Pignoramenti record nel 2012

 Il 2012 è stato un anno critico ed una piccola ricognizione sui pignoramenti rende ancora più drammatico il quadro della situazione. In esame, nell’ultimo rapporto stilato da Adusbef e Federconsumatori, il settore mutui casa: attualmente ci sono circa 46 mila famiglie che sono state costrette a lasciare la casa acquistata perché non riescono a pagare tutte le rate del mutuo.

► Positivo il rapporto di Bankitalia sulle famiglie italiane

E’ chiaro che l’indebitamento ha raggiunto livelli record e tutti gli strumenti messi in campo per aiutare le famiglie in difficoltà economiche e finanziarie, non sono stati sufficienti.

l’affitto come alternativa alla crisi.

Di fatto, in cinque anni, fino al 2012, il dato sui pignoramenti è raddoppiato e attualmente ci sono circa 100 mila case all’asta e 100 mila famiglie che non sono più proprietarie dell’abitazione principale. A livello geografico, la distribuzione dei pignoramenti dimostra che a Milano c’è stato l’aumento maggiore di pignoramenti, 981 in più nel 2012 rispetto al mese precedente.

A seguire Roma, Torino Monza, Verona, Bari, Lecce, Como, Bergamo e Cagliari. Nella parte opposta della classifica c’è Prato, la città con meno pignoramenti in assoluto.

Tetto al tasso con Bipiemme

 Il mutuo a tasso variabile riesce a soddisfare le esigenze di risparmio dei consumatori che, in un momento di crisi, hanno sentito anche l’esigenza di non avere troppe oscillazioni del portafoglio. Ecco che il mutuo variabile con cap è diventata la soluzione in grado di coniugare le richieste più disparate.

E’ arrivato il momento: il Tetto al Tasso di Bipiemme resta una delle soluzioni più quotate.

Rinfreschiamoci le idee sulle caratteristiche di questo finanziamento. In primo luogo è pensato per chi alla scadenza del mutuo non ha ancora compiuto 75 anni, ma può essere usato per l’acquisto della prima e della seconda casa, oppure per coprire le spese di ristrutturazione.

► Il tetto al tasso te lo dà la Banca Popolare di Mantova

Il loan to value è un po’ basso rispetto alla media dei prodotti in circolazione visto che si assesta sul 70% del minore tra importo d’acquisto e valore di perizia. L’importo finanziabile, però, riesce a raggiungere l’80% nel caso in cui la rata pesi meno del 25% sullo stipendio, oppure nel caso in cui il reddito netto complessivo sia superiore a 3000 euro.

Il mutuo, variabile per tutta la durata del finanziamento ha un tasso composto dall’Euribor di periodo cui si somma lo spread del 3,65%, con un CAP fissato al 6 per cento.

L’Economist spiega la nostra crisi immobiliare

Europa e USA sono risultati diversi anche nell’immobiliare.

L’elemento alla base della condizione critica del paese è il rapporto tra prezzi degli immobili e potere d’acquisto degli stipendi. Il prezzo supera del 12% le possibilità dei consumatori. Per capire dove sta l’equilibrio viene adottata una formula che tiene conto di due indici: il “Price to rent” e il “Price to income”.

Crollo del mercato immobiliare

Il price to rent – che nel caso italiano è uguale a -1 – è dato dalla relazione tra prezzo medio dell’affitto di un’abitazione e prezzo medio dell’acquisto. Se questo rapporto è uguale a zero, allora si può dire che l’indice non è sbilanciato. Il price to income, invece, uguale a -12, mette in relazione il prezzo d’acquisto di un immobile con gli stipendi medi degli italiani.

Lo squilibrio di entrambi gli indici non rende semplice il l’incontro tra la domanda e l’offerta di immobili e quindi tutto potrebbe cambiare soltanto con un abbassamento dei prezzi delle case. Il trend, oggi, è ribassista ma non sembra sufficiente, visto che S’investe nel mattone ma all’estero.

Lo sconto in agenzia allevia il caro assicurazioni

RC Auto. Il risultato della ricerca è stato che i prezzi delle assicurazioni automobilistiche continuano a viaggiare a livelli altissimi.

Il conto è presto fatto. Prendiamo il caso di chi si mette al volante ed ha appena conseguito una patente di guida: l’importo medio annuo per un’assicurazione è di 2800 euro circa, ma se i giovani risiedono in una zona geografica d’Italia meno competitiva, possono arrivare a pagare davvero cifre esorbitanti.

Ecco allora la necessità di ricorrere a qualche astuzia per risparmiare. Fare più preventivi aiuta a rendersi meglio conto dei prezzi, anche perché del caro assicurazioni hanno parlato tutti ma la soluzione risparmio arriva soltanto quando si va in agenzia.

► Il caro polizza spiegato da CercAssicurazioni

La ricerca, infatti, ha dimostrato che il 41,5% degli intervistati prova a risparmiare andando su Internet, mentre il 49,4 per cento, quindi una quantità più consistente di consumatori, trova più “risparmiosa” l’offerta dell’agente assicurativo in filiale.

Secondo Tremonti necessaria altra manovra

 L’ex Ministro dell’Economia Giulio Tremonti questa mattina è stato intervistato da RTL nella sua nuova veste di leader del movimento Lavoro e libertà. Secondo Tremonti i conti fatti dal governo tecnico non corrispondono a verità e molto presto si renderà necessaria una nuova manovra finanziaria dal valore di circa 14 miliardi di euro.

Quanto vale il redditometro?

Secondo l’ex ministro, la crisi non sta per finire, anzi, lo spettro della recessione incombe ancora sull’economia e, se non verranno fatti degli aggiustamenti di tiro sulle ultime riforme varate, il rischio sarà sempre maggiore. Tra le sue preoccupazioni anche il Redditometro, uno strumento

esteso a così vasto spettro, basato su statistiche di massa, di riflesso così intrusivo.

Monti vuole abolire il Redditometro

Il nuovo esecutivo non cancellerà la riforma del lavoro

Ma non solo. Secondo Tremonti, inoltre, il Redditometro non è nemmeno un’idea dell’attuale governo, in quanto la norma che ne è alla base – quella che ha sostituito i simboli di ricchezza precedenti, trasformandoli nelle odierne cento voci, risale al maggio 2010 e, oltretutto, il provvedimento ha preso forma giuridica solo con il dm del 24 dicembre 2012 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 4 gennaio 2013, con il Governo già dimissionario.

10 cose da sapere sulla riforma del lavoro

Parole dure anche per la riforma del lavoro messa in campo dal Ministro Fornero

che come avrete notato è scomparsa – dice Tremonti a Rtl – E’ una boiata pazzesca e contro i giovani, perché li lascia fuori dal lavoro.

 

Superflash in offerta a gennaio per gli under35

Mutuo Domus Varibile di Intesa Sanpaolo è una delle offerte migliori del momento, ma la banca che fu amministrata per diversi anni dall’ex Ministro Passera, ha deciso di fare un’offerta anche per i giovani, per coloro che non hanno ancora compiuto 35 anni.

Lavoratori atipici: Superflash li aiuta!

I vantaggi di questo prodotto sono nell’erogazione alla stipula e nelle condizioni promozionali riservate a chi accede all’offerta tramite il canale aperto di Mutuisupermaket. Il tasso è un variabile e cambia sulla base dell’importo e della percentuale che questo importo rappresenta sul totale del finanziamento.

Tutte le condizioni sono attive per chi accende un mutuo entro il 31 gennaio 2013. La finalità del mutuo è l’acquisto della prima casa. La composizione del TAEG è sicuramente la parte più interessante del prodotto.

Se si chiede un contributo compreso tra l’80 e il 95 per cento del minore tra prezzo d’acquisto e valore di perizia, all’Euribor a 1 mese si aggiunge uno spread del 2,90 per cento per chi sceglie un piano d’ammortamento di 10, 15 o 20 anni, oppure si aggiunge uno spread del 3,20% per i piani d’ammortamento più lunghi.

 TAN e TAEG dei prestiti per la ristrutturazione della casa

Nel caso si scelga di farsi finanziare il 100% del prezzo dell’acquisto, lo spread sale al 3,30 per cento per i mutui a 10, 15 e 20 anni e poi diventa del 3,60 per cento per chi rimborsa in 25 e 30 anni.

Fiat riassorbirà tutti i dipendenti in quattro anni

 Sergio Marchionne è stato molto chiaro e non ha usato mezzi termini: la richiesta di due anni di CIG per la Fiat di Melfi sono una richiesta legittima e doverosa, anche nei confronti dei lavoratori. E continua:

Le dichiarazioni dei politici su questo stabilimento sono oscene

Marchionne ha rassicurato tutti su quanto promesso dalla Fiat all’Italia: tutti gli impegni presi verranno mantenuti, ma per riuscirci è necessario fare degli interventi che, anche se al momento sembrano molto dolorosi, sono il primo passo, quello fondamentale, per rendere la Fiat di nuovo competitiva sul mercato internazionale.

► Fusione Fiat – Chrysler

I lavoratori di Melfi, come anche quelli della altre sedi produttive, saranno riassorbiti entro due o tre anni, grazie ai 17 nuovi modelli e all’aggiornamento di sette di quelli già esistenti che la Fiat presenterà da qui al 2016.

Accordo Fiat, Chrysler e Gac Gruop

Anche l’accordo stretto ieri tra Fiat-Chrysler e Gac si pone come un’ulteriore facilitazione nel percorso dio internazionalizzazione della casa automobilistica torinese. La produzione cinese sarà di circa 100 mila vetture all’anno e potrà iniziare al massimo entro 18 mesi. Per il numero uno della Fiat, focalizzare gli investimenti sulla sola Europa, infatti, è una strategia inutile, se non deleteria. Il mercato è cambiato e

Fiat e Chrysler insieme sono una realtà industriale profondamente diversa rispetto a 3 anni fa: i mercati di riferimento sono extraeuropei. Dobbiamo fare degli stabilimenti italiani una base per veicoli destinati ai mercati di tutto il mondo.

 

 

Ancora burrasca a Piazza Affari

 La borsa di Milano cade sotto la pressione delle notizie che arrivano dalla Germania e dall’America. La paura del debito non fa più novanta ma impensierisce parecchio gli investitori.

Tutte le borse in calo ma Fitch dice che l’Italia si stabilizza e questa notizia entusiasma leggermente i titoli del Belpaese che ieri, dopo un avvio di giornata piuttosto discutibile, hanno recuperato terreno nel pomeriggio e alla fine hanno chiuso le contrattazioni limitando i danni.

Sicuramente ha avuto un gran peso la performance negativa dell’indice Nikkei che ha ceduto il 2,56% dopo aver raggiunto, appena il giorno precedente, un picco positivo. Ma per il versante europeo a farla da padrone sono i dati sull’economia tedesca, infatti, con la crisi generale rallenta anche la Germania: sono state tagliate le stime sul PIL e visto i prezzi al consumo hanno subito un incremento, condizionando tutta la situazione dell’Eurozona.

► Per S&P la crisi europea è finita

A condizionare l’andamento della borsa sono intervenute anche le stime della banca mondiale che ha rivisto le prospettive di crescita globali per il 2012. Prima si sperava che l’economia nel suo complesso potesse crescere di tre punti percentuali, adesso, invece, non si va oltre il +2,4%.

A Piazza Affari si distinguono, in negativo, i titoli bancari. Perdono quota le azioni di Mediobanca, Banco Popolare e Ubi Banca, ma la peggiore prestazione è quella di Mediaset.

Banca Mondiale chiede riforme e certezze

 Il generalizzato stato di incertezza in cui versano la maggior parte delle economie sviluppate ha messo in allarme la Banca Mondiale, che vede nei problemi fiscali degli Stati Uniti un reale pericolo per tutte le altre economie.

A dirlo è Kaushik Basu, capo economista della Banca Mondiale, che parla di un anno molto rischioso, durante il quale una crisi degli Stati Uniti – in questo momento particolarmente a rischio a causa delle polemiche e degli slittamenti dell’accordo sul tetto del debito che influenza anche le borse mondiali – potrebbe portare a conseguenze ben più gravi di quanto possa fare quello che accade, ad oggi, ad Eurolandia.

Banca Mondiale taglia stime di crescita PIL

Gli Stati Uniti sono la prima economia al mondo e per quest’anno la crescita del paese sarà dell’1,9%, ma la recessione è dietro l’angolo e tutto dipenderà dallo sviluppo della situazione politica, mentre per l’Eurozona è stata prevista una contrazione dell’economia dello 0,1%.

A risentirne maggiormente i paesi in via di sviluppo, i quali, nel frattempo, hanno già evidenziato un rallentamento nella crescita come non succedeva da almeno dieci anni.

Obama preoccupato per il rischio default

La Banca Mondiale parla di un critical divide, ossia una situazione per cui anche se il sentiment degli investitori va migliorando grazie ai provvedimenti che sono stati presi soprattutto nell’Eurozona, le economie sottostanti manifestano evidenti segni di debolezza, che potrebbero venire a galla se la situazione di incertezza attuale non migliora, dando vita ad un’altra serie di rischi finanziari. Basu sottolinea che per le economie emergenti è necessaria la stabilità dell’economia USA, e chiede, quindi, che la situazione di paralisi fiscale attuale venga risolta prontamente con provvedimenti mirati ed efficaci.

Perché conviene acquistare Bonos

 La tendenza europea sull’emissione di titoli di stato rispetta in un certo senso le attese degli investitori che non stanno deludendo con gli acquisti nel mercato dei titoli nazionali. In questo momento è molto interessante la situazione della Spagna tanto che diversi analisti si spingono a considerare i Bonos un investimento interessante.

La domanda è: conviene davvero comprare i titoli di stato spagnoli? La risposta è affermativa perché negli ultimi mesi la Spagna ha dato una prova di carattere ed ha deciso di non chiedere aiuto al fondo Salva-Stati. E’ stato provvidenziale l’intervento di Mario Draghi sull’euro.

Sul Come Draghi ha cambiato la BCE abbiamo già speso molte parole, sicuramente è stato decisivo il discorso in relazione al salvataggio dell’euro a tutti i costi. Questo “stimolo”, per così dire, ha entusiasmato gli investitori e il differenziale tra i titoli di stato spagnoli e i Bund tedeschi si è abbassato vertiginosamente.

La Spagna ha potuto allora risparmiare sui rendimenti dei titoli emessi e questo risparmio le ha consentito di non accedere al fondo ESM. La reazione dei mercati è stata molto positiva ma questo non vuol dire che la crisi del sistema bancario spagnolo sia stata risolta.

Potrebbe perciò esserci una nuova turbolenza, ma gli analisti sono concordi nel ritenere che avrà un effetto positivo.