Nuova tranche di aiuti per la Grecia

Una buona notizia per la Grecia, che continua a cercare aiuti per evitare il default.

Pochi minuti fa, il Fondo Monetario Internazionale ha dato il suo personale ‘Nulla Osta’ per erogare l’ultima sessione di aiuti al Governo di Atene. L’importo complessivo di questa tranche è, precisamente, di 3,24 miliardi di euro.

Un aiuto, dunque, più che consistente, che permetterà al Paese di respirare.

RIFORME

Da cosa deriva questo innesto economico nei confronti della Nazione? La decisione inerente nuovi prestiti da destinare ad Atene è stata presa dal Fondo Monetario Internazionale successivamente all’approvazione del rapporto sullo stato di attuazione delle riforme che il Paese ha promesso all’Unione europea ed al Fondo Monetario Internazionale stesso.

Il requisito intenzione che era sul piatto della bilancia era assolutamente indispensabile al fine di accedere alla nuova tranche di aiuti, ma la Grecia ce l’ha fatta.

Parliamo dunque dell’ultimo risultato di mesi di agonia del Paese, che è riuscito a sbloccare i fondi solo nell’autunno dello scorso anno, grazie alle nuove misure decise dal Governo Samaras e ritenute sufficienti dai creditori europei.

Accordo Fiat, Chrysler e Gac Group

 E’ arrivata a conclusione la trattativa per l’accordo tra Fiat, Chrysler e Guangzhou Automobile Group (Gac Group) che amplia la collaborazione tra le tre grandi società. Soddisfazione da parte dei presenti e firmatari dell’accordo (erano tutti riuniti al quartier generale della Chrysler ad Auburn Hills, nel Michigan) che si aspettano di raggiungere dei grandi obiettivi di produzione e vendita.

Attualmente in Cina sono prodotti e distribuiti alcuni dei modelli di punta della Fiat, come la Fiat 500, il Freemont e la Bravo, e questa joint venture a tre è stata creata appositamente per creare ulteriori margini di sviluppo a delle vendite che, in questo momento, sono un vero e proprio sostegno al mercato dell’automobile, in crisi in quasi tutto il resto dei paesi.

Crollo del mercato auto dell’UE: si scende ai livelli del 1993

Il primo obiettivo da raggiungere è l’individuazione di altri modelli della casa torinese da immettere nel mercato cinese. Raggiunto il primo obiettivo, toccherà alla Chrysler passare alla produzione in Cina. Qui, infatti, si prevede di costruire le nuove Jeep appositamente studiate per le esigenze di questa tipologie di consumatori, che saranno vendute esclusivamente all’interno dei confini cinesi.

Fusione Fiat-Chrysler

Mike Manley Chief Operating Officer della Region Asia Pacific (APAC), Fiat S.p.A. e President e CEO del Brand Jeep, Chrysler Group LLC, si è detto particolarmente orgoglioso per la conclusione di questo accordo che, in definitiva, ufficializza l’importanza della presenza di Fiat e Chrysler nel mercato asiatico, dopo un 2012 in cui entrambe i marchi hanno avuto una grande espansione in questo territorio.

Quanto vale il redditometro?

 E’ la Cgia di Mestre a dare una prima stima di quanto arriverà nelle casse dello Stato grazie al Redditometro, il nuovo strumento messo in campo dall’Agenzia delle Entrate per combattere l’evasione fiscale.

Il dato emerso parla di un bottino piuttosto misero: ‘solo’ 815 milioni di euro, 700 dei quali arriveranno direttamente dai contribuenti che, per paura di essere scoperti, eviteranno di eludere il fisco e i restanti arriveranno dalle attività di accertamento vere e proprie.

Il Redditometro mette in crisi il mercato del lusso

Si tratta ancora di dati approssimativi che sono stati elaborati sulla base della Relazione tecnica relativa al Redditometro che risale, ormai, al maggio del 2010. Quindi, come ha sottolineato Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre, forse è stato fatto tanto rumore per nulla.

Ai comuni mortali una cifra come 815 milioni di euro sembrano un’infinità di soldi, ma, se relazionati al mare di denari che circola nelle casse dello Stato, si tratta, appunto, solo di una goccia. Ovviamente sarà manna dal cielo per le casse pubbliche sempre in rosso, ma non tanta quanto sperato.

Come usare il Redditometro

Cosa aspettarsi dal Redditometro, quindi? Se non un bel po’ di soldi, almeno una reale stretta su evasori totali e su chiunque non paga quanto dovuto.

Le direttrici del mercato 2013 individuate da JP Morgan

 JP Morgan è una compagnia d’investimenti ed ottiene soltanto dei vantaggi dall’individuazione con largo anticipo dei trend del settore finanziario, ecco spiegato perché le valutazione della compagnia sono così seguite.

L’ultima nota pubblicata dalla JP Morgan ha messo in evidenza i tre elementi che influiranno sul mercato ForEX nel 2013, sostenendo, in generale, che si tratterà di un anno meno rischioso rispetto al precedente nonostante gli investitori siano comunque attirati dal rischio.

I drivers del mercato valutario 2013, secondo JP Morgan sono sostanzialmente tre: l’intervento delle banche centrali e l’impatto del Quantitative Easing; l’andamento delle valute “risk-on” e il sopraggiungere di forze opposte su monete importanti come l’euro, il dollaro e la sterlina.

Mark mover impattanti per le maggiori monete

Queste tre variabili hanno già in parte definito il comportamento di investitori e traders per il primo trimestre del 2013, in più hanno evidenziato come gli elementi fondamentali dell’analisi macro-economica, riprenderanno ad avere un impatto sul mercato. Gli investitori, spiega JP Morgan, continueranno soprattutto a monitorare le variazioni dei tassi d’interesse mentre i traders, considereranno di correre meno rischi in questa prima parte dell’anno.

► Euro e franco svizzero vanno al massimo

In generale ci saranno due movimenti contrapposti sulle coppie di valute composte da euro, dollaro e sterlina: da un lato il sentiment degli investitori che saranno incoraggiati dal sentirsi meno “a rischio”, dall’altro troviamo la zavorra della crescita economica, troppo lenta per non far presagire scenari negativi.

Mark mover impattanti per le maggiori monete

 Nella giornata di oggi i market mover più interessanti possono condizionale le oscillazioni del franco svizzero, del dollaro americano e dell’euro. Le notizie che stiamo per dare sono interessanti soprattutto per coloro che investono nel mercato valutario attraverso le opzioni binarie.

► Euro e franco svizzero vanno al massimo

Protagonista di questo avvio d’anno è sicuramente il franco svizzero che nel secondo semestre del 2012 si era configurato come la valuta rifugio per eccellenza quasi facendo concorrenza all’oro. Oggi sarà influenzato dalla pubblicazione dei dati sulle vendite al dettaglio, considerate un market mover di medio impatto.

► Per il dollaro oggi c’è appuntamento con Bernanke

Gli analisti si aspettano adesso una lettura al 3,3 per cento che è sicuramente in aumento rispetto al mese scorso ma che è ancora lontana sia dalla prima lettura al 3,3%, sia dalle stime degli analisti al 3,9 per cento.

Per quanto riguarda il dollaro americano sarà molto importante vedere la reazione alla pubblicazione dei prezzi al consumo che rappresentano un indice inflazionistico molto interessante. In America sarà determinante prendere atto delle dichiarazioni di Bernanke che come il presidente Obama non intende lasciare spazio a quanti propongono l’innalzamento del tetto del debito. L’indice inflazionistico dovrebbe comunque uscire dalla zona negativa ed assestarsi sullo 0,0 per cento.

Per quanto riguarda l’Eurozona le parole di Draghi sono state provvidenziali durante la prima riunione BCE 2013 e si pensa che i dati sull’inflazione saranno rispondenti alle previsioni e praticamente uguali a quelli del mese scorso, quindi al 2,2 per cento.

Il mercato resterà comunque in attesa dei beige book della FED nella quale sarà proposta una fotografia dettagliata della situazione finanziaria dei dodici distretti federali che compongono la banca centrale americana.

Facebook lancia Graph Search ma la borsa s’aspettava di più

 Le quotazioni dei titoli in borsa, soprattutto di quelli tecnologici, si nutrono delle aspettative create dai CEO e poi confermate o smentite nelle conferenze ufficiali. Il titolo Facebook, che dall’ingresso a Wall Street non hai smesso di correre su un piano inclinato, è emblematico.

► Gli opzionaristi e Wall Street

In generale è stato creato un alone di mistero attorno all’azienda di Menlo Park che avrebbe dovuto lanciare dei nuovi prodotti proprio all’inizio del nuovo anno. Per il 2013, quindi, ci si aspettava che fosse lanciato sul mercato il Facebook Phone o che addirittura fosse presentato il progetto d’introduzione dei messaggi a pagamento.

Niente di tutto ciò visto che Zuckenberg ha presentato “soltanto” Graph Search, il motore di ricerca di Facebook che, tra l’altro, non intende assolutamente mettersi in concorrenza con Google. Il prodotto è anche ben fatto visto che le chiavi di ricerca sono molto vicine al linguaggio naturale e visto che nel rispetto della privacy sono praticamente presentati significati e non solo contenuti, divisi per tipologia. Alla fine il risultato è molto personalizzato e dipende dalle variabili inserite dall’utente di Facebook che ottiene una pagina personalizzabile di risultati, da condividere con gli amici.

La novità piace poco a Wall Street dove ci si aspettava molto di più e il titolo, anziché restare in pareggio perde quasi un punto percentuale o meglio fa registrare un calo dello 0,90 per cento.

La paura del debito americano influenza le borse mondiali

 L’economia americana sta vivendo dei mesi da incubo: dopo il fiscal cliff, il Congresso si trova a decidere se innalzare o meno il tetto del debito e di nuovo, la contrapposizione tra Repubblicani e Democratici, rischia di paralizzare la politica a stelle e strisce.

► Cosa succede se il tetto del debito americano non verrà alzato

I mercati stanno reagendo male a questa situazione d’incertezza. La giornata di contrattazioni di ieri, da questo punto di vista è stata assolutamente emblematica. Le borse, infatti, sulla scia dei ribassi di Wall Street, hanno aperto molto contrastate e soltanto Milano ha trovato un grimaldello per invertire la tendenza generale e posizionarsi in territorio positivo.

► Individuate le cause del deficit americano

Nel caso dell’Italia è stata provvidenziale la promozione ottenuta dall’agenzia di rating Fitch che ha promosso il nostro paese in virtù degli sforzi e del lavoro compiuto sui conti pubblici durante l’ultimo anno. L’Italia, secondo Fitch, si è portata molto vicino alla stabilizzazione del debito, lo stesso che adesso minaccia l’equilibrio USA.

In America è stata determinante la pubblicazione dei dati sui prezzi alla produzione e sull’attività manifatturiera: i primi sono scesi per la terza volta consecutiva, mentre l’attività manifatturiera ha dimostrato di avere ancora molte difficoltà a decollare. L’indice Empire State è così inchiodato in territorio negativo.

Agli investitori dispiace molto anche la decisione di Obama e Bernanke di non alzare il tetto del debito, sono molti infatti quelli che cercano già altri territori d’investimento.

► Bernanke interviene su tetto del debito americano

Scopri il Mutuo Domus fisso della Banca CR Firenze

 La Banca Cassa di Risparmio di Firenze offre la possibilità di contrarre un mutuo a tasso fisso molto vantaggioso. Il prodotto è rivolto a tutti i consumatori che per ragioni non legate all’attività professionale vogliono coronare il sogno di possedere una “prima casa”.

La banca in questione finanzia anche l’acquisto della seconda casa con tasso fisso ma le condizioni non sono uguali a quelle del prodotto che vi stiamo presentando.

Il mutuo Domus Fisso finanzia richieste dai 30 mila euro in su fino all’80 per cento del minore tra valore d’acquisto e valore di perizia dell’immobile. Le durate previste per il piano d’ammortamento sono diverse e per ognuna è definito un tasso differente.

I rimborsi vanno dai 6 ai 30 anni. Il mutuatario che scelta un piano d’ammortamento molto breve, per esempio 6 o 10 anni, si vedrà applicato un tasso fisso rispettivamente del 4,60% o del 5,30 per cento. Poi il tasso continua a salire e diventa del 5,60% per i mutui a 15 anni, del 6,10 per cento per i mutui a 20 anni, del 6,20% per i mutui a 25 e 30 anni.

Le opzioni aggiuntive sono disponibili nella recensione di Mutuionline ma c’è da specificare che questi particolari tassi saranno validi per le richieste di mutuo inviate entro il 31 gennaio.

Il redditometro mette in crisi il mercato del lusso

 Il nuovo redditometro dell’Agenzia delle Entrate potrebbe colpire in particolar modo il mercato del lusso. Infatti, gli acquisti di beni di lusso, che vanno dai gioielli alle pellicce e alle auto fuoriserie, sono in diminuzione con un calo che è di circa il 30%.

Monti vuole abolire il redditometro

La base di questi dati è proprio il nuovo redditometro. Questo strumento è stato realizzato per stanare gli evasori e prevede 10 voci di spesa all’interno di 7 categorie. Dal mese di marzo l’Agenzia delle Entrate farà un confronto con i redditi dichiarati per vedere eventuali incongruenze. Queste, una volta riscontrate, dovranno essere poi spiegate altrimenti si passerà all’accertamento fiscale.

Come usare il redditometro

L’incrocio dei dati tra spese sostenute e redditi dichiarati sta portando molte persone a ponderare gli acquisti e a conservare le giustificazioni per eventuali richieste di chiarimenti.

I beni di lusso sono quindi quelli che maggiormente potrebbero risentire degli effetti del nuovo redditometro. C’è il rischio che chi ha possibilità di spendere dei soldi eviti di farlo per paura di eventuali indagini. E in Italia la crisi dei consumi, non solo quelli di lusso, è già presente con dati che dimostrano come questa sia anche in aumento. Dai gioielli alle pellicce, si lavora soprattutto con i clienti stranieri.

 

Crollo mercato auto dell’Ue: si scende ai livelli del 1993

 Il mercato dell’automobile in Europa è in crisi. I dati sulle vendite non lasciano spazio a dubbi. I dati sono stati pubblicati dall’associazione dei produttori Acea. Nel 2012 le vendite sono state poche e si è registrato il livello più basso dal 1995. In particolare, la diminuzione di vendite in Europa è stata dell’8,2%, il dato peggiore dal 1993.

Da cosa può dipendere la crisi dell’auto?

Tra i Paesi europei, in Italia il calo è stato del 19%, il dato più alto in tutta Europa, in Francia del 13,9% e in Spagna del 13,4%. Tiene la Gran Bretagna, in cui si registra un aumento del 5,3%, e diminuisce di poco la Germania con il 2,9%.

Auto, Cina pronta a sorpassare l’Europa nel 2013

Per quanto riguarda le immatricolazioni, a dicembre in Europa c’è stata una diminuzione del 16,3%. In Italia il dato è più alto con il calo del 22,5%. In Spagna la diminuzione delle immatricolazioni è stato del 23%, in Francia del 14,6% e in Germania del 16,4%. Le immatricolazioni sono aumentate in Gran Bretagna del 3,7%.

Fiat molto bene a dicembre negli Stati Uniti

Tra le case automobilistiche, la Volkswagen è prima, seguita da Peugeot Citroen e Renault. La Fiat è al settimo posto a poca distanza dalla Bmw che è sesta. La quota di mercato è del 6,4% per tutti e due.