Valutazione degli strumenti finanziari: i titoli obbligazionari

 Il prezzo di acquisto e di vendita dei titoli obbligazionari è molto variabile, nonostante i bond vengano sempre segnalati come degli investimenti molto sicuri. Infatti, nella determinazione del prezzo delle obbligazioni (sia di quello di acquisto che di quello di vendita, ossia il rendimento) concorrono diverse variabili che rispondono alle leggi del mercato.

Nello specifico, il prezzo di un titolo obbligazionario è dato da:

– il tasso d’interesse di mercato (nel quale va calcolato anche il tasso d’inflazione);
– la durata del titolo;
– il rating dell’emittente.

Nel calcolo del rendimento di un titolo va, inoltre, considerato che a determinarlo ci sono anche il rendimento della cedola, il rendimento effettivo (rapporto fra ammontare della cedola periodica e prezzo dell’obbligazione) e il rendimento a scadenza (tasso di rendimento medio di un’obbligazione acquistata oggi e detenuta fino a scadenza).

In linea di massima, quindi, a parità di tutte le condizioni, una obbligazione con una durata residua molto lunga ha un rendimento futuro potenziale minore di una prossima alla scadenza, in quanto più sensibile a lungo termine alle variazioni di mercato. Gioca, inoltre, un ruolo fondamentale il tasso di inflazione atteso per la scadenza del titolo, che spesso non viene calcolato nel rendimento atteso per il quale gli investitori tendono ad utilizzare il tasso di inflazione reale.

Valutazione degli strumenti finanziari: i titoli azionari

 Partendo dal presupposto che il rendimento futuro delle azioni, come quello di tutte le attività finanziarie, si determina come valore attuale netto del flusso di pagamenti futuri che garantisce, questi titoli mettono in campo il problema del rischio in modo più evidente rispetto ad altre tipologie di prodotto finanziario.

Infatti, a differenza, ad esempio, dei bond, chi emette un’azione non si assume alcuna responsabilità nei confronti di chi la acquista, se non quello di renderlo parte dei profitti aziendali. Per questo motivo, nel calcolo del rendimento di un titolo azionario è necessario prendere in considerazione diversi parametri.

Innanzitutto è necessario tenere conto del prezzo di acquisto di un’azione che viene calcolato in base a:

performance attuali dell’impresa;
aspettative sulle performance future;
– le prospettive di crescita del settore;
– le prospettive di crescita dell’economia nazionale.

Una volta stabilita la convenienza del prezzo del titolo, si può valutare quella del suo rendimento futuro che, oltre a dipendere dalle stesse variabili di determinazione del prezzo, dipende dal confronto con gli altri titoli azionari presenti nel mercato e dalle performance passate del titolo stesso.

In economia per la definizione del rendimento di un titolo azionario si ricorre a due tipologie di analisi:

– analisi fondamentale che determina il valore del titolo in base alle caratteristiche e alle attività dell’ente che lo emette;

– analisi tecnica che determina il rendimento futuro del titolo in base al sui andamento storico.

Scandalo tassi interbancari: come cambierà la situazione?

 Perquisizioni, arresti e indagini che continuano a portare a galla una situazione che da qualche anno sta mettendo in ginocchio molte famiglie che hanno contratto un mutuo o altri tipi di prestiti. Troppe poche persone a controllare il valore dei tassi di interesse che così, invece di riflettere la situazione economico-finanziaria generale, erano solo l’espressione delle convenienza per l’uno o l’altro istituto.

Londra con le sue banche è stata la prima vittima degli accertamenti, mentre poi è toccato anche a molte delle banche dell’Unione Europea, senza tralasciare lo scandalo che ha colpito la Deutsche Bank.Le indagini hanno portato a scoprire che tutti i tassi bancari sono stati oggetto di aggiustamenti vari, a partire dal Libor, passando per l‘Euribor e tutti gli altri tassi internazionali: Tibor (Giappone), Hibor (Honk Kong), Sibor (Singapore) e Jibor (Sud Africa). Una possibilità data alle banche proprio in base al meccanismo di definizione di questi tassi che coinvolge solo una minima parte degli istituti bancari, che in questo momento temono di essere accusati di creazione di un cartello, il che le porterebbe a dover pagare delle multe milionarie come risarcimento ai propri clienti.

Sono ora le banche centrali, tra cui al primo posto figura la BCE a doversi prendere in carica questo compito. Accanto alla BCE si sono candidate anche le agenzie di informazione finanziaria come Bloomberg e Thomson Reuters e le società di Borsa che stilano gli indici dei loro mercati. Qualunque sia la decisione che verrà presa le banche non potranno che risentirne: se la definizione dei tassi non sarà più in mano loro vorrà dire che si farà in base alle reali transazioni sul mercato interbancario, il che vuol dire una grande perdita di indipendenza e, soprattutto, di guadagni.

Fitch conferma rating italiano: “A-“

 Giudizio negativo di Fitch per il debito italiano. Il rating del nostro paese rimane a “A-” con outlook negativo. Certo non una buona notizia, ma comunque una conferma che, nonostante le previsioni restino negative, l’agenzia di rating ha ben giudicato il processi di consolidamento fiscale messo in atto dal governo e le riforme strutturali di questi ultimi tempi.

Secondo Fitch il deficit del budget per quest’anno sarà sotto il 3% del Pil, un calo notevole rispetto al 5,9% del 2009.L’agenzia di rating ha fiducia soprattutto negli sviluppi futuri del paese, che potrebbero portare ad una stabilizzazione dell’outlook, sempre che le riforme strutturali di cui si è tanto parlato continuino ad essere messe in atto anche nel caso di un cambio al vertice dello stato. Fitch crede che, alla credibilità del potenziale di solvibilità al lungo termine per l’Italia, concorreranno soprattutto riforme strutturali per la competitività e il potenziale di crescita dell’Italia e i bassi rischi legati al settore bancario.L’outlook negativo è stato confermato in ragione della possibilità che il rapporto debito/Pil potrebbe non scendere a partire dal 2014 e del’instabilità politica italiana, la quale potrebbe portare ad una nuova sfiducia nei riguardi del debito sovrano italiano.

Sull’outlook pesa anche la situazione generale dell’Eurozona. La possibilità di un persistere della crisi, se non quella di un suo peggioramento, non possono dirsi completamente scongiurate.

 

 

L’Imu ruba le tredicesime

 Domani 17 dicembre è l’ultimo giorno utile per il pagamento della terza e ultima rata dell’Imu, almeno per quest’anno. Nelle casse pubbliche arriveranno i 14/15 miliardi previsti, che andranno in parte ai Comuni e in parte allo Stato.

Diverse le stime del gettito complessivo che finirà all’Erario: la Cgia di Mestre e la Uil hanno stimato circa 21 miliardi complessivi, mentre per la Confcommercio il gettito totale sarà di 28 miliardi. Comunque sia per gli italiani l’Imu è stata un vero e proprio salasso che si ripeterà anche nel 2013 e nel 21014.

Una tassa indigesta che ha reso il Natale più povero. Infatti, dopo la prima rata pagata dagli italiani secondo l’aliquota minima dello 0,4% (si parla sempre di Imu sulla prima casa) più di un quarto dei Comuni ha alzato la tariffa. Il 3,2% delle amministrazioni locali ha deciso di imporre l’aliquota massima prevista per la prima casa, mentre l’aliquota massima sulla seconda casa è stata la scelta del 56% dei Comuni.

Una tassa, l’Imu, che si è fatta beffa delle tredicesime degli italiani. Quasi la metà, infatti, è stata utilizzata per pagare l’imposta sugli immobili, andando ad erodere ciò che rimane per l’utilizzo tradizionale di questo doppio stripendio, ossia i regali di Natale e il tipico cenone, per i quali gli italiani, secondo la Uil, spenderanno il 5% in meno dello scorso anno.

Aumento delle tariffe dei servizi pubblici, lo studio della Cgia

 Secondo la Cgia di Mestre la spesa annua per le tariffe dei servizi pubblici, come acqua, gas e rifiuti, negli ultimi dieci anni ha subito un aumento del 43,4% (corrispondenti a 601 euro in più per famiglia) causati, in larga parte da un aggravio fiscale che deriva da liberalizzazione e dai tagli ai trasferimenti.

Nel complesso la Cgia ha registrato, incrociando i suoi dati con quelli dell’Istat relativi a popolazione e inflazione (che nel corso di questi dieci anni ha subito un aumento del 24,5%), un aumento del 71,8% dell’acqua, un +59,2% per il gas e il 56,3% per la tassa sui rifiuti.

Questo vuol dire che gli italiani sono passati da una spesa media di 1.385 euro a famiglia nel 2002 ai 1.986 del 2012.

Secondo il segretario degli artigiani di Mestre Giuseppe Bortolussi, la causa di questi aumenti delle tariffe sarebbero la conseguenza delle liberalizzazioni che in questi settori non hanno dato vita agli effetti sperati. Ma gli aumenti non si sono limitati a queste voci. A costituire un esborso maggiore per le famiglie ci sono anche i trasporti ferroviari (+47,8%), i pedaggi autostradali (+47,6%), i trasporti urbani (+46,2%), l’energia elettrica (+41,8%) e servizi postali (+28,1%).

Fanno eccezione solo le tariffe telefoniche che si sono abbassate del 7,5% nel corso del decennio preso in esame.

Bortolucci ricorda anche che, nonostante i prezzi dei servizi siano molto alti, rimangono comunque tra i più bassi d’Europa, anche se la qualità dei servizi stessi non è migliorata di pari passo con l’aumento dei costi.

 

 

Chi paga per il ricongiungimento pensionistico?

 La riforma delle pensioni del Ministro Fornero ha riportato la situazione del ricongiungimento pensionistico alle origini. Una buona fetta di lavoratori che hanno effettuato il passaggio dall’impiego pubblico a quello privato potranno avere un solo assegno pensionistico a costo zero. Sicuramente una buona notizia, ma questa operazione ha comunque un costo che qualcuno deve sostenere.

Il costo totale si aggira sui 900 milioni di euro, una cifra esorbitante, che sarà presa dalle risorse già stanziate per la detassazione del salario di produttività. Si tratta sempre della solita coperta troppo corta che se si tira per coprire un lato, c’è il rischio che l’altro rimanga al freddo per tutta la notte. E, anche questa volta, a rimanere al freddo sono i lavoratori (quelli che la pensione forse neanche ce l’avranno mai) e, in misura minore, le aziende.

Questa perché una parte 900 milioni arriveranno da una sorta di tassazione indiretta: i lavoratori che per gli accordi di produttività lavoreranno di più, vedranno assottigliarsi gli sconti fiscali sulla parte di salario che avrebbe dovuto ‘aiutare’ l’azienda ad alzare i tassi di produttività, lo sviluppo, l’occupazione.

L’altra parte della somma necessaria a sostenere il costo della ricongiunzione non onerosa, sarà prelevata dalle pensioni di coloro che godranno di questa riforma: la nuova ricongiunzione, infatti, darà luogo ad un assegno pensionistico più basso rispetto a quello che sarebbe derivata secondo le vecchie leggi.

 

 

Selezioni di Assistenti di volo Ryanair

Si è conclusa il 14 dicembre la prima tornata di selezione per assistenti di volo Ryanair. La compagnia irlandese di voli ow cost è pronta per la seconda tranche che si svolgerà nelle regioni Lombardia, Lazio, Puglia e Toscana:

Ecco le date dei prossimi Cabin Crew Day:

Roma:  17 gennaio 2013
Bari: 24 Gennaio 2013
Milano – Bergamo: 25 Gennaio 2013
Pisa: 01 Febbraio 2013

I requisiti richiesti per la partecipazione alle selezioni sono§: maggiore età, conoscenza fluente della lingua inglese, capacità natatorie e buona forma fisica.

Chi supererà le selezioni, che prevedono un test in lingua inglese, un colloquio con gli addetti alle risorse umane di Crewlink e, per coloro che supereranno questa prima parte, il corso di formazione per Assistenti di Volo della durata 6 settimane, al termine del quale s i è sottoposti ad un ulteriore esame, è offerto un contratto di lavoro di 3 anni con Crewlink con stipendi tra i 1.100 e i 1.400 Euro netti al mese già nel primo anno di lavoro con un incentivo di 1.200 Euro per i primi 6 mesi.

Per partecipare alle selezioni è necessario inviare la candidatura online sul sito web di Crewlink nella pagina dedicata ai Recruitment Days.

Concorso Assistenti Socio Sanitari

 La Croce Rossa Italiana (CRI)cerca 40 Assistenti Socio Sanitari  (area B – posizione economica B1) da inserire nel proprio organico nel prossimo anno. I vincitori del concorso pubblico per titoli e colloquio saranno assunti con contratto di lavoro a tempo determinato ed a tempo pieno. La sede di lavoro è il Centro Accoglienza Richiedenti Asilo di Borgo Mezzanone in provincia di Foggia.

I requisiti per partecipare al concorso sono:

– cittadinanza italiana o comunitaria
– diploma di istruzione secondaria di secondo grado
– idoneità fisica

LE domande per partecipare al concorso dovranno pervenire entro e non oltre il 10 gennaio del 2013 a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento al Comitato Regionale CRI della Puglia – Piazza mercantile n. 47 – 70122 Bari, o tramite PEC all’indirizzo di posta elettronica [email protected], compilate in carta semplice secondo il modello allegato al bando.

Per maggiori informazioni sui requisiti richiesti visionare il bando di concorso

 

Legge di stabilità: tutti gli ultimi emendamenti

 Il Governo del premier Monti si concluderà, per suo stesso volere, non appena entrerà in vigore la Legge di Stabilità, il testo che dovrebbe rimettere in sesto i conti dello Stato italiano e riportare il paese a livelli di crescita e occupazione normali.

La legge prevede diversi cambiamenti nella vita degli italiani. Vediamo quali sono.

Uno dei cambiamenti più importanti è quello che riguarda l’Imu, l’imposta sulla casa. Dal prossimo anno i contributi dei cittadini andranno tutti ai comuni (per quest’anno i gettito è stato equamente diviso tra le amministrazioni locali e lo stato) e le aliquote in base alle quali si calcola la rata sulla seconda casa scende dall’attuale 1,06% allo 0,96%.

Novità anche per le pensioni dei dipendenti pubblici che, almeno in parte, potranno usufruire del ricongiungimento non oneroso dei contributi.

La copertura delle rc auto sarà garantita per i 15 giorni successivi alla scadenza, ma è stata cancellata la tolleranza prevista dal Codice civile.

Allungamento dei termini per l’adozione dei libri in formato digitale per le scuole (dal 2013 al 2014), cancellazione dei debiti con il fisco fino a 2000 euro e obbligo di indicazione dei medicinali equivalenti sulle ricette dei medici di base.

Ultimo cambiamento quello delle assicurazioni sui mutui: coloro che hanno stipulato l’assicurazione, nel caso estinguano il debito con la banca prima della scadenza si vedranno restituire la quota parte relativa alla parte restituita anzitempo.