Google cresce in Europa

 Il titolo di Google è un po’ finito sull’ottovolante perché all’azienda di Mountain View è stato contestato questo modo un po’ losco di trasferire i profitti nei paesi che prevedono una tassazione inferiore a quella del paese di “residenza” dell’azienda.

Il contraccolpo finanziario si è sentito sul titolo in borsa ma è pur vero che Google ha immediatamente tirato fuori il coniglio dal cilindro con l’annuncio di un accordo siglato con gli editori belgi di lingua francese e con le associazioni di autori in Belgio.

L’accordo tra Google e il Belgio francofono è stato siglato per ampliare il volume dell’utenza dei prodotti dell’azienda americana in lingua francese e per incrementare così anche i ricavi delle pubblicazioni sul web.

Il precedente sta in una vertenza giudiziaria che si trascina nelle aule di tribunale dal 2006. Adesso, secondo il modello d’intesa definito da Bruxelles, ci saranno diverse opportunità di collaborazione in internet. Gli editori, per esempio, cercheranno di migliorare l’uso di AdSense così da avere inserzioni pubblicitarie maggiormente remunerative.

Il giro d’affari della pubblicità di AdSense è di circa 7 miliardi di dollari per le case editrici. In futuro per incrementare il legame tra contenuti ed inserzioni potrebbe essere adottata anche la piattaforma pubblicitaria AdExchange ma si partirà dall’uso più intensivo anche di un altro strumento targato Google: AdWords.

Economist e Telegraph sulla situazione italiana

 L’incertezza sulla situazione politica italiana e la sensibilità dimostrata dal mercato alla possibile candidatura di Mario Monti, fanno del nostro paese un terreno ideale per gli investitori che dedicano una parte dei risparmi alle opzioni binarie.

A far luce su quel che sta accadendo in Italia ci hanno provato in tanti. Diamo uno sguardo alle opinioni veicolate dalla pagine del Telegraph e dell’Economist. I conservatori legati alla prima delle due riviste vogliono che l’Italia esca dall’euro. All’Economist, invece, sono più preoccupati per un possibile ritorno di Berlusconi e per la mancata crescita del PIL.  

The Telegraph. Secondo questa rivista il problema dell’Italia è tutto economico e soltanto programmando un’uscita dalla moneta unica, il paese si può salvare. Sembra di sentire l’ex premier Berlusconi, in realtà questa posizione affonda le radici in ragioni squisitamente finanziarie: in un momento in cui il debito pubblico e privato combinato italiano è al 265% del PIL, bisogna tentare un’altra strada rispetto a quella provata finora, bisogna dare nuova linfa alle esportazioni e trarne vantaggio usando la moneta locale, mettiamo caso sia la lira, negli scambi.

The Economist. I giornalisti, in questa rivista, approfondiscono il tema del declino economico dei paesi e quello dell’Italia nel 2012 è davvero molto evidente. Il nostro paese è all’ultimo posto nella classifica delle 14 maggiori economie italiane. Il nostro paese è chiamato a raccogliere le sfide che arrivano dall’Europa e dall’estero per rilanciare la crescita.

Gbp, Aud e Xau e il loro rapporto con il dollaro

 Se c’è un evento finanziario che ha mandato in visibilio le borse, questo è stato il rapporto della FED con tanto di discorso da parte di Bernanke che ha ribadito il suo scetticismo riguardo la risoluzione semplice e veloce del fiscal cliff.

Il risultato della visione di Bernanke è stato un rafforzamento dell’euro, una sostanziale tranquillità del dollaro che ci si aspettava molto più sensibile alla politica monetaria della Federal Reserve e una debolezza più acuita per lo yen. E il dollaro, rispetto alle altre valute?

GBP/USD. Il rapporto tra la sterlina e il dollaro si è avvicinato più volte al punto di rottura rialzista fissato a 1,6175, poi però si è riportato ai livelli medi attestandosi ad 1,6130. Gli analisti vedono in questi ritorni continui verso la soglia di resistenza, la generalizzazione di un clima di risk on.

AUS/USD. Il dollaro australiano ha iniziato a cedere per via della possibile scelta della banca centrale di riferimento di tagliare i tassi nel 2013 fino al 2 per cento. Anche in questo caso, il fatto che più di una volta sia stato superato il limite definito, i 1,0630, fa pensare ad un futuro trend rialzista.

XAU/USD. Relativamente al rapporto tra il dollaro e l’oro si può parlare di un falso breakout che invece apre la strada ad un trend ribassista che potrebbe riportare le valutazione auree fino a 1685.

Contocorrente Youbanking della BP di Lodi

 Con il servizio del portale ConfrontaConti.it è sempre possibile scovare prodotti creditizi convenienti. Per esempio, tra i conti correnti è molto interessante l’offerta della Banca Popolare di Lodi che ha pensato al Conto corrente Youbanking.

Tra i vantaggi e le promozioni legate a questa offerta c’è l’assenza di bolli e dossier titoli, la possibilità di effettuare gratuitamente bonifici tramite Web Europa e la partecipazione ad un concorso You Win che mette in palio ogni giorno un buono benzina da 100 euro e un abbonamento ad una rivista e ogni mese offre la possibilità di vincere un iPad.

Tra le caratteristiche generali del conto corrente Youbanking c’è sicuramente da valutare la copertura geografica, nel senso che l’istituto di credito è presente in 83 province su 110, offre servizi online e fino al 30 giugno 2015, a scopo promozionale, azzera l’imposta di bollo dossier titoli e conto corrente.

Per quanto riguarda le condizioni economiche, il tasso annuo creditore è dello 0,1 per cento. E’ applicata una ritenuta fiscale del 20 per cento e il tasso annuo debitore è calcolato come la somma tra l’Euribor a un mese medio del mese precedente e lo spread del 4 per cento.

Trimestralmente sono capitalizzati gli interessi. Gratuito il canone annuo del conto, mentre l’imposta di bollo, dal 2015 sarà di 34,20 euro ma potrà non essere pagata se la giacenza media del conto non supera i 5000 euro. 

Gratis anche le carte – bancomat e carta di credito -, i versamenti in filiale, i prelievi in contanti e tramite bancomat, i pagamenti con bancomat ed assegni, la domiciliazione delle utenze e tanto altro ancora da scoprire sul sito ConfrontaConti.

Eur/Usd ed Usd/Jpy dopo il discorso FED

 Bernanke si è di recente pronunciato sulla volontà della Fed di mantenere invariati i tassi, prossimi allo zero, in modo da dare una mano alle aziende in crisi. I tassi che oscillano tra lo 0 e lo 0,25, tra l’altro, si adattano bene agli attuali livelli di occupazione ed inflazione.

Il presidente della FED si è detto preoccupato per il fiscal cliff e si è dimostrato anche poco convinto del fatto che presto sarà raggiunto l’accordo. Il dollaro ha reagito rafforzandosi ma senza cadere nel turbine della volatilità. Nella coppia EUR/USD, che è la prima che prendiamo in considerazione, si può notare la forza dell’euro che supera gli indici fondamentali.

La moneta del Vecchio Continente ha superato la soglia di resistenza statica raggiungendo i 1,3075. Nel momento in cui si supererà anche la soglia psicologica dell’1,31 e quindi con un breakout rialzista, si potrebbe verificare il cosiddetto doppio massimo che inverte la tendenza della coppia valutaria.

Tanto è forte l’euro quanto è debole lo Yen che non riesce ad approfittare del momento delicato del dollaro. Il cambio è in breakout rialzista e si dovrebbe andare oltre la soglia dell’84,20.

Si può facilmente dedurre che vista la forza dell’euro e la debolezza dello yen, il rapporto EUR/JPY è in breakout rialzista con la possibilità di superare il target 110 in modo molto facile.

 

Mutuo variabile di WeBank

 WeBank, per tanti mesi è stata la banca con i tassi più convenienti per i mutui erogati. Adesso il primo posto della classifica convenienza stilata da MutuiOnline e occupato da Deutsche Bank, cui segue la proposta della Banca Nazionale del Lavoro. Al terzo posto troviamo WeBank.

Ma quali sono le caratteristiche del mutuo a tasso variabile di questo istituto di credito? Tra i vantaggi e le promozioni elencati ci sono l’assenza di spese e penali e l’assicurazione casa gratuita. La banca mette però un limite anagrafico ai richiedenti: non devono aver superato i 60 anni al momento dell’attivazione del finanziamento che deve concludersi entro il 75esimo anno d’età.

Questo mutuo è finalizzato all’acquisto della prima casa e alla ristrutturazione dell’immobile e rispetto agli importi finanziabili devono oscillare tra un minimo di 50 mila euro e un massimo di 1 milione di euro. L’importo erogato, in ogni caso, non supera l’80% del minore tra importo d’acquisto e valore di perizia. Il loan to value scende al 50% se si parla di ristrutturazioni.

Le durate previste per il piano d’ammortamento sono tra i 10 e 30 anni. Il tasso applicato è un variabile puro dove a cambiare è lo spread applicato dalla banca che muta sulla base dell’importo erogato in termini assoluti e in percentuale.

Per esempio, per i mutui in cui l’importo erogato è minore o uguale al 60 per cento del valore dell’immobile, si applicano tre spread: il 3 per cento per i mutui fino a 124.999 euro; il 2,9% per i mutui fino a 174.999 euro; e il 2,8% per i mutui che superano i 175 mila euro.

Per tutti gli altri dettagli sul prodotto si consiglia di visionare la scheda disponibile su MutuiOnline.

La doppia valuta resiste tra le opzioni

 Chi investe nel mercato delle opzioni binarie, in questi giorni cerca di capire il trend di fine anno e quel che succederà l’anno prossimo. Di sicuro, è condiviso da tutti, un sentimento di vaga “sfiducia” nei confronti del Vecchio Continente. Si è certi che uscirà dalla crisi ma non si sa bene quando e come.

L’incertezza sul momento in cui tutti i paesi dell’Eurozona troveranno un momento di sollievo porta molti economisti a rilanciare l’idea della doppia valuta. L’ultima proposta in ordine cronologico che cavalca il tema appena descritto, è stata fatta dalla società di consulenza Strategic Decisions Group.

La doppia valuta comporta che al fianco dell’euro siano usate localmente anche le valute nazionali, in un modo intelligente che scoraggi la corsa agli sportelli e rilanci il settore finanziario. Nella proposta dello Strategic Decisions Group ci sono le monete nazionali da usare per il pagamento degli stipendi e delle pensioni pubblici e per le transazioni nazionali. La moneta unica, invece, continua ad essere usata per gli asset dominanti: conti deposito bancari e via dicendo.

Un sistema che a prima vista appare leggermente macchinoso ma che potrebbe garantire una sopravvivenza nel tempo del Vecchio Continente.

In Grecia è stato già proposto un tipo di baratto mentre molti si affrettano a parlare di dollarizzazione inversa per il fatto che tutto funziona perché i consumatori non si fidano della moneta locale.

 

Le decisioni della FED sui tassi

 Entro la fine dell’anno si aspettava con molto fervore l’intervento della Fed in materia di tassi. La Federal Reserve americana ha ribadito di voler mantenere inalterati i tassi, ma questa decisione si accompagna con una considerazione del mercato del lavoro, del tasso di disoccupazione e dell’inflazione dilagante.

La Federal Reserve, dunque, ha lasciato i tassi invariati, confermando l’attuale livello compreso tra 0 e 0,25%. Si ritiene infatti che tale livello sia adeguato al momento: in America il tasso di disoccupazione supera il 6,5 per cento e il livello dell’inflazione è sotto il 2,5 per cento.

La Fed ha chiaramente indicato i livelli di disoccupazione ed inflazione che dovranno essere raggiunti prima che i tassi puntino l’asticella verso l’alto. La situazione si presuppone che rimarrà invariata fino al 2015. Non è una mossa a sorpresa visto che tra gli obiettivi della FED ci sono sempre il contenimento dell’inflazione, la crescita legata al mercato del lavoro.

Un’altra operazione molto importante gestita dalla FED era l’operation twist il cui obiettivo è finanziare gli investimenti, mobilitare il credito alle imprese, facendo leva soltanto sui tassi. Le imprese, tra l’altro, in questo momento secondo la FED vanno aiutate perché stanno subendo gli effetti negativi del fiscal cliff, il quale riduce il volume degli investimenti e deprime le assunzioni

 

Il mutuo a tasso variabile di BNL

 MutuiOnline, nella sua particolare classifica dedicata ai prodotti più convenienti del periodo, evidenzia che tra i variabili, al primo posto, non c’è più WeBank che propone ancora mutui molto interessanti ma per quanto riguarda i costi lo scettro della convenienza è di Deutsche Bank.

Al secondo posto troviamo la proposta della Banca Nazionale del Lavoro. Il primo elemento messo in evidenza è che ci sono delle condizioni promozionali per chi accede al mutuo, poi gestito in filiale, tramite il portale MutuiOnline.

I destinatari del variabile in questione sono lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato e lavoratori autonomi, che non abbiano superato gli 80 anni alla scadenza del mutuo. Il finanziamento può essere richiesto per l’acquisto della prima o della seconda casa o per coprire le spese di ristrutturazione dell’immobile.

Il loan to value è basso, visto che per l’acquisto è fissato al 70 per cento del valore dell’immobile e per la ristrutturazione è al massimo il 30% del valore dell’immobile a patto di consegnare in banca sempre un preventivo delle spese da sostenere.

Il tasso di riferimento è l’Euribor a 1 mese cui va aggiunto uno spread che varia in base alla durata del piano d’ammortamento: 2,80% per i mutui a 10 anni; 2,75% per i mutui a 15 anni; 2,85% per i mutui a 20 anni; 3,05% per i mutui a 25 anni e 3,20% per i mutui a 30 anni.

Le richieste che possono ottenere l’applicazione delle promozioni descritte devono essere inoltrate entro il 18 gennaio 2013 con l’obbligo di stipula entro il 15 febbraio 2013.

Mutuo a tasso variabile Deutsche Bank

 MutuiOnline ogni giorno pubblica le migliori offerte di mutui in circolazione e nell’ultimo periodo si è notato che le classifiche della convenienza sono state scalate da altri istituti di credito diversi da WeBank che, per molti mesi, è rimasta la banca più interessante.

Oggi la classifica dei mutui a tasso variabile identifica nel prodotto di Deutsche Bank, il miglior mutuo in circolazione. Ne descriviamo insieme le caratteristiche principali.

In primo luogo si tratta di un finanziamento pensato per l’acquisto della prima o della seconda casa, oppure per coprire le spese di ristrutturazione di un immobile. L’istituto di credito tedesco applica un tasso variabile puro ed è disponibile a finanziare fino all’80 per cento del minore valore dell’immobile tra il valore attribuito da perizia e il valore indicato nel compromesso. Nel caso di ristrutturazione il loan to value si abbassa fino al 40% del valore di perizia dell’immobile nel limite del 100 per cento delle spese di ristrutturazione.

Il mutuo può essere rimborsato in 5, 10, 15, 20, 25, 30, 35 e 40 anni. Il tasso del mutuo è un variabile puro e come tale si calcola sommando l’Euribor a tre mesi 360 con lo spread della banca fermo a 2,85 punti percentuali. Il tasso d’interesse è poi ricalcolato con cadenza trimestrale.

L’aspirante mutuatario deve sostenere in più le spese d’istruttoria e perizia, 890 euro in tutto e prepararsi al pagamento dell’imposta sostitutiva. Per le informazioni relative all’assicurazione, per le note e per conoscere le condizioni esclusive riservate ai clienti di Mutuionline, potete sbirciare nella scheda del mutuo presente sul portale.