Rischio povertà Italia

 Molte, moltissime famiglie non ce la fanno ad arrivare a fine mese.

Povertà relativa e povertà assoluta

In percentuale si tratta dell’11,1%. Un dato che ormai si protrae da anni. In termini assoluti ciò vuol dire che ci sono oltre 8 milioni e 173 mila italiani che faticano e che si trovano in una condizione di povertà relativa. In altri termini vivono in due con mille euro al mese. Inoltre ci sono quelli che stanno ancora peggio e campano nella condizione che l’Istat definisce di povertà assoluta. Per costoro il reddito mensile è di 785 euro al mese, e si tratta del 5,2% delle famiglie, ovvero 3 milioni e 400 mila italiani. Anche in questo l’oscillazione numerica e percentuale è piccola negli ultimi anni.

Nel complesso circa 12 milioni di persone non ce la fanno.

Il dato medio rilevato dall’Istat, tuttavia, non fornisce il senso di questo disagio se non viene suddiviso per aree geografiche e per tipologia di persone. Lungo l’Italia la situazione è, dunque, assai diversificata e i poveri, in Italia, sono nell’area del Meridione. Prendendo in considerazione l’ultimo anno censito, ovvero il 2011, la sola povertà relativa (quella meno problematica) era relativa 4 famiglie su 100 al Nord, a 6 famiglie su 100 al Centro e quasi a 24 famiglie su 100 al Sud.

Centro e Nord

Il Centro, soprattutto nelle realtà di provincia è messo bene. In questa zona l’incidenza della povertà, sia assoluta che relativa è soltanto di natura fisiologica. Quella che c’è, inoltre, concerne le periferie delle grandi aree urbane, in primis Roma.

Per il Nord si può tranquillamente fare lo stesso discorso, tenendo gli stessi valori: i poveri si trovano solo ai margini della società.

 

Lavorare da Zara

 Zara è il marchio leader di un grande gruppo che si occupa della distribuzione e della commercializzazione di abbigliamento su tutto il territorio europeo di cui fanno parte anche Bershka, Massimo Dutti, Oysho, Pull&Bear, Stradivarius, Zara Home e Uterque.

Per le sue sedi italiane, in particolare per quelle che si trovano in Puglia, Campania, Sicilia, Sardegna, Piemonte e Veneto, Zara è alla ricerca di diverse figure professionali che saranno inserite con contratti di lavoro o di stage. Di seguito il dettaglio delle posizioni aperte.

Addetti/e alla vendita per le sedi di Bari, Cuneo, Nola (Napoli), Sassari e Palermo. Offerta ricolta anche a candidati alla prima esperienza che saranno inseriti attraverso degli stage formativi finalizzati all’assunzione che prevedono rimborso spese + ticket.

Coordinatori / Merchandiser per i punti vendita della regione Puglia. Richiesta residenza nella regione e esperienza pregressa nella mansione di almeno due anni.

Responsabili per il Triveneto. Requisito indispensabile per la candidatura il possesso di esperienza in ruolo analogo di almeno 3 anni.

Inditex, inoltre, è alla ricerca dei seguenti profili professionali per gli store degli altri brand:

Coordinatori Merchandiser per le sedi di Bergamo, Catania, Puglia;
Addetti alla vendita per Verona, Perugia, Lecce, Mestre, Bologna, Reggio Emilia, Torino;
Store manager per Roma, Padova, Antegnate, Firenze, Brescia, Milano, Perugia, Trieste, Sardegna, Bari, Sicilia, Cremona, Ferrara.

Per la candidatura è sufficiente registrare il proprio curriculum vitae alla pagina offerte del sito del gruppo.

Revisione stime Pil 2013

 La Banca d’Italia ha stimato nell’ultimo bollettino un calo del Prodotto interno lordo pari 2,1% nel 2012 e di conseguenza ha anche operato una revisione al ribasso delle stime previste per l’anno in cors.

Pil

Il Pil, come riporta a ragion veduta il Bollettino, diminuirà dell’1% alla fine dell’anno in corso e non dello 0,2%, come valutato precedentemente, a causa del peggioramento del contesto internazionale e del perdurare della debolezza dell’attività nei mesi più recenti.

Crescita nel secondo semestre

Nel documento che si configura come una sinossi del bollettino, gli esperti chiariscono che il panorama è tuttavia una prima proiezione di un ritorno alla crescita nella seconda metà del 2013, sia pure su ritmi blandi e con ampi margini di miglioramento, ma anche con ampi margini di incertezza.

Il rilassamento finanziario e dunque la graduale ripresa degli investimenti, oltre al parziale miglioramento del clima di fiducia, dovrebbero agevolare la ripartenza economica. In un siffatto quadro Bankitalia ha annunciato che la dinamica del prodotto rimarrebbe comunque negativa nella media del 2013 e tornerebbe leggermente positiva nel 2014.

2014

Per l’anno prossimo la previsione è positiva soltanto per lo 0,7%.

Assunzioni Yamamay

Leader nel settore dell’abbigliamento intimo, Yamamay appartiene al gruppo Inticom S.p.A., grande azienda con sede a gallarate.

Il marchio Yamamay è famoso in Italia per il suo ottimo rapporto tra la qualità e il prezzo dei prodotti commercializzati che nel corso del tempo si è differenziato in abbigliamento intimo donna e uomo, pigiami, calze, maglieria, underwear, costumi da bagno, lingerie e bikini.

In questo periodo l’azienda è alla ricerca di diversi profili professionali da inserire nei punti vendita situati in Lombardia, Lazio e Campania. Di seguito l’elenco delle posizioni aperte e le relative sedi di lavoro.

Addetti al punto vendita per le sedi di Roma, Napoli, Salerno, Caserta, Avellino e Benevento. Si offre contratto a tempo determinato con lavoro a rotazione su turni.

Addetto/a reception per la sede di Gallarate. richiesta conoscenza dell’inglese e del pacchetto Office.

Fashion designer per la sede di Gallarate. Si richiede età compresa tra i 20 e i 35 anni e buona capacità di utilizzo di Adobe (Illustrator), InDesign, Model Form, con esperienza pregressa nel ruolo di almeno 2 anni.

Modellista Jaked per la sede di gallarate. E’ richiesta conoscenza di CAD, InDesign, Illustrator, Model Form, Sistemi Cad Gerber e Sviluppo Modelli.

Impiegato/a commerciale estero per la sede di Gallarate. Per questo ruolo è necessario avere almeno due anni di esperienza in analoga mansione, capacità di utilizzo dei principali sistemi informatici e di SAP ed Excel.

Personale categorie protette per le sede di Gallarate.

Per la candidatura ad una delle posizioni aperte presso Yamamay è necessario registrare il proprio curriculum vitae alla pagina Offerte del sito dell’azienda.

Bankitalia su debolezza economica

La debolezza economica sarà ancora una spina del fianco per l’Italia durante buona parte del 2013.

Per queste ragioni, la Banca d’Italia è costretta a rivalutare in maniera concreta le stime relative all’andamento economico italiano.

Nel Bollettino Economico pubblicato stamani, infatti, si legge che gli analisti di via Nazionale hanno diminuitto le previsioni sul prodotto interno lordo (Pil) per l’intero anno in corso; una risalita nella seconda metà dell’anno dovrebbe portare a un complessivo +0,7% di Pil nel 2014.

Ignazio Visco su debolezza economica

La debolezza è stata oggetto degli ultimi interventi tenuti dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, in particolare di quello tenuto durante una lectio magistralis all’Università di Firenze.

Si evince che il numero uno di via Nazionale ha detto nuovamente che il 2013 si configurerà come un anno ancora complicato, caratterizzato da una ripresa lenta e difficile, che si verificherà nel secondo semestre e nel quale soltanto un disegno organico di riforma potrà presentare guadagni di competitività.

Sempre mediante le riforme l’Italia potrà far si che si verifichi un’ulteriore riduzione dello spread. Pur chiarendo che l’equilibrio dei conti è la precondizione per il successo, Visco ha ribadito che le critiche secondo le quali la cosiddetta regola del debito implicherebbe un orientamento permanentemente restrittivo alla politica di bilancio sono destituite da ogni fondamento.

Visco è stato contestato da parte di alcuni studenti, che hanno espresso con vigore il loro dissenso nei confronti della presenza e delle dichiarazioni del numero uno di Bankitalia in Ateneo.

La polizia ha sgomberato l’Aula Magna dopo che gli studenti avevano bloccato il discorso di Visco con i loro slogan (“fuori i banchieri dall’Università”).

Nuova manovra per superare la crisi

Il ripristino delle normali operazioni di routine per quanto concerne i mercati rappresenta senza alcun dubbio il primo passo fondamentale da compiere se si vuole superare la crisi. La buona notizia è che l’Italia, in linea di massima, è apparentemente distanziata dalla cosiddetta fase acuta. La crisi, come ha evidenziato Ignazio Visco, può essere superata. Quando? Resta certo che il 2013 sarà ancora un anno molto difficile in termini di finanze dei contribuenti, i quali dovranno ancora soffrire molto dal punto di vista del pagamento delle imposte.

Occupazione

Sul fronte dell’occupazione, oltretutto, sarà molto difficile che le cose subiranno un miglioramento. Il motivo? In un primo momento, naturalmente, il ritorno della fiducia dei mercati ha bisogno di mesi e mesi prima di che  l’economia reale ne tragga nuovamente il giusto giovamente. Bisogna in altri termini un percorrere bel po’ di cammino che il mercato del credito che si trova ancora nella stretta del “grande freddo”, momento storico dell’economia così ribattezzato dai protagonisti principali, si sblocchi definitivamente.

Manca la Domanda

La questione è che c’è una grossa mancanza di un elemento di base, la domanda. Elemento in grado di far si che i motori dell’economia possano essere riaccesi al 100% e tornino ad essere funzionanti. Stiamo discutendo su quella che viene definita la domanda. In mancanza di alcuna domanda, nello specifico, in mancanza di una ripresa dei consumi, crollati da tempo a minimi storici, le imprese non possono riavviare i macchinari e avviare di conseguenza gli investimenti

Lavoro

Di conseguenza,  in assenza di tale fondamentale proiezione, l’occupazione non può certo giovarsi di un aumento considerevole. Tutt’altro, è appurato che quest’anno l’occupazione scenderà di un punto, mentre il tasso di disoccupazione salirà nel 2014 in prossimità di un picco che non si vedeva da anni, il 12%.

Ocse e fisco, prese di mira Google e Apple

 E’ il quotidiano Le Figaro a riportare la notizia secondo la quale molto presto, già dal 14-15 febbraio quando a Mosca si riunirà il g20 Finanze, l’Ocse -Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico- presenterà le sue prime proposte per cercare di arginare il fenomeno dell’evasione fiscale.

Il dito dell’Ocse è puntato soprattutto contro i grandi colossi americani  (Google, Apple, Amazon, Starbucks) che hanno la possibilità di sfruttare lacune e mezzi legali per aggirare il fisco, soprattutto operando quella che viene chiamata l’ottimizzazione fiscale, attraverso la quale riescono ad eludere quasi completamente il fisco.

Google e i paradisi fiscali

Ciò su cui, inoltre, si punterà l’attenzione dell’Ocse sono i cosiddetti paradisi fiscali, ossia quei paesi che hanno delle condizioni fiscali particolarmente agevolate. Il piano dell’Ocse, secondo le prime notizie riportate, si baserà su due principi cardine: il primo è il divieto dell’utilizzo di quelle che vengono chiamate scatole vuote, cioè le società che non hanno nessuna attività reale ma che sono utilizzate solo per il trasferimento dei fondi, e il secondo, è quello di imporre un divieto alle società ibride (società che hanno diversi domicili).

Pronto il piano d’azione dell’Unione europea contro l’evasione

Si tratta di una grande rivoluzione, un progetto particolarmente ambizioso anche per l’Ocse, soprattutto perché queste pratiche sono legali nella maggior parte dei paesi.

Funzionamento redditometro

Il Redditometro dovrebbe essere attivo a partire dal mese di Marzo. E’ dunque opportuno ribadire il suo funzionamento: consumi e tenori di vita saranno confrontati in base alle fonti di reddito dichiarate senza fare riferimento a controlli patrimoniali e bancari incrociati. Per arrivare allo scopo sono state censite 100 voci di spesa, successivamente suddivise in due gruppi che verranno elettronicamente esaminati e sommati per ogni contribuente. Il primo deriva da spese fatte in Italia, dagli immobili, alle auto, ai movimenti di capitali, alle utenze, ai mutui, alla sanità privata alle ristrutturazioni. Il secondo è quello rilasciato dallo stesso contribuente: a partire dalla dichiarazione dei redditi dove avranno un peso sensibile le “deduzioni”, dai mutui alle assicurazioni alle ristrutturazioni.

Redditometro franchigia al 20%

Per quanto riguarda invece i consumi correnti, come alimenti, abbigliamento o sport saranno utilizzati i dati dell’Istat: saranno, in ogni caso, pensati e presi in base al luogo e al tipo di famiglia presa in esame e attribuiti “figurativamente”. Inoltre verranno calcolati e tenuti in considerazione anche gli incrementi patrimoniali dell’anno e il risparmio dell’anno.

Tolleranza 20%

Il Redditometro contemplerà un margine di tolleranza del 20% tra reddito dichiarato e spese accertate oltre il quale il fisco chiederà al contribuente le spiegazioni del caso. C’è tuttavia da considerare un’ulteriore franchigia: qualora il discostamento del 20% dovesse essere inferiore ai 12mila euro l’anno, il controllo non verrà effettuato. L’extra bonus di mille euro funge, quindi, a correggere gli errori dovuti all’applicazione delle medie Istat.

Nuovi aiuti per la Grecia

Secondo quanto comunicato dal Fondo monetario internazionale, il gap dei conti controllabile in Grecia potrebbe costringere Atene ad aver bisogno di un nuovo aiuto dai partner dell’Ue. Il Fmi, a conclusione dell’ultima verifica dei progressi attuati dalla Grecia nell’ottica del programma di aiuti, è pertanto deciso sul fatto che nuovi finanziamenti agevolati, o una remissione del debito a titolo definitivo, potrebbero rendersi urgenti per far diventare sostenibile il peso del debito pubblico.

NUOVE MISURE GRECIA

Appurato che le recenti misure atte a diminuire il portamento del debito ellenico non sono riuscite a sanare completamente la sua sostenibilità, per il Fondo se si dovessero materializzare i rischi al ribasso sul programma di assistenza alla Grecia un nuovo taglio del debito implicherebbe circa 6 miliardi di euro all’anno di trasferimenti fiscali tra il 2013 e il 2020.

 Nuova tranche di aiuti per la Grecia

Ciò potrebbe includere tassi d’interesse vicini allo zero per quel che riguarda i prestiti bilaterali e quelli ricevuti da parte del Fondo salva Stati temporaneo

Il programma di buypack avviato, dunque, non sembra essere sufficiente per far tornare l’economia greca sui giusti binari, dunque. Così il Fondo si mette nuovamente a disposizione, non prima di aver però reso note le cifre destinate dall’ottobre scorso ad Atene.

Bundesbank corregge stime crescita

 La Bundesbank ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita del Prodotto Interno Lordo della Germania.

Il paese, la cui economia è una delle più solide del vecchio continente, secondo la Banca Centrale e l’Ufficio Federale di Statistica che aveva diramato le prospettive, avrebbe risentito nel 2013 della congiuntura economica sfavorevole in cui versano tutti gli altri paesi, in particolare quelli della zona sud del Mediterraneo.

Con la crisi generale rallenta anche la Germania

Oggi, invece, la Banca Centrale Tedesca ha diramato il suo rapporto mensile nel quale si legge chiaramente che l’economia della Germania ha delle prospettive molto più rosse di quanto precedentemente stimato e che, anche se la situazione difficile, potrà essere risolta in brevissimo tempo.

Dalla precedente stima, si legge nel documento, la situazione è cambiata e soprattutto è migliorato l’export, grazie, in modo particolare agli ordini che arrivano dai paesi in via di sviluppo che hanno fatto tirare un respiro di sollievo alla produzione industriale. A dare ancora maggiore fiducia è la ripresa di mercati strategici per l’export come Usa e Cina.

Record di occupati in Germania

Inoltre, la Germania può anche contare su un mercato del lavoro stabile, che, nonostante la crisi e le aziende che hanno richiesto aiuto al Governo, la situazione è stabile e in grado di migliorare nel breve termine.