Come fare profitti adesso sul mercato

 Per monetizzare gli investimenti è necessario rivedere il proprio portafoglio combinando le considerazioni generali sulla borsa con quelle specifiche relative ai maggiori titoli del FTSE Mib. Con l’aiuto di un parere autorevole, abbiamo tentato di fare un quadro della situazione.

In primo luogo, secondo gli analisti, è necessario non affidarsi soltanto al FTSE Mib per l’analisi, visto che questo indice sintetico, sul medio e lungo periodo, tende sicuramente al rialzo, anche se poi ci sono altri segnali che contraddicono il trend individuato.

Per esempio l’euro. Le oscillazioni della moneta unica, infatti, fanno pensare che siamo in prossimità di una nuova fase calante del mercato che potrebbe anche essere fisiologica e considerata conseguente ai rialzi esplosivi di inizio anno.

Un po’ di calma nel mercato valutario

Sui titoli azionari, in generale, si rileva una situazione di ipercomprato ma non è possibile estrapolare dati tecnici più precisi. Possiamo al massimo pensare, anche qui, ad una preparazione del mercato ad un’altra fase di rallentamento.

Guardando nello specifico tre titoli chiave del mercato italiano, proviamo ad immaginare un close long per ognuno.

Accordo Fiat, Chrysler e Gac Group

Il primo titolo in esame è il titolo FIAT che è dato in area 3,60 con un rialzo del 19,78%. Tutto dipende dalla rottura della resistenza statica a 4,15 che ha poi avviato un’accelerazione rialzista sul titolo. È stato spinto verso l’alto anche il titolo TELECOM dopo il break out a 0,72 punti. Il close long del titolo telefonico è segnato in area 0,714 con un rialzo del 5,32%.

Il redditometro deve considerare anche le famiglie

 Il redditometro ha attirato su di sé numerose critiche accendendo il dibattito politico sulla certezza del metodo di rilevazione e sull’efficacia dello strumento. In un recente intervento TV, lo stesso Mario Monti ha specificato che andava abolito, anche se il suo governo l’ha ereditato dal gabinetto precedente.

► Monti vuole abolire Redditometro

Adesso, per il redditometro sono state pensate delle correzioni che servono ad integrare le informazioni su un contribuente in relazione al suo nucleo famigliare. Il problema, fino a questo momento, nasceva dal fatto che in un nucleo famigliare composto da più persone, il redditometro proponeva un accertamento sui singoli individui.

In pratica va recuperata un po’ la filosofia del redditest che al contrario ricostruiva il reddito delle persone considerandole all’interno del nucleo famigliare di appartenenza. In particolare i correttivi famigliari devono interessare la quota spesa media Istat e le modalità di imputazione dei redditi.

Per le spese si sottolinea come il parametro fornito dall’Istat tenga conto del dato medio di spesa nel nucleo famigliare sulla base di uno dei 55 modelli di famiglia proposto dall’Istituto nazionale di statistica e della coppia numerosità della famiglia/zona geografica dell’abitazione.

► Tabella A del nuovo Redditometro

Nella pratica, se la famiglia è monoreddito sono imputate le spese unicamente al percettore del reddito, nel caso delle famiglie con due entrate, le spese totali sono ripartite in percentuale, considerando quanto il reddito del singolo genitore contribuisce al reddito totale.

Non basta la bolletta dell’elettricità per dimostrare la residenza

 Quando si acquista la “prima casa”, si ottengono una serie di benefici fiscali, ma il patto con l’Erario è che il contribuente, neo proprietario di un immobile, abbia dei requisiti soggettivi ed oggettivi per avere questo sconto in dichiarazione.

► Le imposte immobiliari rimpinguano le casse dello Stato

Secondo la Cassazione, che di recente è intervenuta sulla questione delle agevolazioni sull’acquisto della prima casa, non basta essersi intestati un’utenza per ottenere gli sconti del Fisco. Spieghiamo i fatti e il pronunciamento dei porporati di Piazza Cavour.

Il fatto. Due contribuenti hanno ottenuto un avviso di liquidazione da parte dell’autorità finanziaria, dopo la revoca dei benefici legati alla prima casa, perché, secondo il Fisco, erano decaduti i requisiti utili ad ottenere l’agevolazione, in particolare era stato contestato alla coppia di non aver stabilito la residenza nell’immobile entro i 18 mesi dall’acquisto, previsti dalla legge.

► Troppe tasse scoraggiano acquisto immobili

Il ricorso era stato respinto in primo grado ma poi accolto in appello perché i contribuenti avevano fornito la prova del trasferimento della residenza: l’intestazione della bolletta elettrica e poi una dichiarazione del maresciallo dei Carabinieri.

I giudici della Cassazione hanno di nuovo ribaltato la sentenza spiegando che l’utenza elettrica e una dichiarazione fornita in termini generici non sono sufficienti a provare che sia stato l’effettivo trasferimento della residenza degli acquirenti nel nuovo immobile tanto da ottenerne le agevolazioni come “prima casa”.

Rinfreschiamoci le idee sui superminimi

 Il regime fiscale dei superminimi ha delle condizioni di accesso molto particolari ed ha sostituito il vecchio regime dei minimi, diventandone praticamente una variante. Il regime dei superminimi è considerato dall’Erario un “Regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovani e lavoratori in mobilità” ed è entrato in vigore dal primo gennaio del 2012.

Tutte le novità fiscali del 2013

Le novità introdotte da questo regime sono state tutte riassunte nell’articolo 27 del Decreto legge del 6 luglio 2011 numero 98. Quali sono le condizioni d’accesso al regime dei superminimi? Per rientrare nell’insieme di contribuenti appena definito, il requisito principale è non superare i 30 mila euro di ricavi e compensi, perché altrimenti si finisce nel regime ordinario.

Acconto IVA: le eccezioni

Il regime dei superminimi può durare al massimo 5 anni e non è più a tempo indeterminato come si prevedeva all’inizio, ma si può prorogare nel caso in cui il contribuente non abbia ancora spento le 35 candeline.

Il regime dei superminimi è riservato anche a chi ha avviato l’attività d’impresa dal primo gennaio 2008, a chi non ha esercitato un’attività artistica o professionale anche in forma famigliare e associata nei tre anni precedenti, a chi deve fare un’attività nuova e non trasformare la precedente in praticantato.

Le fatture di chi si avvale dei superminimi sono emesse senza esercitare la rivalsa e senza detrazione del tributo sugli acquisti.

► Nuova compilazione fatture 2013

Migliori investimenti 2013 per Kepler Capital Markets

 Kepler Capital Markets è una delle principali società di brokeraggio a livello internazionale e da qualche tempo, all’inizio di ogni anno, propone la lista dei migliori investimenti. Quella che ha proposto per il 2012 ha avuto delle performance ottime, eccedendo le stime sul mercato del 10%, grazie soprattutto ai rendimenti di Gemina, Lottomatica e Intesa Sanpaolo.

► Come e dove è meglio investire nel 2013

Anche per quest’anno la Kepler Capital Markets propone la lista dei titoli per l’asset location ottimale, anche tenendo conto che in Italia stiamo vivendo un periodo di particolare incertezza che si risolverà, almeno in parte, dopo le elezioni previste per febbraio.

Nella lista della migliore asset location per il 2013, a parte i titoli di Stato che saranno sostenuti dalle politiche di austerity che il paese dovrà portare avanti indipendentemente dalla compagine politica che siederà al timone di comando, ci sono otto aziende. Le prime tre provengono dalla lista dello scorso anno e sono: Intesa Sanpaolo (target price 1,44 euro), Telecom Italia (target price 0,76 euro), ed Enel Green Power (target price a 1,50 euro).

► Costruzione del portafogli di investimento: asset location

Per il resto sono delle new entry: Generali (target price 14,51 euro), ERG (target price 7,49 euro), Brembo (target price 9,85 euro), EI Towers (target price 21,9 euro) ed Engineering (target price 26,74 euro).

Air Berlin e Reanult pronte a tagliare posti di lavoro

 Partiamo da Air Berlin. Il colosso tedesco ha annunciato che, per mettere un freno alle perdite che da anni affliggono i conti della società dal 2008, ha intenzione di mettere in atto un piano di ristrutturazione che porterà al taglio di circa il 10% del personale (circa 900 posti di lavoro) e di dismettere 16 aeroplani della sua flotta.

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Il tutto dovrà avvenire entro la fine del 2014. Questo piano porterà ad un risparmio di circa 400 milioni di euro, con i quali si potrà coprire un anno di conti in rosso della società (le perdite annuali della Air Berlin, infatti, si attestano intorno ai 350 milioni di euro). Ad essere tagliati per primi saranno piloti e co-piloti, poi toccherà al personale di terra e a quello amministrativo.

Passiamo ora alla situazione della Renault. L’azienda francese ha annunciato ai sindacati che intende ridurre il numero dei dipendenti di 7.500 unità entro fine 2016. Si tratta, quindi, di una riduzione del 15% del totale del personale. Anche in questo caso il risparmio aziendale sarà di circa 400 milioni di euro.

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Renault, però, vorrebbe evitare i licenziamenti e per questo ha chiesto ai sindacati la massima collaborazione, che si traduce nel non osteggiare i prepensionamenti che salverebbero molti altri posti di lavoro.

 

Arrivano le prime assunzioni Mc Donald’s

 E’ partito il piano di assunzioni McDonald’s. La promessa di creare circa 3000 posti di lavoro per i 100 ristoranti che il colosso americano ha intenzione di aprire sul territorio italiano inizia dall’Emilia Romagna.

Sarà in questa regione che verranno aperti i primi nuovi punti vendita: due a Bologna, uno a Parma e uno a Rimini, per i quali si necessita di almeno 35 persone di staff ognuno. Le prime assunzioni saranno a Parma, dove l’apertura del ristorante è prevista per il marzo 2013, mentre per le altre sarà necessario attendere almeno fino alla seconda metà dell’anno.

Le figure professionali che servono per ogni ristorante sono Crew, Hostess o Steward, Manager e Store Manager, ognuna delle quali richiede diversi requisiti e responsabilità. In base al tipo di mansione svolta è previsto un diverso tipo di retribuzione e di contratto: per i più giovani si offrono contratti di apprendistato o di lavoro part time, per le posizioni di maggiore responsabilità, invece, in alcuni casi è anche offerto un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Per chi vuole candidarsi ad una delle posizioni aperte per la regione Emilia Romagna o anche per le prossime che saranno aperte per altri ristoranti si deve inviare il proprio curriculum vitae attraverso l’apposito form che si trova nel sito di McDonald’s alla pagina Lavora con Noi.

Supermercati tagliano l’IVA alle famiglie in difficoltà

 Il Gruppo Carrefour ha deciso di seguire le orme di Esselunga e di proporre degli sconti sulla spesa alle famiglie in difficoltà. Esselunga l’ha proposta per la prima volta questa estate con un bonus di 8 euro ogni 50 euro di spesa, che adesso si può ottenere anche con solo 40 euro di spesa.

► Finanziamenti per famiglie e imprese in diminuzione

Carrefour segue le orme ma  a modo suo. Dal 18 gennaio e fino al 31 marzo, infatti, in tutti i 1.204 punti vendita del gruppo (Iper, Market, Express) sarà lo sconto dell’IVA per gli anziani con oltre 65 anni di età e per le famiglie con più di cinque componenti (in quest’ultimo caso è necessario presentare almeno un’autocertificazione).

I prodotti sui quali sarà applicatolo sconto sono macelleria, pescheria, frutta, verdura, salumi, formaggi e pane fresco, circa il 65% dei prodotti che rientrano in una normale spesa famigliare. Lo sconto dovrebbe essere di circa il 7% sul prezzo di vendita dei prodotti elencati, con un risparmio medio di 150-200 euro l’anno per gli over 65 e di 350-500 euro l’anno per le famiglie numerose.

► Le rinunce degli italiani

Al momento della presentazione dell’iniziativa, l’ad di Carrefour Italia Giuseppe Brambilla di Civesio ha sottolineato che non si tratta di un’operazione con finalità di marketing, ma di una volontà di andare incontro alle persone bisognose. Anche perché questa operazione costerà al Gruppo Carrefour circa 12 milioni di euro in un anno.

 

Richiesta mutui in calo del 42%

 Per la richiesta di mutui il 2012 è stato un anno record. Le richieste sono diminuite del 42% come dimostra il Crif, l’Istituto specializzato nello sviluppo e nella gestione di sistemi di informazioni creditizie. Lo stesso istituto mostra come rispetto al 2008 la richiesta di mutui è scesa del 49% e come anche la richiesta di prestiti è diminuita nel 2012 del 4%.

Questi sono probabilmente gli effetti della crisi economica, che si vedono anche nella diminuzione dei consumi e nelle difficoltà ad accedere al credito.

► Tassi mutuo Italia più alti in Europa

Il dato sui mesi del 2012 vede una diminuzione più bassa a dicembre con il 27%. Che ci sia una inversione di tendenza nella richiesta dei mutui e il peggio sia passato? È presto per dirlo, ma nei mesi si è passati dal -43% di settembre, al -40% di ottobre. Al -32% di novembre e quindi al -27% di dicembre.

Lo studio del Crif ha affermato che nel breve periodo lo sviluppo del credito alle famiglie è fortemente condizionato dall’evoluzione macroeconomica che determina i comportamenti sia dell’offerta sia della domanda.

► I buoni consigli per gli aspiranti mutuatari

Sulla domanda di mutui in diminuzione, secondo l’indagine

riflette anche l’andamento pesantemente negativo delle compravendite di immobili residenziali che nel corso dell’anno appena concluso si sono di fatto riposizionate su volumi nemmeno lontanamente paragonabili a quelli registrati negli anni di picco, tra il 2004 e il 2008. Le richieste di prestiti, invece, scontano la contrazione dei consumi di beni durevoli di importo più rilevante come auto, moto, arredamenti, elettrodomestici tipicamente sostenuti dall’accensione di un finanziamento.

Nuovo massimo storico debito pubblico

 I dati sul debito pubblico nel mese di novembre mostrano come si sia registrato un nuovo massimo storico. Il debito pubblico italiano è arrivato a 2 mila 020,7 miliardi di Euro. L’aumento rispetto al mese precedente è di 6 miliardi.

Nel supplemento al bollettino statistico di Finanza Pubblica della Banca d’Italia si afferma che questo aumento del debito pubblico è dovuto soprattutto al fabbisogno che è pari a 4,4 miliardi. La Banca d’Italia parla anche degli effetti degli scarti di emissione e dell’andamento del cambio che sono pari a 0,7 miliardi di Euro.

► Record del debito pubblico italiano

I dati di dicembre dovrebbero riportare il debito pubblico sotto i 2 miliardi di Euro, visto l’avanzo del settore statale e il decumulo della liquidità del Tesoro.

I dati dei primi undici mesi dell’anno mostrano un aumento del debito pubblico di 113,9 miliardi di Euro che è dovuto soprattutto al fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche all’incremento delle attività del Tesoro presso la Banca d’Italia e all’emissione di titoli sotto la pari. Anche il sostegno ai Paesi dell’Eurozona in difficoltà, che comprende la quota di prestito che l’Italia ha erogato, ha influito su questa crescita.

► Ue chiede all’Italia di estinguere il debito

C’è poi il fatto che le entrate fiscali sono aumentate a novembre del 3,3% e che in generale sono aumentate nel confronto con l’anno precedente del 3,1%.