazione delle aliquote per la produttività

 Il decreto firmato ieri dal presidente del consiglio Mario Monti con il ministro dell’Economia definisce i criteri di applicazione delle aliquote per la produttività. In primo luogo, nel testo, viene alzato a 40.000 euro il limite massimo per accedere alla detassazione al 10% del premio di produttività.

Produttività: l’accordo c’è ma senza CGIL

Il valore del premio oggetto della detassazione resta invariato: 2.500 euro. Per quanto riguarda i finanziamenti,inoltre, il decreto firmato ribadisce quanto detto dalla legge di stabilità, che prevede l’applicazione dello sconto fiscale per un limite massimo di onere di 950 milioni (per il 2013) e di 400 milioni (per 2014), fissando il limite massimo del 2014 a 800 milioni.

I dati Istat sulla produttività italiana

Il decreto prevede un doppio binario per l’assegnazione degli incentivi fiscali di produttività: da un lato gli incentivi per le voci retributive individuate dai contratti che fanno riferimento ad indicatori quantitativi di produttività, redditività, efficienza, innovazione e, dall’altro, l’incentivo verrà applicato se sarà prevista almeno una misura per tre delle quattro aree di intervento individuate dal governo (ridefinizione dei sistemi di orari, distribuzione flessibile delle ferie, impiego di nuove tecnologie, integrazione delle competenze).

Questo doppio binario di assegnazione permette di non dover azzerare quanto finora contrattualizzato per la produttività tra le parti sociali e i rappresentanti del governo.

Perché l’Irlanda è in ripresa ma è fragile

paesi del nord che rischiano la bolla immobiliare.

Nel 2013, in generale, l’Europa in toto è chiamata a dimostrare che la politica monetaria adottata dalla BCE, in combinazione con le politiche di austerità portate avanti dai singoli governi, può funzionare come traino per l’economia del Vecchio Continente.

Adesso tutti si aspettano una prova tangibile del cambiamento dell’Europa e tutte le speranze sono riposte nell’Irlanda che, dopo aver avviato un programma di salvataggio nel 2010, deve tornare quest’anno a convincere gli investitori.

L’andamento dei rendimenti sui titoli di stato irlandesi fa ben sperare visto che i rendimenti, durante il 2012, sono scesi dall’8,5% di gennaio al 4,5% di fine anno per i titoli in scadenze nel 2020. Con la gestione del debito, in Irlanda, si punta a portare nei forzieri ben 10 miliardi di euro a suon di obbligazioni.

► Per S&P la crisi europea è finita

Se tutto andrà come preventivato dal governo irlandese, allora nelle casse dello stato dovrebbero addirittura rimanere circa 19 miliardi di riserve da usare per soddisfare le esigenze del governo anche nel 2014. Peccato soltanto per l’economia che ha carenze strutturali importanti che ne minano la competitività. In relazione a Spagna e Italia però, quanto a PIL si va in crescendo.

Scadenze da rispettare per accedere alla salvaguardia per gli esodati

 Il Ministro Elsa Fornero, nel corso di un convegno alla Camera dei deputati, ha annunciato ufficialmente che la procedura avviata in estate per la salvaguardia degli esodati è finalmente conclusa e che, per l’inizio del mese di febbraio, arriveranno le prime lettere di ammissione.

► Esodati, cresce la copertura

Il totale degli esodati che rientrerà in questa prima ondata è di circa 65mila individui, la seconda tranche, invece, riguarderà circa 55mila persone. Questo è l’effetto del decreto ministeriale di attuazione del 5 ottobre 2012, pubblicato in Gazzetta ieri, che ha chiarito i termini per la salvaguardia dei contributi volontari e apre la porta anche alle garanzie per coloro che sono stati esclusi dalla prima tornata.

Trovati i fondi per gli esodati

Le scadenze da rispettare per avere la salvaguardia

Aziende

20 febbraio: termine ultimo per inviare al ministero del Lavoro l’elenco dei lavoratori licenziati entro il 31 dicembre 2012, indicando per ognuno la data di fine rapporto.

31 marzo di ogni anno: termine ultimo per inviare al ministero l’elenco dei lavoratori che saranno licenziati nell’anno di riferimento.

Lavoratori

21 maggio: tempo massimo per la presentazione delle domande di accesso al beneficio presso le direzioni territoriali del lavoro per i  lavoratori che hanno sottoscritto accordi individuali o collettivi all’esodo.

 

Ancora polemiche sui prezzi delle case

 Dall’inizio dell’anno le polemiche sul mercato immobiliare e sull’andamento dei prezzi degli immobili, non hanno accennato a placarsi, soprattutto dopo che l’Istat ha pubblicato i dati sui costi delle case.

All’inizio dell’anno, nel 2013, le rilevazioni Istat hanno indicato le variazioni dei prezzi degli immobili nell’ultimo trimestre del 2012. L’istituto nazionale di statistica ha riferito che rispetto all’ultimo trimestre del 2011, i prezzi delle case esistenti, l’anno scorso, sono addirittura calati del 5,4%, mentre sono in crescita dell’1,9% i prezzi delle case nuove.

L’Associazione nazionale costruttori edili, ha deciso di prendere le distanze dalle polemiche in atto e di interpretare i dati come una conferma del panorama italiano. Nel nostro paese gli italiani considerano ancora un desiderio da realizzare l’acquisto della prima casa ma vogliono capire se in tutti i passaggi della pratica di un mutuo c’è un sistema per risparmiare.

Sicuramente, dice l’Ance, in Italia non si può parlare di bolla immobiliare. Non siamo nelle stesse condizioni dei paesi del nord che rischiano la bolla immobiliare. I prezzi più alti della case nuove dipendono molto dagli standard di qualità offerti, dall’efficienza energetica, all’accessibilità di servizi e trasporti di una determinata zona.

L’offerta di immobili però, ribadisce l’Ance, non è sufficiente a far ripartire il mercato immobiliare. Servono misure si sostegno per gli aspiranti proprietari.

► 2013: prezzi degli immobili in ripresa

MPS zavorrata dalla questione derivati

 MPS vola dopo il calo dei rendimenti BTp è un titolo che abbiamo dato soltanto qualche giorno fa, quando in seguito all’asta dei BTp con scadenza quindicinale, c’era stata la presa di coscienza del tanto atteso calo dei rendimenti. Adesso, il titolo del Monte dei Paschi torna a cedere terreno, ma il crollo era prevedibile.

Quello che riguarda l’istituto di credito senese è un vero e proprio scandalo che si lega ai prodotti derivati. Uno scandalo che fa precipitare il titolo, con una perdita all’apertura delle contrattazioni del 6,8%. Il titolo è stato immediatamente sospeso ma per piazza Affari ormai, si parla già di “rosso”.

► Conto italiano Per Noi con Monte dei Paschi

Tutto è partito dalle dimissioni in seno alla presidenza dell’ABI dove, Giuseppe Mussari, ha deciso di abbandonare il campo dopo anni di guida dell’istituto di credito perché gli vengono contestati i casi Alexandra e Santorini. In pratica, quando Mussari guidava Monte dei Paschi, la banca aveva tre contratti in derivati con Deutsche Bank, JP Morgan e Nomura, il cui fine era quello di posticipare le perdite finanziarie negli anni.

La sostituzione conviene con il Monte dei Paschi

Profumo e i nuovi manager di MPS hanno chiesto un ampliamento del prestito pubblico fino a 500 milioni di euro, che equivalgono a 3,9 miliardi da sottoscrivere entro la fine di febbraio. Il passaggio di consegne sarà molto rapido.

I dati del rapporto Noi Italia dell’Istat

 L’Istat ha pubblicato il rapporto Noi Italia, uno studio approfondito sulla situazione delle famiglie italiane. I dati che ci sono stati restituiti sono davvero allarmanti: il tasso di persone che possono essere considerate povere e continua a crescere il numero dei disoccupati; i tagli alla spesa pubblica si fanno sentire soprattutto nel settore della sanità, portando le famiglie a dover spendere cifre sempre maggiori per l’assistenza.

Ma non solo, dal rapporto emerge che la situazione italiana è difficile sotto tutti i punti di vista. Di seguito i dettagli de Noi Italia.

Lavoro

I dati relativi al 2011 parlano di un tasso di occupazione pari al 61,2% della popolazione di 20-64 anni, appena un decimo in più dell’anno precedente, il che fa  scendere l’Italia al terzultimo posto dei paesi europei in quanto a numero do occupati, lasciandosi dietro solo la Grecia e l’Ungheria.

Inoltre, sono aumentati notevolmente i disoccupati di lungo corso (più di 12 mesi) che sono arrivati ai livelli di dieci anni fa. Anche il numero degli inattivi va crescendo: nel 2011 il tasso di inattività nella popolazione tra i 15 e i 64 anni è stato del 37,8%, contro una media europea pari al 28,8%.

10 cose da sapere sulla riforma del lavoro

Povertà

Si può parlare di povertà ancora nel 2013? Si può, anche in Italia, dove le famiglie in condizioni di povertà relativa sono l’11,1%, per un totale di 8,2 milioni di individui, e quelle in condizioni di povertà assoluta sono il 5,2% (3,4 milioni di individui).

Spese sanitarie

La spesa sanitaria pubblica è di circa 112 miliardi di euro, nettamente inferiore ai dati che arrivano dagli altri paesi europei, con una media di 1.842 euro annui per abitante, con una netta divisione tra nord e sud del paese, dove le quote spese per la sanità ogni anno sono rispettivamente 1.163 euro e 909 euro.

Il debito della sanità pubblica

Scuola e formazione

Ecco un altro grande problema per l’Italia: l’abbandono scolastico. Il 18,2% dei giovani con età compresa tra i 18 e i 24 anni ha lasciato la scuola prima del diploma (la media europea è del 13,5%) con una maggiore concentrazione di giovani che non portano a termine i loro percorso formativo in Sicilia e in Sardegna.

Criminalità

Altra faccia della povertà: il tasso di criminalità nel nostro paese è in leggero aumento, anche se, almeno in questo caso, il numero di omicidi volontari è sotto alla media europea. Lo stesso non si può dire, però, per le rapine e i furti che sono in continua crescita (nel 2011 sono stati denunciati alle autorità oltre 40 mila, pari a 66,8 ogni 100 mila abitanti) con un aumento del 10,2% rispetto all’anno precedente.

Immigrazione 

L’Italia non è più l’Eldorado e i migranti scelgono altre destinazioni, dove la situazione economica e, quindi, le possibilità di un futuro sono più rosee. Anche se il numero degli stranieri regolarmente registrato sul territorio italiano è salito di circa 100 mila (per un totale di 3 milioni e 600 mila stranieri regolari), tra il 2010 e il 2011 si è registrato un brusco calo degli arrivi (quasi il 40% in meno).

I migranti hanno contribuito anche a compensare -almeno in parte- il saldo demografico dell’Italia, che rimane, comunque, un paese in cui la proporzione tra anziani e giovani è di 147 contro 100.

Crescono le imprese individuali con titolare straniero

Differenti effetti della crisi tra nord e sud del paese

Le condizioni economiche e sociali della popolazione e delle imprese italiane continua a manifestare la dicotomia che da sempre esiste tra il nord e il sud della penisola. Un divario che la crisi ha contribuito ad allargare, soprattutto perché in questo ultimo periodo le imprese che hanno risentito di meno della crisi sono quelle che producono per l’estero, per la maggior parte presenti nelle regioni del nordi Italia, mentre le aziende specializzate nella produzione di merce per il mercato interno, localizzate principalmente al sud, hanno avuto un tasso di mortalità molto più alto, con una conseguente perdita maggiore di posti di lavoro.

 

 

L’auto è in crisi ma la concessionaria fa i saldi

previsioni contrastanti sul settore immobiliare siano in primo piano, così come le decisioni delle varie concessionarie.

► Le evoluzioni del mercato dell’auto

Concessionarie si fa per dire, ovviamente! Ci riferiamo al fatto che molte compagnie automobilistiche, come sempre all’inizio dell’anno, stanno offrendo sconti e promozioni su chi desidera mettere in garage un’auto nuova entro il 31 gennaio. Il Sole 24 Ore ha riepilogato gli sconti. Proviamo ad indicarne qualcuno al fine di vedere su che tecnologie e che su che proposte è proiettato il mercato automobilistico.

Audi promuove la campagna “Italia. Land of quattro”, vale a dire l’acquisto di Suv compatti in versione Business, da acquistare con la sottoscrizione di un finanziamento con TAEG del 5,41% e un risparmio/vantaggio per il consumatore del 37% circa.

Fiat, invece, propone sconti praticamente su tutti i modelli in circolazione e per chi paga a rate c’è anche qualche sconto, ma è molto interessante soprattutto l’offerta di un premio di 400 euro per tutti coloro che optano per un veicolo in pronta consegna. Le offerte sono per la Panda e per la Punto nelle varie versioni. 

La svolta cinese della FIAT

Previsioni contrastanti sul settore immobiliare

 Il 2012, dal punto di vista immobiliare, sarà ricordato come un anno molto deprimente. Il mercato ha attraversato e non è ancora venuto fuori da un momento difficile, in cui alla diminuzione del prezzo degli immobili, non è corrisposto un aumento del numero delle compravendite. Anzi, gli acquisti degli immobili sono addirittura diminuiti.

Le previsioni sul 2013 sono state molto complesse e spesso hanno aperto la porta alla speranza, molto più spesso hanno fatto presagire la continuazione della corsa sul piano inclinato. Nonostante le differenze che ci possono essere da paese a paese, le agenzie di rating hanno provato a fare una valutazione generale del comparto immobiliare e non sono arrivate ad una conclusione univoca.

i prezzi degli immobili sono ciclici ma si possono calcolare. Non resta che scoprire le previsioni di Fitch e compararle con quanto riferito da Standard&Poor’s.

Fitch non è rassicurante perché fa partire le sue considerazioni dalla valutazione dell’indice di affordability che misura la capacità di accendere un mutuo sulla base dei salari medi e dei prezzi medi dei finanziamenti. L’indice in questione sembra essere destinato a crollare nel 2015 con un ribasso del 13% rispetto al valore attuale.

Standard&Poor’s, sul versante opposto,  valutando la riduzione dell’1,6% del prezzo degli immobili, prevede un’inversione di tendenza nel 2014 con prezzi di nuovo in aumento, la risalita del PIL e la diminuzione del numero dei disoccupati.

Le detrazioni IRPEF degli interessi del mutuo

 Quando si accende un mutuo entrano in gioco diverse identità dell’acquirente e del venditore. Un aspetto fin troppo trascurato nei primi momenti, nei primi passi che conducono al rogito, è quello fiscale. La legge, infatti, stabilisce che chi accende un mutuo e paga gli interessi sul prestito ottenuto dalla banca, ottiene uno sconto sull’acquisto dell’immobile.

Le detrazioni sull’IRPEF riguardano tutti i mutui stipulati per l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione di un immobile che poi sarà indicato dall’acquirente come abitazione principale. A tal proposito ricordiamo una recente sentenza della Corte di Cassazione che ha spiegato che non basta la bolletta dell’elettricità per dimostrare la residenza, ma entro 18 mesi dall’acquisto, bisogna trasferirsi realmente nel nuovo immobile.

Tornando alle detrazioni, spettano all’intestatario del mutuo, anche se l’immobile è l’abitazione principale di un suo famigliare. Si può scaricare fino al 19% di 4000 euro. Annualmente la banca invia ai mutuatari un riepilogo dei costi del mutuo. Sulla quota di interessi corrisposta, che nel caso superi la soglia definita sono considerati soltanto nella misura di 4000 euro, si calcola il 19%.

Che impatto hanno le spese medie Istat

Nel caso di acquisto di immobili diversi dalla prima casa, o nel caso di mutui accesi per pagare le spese di costruzione o ristrutturazione dell’abitazione principale, cambia il monte massimo di spesa su cui calcolare la detrazione al 19% che sarà di 2.065,83 euro nel primo caso e 2.582,28 euro nel secondo caso.

Tutto quello che c’è da sapere sull’acquisto della prima casa

 I passaggi che portano l’aspirante mutuatario dalla scelta della casa al rogito in banca, sono solitamente riassumibili in quattro momenti: la verifica dell’immobile, la proposta d’acquisto, il compromesso o preliminare di compravendita e infine l’atto di compravendita o rogito.

► Per risparmiare molti scelgono la surroga

La verifica dell’immobile è un’operazione fondamentale, soprattutto se si considera l’entità della spesa che si sta per compiere. Per questo è importante verificare che la casa che interessa l’acquirente sia dotata dei documenti d’identità essenziali che descrivono l’immobile: il certificato di abitabilità ad esempio, la domanda di condono e la concessione della sanatoria se necessario, l’assenza di gravami sull’immobile (ad esempio un’altra ipoteca), la regolarità della posizione del venditore rispetto alle spese condominiali.

Tutti i passaggi della pratica di un mutuo

Se tutto è come lo avete sempre immaginato, allora il secondo passo è quello della proposta d’acquisto dell’acquirente al venditore. In genere questo momento è suggellato dal versamento di una caparra pari al 5 o al 10 per cento del valore dell’immobile.

Agenzia: scade il mandato, si paga lo stesso

 

Il compromesso, che è il passo immediatamente successivo, consiste i una scrittura privata con tutte le condizioni legate alla compravendita. E’ il momento in cui si verifica ad esempio l’identità dei venditori e degli acquirenti, nonché lo stato dell’immobile.

Se tutto è in ordine la banca, firmata la liberatoria, convoca gli interessati per il rogito, atto in cui avviene il trasferimento di una proprietà tra due soggetti, il venditore e l’acquirente, con l’iscrizione dell’ipoteca e il pagamento della somma dovuta.