Calendario della spesa familiare, sono sempre di meno i giorni per risparmiare

 Per le famiglie italiane trasformare il reddito in risparmio è sempre più difficile. Quanto emerge dal “Calendario della spesa familiare“, una ricerca del Centro studi Sintesi per Il Sole 24 Ore, è la sintesi della crisi che in questi ultimi anni ha colpito l’Italia e non solo.

I dati mostrano che per una famiglia con due figli, rispetto al 2010, i giorni lavorativi il cui guadagno diventa parte del risparmio e non deve essere impiegato per le spese di gestione della famiglia (oltre alle spese normali vanno aggiunte anche le varie tasse su casa e consumi) sono diventati 17, a fronte dei 24 dell’anno precedente.

Le cose stanno un po’ meglio se la famiglia è composta da sole tre persone, situazione in cui i giorni per il risparmio sono 23,5, contro i 27 del 2010.

Questa drastica riduzione del reddito che può essere trasformato in risparmio è dovuta ad una serie di fattori tutti collegati fra di loro, ma quello che ha la maggiore responsabilità nel peggioramento delle condizioni del risparmio degli italiani è l’aumento delle tasse, dirette e indirette, che gravano sulle famiglie (Irpef e addizionali, contributi previdenziali, Tia/Tarsu, Imu, senza dimenticare accise e Iva), che potrà anche peggiorare dal prossimo anno con l’entrata in vigore della Legge di Stabilità.

Un secondo fattore è la perdita costante del potere d’acquisto delle famiglie: i prezzi sono aumentati moto più velocemente di quanto hanno fatto le retribuzioni, non riuscendo così a bilanciare la crescita del tasso di inflazione.

 

Lavorare nel settore turistico veneziano

 Quella dell’Agenzia per il Lavoro Umana è una proposta rivolta a tutte le persone che vogliono lavorare nel mondo del turismo, sia come lavoro stagionale sia come primo passo per la costruzione di una carriera in una città come Venezia che dà la possibilità di acquisire esperienza in strutture alberghiere di lusso. Sono molte le aziende della Laguna che, in questo periodo, stanno cercando personale per la prossima stagione.

I profili aperti in questo momento sono:

Chef de Rang: richiesta esperienza pregressa nel settore alberghiero di lusso, abilità nella gestione delle prenotazioni e nell’allestimento delle sale, conoscenza dei vini e dei principali sistemi informatici per gli ordini e le forniture.

Camerieri di sala e per banchetti, cuochi e aiuto cuochi: richiesta esperienza pregressa in analoga mansione.

Barista: richiesta esperienza pregressa in strutture di lusso, conoscenza dei vini e abilità nella preparazione di snack e nella caffetteria. Indispensabile ottima conoscenza della lingua inglese.

Per candidarsi a una delle posizioni aperte in questo periodo o per proporre la propria candidatura per future offerte di lavoro, visitare la pagina delle offerte di lavoro dell’Agenzia per il Lavoro Umana.

 

Assunzioni in Borsa Italiana Spa

Borsa Italiana Spa è una società nata nel 1998 i cui principali campi di operatività sono l’organizzazione e la gestione dei mercati finanziari e di garantirne l’efficienza e la trasparenza. Fusasi nel 2007 con la London Stock Exchange è entrata a far parte del London Stock Exchange group.

Di seguito le posizioni aperte per le nuove assunzioni di Borsa Italiana.

Corporate Events  & Italian Communication Team (Milano)
Network Operations Engineer (Roma e Milano)
Financial Operation Specialist (Roma)
CCG Corporate Acciunts & Planning (Roma)
Back Office Expert (Milano)
Test Specialist (Milano)
Head of Media Relations (Milano)

In questo periodo è anche possibile candidarsi per stage che saranno svolti presso le sedi di Borsa Italiana per le seguenti posizioni:

Corporate Social Responsibility
Payables
Client Support & Membership
Sales
Post Trade – Risk Register
Academy

rivolti a laureati o laureandi in Scienze Politiche, Economia, Lingue, Lettere, Scienze della Comunicazione.

Per tutte le informazioni sui requisiti richiesti per ogni ruolo e per inviare il proprio curriculum vitae visitare la pagina Lavora con noi del sito della società.del gruppo, registrando il curriculum vitae nell’apposito form.

 

 

Allarme Confcommercio per la Tares sugli esercizi commerciali

 La nuova imposta sui rifiuti, la Tares, che entrerà in vigore dal I gennaio 2013, sarà la seconda stangata per i cittadini, che si troveranno a pagare cifre anche molto più alte di quelle che hanno già pagato per l’imposta sulla casa.

Le categorie che saranno più colpite sono soprattutto i commercianti, in modo particolare le categorie ortofrutta, bancarelle alimentari e discoteche, che saranno messi a serio rischio chiusura. Questo è l’allarme lanciato dalla Confcommercio, che parla di coefficienti non in linea con la reale produzione di rifiuti. Le simulazioni fatte dall’associazione mostrano un aggravio medio del 293%, con punte di oltre il 600%.

La Confcommercio ha chiesto al governo di rivedere i coefficienti di calcolo, aspettando almeno il 2014 per l’entrata in vigore della nuova tassa, ma il risultato ottenuto è stato quello di del rinvio del pagamento della prima rata da gennaio ad aprile 2013.

I dati aggregati delle simulazioni hanno evidenziato che rispetto alle vecchie tasse sui rifiuti (Tarsu e Tia) la Tares porterà un aggravio diverso in base alle regioni e alle categorie di esercizio commerciale: negozi di abbigliamento +50%, campeggi e distributori +100%, edicole e tabaccai +100%, ristoranti +480%, pescherie e fiorai +650%, banchi di generi alimentari nei mercati +650% e discoteche +680%.

Nessuna imposta di bollo per giacenze sotto i 5 mila euro

 In Italia l’imposta di bollo sui conto corrente e sulle giacenze bancarie è pari a 34,20 euro per persone fisiche e di 100 euro in tutti gli altri casi. Con la circolare numero 48 emanata dall’Agenzia delle Entrate sono stati rivisti e corretti i parametri per l’applicazione della tassa a salvaguardia di coloro che in banca hanno solo pochi risparmi.

Con il nuovo documento è stata prevista l’esenzione dall’imposta di bollo per gli estratti e i libretti di persone fisiche con valore medio di giacenza complessivo non superiore a 5mila euro e per  i titolari di conto corrente base (persone fisiche con ISEE a 7.500 euro).

La circolare esplica anche i criteri dell’applicazione dell’imposta per tutti gli altri casi. La nuova regolamentazione prevede che in caso di due o più conti corrente intestati alla stessa persona, l’imposta sarà applicata separatamente ad ogni rapporto e dovrà essere pagata, in questo come negli altri casi, in base agli effettivi giorni di rendicontazione, con la possibilità, quindi, di una forte riduzione dell’imposta stessa.

L’imposta è applicata anche alle comunicazioni dei rapporti finanziari (valori mobiliari, quote di organismi di investimento collettivo, strumenti finanziari derivati, polizze assicurative, buoni fruttiferi postali superiori a 5mila euro) in proporzione all’ammontare complessivo dei prodotti finanziari detenuti presso ogni singolo gestore (0,1% annuo nel 2012, 0,15% dal 2013, per un minimo di 34,20 euro e un massimo di 1.200 euro).

Dichiarazione interattiva Imu: il modello da compilare

 La maggior parte degli italiani hanno pagato la terza e ultima rata dell’Imu e, per chi non l’avesse ancora fatto, c’è la possibilità di pagare con un piccola maggiorazione, quello che è stato chiamato il ravvedimento operoso, ancora per qualche giorno, dopodiché scatteranno delle percentuali più alte per la mora.

Ma non basta aver pagato l’Imu. Ora è necessario fare anche la dichiarazione, anche se non tutti gli italiani hanno questo obbligo.

Le modalità per la dichiarazione dell’Imu, che dovrà essere fatta entro e non oltre il 4 febbraio del 2013 sono tre:

1. consegna diretta al Comune di residenza:
2. spedizione con raccomandata senza avviso di ricevimento;
3. invio telematico attraverso un indirizzo di posta elettronica certificata.

E’ questa la novità resa disponibile in questi ultimi giorni dal Ministero dell’Economia. La procedura è molto semplice. Dal sito del Ministero dell’Economia si può scaricare il modello editabile per la dichiarazione dell’Imu e poi compilarlo in tutti i suoi campi. E’ possible farlo da un qualsiasi computer o tablet. A procedura terminata, il modello va inviato all’indirizzo mail indicato attraverso una casella di poste elettronica certificata.

Dal Ministero delle Finanze arriva una raccomandazione per la compilazione: la data di presentazione della dichiarazione corrisponde al giorno di invio e non quello di ricezione da parte dell’ente.

Il modelle della dichiarazione editabile si può scaricare da questo indirizzo: www.finanze.gov.it.

 

Aumenta il numero dei giovani che rimangono a vivere in famiglia

 Secondo i dati del Rapporto sulla coesione sociale redatto dall’Istat, dall’Inps e dal Ministero del Lavoro, nel 2011 i giovani che hanno un’età compresa tra i 18 e i 34 costretti a vivere con i genitori sono aumentati di circa 118 mila unità rispetto all’anno precedente. Il totale dei ragazzi che non può permettersi di vivere per proprio conto è quindi salito da 6 milioni 815 mila (58,6% della popolazione di riferimento) a 6 milioni 933 mila.

Si tratta del 60% della popolazione italiana celibe o nubile. Un dato che mette in evidenza il peggioramento delle condizioni lavorative per i giovani, dato che la percentuale delle persone in questa condizione era andata calando rispetto ai decenni precedenti.

Secondo Inps, Istat e Ministero del lavoro, la responsabilità della situazione è da attribuire, in primo luogo, alla crisi economica che ha fatto impennare il tasso di disoccupazione giovanile e, al tempo stesso, diminuire il potere di acquisto delle famiglie che non possono più permettersi di comprare delle case, tutti fattori che impediscono, di fatto, ai giovani di mettere da parte le risorse necessarie per pagare un affitto o per accendere e poi pagare un mutuo.

Il fenomeno dei giovani a casa con i genitori è maggiormente concentrato nelle regioni del centro sud della penisola, mentre per quanto riguarda la distribuzione in base al genere, si nota come sia maggiore, anche se di poco, il numero dei maschi che rimangono a vivere con i genitori: 3 milioni 858 mila sono uomini, contro di 3 milioni 75 mila donne.

 

Obama spinge per il raggiungimento di un mini-accordo anti Fiscal Cliff

 Il Fiscal Cliff americano è sempre più vicino e tutti i membri del Congresso ne sono consapevoli, ma questo non ha impedito ai repubblicani di rimandare al mittente il piano di emergenza redatto dallo speaker repubblicano della camera  John Boehner.

Obama, in partenza per le Hawaai dove passerà il Natale, chiede di raggiungere un mini accordo che possa salvaguardare il popolo americano da un aumento delle tasse di circa 2.200 dollari pro-capite, che andrebbe a influire sui consumi e sull’economia che si sta lentamente riprendendo.

Non c’è alcuna ragione per non tutelare gli americani. Almeno accordiamoci ora su quanto siamo tutti d’accordo.

Dal momento che, almeno sul fatto che gli americano non debbano subire un aumento generalizzato delle tasse solo perché gli eletti non riescono ad accordarsi sulla soglia minima alla quale applicare l’aumento delle aliquote, sia i democratici che i repubblicano la pensano allo stesso modo, Obama chiede che, in questi dieci giorni che mancano alla scadenza per il Fiscal Cliff, si riesca a raggiungere un accordo, seppur minimo.

Una manovra di emergenza che consentirebbe di poter prendere tempo per ulteriori dibattiti e proposte. Anche se il fallimento del piano di Bohemer ha allungato un’ombra scura sulle possibilità di dialogo tra le due fazioni opposte.

 

Come e dove è meglio investire nel 2013

 Secondo le previsioni della maggior parte degli analisti economici e finanziari l’intera economia mondiale inizierà un lento e difficoltoso periodo di ripresa già a partire dai primi mesi del 2013. Un fatto sicuramente importante per coloro che investono già e per tutti quelli che, invece, vogliono approfittare di questa ripresa per iniziare a guadagnare dalle transazioni finanziarie in un momento in cui la c’è la possibilità di investire poco e avere degli ottimi rendimenti.

Di seguito proponiamo l’andamento probabile dei maggiori settori di investimento.

Investimenti nelle aree economiche sviluppate

Le aree economiche più sviluppate non sono la destinazione migliore per gli investimenti del 2013, soprattutto per l’influenza che potrebbe avere su tutto il settore il Fiscal Cliff americano nel caso in cui non si riuscisse a giungere ad un accordo entro la fine del 2012. Aggiunge maggiore incertezza agli investimenti la situazione europea e le sue manovre di austerity. Male anche il Giappone.

Investimenti nelle aree economiche emergenti

Ottime possibilità nelle economie emergenti. Anche se la debolezza dell’economia delle aree sviluppate potrebbe mettere un freno alla ripresa, soprattutto per la debolezza della domanda, che comunque si prevede buona. Le stime parlano di +6,4% per l’Asia, +7,6% per la Cina, +3,2% per i paesi dell’Emea, +3,7% per l’America Latina e +4,1% per Africa e Medio Oriente.

Investimenti nelle Commodity

Il mercato delle materie prime dipende, almeno per la prima parte del prossimo anno, delle decisioni del governo cinese che sta puntando sulla crescita dei consumi per il suo nuovo modello di sviluppo economico. In base a questa premessa, per le commodity è stato previsto:

– oro e metalli preziosi: per tutta la prima parte del 2013 sono la migliore soluzione per la diversificazione dell’investimento e per la copertura del rischio;

– petrolio: si prevede un aumento del prezzo dell’oro nero, ma il settore è ancora dominato dall’incertezza e dall’influenza di fattori esogeni poco controllabili;

– materie prime agricole: debolezze e tensioni a causa delle crescita demografica e della scarsità dei raccolti; da evitare.

Investimenti sui debiti sovrani

Da vedere caso per caso. Anche se la Fed ha preso il suo impegno a mantenere stabili i tassi di interesse fino al 2015, l’incertezza sulle misure di emergenza che potrebbero essere messe in atto dalla banche centrali non rende l’investimento sicuramente redditizio. Alcuni tassi di rendimento, in generale quelli dei paesi che hanno mantenuto un rating alto, dovrebbero risalire, ma attenzione ai bond tedeschi e americani.

Investimenti sul debito sovrano italiano

Meglio evitare. I titoli di stato italiani non sono stabili e, anche se le elezioni dovessero dare un esito positivo portando al governo una coalizione che riuscirà a meritare la fiducia dei paesi esteri, si potrebbe comunque assistere un momento confuso post elezione.

Investimenti nelle borse azionarie delle aree sviluppate

Sicuri solo gli investimenti nelle società americane, per le quali si prevede un tasso di crescita del +4/5%. Anche in Europa la situazione non è male, ma in questo caso è meglio fare valutazioni caso per caso che generalizzare secondo un criterio geografico.

Investimenti nelle borse azionarie delle aree emergenti

Pochi rischi e elevati rendimenti attesi per Medio Oriente, America Latina, Asia e Africa Subsahariana (Nigeria, Kenya).

Investimenti nei settori delle borse azionarie

I migliori settori per il 2013 in cui investire sono Healthcare, Technology, Energy, Utility, in mood particolare se si sceglie di farlo nelle aree emergenti. Il settore finanziario ha sì un ampio margine di recupero, ma c’è ancora troppa incertezza.

Investimenti nelle valute e nei rapporti di cambio

Il dollaro americano rimarrà debole nei confronti dell’euro, meglio comunque investire con cautela aspettando maggiori segnali di stabilizzazione. Buono anche l’investimento sulle monete dei paesi emergenti.

Asset allocation del portafogli di investimento

Non male le azioni e i debiti corporate. I tassi bassi e la liquidità permettono creano le condizioni per rendimenti buoni nel mercato delle azioni. La scelta migliore si basa su tre preferenze: paesi europei, paesi emergenti e consumi.

Freelancer sbarca in Italia

 Il giro è stato lungo, ma alla fine anche in Italia si potrà usare Freelancer. Si tratta di un grande passo avanti per i lavoratori autonomi e per le imprese che cercano freelance sicuri e affidabile e, soprattutto, economici.

Freelancer è nata nel 2004 in Australia con il portale GetAFreelancer.com. Nel tempo, con l’aggregazione di altre realtà simili, il portale si è esteso a livello internazionale e, lo scorso anno, questa idea innovativa ha ricevuto il premio Ernst & Young Technology Entrepreneur of the Year.

Sono 240 i paesi in cui opera Freelancer e, grazie alla possibilità di far incontrare domanda e offerta di lavoro in rete, quindi senza limiti di tempo e di spazio, le aziende partecipanti hanno potuto esternalizzare 2,7 milioni di progetti, per un totale di 650 milioni di dollari.

Il funzionamento di Freelancer è molto semplice e ricalca quello della piattaforma Ebay: le aziende iscritte possono pubblicare il bando per il progetto necessario con relativo budget disponibile e i professionisti interessati fanno le loro proposte. Le azienda, una volta scaduto il bando, decideranno a chi affidare il progetto  pagando solo al raggiungimento degli obiettivi previsti.

Prevalentemente si tratta di progetti legati al mondo dell’informatica, ma si può trovare davvero un po’ di tutto. In poco tempo, infatti, Freelacer Italia ha raggiunto quota 4 mila aziende italiane iscritte che si aggiungono alle 21 mila già presenti.