Che novità con il conto corrente Youbanking

 Indipendentemente dalla vostra età anagrafica, se avete bisogno di un conto corrente per accreditare lo stipendio e non avete la necessità di fare un po’ di scoperto, sappiate che le offerte a disposizione dal mondo creditizio sono diverse.

Abbiamo che le condizioni del conto corrente CheBanca! scoprendo che sono soluzioni niente male.

Adesso prediamo in esame la proposta del Gruppo Banco Popolare e del suo conto corrente Youbanking. Tra i vantaggi enucleati da Confrontaconti.it si evince che non ci sono bolli sul conto corrente o sul portafoglio titoli, che tutti i bonifici tramite Web Europa sono gratuiti e che sottoscrivendo questo prodotto è possibile vincere iPad e buoni benzina.

Contocorrente Youbanking della BP di Lodi

Il concorso a premi fa sicuramente gola ma sono i costi generali del conto a dover essere messi sotto la lente d’ingrandimento. Il tasso annuo del creditore infatti è dello 0,01%, la ritenuta fiscale è sempre al 20%, mentre il tasso annuo del debitore è formato dalla somma tra Euribor a 1 mese e 4%. La capitalizzazione degli interessi è trimestrale e per lo scoperto le spese sono fino a 2 per cento sull’importo dell’affidamento concordato.

L’imposta di collo è gratuita fino al 30 giugno 2015 e gratis, per ora, è anche il canone annuo del conto. Scopri i dettagli del prodotto sul sito dell’istituto di credito o sulla scheda proposta da Confrontaconti.it

Il conto corrente Arancio conviene sempre

 Lo dice anche la pubblicità! La convenienza del Conto Corrente Arancio si misura sulla base delle caratteristiche del prodotto che riduce all’osso i costi, un po’ come provano a fare altre banche nella volontà d’essere competitive sul piano nazionale. Parliamo ad esempio di CheBanca! e del conto Dolomiti Direkt.

Le condizioni del conto corrente CheBanca!

Le caratteristiche del conto corrente Dolomiti Direkt

I vantaggi di Conto Corrente Arancio sono nell’assenza di spese e nelle carte di credito offerte a zero canone. Interessi e costi fissi prevedono che il tasso annuo del creditore sia dello 0,00%, che si operi una ritenuta fiscale del 20 per cento, che il tasso annuo del debitore sia del 7 per cento, che ci sia una capitalizzazione trimestrale degli interessi e nessuna spesa per lo scoperto. In più è a carico della banca l’imposta di bollo e ci si può vantare dell’assenza del canone annuo del conto e delle carte.

La convenienza è anche nei costi delle singole operazioni visto che l’accredito dello stipendio, la ricezione di un bonifico, oppure il versamento diretto in filiale, non prevedono spese. I prelievi sono sempre gratuiti sia in contanti, in tutti gli ATM in Italia e all’estero. Gratis anche i pagamenti con bancomat e assegni.

Sei sei incuriosito da questa banca scopri anche il prestito Arancio.

Le caratteristiche del conto corrente Dolomiti Direkt

 I risparmiatori, in un momento di crisi, sono sempre alla ricerca di un’occasione di risparmio, anche sui prodotti creditizi semplici come lo sono i conti correnti.

Abbiamo già visto le condizioni del conto corrente CheBanca!. Adesso è arrivato il momento di prendere in esame anche le offerte concorrenziali a questa.

Per esempio il Conto Dolomiti della Cassa di risparmio di Bolzano che, secondo ConfrontaConti.it ha come vantaggio la gratuità del canone, ma entriamo subito nel vivo considerando le principali condizioni economiche del prodotto.

In primo luogo bisogna ribadire che il tasso annuo creditore è dello 0,0% e il tasso annuo debitore è invece costruito come la somma tra l’Euribor a 6 mesi e il 10%. La capitalizzazione degli interessi è trimestrale, la ritenuta fiscale è al 20 per cento e non sono previste spese in caso si scoperto.

Conto Dolomiti a zero spese

Riguardo i costi fissi c’è da prendere atto della gratuità del canone annuo del conto. L’imposta di bollo, pari a 34,20 euro, non deve essere pagata se la giacenza media del conto non supera i 5000 euro.

Si contano sulle dita di una mano tutti i servizi “a pagamento”: il pagamento con assegno ad esempio (1,5 euro), il bonifico in filiale (3 euro), l’elenco dei movimenti in filiale (1,5 euro) e la carta di credito (12 euro). Il resto è tutto gratis.

Le condizioni del conto corrente CheBanca!

 CheBanca! è uno degli istituti di credito che ha strutturato la campagna più aggressiva per il reperimento di nuovi clienti e in effetti alcuni dei suoi prodotti, oltre ad essere ben promossi, sono anche convenienti. Su ConfrontaConti.it  è uno dei migliori prodotti per chi ha bisogno di un conto per accreditare lo stipendio senza necessità di fare uno scoperto.

I vantaggi elencati sono nella gratuità dei prelievi bancomat, nella disponibilità degli operatori delle filiali, a disposizione fino alle 19 e il sabato mattina.

Risparmia sul mutuo, collega i conti!

CheBanca! offre il conto corrente su misura ed è un istituto di credito recente ma è già presente in 36 delle 110 province italiane e garantisce sia sui depositi, sia sugli accessi online, gestiti in sicurezza attraverso codici identificativi personali e matrici di codici. L’unica nota forse negativa è rappresentata dal fatto che le spese sono variabili, anche se esiste un’ammortizzazione degli stessi tramite la remunerazione che può arrivare dal capitale.

Entriamo nel dettaglio delle condizioni economiche del conto: nessun tasso annuo creditore, la ritenuta fiscale al 20 per cento, la capitalizzazione trimestrale degli interessi e le spese di scoperto non previste, in più il tasso annuo del debitore da calcolare come la somma tra tasso BCE e il 5,50%.

I costi fissi sono i 12 euro del canone annuo conto, l’imposta di bollo di 34,20 euro, da non corrispondere se la giacenza media non supera i 5000 euro, nessun costo per la carta bancomat e 12 euro da pagare per la carta di credito.

Chiedi la carta di credito a CheBanca!

Molte le operazioni gratuite, dai prelievi alla ricezione dei bonifici, dai versamenti in filiale ai pagamenti tramite bancomat in Italia.

Un prodotto da scoprire.

L’ABI conferma il calo dei tassi dei mutui

anche i prestiti sono in calo come i mutui. Una flessione che è stata ben documentata anche dall’ABI che rileva il calo dal 3,83% di novembre al 3,70% di dicembre.

E’ sempre l’ABI ha ribadire che comunque il dinamismo dei finanziamenti per l’acquisto degli immobili è praticamente un ricordo ingiallito visto che c’è stata una contrazione molto importante delle compravendite, il settore creditizio è diventato più rischioso e le banche stesse hanno fatto i conti con una carenza di raccolta a medio e lungo termine.

I dati di Bankitalia sugli investimenti

Insomma il panorama dei prestiti immobiliari si è appiattito e non resta che completare il quadro fornito dall’ABI con una panoramica sulle cosiddette sofferenze lorde. Rispetto al mese di novembre c’è stato un aumento che le ha portate a quota 121,8 miliardi nell’ultimo mese dell’anno.

Cala sempre di più la fiducia degli italiani

A livello annuo si constata un incremento delle sofferenze lorde del 16,8 per cento e si prende atto anche dell’incremento annuo del rapporto tra sofferenze nette ed impieghi totali che è passato dal 3,12% del mese di ottobre al 3,23% del mese di novembre, niente a che vedere con il 2,62% del mese di novembre del 2011.

Elementi caratterizzanti della settimana valutaria

 Quella che si è appena conclusa, secondo gli analisti, è stata una settimana caratterizzata dal rimbalzo tecnico, fisiologico a dire la verità, sui cross EUR/USD, USD/JPY ed EUR/JPY. I protagonisti del ForEX settimanale, dunque, sono ancora una volta il dollaro, lo yen e l’euro.

Gli abbiamo già presi in esame tutti insieme qualche tempo fa, considerando anche la reazione del dollaro australiano.

ForEX: cambiamenti per EUR, JPY, AUD, USD

Il cambio tra euro e dollaro è rimbalzato fino a quota 1.3265-1.3275 mercoledì scorso, per poi arrivare a quota 1.3380 e quindi chiudere la settimana ad un livello più basso, quello dei 1.3320.

In base all’analisi del trend settimanale e mensile, gli analisti prevedono uno scenario rialzista per questa coppia di valute con un target fissato a 1.4400.

JPY, USD ed EUR: in che rapporti sono?

Un trend ribassista interesserà il rapporto tra sterlina e dollaro che fino a questo momento è rimasto pressoché fisso sul 1.5825 ma che dovrebbe rompere al ribasso per chiudere la settimana prossima anche a 1.5600.

Per quanto riguarda il rapporto tra dollaro americano e yen (USD/JPY), il cross settimanale è rimbalzato al livello 88.00 per poi proseguire al rialzo tutta la settimana toccando prima quota 89,60 e poi chiudendo a 90.00. Gli esperti dicono che entro gennaio ci potrebbe essere anche il raggiungimento di quota 92.00.

BoJ e governo discutono della crescita

 La Banca centrale del Giappone e il governo giapponese, dovrebbero agire con il comune intento di risparmiare il paese da un’altra crisi che potrebbe essere davvero disastrosa, altro che tsunami e riorganizzazione energetica. Eppure sembra che questi due attori della finanza e della politica giapponese, abbiamo voglia di contrapporsi.

Si sa che con Abe cambia il Giappone e il suo futuro, ma fino a che punto?

Da oggi a martedì, in Giappone, non si parlerà d’altro, cioè dell’incontro tra la Banca del Giappone e il governo del paese, visto che occorre definire un obiettivo di inflazione, probabilmente al 2 per cento, ma soprattutto è necessario decidere le prossime politiche monetarie espansive del paese.

Le prospettive economiche del Giappone

Definire la politica monetaria è molto importante ma prima di tutto è necessario che si completi la messa a punto della manovra di stimolo fiscale da 10.300 miliardi di yen, quella con cui il neo premier Abe ha deciso di tirare fuori il Giappone dalla recessione.

ForEX: cambiamenti per EUR, JPY, AUD, USD

Lo yen ha premiato le decisioni del gabinetto ed è sceso sotto la soglia dei 90 punti sul dollaro, come nell’estate del 2010 e, nei confronti dell’euro, si è avvicinato alla soglia 121, come nel maggio del 2011. Per quanto riguarda l’indice Nikkei è salito, anzi, per la decima settimana consecutiva ha chiuso in rialzo, trainato dai titoli delle società che esportano i loro prodotti. Una situazione simile si ricorda soltanto nel 1987.

Abn Amro sulle quotazioni auree

 La rincorsa all’oro è usata come discriminante per le previsioni, perché indica il grado di rischio e stress cui è sottoposta l’economia a livello globale. Se si teme per il peggio, ad esempio, saranno molti i governi stimolati a fare incetta di lingotti d’oro. Incrementare le riserve auree, infatti, protegge dalle oscillazioni troppo violente del mercato.

Negli ultimi mesi, dell’oro, si è detto di tutto e di più. Per esempio si è detto che i paesi emergenti spingono le quotazioni auree, si è ascoltata la voce delle banche, come la Saxo Bank e si sono fatte previsioni sul raggiungimento della soglia massima dei 1900 dollari l’oncia nel primo semestre del 2013.

Oro, petrolio e cereali: le previsioni Saxo Bank

Sul finire del 2012, il trend dell’oro nel 2013, l’ultimo, in ordine cronologico è il gruppo olandese Abn Amro che pensa che la quotazione aurea, nell’anno in corso, potrebbe crollare fino ai 1500 dollari per oncia.

L’aumento dell’offerta sarà moderato ma soprattutto ci sarà una domanda inferiore alle aspettative e questa discesa potrebbe durare continuare anche nel 2014, anno in cui l’oro potrebbe rompere la resistenza dei 1400 dollari l’oncia.

Il contratto a tempo indeterminato flessibile di Monti

 Mario Monti oggi è impegnato a Bergamo nella presentazione delle sua lista, per discutere i punti focali del suo programma elettorale. Il primo punto, quello ritenuto più importante, viste anche le tante polemiche dopo la riforma presentata dal suo ministro Fornero, è il lavoro

Nuovi dati disoccupazione dalla Uil

Per Mario Monti c’è bisogno di eliminare il precariato, la piaga che affligge la maggior parte dei giovani italiani, e ha intenzione di farlo con la presentazione di un nuovo contratto, del quale ha già pronta una bozza. Monti e i suoi candidati hanno intenzione di presentare un contratto a tempo indeterminato sperimentale che ha maggiore flessibilità e minori costi per il datore di lavoro, offrendo, in contemporanea, anche maggiori garanzie in caso di licenziamento.

Secondo la bozza in discussione nei primi due anni dopo l’assunzione, ogni datore di lavoro che ha assunto con questo contratto, ha il diritto di licenziare il lavoratore, semplicemente pagando un indennizzo di licenziamento proporzionale al periodo di impiego. Dopo i due anni sarà ancora possibile il licenziamento, a cui dovrà seguire, però, un crescente sussidio di disoccupazione.

Camusso attacca Berlusconi e difende Monti su crisi

Inoltre al dipendente licenziato sarà offerto un servizio finalizzato al suo reimpiego che sarà finanziato dalle aziende e che, quindi, avranno tutto l’interesse a assumere i dipendenti rimasti senza lavoro.

Monti vuole abolire il Reddotometro

Particolare attenzione nella bozza del premier Monti per il nuovo contratto di lavoro, è stata dedicata anche ai giovani, per i quali è stato previsto  un Fondo opportunità, che inizia dal periodo scolastico e sarà proporzionale al merito, con il quale gli studenti meritevoli potranno finanziare percorsi di studio o formazione altrimenti inaccessibili.

Inoltre, il professore ha previsto anche delle agevolazioni fiscali per le imprese con un numero limitato di dipendenti, per i giovani imprenditori e per le donne.

Dove si corre il rischio c’è più gusto

 Una linea d’investimento può avere come obiettivo quello di “consolidare” il gruzzoletto di risparmi accumulati in anni di trading, oppure può avere il fine di far lievitare i rendimenti delle operazioni in borsa. Nel primo caso si scelgono portafogli molto poco rischiosi, nel secondo caso, invece, si va verso paesi più instabili ma più redditizi dal punto di vista bancario.

Anche se le il fascino del Portogallo colpisce ancora, sicuramente, per rischiare bisogna andare al Nord Europa, nell’America Latina o in Asia.

I paesi che presentano gli scenari più rischiosi e al tempo stesso più accattivanti, secondo la ricostruzione degli strategist della JP Morgan Private Bank, sono il Messico, la Corea e la Svezia. Molto dipende anche dall’andamento della politica monetaria.

Per il 2013, ad esempio, si prevede la realizzazione di uno scenario molto “tranquillo”, disponibile all’accoglienza degli investimenti, per il fatto che sia la FED che la BCE, terranno fede ai loro impegni. La Federal Reserve, per esempio, ha detto che terrà i tassi prossimi allo zero fino a quando l’America non avrà raggiunto gli obiettivi in termini di disoccupazione e inflazione.

Reazioni del dollaro alla stanchezza della FED

La politica monetaria definita a livello globale ha come obiettivo il sostegno alla crescita.