Come Draghi ha cambiato la BCE

 La Reuters, l’agenzia di stampa, ha dedicato un reportage molto interessante a Mario Draghi, considerato da tanti l’uomo del cambiamento della BCE. Mario Draghi è in carica dal 24 giugno del 2011 ed ha dovuto affrontare la crisi del debito e le spaccature attorno all’euro.

► Prima riunione Bce 2013

Quando è arrivato a Francoforte, molti hanno pensato che fosse l’uomo giusto, studiato ad hoc per evitare il fallimento dell’Italia e non solo. In realtà, il suo curriculum è di tutto rispetto e il suo lavoro, molto più collegiale che in passato, è riuscito ad essere determinante per molte imprese.

Draghi ha già lavorato alla Banca Mondiale di Washington, al ministero del Tesoro italiano ed è stato governatore della Banca d’Italia. Più dei titoli però, dicono gli analisti, colpisce il suo stile. Mario Draghi sa di poter contare sugli organi direttivi della BCE che hanno sempre lavorato affrontando nello specifico tutte le questioni. Molti collaboratori di Draghi, che prima avevano il compito di informare gli organi direttivi, adesso sono invitati ad essere più operativi, fermo restando che l’ultima parola su tutto spetta sempre all’uomo dell’anno.

► Draghi è l’uomo dell’anno per ‘The Times’

In generale la collegialità delle decisioni caratterizza l’operato di Draghi che comunque si è portato dietro numerose critiche. Tanti vogliono che ci sia meno controllo, oppure che le politiche economiche siano messe in pratica con più facilità e soprattutto che la BCE non perda il suo potere.

Tassi mutuo Italia più alti in Europa

I mutui italiani sono i più alti in Europa. Lo confermano i dati messi a disposizione dalla Banca centrale europea (Bce). Dati che parlano oltretutto di una netta differenza tendente all’aumento rispetto ai Paesi limitrofi.

Il tasso sui nuovi mutui in Italia si attesta intorno al 4,05% mentre in Europa si aggira intorno al 3,35%.

Anche se la tipologia di prodotto è a volte differente rimane il fatto che le famiglie del nostro Paese versano di più rispetto a quelle del resto del Vecchio Continente. Se in Italia la migliore offerta vanta un tasso del 2,96%, in Spagna la migliore offerta si aggira intorno all’1,95%. Il confronto con la Spagna è interessante non solo per la situazione di crisi che concerne i due Paesi, ma anche in virtù del fatto che le tipologie di mutuo sono abbastanza contigue. Infatti, in Italia e in Spagna i prodotti a tasso variabile sono utilizzati sovente.

L’affitto come alternativa alla crisi

Sui mutui a tasso fisso si può invece operare un paragone con Germania e Francia. In Italia i mutui a tasso fisso sono più alti di quelli di tedeschi e di quelli francesi. In Italia si può prendere al 5,29%, in Germania al 2,96% e in Francia al 3,10%. Solo in Spagna i tassi fissi sono più elevati rispetto all’Italia, ponendosi al 5,85%. Per queste ragioni, probabilmente in Spagna sono pochi quelli che scelgono un mutuo con un tasso fisso. In Germania e in Francia, invece, si selezionano soprattutto i mutui a tassi fissi.

Obiettivo Tropici cerca 400 Animatori

Per chi desidera avviare una carriera nel mondo dell’animazione turistica e lo vuole fare all’interno di un gruppo consolidato e prestigioso, sono arrivate le offerte di lavoro per l’estate 2013 messe a disposizione da Obiettivo Tropici in collaborazione con EURES Calabria. In tutto si cercano 400 persone da inserire nelle strutture di ricezione italiane e internazionali.

Le posizioni per le quali è possibile candidarsi sono:

– Capi animazione
– Istruttori sportivi
– Animatori generici
– Mini Club
– Coreografi, ballerini, scenografi e decoratori
– Assistenti bagnanti
– Dee-Jay
– Tecnici Audio / Luci
– Hostess
– Piano Bar
– Cantanti

Ai candidati è offerto contratto a tempo determinato con stipendio mensile netto compreso tra i 450 ed i 1.500 euro, vitto e alloggio e rimborso delle spese di viaggio. I requisiti richiesti sono  la conoscenza di una o più lingue straniere e di Internet. L’assunzione prevede uno stage formativo della durata di una settimana a Djerba, che si terrà dopo le selezioni che si svolgeranno il 21 gennaio a Reggio Calabria.

Per l’invio della candidatura è necessario inviare il proprio curriculum vitae (con lettera di presentazione e foto) all’indirizzo email: [email protected], e per conoscenza a [email protected], specificando nell’oggetto “Selezioni Obiettivo Tropici 2013 Reggio Calabria: profilo di interesse”.

 

Dati cassa integrazione 2007-2012

 Un miliardo e novanta milioni di ore di cig. Questo è stato uno degli effetti delle crisi economica nel mercato del lavoro. E’ quanto emerge dall’elaborazione dei dati dell’Inps da parte dell’Osservatorio Cig della Cgil.

► Nuovo record negativo di disoccupazione

520 mila lavoratori in cassa integrazione a zero ore, cifra che oltrepassa il milione se si considerano i lavoratori che sono stati al 50% del tempo. La perdita economica equivale a circa 8 mila euro per ogni basta paga, per un taglio complessivo di 4,2 miliardi di euro al netto delle tasse. Si tratta della peggiore crisi che si sia verificata da 32 anni a questa parte.

► Record cassa integrazione: un miliardo di ore da inizio anno

Mettendo insieme tutti i dati delle serie storiche, è possibile tracciare un bilancio complessivo di quello che è accaduto negli ultimi cinque anni, ossia dal 2007 anno in cui la crisi finanziaria si è rivelata in tutta la sua gravità. Un totale di 4,4 miliardi di ore di cassa integrazione richieste a partire dal 2008, che, se analizzate nel dettaglio, mostrano come la situazione sia andata gradualmente peggiorando (2008 con 188.821.707 ore, 2009 con 918.146.733, 2010 con 1.203.638.249, 2011 con totale di 953.506.796 ore, serie che si conclude con il dato del 2012, 1.090.654.222 di ore richieste).

► Ottobre: più cassa integrazione, meno domande di disoccupazione

Una situazione drammatica che, secondo Elena Lattuada, segretario confederale della Cgil, mettono in luce le condizioni disperate di un sistema lavorativo disintegratosi sotto i colpi della crisi e per la mancanza di interventi adeguati da parte delle amministrazioni.

Sondaggio Confesercenti su crisi

 Lo scetticismo ha preso il posto della speranza nelle previsioni per il futuro economico dei cittadini italiani. La quasi totalità, infatti, non vede nessuna possibilità di ripresa nell’anno appena iniziato. E’ quanto emerge da un sondaggio di Confesercenti-Swg sulle prospettive economiche dell’Italia per il 2013.

► La crisi economica europea nel 2013

L’87% degli intervistati(in pratica si tratta di 9 italiani su 10) ha espresso parere negativo sulle possibilità di miglioramento dell’economia, mentre l’84% pensa addirittura che possa esserci un ulteriore peggioramento. Solo il 16% del campione vede una possibilità di svolta, ma è l’esatta metà di quanto la pensavano così per l’anno precedente (32%).

Va leggermente meglio, ma davvero di poco, la prospettiva per quanto riguarda le condizioni famigliari. In questo caso la percentuale dei totalmente scettici è dell’86%, mentre poco più della metà (il 52%) non vede nessun cambiamento. Gli speranzosi nel futuro sono il 14% del totale (in discesa di tre punti percentuali rispetto alla scorso anno).

► Per Standard & Poor’s Europa fuori dalla crisi nel 2013

Il problema che affligge maggiormente la popolazione è la mancanza di lavoro, che porta ad una forte insicurezza nel futuro, a cui si aggiungono le difficoltà delle famiglie a gestire il misero budget familiare per far fronte a tutte le esigenze. Nel 2012 il 41% degli interpellati ha dichiarato di non riuscire ad arrivare alla fine del mese.

I benefici ai dipendenti nei quadri Ias e Ifrs

 L’azienda che assume un lavoratore, deve sostenere necessariamente dei costi. Quelli sostenuti per i propri dipendenti, in genere, sono tutti inseriti nel quadro Ias 19 dove l’impresa, sulla base dell’attività lavorativa svolta dal lavoratore, deve individuarne l’obbligazione.

Il principio contabile internazionale spiega tutti i benefici che spettano ai dipendenti e distingue in modo netto i costi sostenuti dall’impresa e la contabilizzazione che occorre fare.

► Pronto il modello CUD 2013

Per alcuni costi, però, non basta calcolare il beneficio che un lavoratore ottiene per il proprio lavoro ma bisogna anche tenere conto di una quota di quelli che maturerà in tutta l’attività lavorativa da svolgere in futuro. In genere, sulla base del beneficio, il quadro Ias 19 chiede anche l’attualizzazione dell’importo alla data di riferimento del bilancio, visto che l’interesse è collegato all’attualizzazione.

La normativa prevede che siano individuate ben 4 tipologie di benefici per i dipendenti e per ognuno di questi ci sono delle regole di contabilizzazione da rispettare. Nel dettaglio si parla dei benefici a breve termine per i dipendenti, dei benefici successivi al rapporto di lavoro, dei benefici dovuti ai dipendenti per la cessazione del rapporto di lavoro e degli atri benefici a lungo termine.

► Adempimenti del datore di lavoro per usufruire degli sgravi contributivi

Partiamo dal primo insieme e scopriamo che i benefici a breve termine sono quelli la cui liquidazione, deve essere fatta entro i 12 mesi dal termine dell’attività lavorativa svolta e rientrano nell’insieme i salari e gli stipendi, gli oneri sociali, le indennità ferie e malattia, le auto aziendali e i prodotti gratuiti.

Detrazione per figli a carico anche per un solo genitore

 Una coppia con figli che decida di separarsi dovrà giungere ad un accordo anche in relazione allo sconto fiscale per i figli a carico, un ulteriore punto su cui i genitori dovranno impegnarsi. Il Fisco ha provato ad andare incontro a tutti coloro per cui la separazione è traumatica e non c’è accordo su nulla.

► In aumento le detrazioni per i figli a carico

Il fisco dice che per gli ex coniugi che non trovano un accordo, è ipotizzabile che la detrazione per i figli a carico sia fruibile per intero da un solo genitore.

Anche per marito e moglie che si separano, quindi, è possibile far valere la regola generale per la quale la detrazione che spetta al contribuente per i figli fiscalmente a carico, può essere assegnata al 100 per cento ad uno solo dei coniugi, nel caso in cui l’altro non abbia diritto agli sconti, per esempio per limiti di reddito.

Tutte le novità fiscali del 2013

Ma non finisce così, nel senso che in caso di separazione e divorzio, gli ex coniugi devono raggiungere un accordo sul versamento, il che vuol dire che il coniuge che ottiene la detrazione integrale per i figli a carico, deve poi devolverne un certo quantitativo anche al coniuge. In genere se l’affido è congiunto, al restituzione della somma deve essere del 50 per cento.

A spiegare i dettagli della normativa ci ha pensato la risoluzione 143/E dell’Agenzia delle Entrate.

Per depositi e conti correnti arriva una minipatrimoniale

 Il 2012 è praticamente stato archiviato come un anno che ha “ucciso” i risparmi e nel 2013 non ci sarà certo da sperare che la situazione migliori. Non si tratta di questioni “formali” ma di beghe economiche visto che è stata introdotta una specie di patrimoniale su tutti i conti correnti.

► Come risparmiare sul conto corrente

Senza indugiare sul fatto che l’UE chiede più trasparenza sui conti passiamo direttamente a calcolare i soldi che dovranno essere sborsati in più quest’anno, visto che qualcosa, dal primo gennaio, è cambiato. In primo luogo c’è una nuova versione dell’imposta di bollo che è applicata sia sui conti correnti bancari, sia sugli altri prodotti finanziari.

Fino a dicembre, l’aliquota dell’imposta di bollo era dello 0,10 per cento sul valore del prodotto, quindi sul conto deposito, sui titoli o sulle polizze assicurative. Adesso la percentuale per il prelievo è salita allo 0,15 per cento. La soglia minima resta comunque di 34,20 euro mentre non si può contare più sulla soglia massima che prima era fissata a 1200 euro.

► Nessuna imposta di bollo per giacenze sotto i 5 mila euro

L’imposta di bollo si calcola sulla somma di tutti i prodotti intestati ad un solo cliente presso la stessa banca o nella medesima compagnia assicurativa. Non pagano l’imposta di bollo tutti i conti correnti che hanno una giacenza media annuale di 5000 euro e nemmeno i conti base per i pensionati.

Al contrario, se il conto appartiene ad una società si dovrà pagare una quota fissa di 100 euro senza esenzioni di sorta.

 

L’UE chiede più trasparenza sui conti

 Il monito arriva direttamente dall’Europa che chiede di fare chiarezza sui conti correnti, di rispettare la normativa sulla trasparenza. Le banche, insomma, sono state invitate ad essere più chiare con i consumatori, aspettando che entrino in vigore i pagamenti unici comunitari.

► Banche in crescita dopo Basilea III

Quello che l’UE contesta alle banche dell’Europa è l’assenza della normativa sull’autoregolamentazione che stenta a decollare. A fare le spese di questi ritardi sono sicuramente i consumatori, i titolari di conti correnti bancari e non solo, anche i proprietari di prodotti finanziari, insomma tutti coloro che non possono ricevere un servizio del tutto trasparente.

► Perché i fondi di investimento comune sono sicuri: la trasparenza

Secondo una breve ricognizione effettuata in Europa, ci sarebbero circa 30 milioni di consumatori che attualmente sono esclusi dai servizi bancari di base, e gli altri, che hanno già un conto per depositare i risparmi, non risultano informati sui costi e sulle procedure per passare tutto da una banca all’altra.

Ormai non c’è più scampo: tutti i prodotti bancari saranno monitorati. Il 2013 sarà un anno cruciale da questo punto di vista, sarà usato per verificare che la situazione arrivi ad un livello di normalità adeguato.

Senza il codice di autoregolamentazione e senza la trasparenza richiesta dall’UE, non ci potrà essere l’avvio senza intoppi della SEPA, cioè dell’area unica per i pagamenti comunitari, in vigore a partire dal 2014.

100 animatori per Pixieanimazione

Fondata da Andrea Fedi e Lorenza Boldura la Pixieanimazione è una delle società di maggior rilievo nell’ambito dell’animazione turistica. Forte dell’esperienza nel campo dei suoi fondatori, la società offre servizi di animazione turistica di alto livello, sia per adulti che per bambini.

Il suo campo di attività è concentrato in Puglia, Calabria, Emilia Romagna, Trentino, Marche e Toscana. Per le strutture turistiche di queste regioni la Pixieanimazione, che si occupa direttamente della selezione del personale, sta cercando 100 animatori, anche senza esperienza.

Le figure di cui Pixieanimazione ha bisogno per la prossima estate sono:

Capoanimazione
Coreografi
Dj
Tecnico audio-luci
Scenografi
Costumiste
Responsabili Mini Club
Responsabili Diurno
Animatori di contatto
Torneisti
Istruttore di balli latino americani
Mini club
Baby club
Junior club
Istruttori Fitness
Istruttori di zumba
Sportivi
Istruttori di tennis
Hostess
Animatori con brevetto di salvataggio

I requisiti richiesti ai candidati sono età compresa tra i 18 e i 35 anni. Si offre contratto a progetto con remunerazione in base alle capacità, comprensivo di vitto, alloggio, contributi e rimborso delle spese di viaggio.

Per candidarsi alle selezioni di Pixieanimazione è necessario inviare il proprio curriculum vitae con foto all’indirizzo e-mail: [email protected].