Scontrini: quello che resta nascosto

 La Guardia di Finanza si è impegnata molto nella ricerca degli evasori fiscali e da gennaio a novembre ha messo alle strette esercizi commerciali e piccoli artigiani, scoprendo che uno scontrino su tre resta sempre nascosto al fisco. La situazione cambia molto nello Stivale, da nord a sud.

Al sud, per esempio, lo scontrino fiscale è rilasciato soltanto nel 50 per cento dei casi, tanto che la Guardia di Finanza ha disposto la sospensione di oltre 5 mila attività proprio per non aver rispettato la legge sugli scontrini.

Molti commercianti non fanno scontrini e ricevute ma il tema è stato così portato in primo piano anche dai mezzi di comunicazione che sono cresciute in modo esponenziale anche le chiamate al 117 della Guardia di Finanza.

Soltanto nel mese di dicembre, le notizie relative a truffe portate alla luce, mostra un giro d’affari enorme. Le notizie delle Fiamme Gialle raccontano ad esempio la storia del ristorante in provincia di Palermo che offriva ottimi piatti della cucina tipica siciliana ma al fisco era in grado di dichiarare soltanto un euro di utile.

Più articolata e truffaldina la storia dei reati fallimentari e fiscali portata allo scoperto dai nuclei operativi della Guardia di Finanza di Frosinone. Si parla di distrazioni di beni aziendali pari a 800 mila euro oppure frodi al fisco per un totale di 600 mila euro.

 

Il sostegno ai registi arriva dall’UE

 L’Unione Europea offre dei finanziamenti per alimentare le attività in alcuni settori reputati di particolare interesse. Abbiamo visto insieme le forme di sostegno pensate per chi si occupa di “ricerca, innovazione ed energia”, cittadini ricercatori per chi sono a disposizione più di 500 milioni di euro.

Un altro importante finanziamento è quello dedicato al settore “cultura e audiovisivo”. L’Europa intende sostenere i progetti di produzione che sono pensati per il mercato europeo e per per quello internazionale a patto che siano presentati da società di produzione europee indipendenti.

I richiedenti devono occuparsi di fiction, documentari di creazione ed opere di animazione. Il bando pone dei limiti alla durata dei contenuti.

I progetti finanziati devono essere così composti: fiction destinate alla sfruttamento commerciale che abbiano una durata minima di 50 minuti; oppure documentari di creazione destinati allo sfruttamento commerciale ma di durata superiore o uguale ai 25 minuti; progetti di animazione di durata non inferiore ai 24 minuti e sempre destinati allo sfruttamento commerciale.

Non possono invece essere finanziati i giochi televisivi, i talk show, o anche i programmi educativi e didattici o i reality show. Questi ed altri formati, indicati con precisione nel bando, veicolano messaggi che sono in contrasto con i principi dell’Unione Europea. 

Il budget a disposizione è di 18,25 milioni di euro.

Ricercatori indipendenti: pronti 523 milioni

 Periodicamente l’Unione Europea mette a disposizione dei fondi per finanziare alcuni settori considerati fondamentali per l’economia: per esempio l’area ricerca innovazione ed energia, l’area formazione giovani, l’area politica sociale e cittadinanza, l’area ambiente, l’area giustizia, l’area trasporti o l’area tutela e salute dei consumatori.

In questo momento ci sembra molto interessante il bando per il finanziamento dei ricercatori freelance. Che vuol dire? Che l’Unione Europea, per il settore “ricerca, innovazione, energia”, ha pubblicato l’invito “ERC Consilidator Grant” finalizzato a consentire a tutti i ricercatori di qualunque nazionalità che abbiano alle spalle tra i 7 e i 12 anni di attività come ricercatori dopo il conseguimento del dottorato, di ottenere un finanziamento per sostenere il proprio programma o un gruppo di ricerca indipendente. 

I soldi a disposizione sono ben 523 milioni di euro ma il bando spiega che saranno erogati al massimo 2 milioni di euro per un periodo di 5 anni per ogni progetto.

Tra i requisiti anche lo svolgimento dell’attività di ricerca in un’organizzazione di ricerca pubblica o privata che sia situata nel territorio europeo o in un altro paese che sia associato all’UE. Oltre ai requisiti “anagrafici” della ricerca, chi richiede il finanziamento deve dimostrare di avere guadagnato con gli anni una potenziale indipendenza nella ricerca e di aver raggiunto la maturità scientifica.

Conto Semplice di Cariparma

 Cariparma offre una vasta gamma di conti correnti che puntano a soddisfare tutte le categorie di utenti e mirano ad essere di semplice utilizzo. Il canone base promosso dall’istituto di credito è di 4,9 euro mensili, ma quali servizi e quali altri costi sono in ballo?

Conto Semplice, lo dice il nome stesso, è un conto essenziale, pratico e conveniente pensato per chi non deve fare operazioni complesse ed ha bisogno soltanto di un conto per assolvere i pagamenti di tutti i giorni.

Il canone base, come dicevamo in apertura è di 4,90 euro al mese, un po’ meno conveniente di ProvaCi Più, all’apparenza, ma offre moltissimi servizi: accredito di stipendio e pensione, domiciliazione delle utenze, carta bancomat internazionale Easy Cash, il servizio Nowbanking Privali, le spese di liquidazione degli interessi e l’invio dell’estratto conto trimestrale e dei consueti documenti di sintesi.

In più, a costo zero, sono offerti dal Conto Semplice di Cariparma anche i prelievi negli sportelli dell’istituto di credito e in quelli delle banche del Gruppo Crédit Agricole localizzate in Italia, Francia e Grecia.

I pagamenti con il bancomat sono gratuiti così come la ricezione dei pagamenti tramite bonifico. In più sono gratuiti anche sei prelievi l’anno nelle altre banche, sei bonifici con addebito su conto corrente, fino a 12 pagamenti ricorrenti disposti con addebito in un anno, fino a sei disposizioni all’anno per “elenco movimento allo sportello” e fino a sei prelievi annui allo sportello per importi che non superano i 500 euro.

Conto ProvaCi Più di Cariparma

 Un conto corrente vale l’altro? Non se si considerano i costi da sostenere e i servizi che si ottengono pagando un canone annuale o mensile. Per i privati, in fondo, molte operazioni sono semplici, anche se da fare via web, mentre per le aziende la questione si complica un po’.

Cariparma pensa a tutti i privati che hanno bisogno di pochi servizi erogati in modo efficiente e propone a tutti il conto ProvaCi Più che figura tra i prodotti più convenienti dell’istituto di credito. Il canone da corrispondere è di 5,7 euro trimestrali, vale a dire 1,9 euro al mese se la giacenza media minima liquida non supera i 3000 euro. In caso contrario c’è un aumento del canone mensile fino a 4,90 euro che corrisponde a 14,7 euro trimestrali.

Pagando il canone è possibile avere operazioni illimitate, accreditare lo stipendio o la pensione sul conto corrente, domiciliare le utente e ottenere la Carta Bancomat internazionale semplicemente pagando il Canone Easy Cash.

Compresi nel canone ci sono anche i prelievi illimitati in tutti gli sportelli Cariparma, i prelievi illimitati in tutti gli sportelli del gruppo Crédit Agricole in Italia, ma anche in Francia e in Grecia. In più, nelle altre banche, è possibile fare fino a 12 prelievi in modo gratuito.

Gratis anche la CartaSi Classic MasterCard ma soltanto se si spendono più di 5000 euro al mese, altrimenti occorre pagare anche in questo caso un canone che sarà di 30,99 euro all’anno. La Banca valuta in ogni caso se il richiedente è nelle condizioni di ottenere una carta di credito.

 

Emendamenti sul lavoro al ddl Stabilità

 Dopo aver fatto un esame generico in dieci punti sugli emendamenti al ddl Stabilità vediamo ora quali sono gli emendamenti che riguardano più da vicino il mondo del lavoro, che è stato uno dei nodi più discussi sia del decreto salva Italia che di questa nuova manovra.

Un emendamento molto importante è quello che riguarda il TFR (Trattamento di Fine Rapporto), per il quale è stato previsto uno stop alle trattenute del 2,5% nella busta paga dei dipendenti pubblici. In questo modo il provvedimento del governo richiesto dalla sentenza della Corte di Cassazione diventa una parte integrante del ddl Stabilità.

I dipendenti della pubblica amministrazione potranno essere soddisfatti anche per un altro emendamento che li riguarda da vicino: il ddl prevede una proroga dei contratti in scadenza dei dipendenti delle PA e, per i precari che hanno almeno tre anni di servizio saranno riservati il 40% dei posti nei concorsi pubblici.

Come poi abbiamo già visto in precedenza, è stato dato il via libera al provvedimento per le ricongiunzioni pensionistiche che saranno gratuite e non più onerose.

Per saperne di più sugli emendamenti del ddl Stabilità per le pensioni:

Pensioni di anzianità: le novità dal 2013

Ricongiunzione gratuita: chi può farla?

Chi paga per il ricongiungimento pensionistico?

La Tares arriva a gennaio e sarà più cara

 La Tares, che sarà la sostituta della Tarsu o della Tia, sarà più cara perché dal suo gettito si dovranno trovare le risorse non solo per la gestione dei rifiuti, ma anche per l’illuminazione pubblica, per la manutenzione delle strade etc. Altra differenza con le tasse finora applicate è che la Tares non sarà pagata solo dai proprietari di immobili ma anche da tutti coloro che “occupano o detengono locali o aree scoperte”.

La maggiorazione della tassa sarà mediamente di 30 centesimi (che potranno arrivare anche a 40 in base alle ordinanze delle amministrazioni locali) al metro quadrato, che serviranno per finanziare quelli che vengono chiamati “servizi indivisibili”, oltre all’illuminazione e alle strade sotto questa denominazione ricadono anche asili nido e assistenza domiciliare.

In tutto si stima che nelle casse dello Stato dalla Tares arriverà circa un miliardo di euro, che saranno risparmiati dall’Amministrazione centrale con il taglio del trasferimento di risorse ai comuni.

Come per l’Imu, la cui terza e ultima rata dovrà essere pagata entro oggi per non incorrere in sanzioni, anche la Tares sarà pagabile a rate. Il legislatore ne ha previste quattro (gennaio, aprile, luglio e dicembre): le prime tre saranno calcolate in base agli importi già previsti per le Tarsu e Tia più i trenta centesimi al metro quadrato; mentre la rata di dicembre dovrà essere calcolata in base alle aliquote dei singoli comuni.

Gran Prestito su Misura di Cariparma

 Cariparma offre tra i suoi prodotti finanziari anche un prestito molto interessante che si propone di rispettare e soddisfare le esigenze dei richiedenti.

Si chiama Gran Prestito su Misura ed è finalizzato alla realizzazione di piccoli desideri per i cittadini e le loro famiglie. In pratica consente di rateizzare spese sostenute e da sostenere che non superino i 30 mila euro e siano rimborsabili in almeno 72 rate.

A scelta si può sottoscrivere anche la Protezione Gran Prestito, un’altra copertura assicurativa che serve a completare la richiesta di finanziamento e serve a coprire le difficoltà del richiedente nel momento in cui non riesce a restituire il finanziamento.

Il TAN del finanziamento è dell’11,25 per cento e il TAEG che comprende al suo interno tutte le spese è del 12,753 per cento. Il calcolo è fatto per un finanziamento medio di 10100 euro e comprende le spese d’istruttoria pari a 100 euro.

La durata del rimborso, mediamente è di 60 mesi, alla fine dei quali il sottoscrittore del contratto avrà riconsegnato nelle mani di Cariparma ben 13457,35 euro con rate mensili di 220,86 euro.

Nel TAEG, come abbiamo detto, è compresa l’istruttoria ma sono compresi anche gli interessi e l’imposta sostitutiva di 25,25 euro, le spese di invio del rendiconto e le spese d’incasso rata.

Per ogni dettaglio si consiglia di visionare il sito della banca.

Scadenza Imu, le sanzioni in caso di ritardo

 Oggi (17 dicembre) scade il termine ultimo per il pagamento dell’Imu, la tassa sulla casa introdotta dal Governo Monti. Per tutti  coloro che non riusciranno a versare la terza e ultima rata dell’Imu sono previste delle sanzioni, che il governo ha voluto però rendere più morbide in base al principio del ravvedimento operoso: chi riesce a mettersi in regola entro pochi giorni pagherà una mora più bassa.

Infatti, non tutti i mancati pagamenti o i ritardi possono essere imputati a negligenza dei cittadini: l’Imu è una nuova tassa sulla quale c’è stata un’incertezza legislativa prolungata che ha messo in difficoltà i cittadini nei conteggi, che dipendono  inoltre, dalle singole aliquote comunali.

Nel dettaglio le sanzioni previste sono:

– fino a due settimane di ritardo: mini-sanzione pari allo 0,2% per ogni giorno di ritardo;

– dal quindicesimo al trentesimo giorno3% per ogni giorno di ritardo;

dai trenta giorni fino ad un anno di ritardo: sanzione pari al 3,75% dell’imposta dovuta.

A queste percentuali sul totale dovuto si devono aggiungere gli interessi legali per il ritardo che hanno un tasso annuale del 2,5%. Dopo l’anno non si può più usufruire del ravvedimento operoso, per cui, chi ritarda più di dodici mesi la sanzione sarà pari al 30% del totale dovuto.

 

 

Evasione fiscale, una voragine nelle casse dello Stato

 L’evasione fiscale è una delle peggiori piaghe italiane. Secondo il rapporto della Guardia di Finanza mancano all’appello ben 41 miliardi di euro, una cifra desinata a salire con il proseguire dei controlli. Di questi 28 miliardi soldi non denunciati e 13 quelli che, invece, sarebbero finiti in conti correnti esteri.

Per tutto l’anno la Guardia di finanza ha passato al setaccio le attività commerciali italiane riscontrando irregolarità nell’emissione di scontrini o fatture in un esercizio su tre. 7.500 gli evasori totali, ai quali si aggiungono ben 600 milioni di euro non pagati all’Iva.

10.000 denunce per reati tributari, 150 delle quali trasformate in arresto. 375 quelle per frode fiscale e riciclaggio e una segnalazione all’Agenzia delle Entrate di 170 milioni di euro di basi imponibili sottratte all’imposizione fiscale.

Numeri enormi a cui si aggiunge anche la difficoltà per le forze dell’ordine a recuperare il capitale: la GdF ha sequestrato beni per oltre 2 miliardi e 300 milioni di euro, ma ne sono stati incassati solo 900 milioni. I capitali più difficili da recuperare sono quelli che sono stati portati all’estero (per ora le indagini hanno portato ad individuare 2.180 violazioni per un valore pari a 102 milioni di euro, e di sequestrare denaro e titoli per circa 44 milioni di euro).