Italia Lavoro cerca personale

Italia Lavoro SpA, come dice il nome stesso, è una società per azioni partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, del quale promuove e gestisce le politiche del lavoro, dell’occupazione e dell’inclusione sociale.

Impegnata in una lunga serie di progetti nazionali e locali con particolare riguardo alle aree territoriali depresse ed ai soggetti svantaggiati del mercato del lavoro, la società sta cercando nuovo personale che sarà inserito nell’organico delle diverse sedi presenti sul territorio italiano con contratti a tempo determinato della durata di dieci mesi.

Le posizioni attualmente aperte sono:

Operatori Interventi Addetti (32 posti) per le sedi di Catanzaro, Napoli, Bari, Palermo. Requisito minimo per la candidatura è la laurea o un equivalente titolo di studio.

Operatori Interventi Professional (6 posti) per le sedi di Catanzaro, Napoli, Bari, Roma, Palermo. Oltre alla laurea (o titolo equivalente) è richiesta un’esperienza nel settore di almeno 4 anni.

– Progettazione (2 posti) per la sede di Torino. Unico requisito richiesto è la comprovata esperienza nel campo.

Per chi fosse interessato ad una delle posizioni aperte da Italia Lavoro SpA, la candidatura va inviata telematicamente attraverso la pagina Lavora con noi  del sito della società. Le candidature devono prevenire entro il 18 o il 21 gennaio in base alla posizione prescelta.

Le assicurazioni sono più care in Italia

l’Ivass al posto dell’Isvap non è l’unica novità in tema di assicurazioni visto che una recente ricerca nel settore, portata avanti dal portale CercAssicurazioni.it, ha confermato che nel nostro paese ci sono le polizze più alte d’Europa.

In realtà i dati di riferimento sono quelli dell’Ocse  che mette in rapporto gli stipendi netti in Europa con il costo delle assicurazioni. Si capisce allora che non c’è sempre un equilibrio tra quello che si guadagna e quello che si paga per la tenuta di un veicolo o per mettere in sicurezza la propria vita.

► Ocse: crescita ancora debole ma si vedono i primi segni di svolta

L’Ocse sottolinea molto bene che nel nostro paese si guadagna meno che nel resto dell’Europa, siamo al 23esimo posto su 34 nazioni, ma si paga anche tantissimo per le assicurazioni nel senso che incidono moltissimo sul bilancio famigliare.

Si può venire fuori da questa situazione? Probabilmente sì, ma soltanto a patto di fare vigorose riforme economiche e finanziarie. Gli italiani, nel frattempo, si sono abituati a risparmiare sulle spese fisse annue. I dati dell’Ocse spiegano che il costo medio di una polizza RC Auto nel nostro paese è di circa 481 euro che è più del doppio di quello che si paga in Francia o in Spagna. Visti gli stipendi la polizza incide del 3 per cento sul reddito del cittadino italiano e dell’1 per cento sul reddito dei cittadini francesi e spagnoli.

L’Ivass al posto dell’Isvap

 Il settore delle assicurazioni va tenuto sotto stretto controllo e questo vuol dire che ci deve anche un organo di vigilanza sui prodotti delle agenzie. Nel nostro caso, cioè nel contesto italiano, si può dire che la vigilanza sia passata di mano: dall’Isvap all’Ivass.

► Il rimborso dell’assicurazione del mutuo

Il passaggio di consegne non comporta grandi modifiche per quel che riguarda il consumatore a parte alcuni riferimenti particolari. Ad aiutare tutti nell’orientamento ci ha pensato Altroconsumo, spiegando ai consumatori che vogliono sporgere reclamo di far riferimento al nuovo sito internet www.ivass.it.

L’indirizzo fisico dell’istituto di vigilanza, invece, non cambia, visto che resta comunque sotto il cappello della Banca d’Italia e non cambia nemmeno il numero del contact center per il consumatore.

Bankitalia sanziona Bpm e Amici

I consumatori italiani che invece sono all’estero e sono coinvolti in un sinistro, per conoscere il nome della compagni assicurativa che li rappresenta in Italia devono far riferimento alla Concessionaria servizi assicurativi pubblici, vale a dire la Consap.

Questa è la referente anche nei sinistri in cui è coinvolto il proprietario di un veicolo immatricolato in Svizzera.

Le assicurazioni sono tornate sulla cresta dell’onda anche in seguito alla pubblicazione del decreto sviluppo bis, o decreto legislativo 179 del 18 ottobre 2012, convertito in legge che definisce un contratto base standard, abolisce il tacito rinnovo ed estende la collaborazione tra gli intermediari assicurativi.

Nuova compilazione fatture 2013

 Con la legge di stabilità (legge n. 218/2012) sono entrate in vigore, con decorrenza dall’1 gennaio appena passato, delle modifiche alle regole di compilazione delle fatture di vendita. Il legislatore, infatti, ha recepito il contenuto della direttiva 2006/112/UE in materia di fatturazione e ha adeguato gli standard italiani a quelli europei.

► La fattura dice se l’acquisto è privato o per la ditta

In base alle norme elencate in precedenza le fatture che saranno emesse a partire dall’1 gennaio, dovranno poter essere identificate in maniera univoca. Questo vuol dire, in prima istanza, che si dovranno prendere degli accorgimenti precisi per la numerazione delle stesse. Le possibili soluzioni sono due:

1. Continuare la numerazione progressiva dall’ultima fattura dell’anno precedente (quindi, se l’ultima del 2012 era la numero 127, la prima del 2013 sarà la 128);

2. Azzerare la numerazione ripartendo da 1, ma affiancando sempre al numero della fattura l’anno di riferimento (1/2013 oppure 2013/1).

► Fattura semplificata: sempre il codice del cliente

Queste nuove indicazioni hanno suscitato delle incertezze da parte di aziende e professionisti possessori di partita Iva,c che, prontamente accolti dall’Agenzia delle Entrate, hanno dato vita alla risoluzione n.1/E, secondo la quale:

– la data di emissione è un elemento assolutamente obbligatorio;

– l’identificazione univoca delle fatture è certificata sia da una numerazione progressiva potenzialmente illimitata, sia da altri elementi.

► Più tempo per la fattura IVA

Quindi, anche il solo riferimento del numero progressivo della fattura rimane un elemento identificativo inequivocabile. Si consiglia, quindi, di continuare la numerazione delle fatture con l’azzeramento del numero e di iniziare, invece, la numerazione progressiva solo a partire dal 2014, quando i sistemi di recepimento di tali documenti saranno stati aggiornati.

Novità pensioni forze dell’ordine

 Nel decreto legge Salva Italia è stata prevista l’adozione di un regolamento di armonizzazione dei requisiti minimi di accesso al pensionamento per il personale delle forze dell’ordine. Questa particolare categoria, infatti, finora ha calcolato i requisiti su una base diversa rispetto alle altre.

► Elenco coefficienti di calcolo delle pensioni

Continuerà ad essere così, ma i requisiti minimi saranno adeguati, come tutti gli altri, alla speranza di vita. L’Inps ha fatto sapere che, dal momento che il regolamento non è ancora stato emanato, si continuerà ad applicare i requisiti pensionistici vigenti, che saranno soggetti all’adeguamento della speranza di vita a decorrere dal 1° gennaio 2013 (saranno validi fino al 31 dicembre 2015). A partire da questa data, inoltre, se il pensionamento avviene a prescindere dall’età, l’adeguamento deve essere applicato anche al requisito contributivo.

► Cambiamenti pensioni di invalidità: è polemica

La pensioni di vecchiaia per il personale appartenente a Forze armate, Carabinieri, Guardia di finanza, Polizia, Vigili del fuoco sarà ottenuta al raggiungimento dell’età anagrafica massima prescritta dai singoli ordinamenti, variabile in funzione della qualifica o grado, e al requisito contributivo previsto per la generalità dei lavoratori.

► 6 milioni di pensionati non godranno della rivalutazione delle pensioni

Se, al raggiungimento dell’età pensionabile prevista, non si è raggiunto il requisito contributivo, si dovrà lavorare per ulteriori tre mesi. I parametri per la pensione di anzianità, ad oggi, sono:

– 40 anni e 3 mesi di contributi, indipendentemente dall’età;
– anzianità contributiva non inferiore a 35 anni e con un’età di almeno 57 e anni e 3 mesi;
– massima anzianità contributiva corrispondente all’aliquota dell’80% con età anagrafica di almeno 53 anni e 3 mesi (solo se raggiunta prima dell 31 dicembre 2011).

 

Il piano di stimolo dell’economia giapponese

 Il Giappone deve fare tutto il possibile per far ripartire la sua economia. Dopo anni di primato economico, il Paese del Sol levante, infatti,  sta attraversando una grave crisi, resa peggiore anche dalle catastrofi che l’hanno colpita negli ultimi tempi.

► Le prospettive economiche del Giappone

La soluzione, almeno per ora, l’ha proposta Shinzo Abe, il primo ministro giapponese, che ha deciso un piano di stimolo all’economia pari a 10.300 miliardi di yen (90 miliardi di euro) in cui sono compresi sgravi fiscali per favorire gli investimenti e una serie di progetti per la realizzazione di grandi infrastrutture (soprattutto nel Nord e nell’Est del Paese, le aree devastate dal terremoto e dallo tsunami dell’11 marzo 2011) che dovrebbero creare 600 mila posti di lavoro.

Abe è stato chiaro: è vero che il debito pubblico del paese è alle stelle, ma la necessità primaria è quella del rilancio dell’economia, e deve essere il Governo ad occuparsene

 Industria europea in allarme per l’accordo con il Giappone

E’ il Governo che deve prendere per primo l’iniziativa per creare domanda e dare impulso all’intera economia.

Il piano deciso dal Primo Ministro Abe dovrebbe portare ad una crescita del Pil pari al 2%, ma se il paese vuole davvero uscire dalla sua grave situazione i problemi da risolvere sono anche altri. I principali sono, da un lato, i rapporti con la Cina (le dispute territoriali tra i due paesi hanno fatto contrarre l’export nipponico verso questo paese) e, dall’altro, è necessaria una semplificazione delle regolamentazioni interne.

► Nel 2030 la Cina sarà la prima superpotenza mondiale

Rehn attacca Berlusconi e difende Monti

 L’Italia ha cambiato il suo volto politico nel corso del 2011. Da un governo politico, allora guidato da Silvio Berlusconi, si è passati ad un governo tecnico con a capo il Prof. Monti. E il professore ha fatto tante cose nel corso del suo mandato, che sono piaciute all’Europa.

► Come Berlusconi vuole risolvere problema disoccupazione

A dirlo è Olli Rehn, commissario europeo agli Affari Economici, che sostiene che fino al passaggio del timone, a settembre dello scorso anno, la politica portata avanti dal Cavaliere non era coerente con gli impegni di bilancio e

solo da novembre 2011 ha avviato misure di consolidamento più solide e prudenti, e per questo sono scesi i rendimenti che facilitano il ritorno della fiducia.

► L’Ue precisa sulle critiche all’Imu

Rehn non ha fatto nomi nella sua chiacchierata con i giornalisti, ma le precisazioni non erano necessarie. Dopo i rimproveri all’Italia pre-Monti arrivati da Barroso, presidente della Commissione europea, e da Martin Schulz, presidente del Parlamento europeo, quelli di Rehn erano fin troppo attesi.

Secondo Rehn l’Italia ha riconquistato stabilità e l’economia del paese sta allontanando sempre di più i rischi peggiori, ma, per fare in modo che la situazione possa davvero diventare stabile, non ci si possono concedere indulgenze di nessun tipo. Il pareggio di bilancio deve essere raggiunto entro i termini previsti e, per riuscirci, è necessario continuare la strada delle riforme intraprese dal governo Monti, a prescindere dalla coalizione politica che andrà al governo dopo le prossime elezioni.

► Tutte le tasse del Governo Monti

Perché Apple punta sulla Cina

Sono giorni di fermento in casa Apple. Senza ombra di dubbio l’azienda sta studiando ogni tipo di contromossa per prevenire una nuova offensiva da parte di Samsung.

► Dal 2013 la produzione Apple torna in America

I recenti cali nelle vendite di alcuni prodotti della brand-line della mela morsicata fungono da ‘alert’ per il 2013.

Ma tutto lascia presagire che l’anno è partito con il piede giusto e finirà bene. Basti pensare che iWatch, iOs 7, iPhone Mini, iPhone 6, iMac Pro e iTv sono le novità Apple 2013.

Una produzione che dunque crescerà a dismisura, si amplierà e cambierà anche quello che è il primo mercato di riferimento.

Non più gli Usa, bensì la Cina. Lo ha rivelato il Ceo Tim Cook, che proprio in questi giorni sta visitando il Paese asiatico. Per il Ceo si tratta della seconda ‘visita’ in meno di 12 mesi.

Durante un’intervista, Cook ha esplicitamente affermato che “La Cina sorpasserà gli Stati Uniti, diventando il primo mercato per Apple”.

Al momento la Cina è il secondo mercato di riferimento per il colosso guidato da Cook, che aggiunge: “Diventerà il primo, ne sono certo”.

Perché Apple punta sulla Cina?

L’analisi è e deve essere approfondita. Apple sta monitorando minuto per minuto le vendite effettuate dal gruppo nella ‘Grande Cina’, e cioè in Taiwan e ad Hong Kong. I dati sono confortanti. Le vendite in Cina sono seconde solo alle vendite negli States.

Rimarranno molto alte e non si focalizzeranno sul lancio dell’iPhone Low Cost, che non approderà nel Paese asiatico, pieno zeppo di telefonini a basso costo che invadono anche gli altri mercati emergenti. Nessun spreco di risorse, dunque, e nessuna concorrenza in cui si perde sin dall’inizio.

Apple punta sulla Cina in maniere diverse e più efficaci. Le modalità le ha spiegate lo stesso Cook al portale Sina.com, affermando che il gruppo prevede di aprire un totale di più di 25 Apple Store nel Paese, a fronte degli 11 negozi complessivi presenti ora in Cina e Hong Kong.

 

American Express licenzia 5.400 dipendenti

Un maxi taglio dell’8,5% del personale che costerà 400 milioni di dollari in termini di liquidazioni. AmericanExpress, con l’avvento del 2013, manda a casa 5.400 dipendenti.

Il gruppo di carte di credito colpito dalla crisi testimonia che quella americana è così profonda a non risparmiare neanche un emblema della finanza.

► La crisi economica europea nel 2013

Basti pensare che è il taglio di costi più lacerante dell’ultimo quinquennio.

A cosa è dovuto il Maxi Taglio di American Express?

La decisione arriva alcuni mesi dopo il raggiungimento dell’intesa da 127,5 milioni di dollari (compresi quei 85 milioni finalizzati al rimborso-clienti) trovato con il Consumer Financial Protection Bureau, con la Federal Reserve e con altri regolatori del settore bancario, il base al quale il gruppo aveva commercializzato in modo errato alcuni prodotti, attuando procedure illegali.

Ma il taglio dei dipendenti è dovuto anche ai risultati preliminari del quarto trimestre, rilasciati in attesa di quelli definitivi che saranno annunciati il prossimo 17 gennaio.

In base ai dati erogati si evince che gli utili di American Express sono in netto calo del 47%.

Ora, tra liquidazioni dei dipendenti e spesse connesse, l’azienda dovrà sborsare una cifra che si aggira sui 400 milioni di dollari.

Non solo. Nell’ambito delle operazioni in uscita, American Express dovrà rimborsare la clientela per un totale 153 milioni di dollari e dovrà poi sborsare 342 milioni legati al programma fedeltà.

Global Travel: la divisione più colpita è quella Global Travel, con il conseguente trasferimento dei servizi sul canale digitale, così da migliorarne l’efficienza.

 

Assunzioni Maisons du Monde

La catena di arredamento francese Maison du Monde è molto giovane (è stata creata nel 1996) ma ha già conquistato diversi paesi da quando si è affacciata al mercato internazionale. Ad oggi può contare 220 punti vendita ai quali si affianca la vendita on line con la distribuzione in 12 paesi europei.

Al momento Maison du Monde è alla ricerca di diversi profili professionali da inserire nelle sedi italiane, sia in quelle già presenti che nei negozi che saranno aperti nei prossimi tempi.

Nello specifico l’azienda è alla ricerca di:

Addetti VenditaCassieriAddetti Visual e Magazzinieri per le sedi di Busnago (MB) e Settimo Torinese (TO). Si offre contratto di lavoro part-time a tempo determinato.

Addetti Vendita per le sedi di Savignano sul Rubicone (FC), Cesano Boscone (MI)

Store manager per le sedi di Bari Santa Caterina, Roma Fiumicino, Bologna Rizzoli, Cesano Boscone (MI), Corridonia (MC), Perugia Corciano, Prato, Sarzana (SP). Richiesta esperienza di almeno 5 anni nel ruolo. Contratto a tempo indeterminato.

Magazzinieri per Cesano Boscone (MI)

Capi reparto per Cesano Boscone (MI), Perugia Corciano e Prato

Venditore/venditrice per Cesano Boscone (MI) e Trento

Cassieri per la sede di Savignano su Rubicone (FC)

Chi fosse interessato ad una delle posizioni aperte la candidatura deve essere inviata on line attraverso il form presente alla pagina Offerte del sito dell’azienda.