Accordo Erario-CIA sui servizi online

 L’Agenzia delle Entrate ha siglato un accordo con la Confederazione italiana agricoltori, con Coldiretti e con Confagricoltura al fine di monitorare l’attività sul territorio, promuovere l’uso dei servizi online tra gli agricoltori e offrire loro in cambio un canale privilegiato di contatto con l’Erario.

L’obiettivo principale, dunque, è quello di generare meno fila agli sportelli e rispondere più velocemente alle domande poste dagli agricoltori, attraverso l’incentivazione degli strumenti informatici online. Tra tutti gli strumenti deve essere sicuramente spinto quello relativo alla registrazione dei contratti d’affitto dei fondi rustici.

E’ questo il nucleo dell’accordo tra Agenzia delle Entrate, CIA, Coldiretti e Confagricoltura. L’Erario ha preso un impegno con questa categoria di lavoratori: analizzare tutte le istanze di riesame in autotutela, fornite tramite Civis e tramite PEC, e fornire una risposta alle stesse entro 10 giorni. Le Entrate si sono impegnate anche nel miglioramento della procedura di registrazione telematica del contratto di affitto dei fondi rustici ed ha aperto un canale privilegiato di dialogo con gli agricoltori per far sì che usino gli strumenti telematici ed evitino le file agli sportelli.

La CIA, la Coldiretti e Confagricoltura hanno aderito totalmente ai principi dell’accordo e si sono impegnate a promuovere tra gli iscritti l’uso dei servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, sensibilizzando tutti all’uso di canali Civis e Pec per la richiesta di assistenza su cartelle esattoriali e comunicazioni varie. 

Consulenti del lavoro: altre nove causali

 Nel modello di pagamento unificato per versare i contributi dovuti dai professionisti delle sedi che hanno già stipulato una convenzione con l’Agenzia delle Entrate, va indicato il codice tributo che finisce con il “00”.

In questi ultimi mesi sono state molte le adesioni da parte dei Consigli provinciali dell’Ordine dei consulenti del lavoro alla convenzione che, siglata il 17 febbraio 2011, ha stabilito una relazione tra l’Agenzia delle Entrate e il Consiglio nazionale degli ordini dei consulenti del lavoro.

Di conseguenza è cresciuto il numero dei codici tributo da usare per il versamento tramite il modello F24 dei contributi che i professionisti “del lavoro” devono per l’esercizio della loro attività professionale.

Una recente risoluzione dell’Agenzia delle Entrate, la numero 109/E emanata l’11 dicembre 2012, ha istituito dunque altre nove causali da usare negli F24 relative ai Consigli delle città di Modena, Piacenza, Lecce, Vercelli, Macerata, Nuoro, Como, Rieti e Perugia. Per definire il codice è necessario inserire la sigla della città di riferimento e poi il doppio zero.

Nella stessa risoluzione si danno indicazioni per la compilazione del modello di pagamento unificato, dove devono essere sempre presenti: la causale del versamento nella sezione “Altri enti previdenziali e associati”, il “codice ente”, il “codice sede”, il “codice posizione” e il “periodo di riferimento” del contributo da corrispondere all’Erario.

Minore capacità reddituale: servono le prove

 L’Agenzia delle Entrate, in base ad alcuni parametri definiti per legge, valuta la congruità tra spese e redditi di un certo contribuenti. Per far sì che alcuni redditi siano eliminati dal reddito complessivo, c’è necessità di portare delle prove certe.

Sull’argomento è intervenuta di recente la Corte di Cassazione con la sentenza numero 21398 del 30 novembre 2012. E’ stato stabilito che davanti ad un accertamento dell’Agenzia delle Entrate che applica dei parametri specifici per le verifiche, il contribuente, per provare che il suo reddito è diminuito, deve fornire prove certe, per esempio distinguendo accuratamente il tempo dedicato all’attività di lavoro dipendente, da quella dedicata all’attività di lavoro autonomo.

Il fatto che ha originato il pronunciamento. L’Agenzia delle Entrate ha rilevato che i redditi dichiarati da un contribuente nel 1998 erano inferiori a quelli derivanti dall’applicazione dei parametri contenuti nel Dpcm 29/1996. Il reddito da lavoro autonomo è stato portato da 14534 a 50653 euro e al contribuente è stato chiesto di pagare maggiori imposte, le sanzioni, gli interessi e gli accessori.

Il contribuente ha dichiarato di aver svolto l’attività di lavoro autonomo in via residuale ed ha fatto ricorso alla Commissione tributaria prima e alla Cassazione poi, ma il ricorso è stato respinto, poiché il contribuente avrebbe dovuto portare prove certe del minor reddito conseguito, evitando dichiarazioni vaghe, relative per esempio all’uso personale e non più promiscuo dell’auto di lusso o considerando prevalente l’attività da lavoro dipendente.

All’Erario servono prove certe, quindi indicazione di orari, tempi di esecuzione delle prestazioni, impegni rifiutati o impossibili da svolgere per mancanza di tempo. Giustificazioni più precise avrebbero potuto evitare la sentenza tributaria.

Conservatorio: si scarica la retta dall’IRPEF

 Le spese che i genitori sostengono per la formazione dei propri figli prevedono una quota di detrazioni dall’IRPEF. Sul sito dell’Agenzia delle Entrate, tra i quesiti posti dagli utenti ce n’è uno che riguarda le spese sostenute da una famiglia per l’iscrizione al conservatorio e la frequenza dei corsi.

Il quesito posto da G. Vannini è il seguente:

La retta sostenuta dai genitori per la frequenza di un corso tradizionale in un conservatorio musicale (istituto superiore di studi musicali) è spesa detraibile dall’IRPEF?

La risposta fornita dall’Agenzia delle Entrate è affermativa ed arriva anche una precisazione sull’argomento con una circolare, la numero 20/E del 13 maggio 2011. La precisazione chiama in causa una legge più vecchia, la 508/1999 che ha riformato le Accademie di belle arti, l’Accademia nazionale di danza e i Conservatori di musica.

La formazione nel settore artistico è stata equiparata alle università, visto che nelle accademie citate e nei conservatori si provvede ad un’alta formazione e specializzazione degli allievi che sono interessati al percorso di studi artistico.

Equiparate per così dire le Accademie di Belle Arti e di Danza e i Conservatori, alle Università, sono state omologate anche le detrazioni che valgono anche per gli istituti musicali pareggiati equivalenti al Conservatorio. La detrazione dall’Irpef non si estende agli istituti musicali privati.

Confindustria: ripresa sempre più difficile

 Il nuovo rapporto di Confindustria dipinge una situazione quanto mai allarmante per l’Italia, lontana dalle prospettive di ripresa di cui si sta parlando in questi giorni.

In modo particolare a destare preoccupazione è il mercato del lavoro, per il quale le stime sono molto simili a quelle prospettate dall’indagine di ManPower sulle assunzioni per i primi mesi del 2013. Secondo quanto riportato da Centro Studi di Confindustria, infatti, la disoccupazione è destinata a crescere: si arriverà all’11,8% di disoccupati nel 2013 e al 12,4% nel 2014. Le unità lavorative perse dal 2007 fino ad ora sono un milione che diventeranno uno e mezzo nel terzo trimestre del 2013.

Ulteriori problematiche, secondo Condfindustria, arrivano dal crollo dei consumi, che è arrivato a toccare le cifre del dopoguerra, e che si stabilizzerà solo nel 2014 e la pressione fiscale che

rimarrà prossima ai massimi storici e insostenibilmente elevata, specie quella effettiva: 53,9% del Pil nel 2014 tolto il sommerso dal denominatore

Le famiglie, quindi, sono messe in ginocchio da questa drammatica situazione economica che, come precisa  il presidente dell’Istat Enrico Giovannini, non tiene ancora conto di quanto successo nell’ano in corso:

I dati diffusi non tengono conto ancora della difficile situazione del 2012, quindi le cifre sulla situazione della povertà in italia sono destinate a peggiorare nel corso dell’anno. La situazione è molto difficile: avere quasi un terzo di italiani a rischio povertà ed esclusione è un dato molto elevato, che segnala la difficoltà di famiglie che non riescono a far fronte ad una spesa improvvisa oppure non riescono a riscaldare adeguatamente il proprio appartamento, oppure hanno tagliato le spese alimentari.

Tasso misto: Webank in promozione fino al 31/12

 Nel settore dei mutui a tasso misto, l’offerta di Webank sbanca su tutte, considerando le condizioni classiche di una richiesta: 140 mila euro di fondo da rimborsare in 30 anni. L’offerta è valida per tutte le richieste inoltrate entro il 31 dicembre ed è recensita da MutuiSupermarket.

Su questo portale, negli ultimi giorni, sono stati messi in evidenza i mutui “in promozione”, quelli la cui offerta sui tassi e sulle condizioni scadrà a breve. Abbiamo già preso in considerazione i mutui a tasso fisso della BNL e d’Intesa Sanpaolo, banche che spopolano anche tra i tassi variabili.

Se invece l’idea del mutuatario volge verso i lidi del tasso misto, allora bisogna approfittare di WeBank entro il 31 dicembre. La rata per un finanziamento tipo è di 673,72 euro. Il TAEG d’ingresso è del 4,16 per cento e comprende i costi degli interessi, le spese iniziali, le spese ricorrenti e l’imposta sostitutiva.

Le spese iniziali sono molto contenute visto che si deve pagare soltanto l’imposta sostitutiva che di base ammonta a 350 euro, mentre sono gratuite le spese di istruttoria, perizia, assicurazione scoppio e incendio e le spese ricorrenti.

Il mutuo può essere usato sia per l’acquisto della prima e della seconda casa, sia per la ristrutturazione della stessa. L’importo erogato varia da un minimo di 50 mia euro ad un massimo di 1 milione di euro. Il tasso è fisso per i primi cinque anni, poi, ogni cinque anni si può rinegoziare il tasso optando anche per il variabile.

BNL: anche il fisso in promozione fino al 18/01

 La Banca Nazionale del Lavoro, grazie alla campagna Diamo credito al 2013 propone sui maggiori portali dedicati ai mutui e sul sito ufficiale, una serie di prodotti in promozione. Abbiamo già analizzato le caratteristiche del mutuo a tasso variabile dell’istituto di credito in questione, ora passiamo alla scheda del Mutuo Spensierato a tasso fisso.

Il Mutuo Spensierato a tasso fisso di BNL, per una richiesta standard di 140.000 euro da rimborsare in 25 anni, prevede il pagamento di una rata di 880,75 euro. Sul sito di MutuiSupermarket si può prendere visione del piano d’ammortamento e provare ad ottimizzare l’importo e la durata del mutuo in base alle proprie esigenze.

Il TAEG è del 6,08 per cento e comprende sia il costo degli interessi calcolati su un tasso finito del 5,75% sia le spese iniziali, quelle ricorrenti e l’imposta sostitutiva. Nel dettaglio le spese iniziali richieste sono di 1510 euro, vale a dire 1260 euro per l’istruttoria e 250 euro per la perizia. Le spese ricorrenti comprendono il pagamento dell’assicurazione scoppio e incendio spalmata su tutte le rate del piano d’ammortamento.

L’imposta sostitutiva di base è di 350 euro ma questo costo aumenta al crescere dell’importo richiesto dagli aspiranti mutuatari.

La BNL finanzia importi che vanno da 50 mila euro fino al 75% del valore dell’immobile. L’offerta può essere attivata entro il 18 gennaio 2013 con l’obbligo di rogitare entro il 15 febbraio 2013.

Mutuo Domus Fisso: approfittane fino al 31/12

 Come nella migliore delle tradizioni “di concorrenza”, torna la sfida tra i prodotti BNL e quelli d’Intesa Sanpaolo, basta dare uno sguardo, nelle recensioni su MutuiSupermarket, alle migliori offerte di mutui a tasso fisso.

Per i variabili abbiamo visto già le offerte dei due istituti di credito, il mutuo BNL e la proposta d’Intesa Sanpaolo, da attivare rispettivamente entro il 18 gennaio 2013 ed entro il 31 dicembre 2012. Passando alle promozioni sui tassi fissi, troviamo sempre le stesse scadenze e sempre le stesse banche.

Siccome abbiamo illustrato già il Mutuo Spensierato BNL, passiamo all’esame del Mutuo Domus Fisso d’Intesa Sanpaolo.

Il TAEG proposto è del 6,64% che comprende sia il costo degli interessi, sia le spese iniziali, sia quelle ricorrenti, nonché l’imposta sostitutiva.

Per le spese iniziali bisogna considerare 600 euro per l’istruttoria della pratica, 250 euro per la perizia dell’immobile e poi anche 1062.60 euro per l’assicurazione scoppio e incendio. Le spese ricorrenti invece sono 561 euro in tutto e comprendono sia quelle amministrative per rata, sia quelle per anno.

L’imposta sostitutiva varia con l’importo erogato. Di base si considerano 350 euro. Il prezzo scontato proposto nella descrizione si può ottenere attivando un mutuo entro il 31 dicembre 2012 e tra gli altri vantaggi di cui approfittare ci saranno anche le opzioni aggiuntive a condizioni promozionali.

Il mutuo può essere erogato per l’acquisto delle prima o della seconda casa.

Variabile d’Intesa Sanpaolo in offerta fino al 31/12

 MutuiSupermarket, uno dei più noti portali di mutui d’Italia, ha reso un gran servizio a tutti i cittadini che intendono stipulare un mutuo conveniente a tassi variabili entro un paio di mesi.

Nell’elenco dei migliori prodotti in circolazione, censiti e recensiti dal portale, sono messi in evidenza quelli le cui promozioni scadono a breve. Abbiamo già parlato, per i variabili, del prodotto BNL, adesso passiamo alla presentazione del Mutuo Domus Variabile di Intesa Sanpaolo.

Partiamo dalla rata che, per un finanziamento tipo, è pari a 694,13 euro, con la possibilità di visualizzare sul portale anche il piano d’ammortamento e una simulazione illustrativa dell’andamento della rata variabile negli anni.

Il TAEG che descrive i costi del mutuo, dagli interessi, all’istruttoria, fino alle spese ricorrenti e alle spese sostitutive, è del 3,72 per cento e se si analizzano per bene i costi scopriamo che: le spese iniziali sono 600 euro per l’istruttoria, 250 euro per la perizia e 885,50 euro per l’assicurazione scoppio e incendio.

Ci sono poi da sostenere le spese ricorrenti, circa 480 euro tra spese amministrative per rata e per anno. 350 euro è l’imposta sostitutiva di base che cresce in base all’importo richiesto.

I vantaggi del prodotto sono nelle condizioni promozionali e nell’erogazione del mutuo all’atto del rogito. Il prezzo scontato è riservato a chi si reca in filiale e avvia la pratica entro il 31 dicembre 2012.

Previsioni nuove assunzioni per il 2013 ancora al ribasso

 L’indagine sulle prospettive del lavoro per i primi mesi del 2013 è stata effettuata da ManpowerGroup che ha coinvolto 1.000 datori di lavoro di imprese con sede in Italia. I risultati sono quasi catastrofici: da quanto emerso la previsione sull’occupazione si attesta su un -11%  – il livello più basso raggiunto dal 2003 – più debole del 2% rispetto al trimestre precedente e del 4% rispetto allo stesso periodo del 2012.

I datori di lavoro vivono ancora in uno stato di incertezza e questo si ripercuote sulla possibilità di avviare nuove assunzioni. Il 75% dei datori di lavoro intervistati non ha in progetto un aumento del proprio organico, il 18% prospetta una sua riduzione e solo il 6% degli intervistati pensano che nel prossimo anno potranno essere in grado di dare lavoro ad altre persone.

A trainare le nuove, poche, assunzioni sono i comparti dell’Elettricità, del Gas e dell’Acqua (+10%), i settori Agricoltura, Caccia, Selvicoltura e Pesca dichiarano i programmi di assunzione più deboli, con una previsione del -27%Costruzioni, Commercio all’Ingrosso e al Dettaglio vanno appena meglio, ma anche i questo caso la previsione è del -23%. Deboli anche le prospettive di crescita per i settori Ristoranti e Alberghi e Minerario ed Estrattivo, con percentuali che si attestano al -16%.