Bpm: avanti con i licenziamenti

 I titoli bancari possono essere un ottimo strumento d’investimento se l’istituto di credito riesce a mantenere una certa linearità nei conti. Il sistema bancario, in generale, quest’anno è stato molto sotto stress a causa della crisi economica e finanziaria. Si è dimostrato il primo a cadere davanti alle difficoltà del mercato.

E’ chiaro che alcuni strumenti nelle mani dei bancari facilitano il percorso degli istituti di credito. La politica dei tassi della BCE è stata provvidenziale, ma in alcuni casi non basta, quindi gli investitori devono sempre tenere le orecchie tese per anticipare le inversioni del trend.

Rientra in questo giro la Banca Popolare di Milano che non ha trovato un accordo con i sindacati. Un accordo del valore di 35 milioni di euro che dovrebbero essere usati dall’istituto di credito lombardo per la riduzione del costo del lavoro.

Nell’ultimo incontro tra le parti sociali e il management della banca, non è stato raggiunto l’accordo. Originariamente l’accordo prevedeva un capitale di 70 milioni di euro. Le trattative vanno avanti da 4 mesi ma sono in calendario nuovi incontri. Il prossimo sarà tra una settimana e tutti sembrano intenzionati a trovare una soluzione.

La banca, intanto, ha annunciato che vorrebbe ottenere una soluzione che preveda anche il licenziamento o comunque l’uscita di 700 dipendenti entro l’inizio del 2013.

I migliori investimenti per il 2013 secondo Bloomberg

 Dopo un anno e mezzo drammatico l’economia mondiale vuole risollevarsi. Bloomberg ha condotto un’indagine su circa 900 investitori e dall’analisi è emerso che il sentiment sulle prospettive future è particolarmente favorevole, grazie all’accordo che dovrebbe arrivare sul Fiscal Cliff in America e anche all’outlook positivo per la crescita cinese.

I due terzi degli intervistati vedono la situazione economica mondiale come stabile o in miglioramento. Era da maggio dello scorso anno che gli investitori non erano tanto positivi sugli sviluppi futuri. La maggior parte di coloro che vedono ‘rosa’ sono convinti che il recupero dell’economia arriverà dagli Stati Uniti e dai mercati emergenti.

Gli investimenti migliori da fare per il 2013, secondo gli intervistati di Bloomberg, sono le azioni, che dovrebbero dare i rendimenti più alti, seguite dagli investimenti immobiliari e, in terza posizione, i titoli di stato che, data la situazione economico-politica in corso, non offrono prospettive di rendimento particolarmente alte.

Peccato per l’Italia. Il nostro paese non è preso in considerazione dal miglioramento delle prospettive economiche del 2013, in quanto le manovre di austerità varate fino ad ora hanno portato ad una rivalutazione al ribasso delle prospettive di crescita, che potrà migliorare solo a partire dal 2014, dopo che saranno state effettuate le ulteriori manovre previste dall’OCSE.

Draghi, cautela su uscita dalla Crisi

 Mario Draghi lo dice chiaramente. L’Europa non è ancora estranea alla crisi. Una piccola ripresa c’è, ma non è sufficiente. La ripresa vera potrebbe iniziare durante la seconda metà del prossimo anno. Il Governatore della Banca Centrale europea ha dichiarato quanto segue a Radio Europe 1:

“Il consolidamento di bilancio a medio termine è inevitabile. E’ vero che il consolidamento di bilancio produce a breve termine una contrazione dell’economia, ma è inevitabile. Riguardo alla decisione delle agenzie di rating di togliere la tripla A a Parigi, Draghi nota che, sebbene non abbia avuto un grande impatto sui costi di finanziamento, si tratta di segnali che “vanno presi in modo serio. C’è di più. Alcuni paesi dell’Eurozona hanno vissuto in un mondo di favola, sottostimando gli squilibri come il deficit e il debito che in alcuni Paesi sono stati ritenuti sostenibili per anni per poi rivelarsi insostenibili”.

A chi si riferisce Draghi?

Quello che è certo che in una tale cornice la Bce dovrà impegnarsi molto:

“La Banca centrale europea farà tutto il necessario per preservare l’euro perché è pronta ad intervenire con lo scudo antispread se necessario e se i Paesi sottoscrivono le condizioni. I paesi dell’Eurozona, però, devono imparare a condividere la sovranità, a partire dall’unione bancaria, la quale deve essere applicata a tutte le banche per evitare una frammentazione del settore bancario”.

In merito a Italia e Francia, Draghi si concentra sulla necessità di riforme che rendano meno duro il mercato del lavoro:

“Sono fondamentali. Squilibri macroeconomici su larga scala tra i Paesi membri possono diventare una seria minaccia alla stabilità dell’Eurozona”.

Stangata sugli enti privatizzati

 Restano nell’elenco dell’Istat relativo alle amministrazioni pubbliche, le Casse di previdenza dei professionisti contemplate nel conto economico consolidato dello Stato.

Così ha stabilito la sesta sezione del Consiglio di Stato con la sentenza 6014, che è stata rilasciata mercoledì e che ha ribaltato di fatto le disposizioni del Tar del Lazio. La legittimità dell’inserimento nell’elenco anche della società Coni Servizi e le Autorità amministrative indipendenti è stata confermata:

Così il Consiglio di Stato:

“La privatizzazione degli enti avvenuta nel 1994 ha lasciato immutato il carattere pubblicistico dell’attività istituzionale di previdenza ed assistenza svolta dalle casse che conservano una funzione strettamente correlata all’interesse pubblico, costituendo la privatizzazione una innovazione di carattere essenzialmente organizzativo”.

I giudici giungono a questa conclusione tenendo presente e notando che gli enti previdenziali conservano:

– l’obbligatorietà dell’iscrizione e della contribuzione;

– la natura di pubblico servizio;

– il potere di ingerenza e di vigilanza ministeriale;

– il controllo della Corte dei conti.

Inoltre, prosegue il Consiglio di Stato

“Il finanziamento connesso con gli sgravi e la fiscalizzazione degli oneri sociali, insieme alla obbligatorietà della iscrizione e della contribuzione previsti dal Dlgs 509/1994 valgono a configurare un sistema di finanziamento pubblico, sia pure indiretto e mediato attraverso risorse comunque distolte dal cumulo di quelle destinate a fini generali”.

Passi in avanti sulla Delega Fiscale

In questi giorni si discute a spron battuto di Delega Fiscale. Lo fanno Squinzi, Grilli, Befera e tutti coloro che provano a migliorare la legge in questione. Nello specifico il Ministro Vittorio Grilli, durante la presentazione al Cnel del libro ‘Il salasso’ di Dino Pesole, ha dichiarato:

“Il salasso c’é, ma c’é anche l’altra faccia della medaglia, quella di una spesa pubblica importante. E fino a che non decidiamo veramente il percorso della spesa pubblica strutturale, finché non ci si mette mano in maniera decisa, parlare di riduzione del carico fiscale é una illusione”.

Grilli si sofferma anche su deduzioni e detrazioni:

«Sono parte della spesa pubblica, come sussidi, parte dell’erosione. Man mano si restringe la base imponibile ed é difficile poter pensare di abbassare le tasse. Sarebbe meglio gestirle attraverso il sistema del welfare come trasferimenti diretti dallo Stato e si semplificherebbe anche il sistema».

L’obiettivo è dunque quello di semplificare il sistema. Grilli parla della delega fiscale, fiducioso del fatto che supererà l’esame del Senato. Il Ministro auspica che venga approvata rapidamente perché crea un le seguenti condizioni lavorative:

«Si tratterebbe di un modello più semplice, ex ante, e rafforza i controlli senza essere oppressiva ex post».

 

Ocse alla Spagna: bene così, ma servono ulteriori garanzie

 Angel Gurria, segretario generale dell’Organizzazione per la cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse), ha presentato a Madrid il rapporto pubblicato dall’organizzazione sulla situazione spagnola, in una conferenza congiunta con Luis de Guindos, ministro dell’economia del governo di Mariano Rajoy.

La Spagna sta cercando di riemergere dopo un prolungato periodo di recessione, ma la sua strada è resa più difficoltosa dal fatto che le riforme di Rajoy, nonostante siano state fatte le scelte giuste, come quelle prese per il risanamento delle banche, si muovono in un contesto mondiale che negli ultimi tempi ha continuato a peggiorare.

Anche se la Spagna sta facendo i compiti in maniera esemplare e sta lanciando segnali molto importanti ai mercati, è necessario approfondire il cammino di austerità e completare il risanamento bancario. Se non si risolve il problema del deficit, i mercati non saranno disposti né per la via del credito né per quella degli investimenti a finanziare la crescita futura.

Arriva poi l’appello a tutti gli stati membri dell’Unione Europea che devono dichiarare apertamente il loro appoggio alla Spagna nel caso il governo ritenesse necessario richiedere il salvataggio.

I passi fatti dal governo Rajoy sono stati tanti e impopolari, ma l’OCSE vuole che la Spagna continui nel suo cammino e propone un altro pacchetto di misure urgenti e che, sicuramente, non troveranno il consenso della popolazione. Tra queste un nuovo aumento dell’Iva sui carburanti, una ulteriore diminuzione dei costi di licenziamento, la riduzione delle prestazioni delle pensioni e condizioni più rigide per accedere al sussidio di disoccupazione.

 

Avvera: il prestito di Credem per i tuoi desideri

 Non poteva avere un nome più appropriato un prestito: si chiama Avvera ed è offerto dalla Banca Credem per mettere i clienti nelle condizioni di realizzare i propri desideri. s

Si tratta di un prestito personale, conveniente, erogato rapidamente e caratterizzato dall’elevata flessibilità. Le caratteristiche fondamentali da prendere in considerazione prima di leggere la scheda riassuntiva sono: l’erogazione di un importo che varia dai 3.000 ai 30.000 euro, la durata del rimborso da scegliere tra 24 e 84 mesi e la disponibilità in giornata della somma richiesta.

Nella scheda riassuntiva del prestito Avvera di Credem si specifica che all’importo deve essere aggiunta una commissione per l’istruttoria della pratica che varia dai 30 ai 250 euro. In più, a scelta del cliente, potrebbe essere unita una polizza assicurativa che varia da un premio minimo di 98,28 euro ad un premio massimo di 2488,40 euro.

L’esempio fornito dalla banca è il seguente: per un importo chiesto di 15.0o0 euro, da rimborsare in 60 mesi, prevedendo un arrotondamento della rata di 0,50 centesimi, la commissione d’istruttoria di 150 euro e un tasso d’interesse dell’11,90 per cento, il richiedente dovrà restituire 20190 euro e la rata d’esempio è di 336,50 euro.

A fronte di un tasso dell’11,90% il TAEG calcolato del 13,22 per cento. La sottoscrizione di una polizza o di un altro contratto accessorio, sono facoltativi.

Grecia, al via una nuova tranche di aiuti

Ultima chiamata da parte del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble al Bundestag, prima che i parlamentari votino per il terzo pacchetto di aiuti per la Grecia. Il Ministro lo dice chiaramente e senza mezzi termini

«Gli effetti di un default della Grecia potrebbe portare al crollo dell’euro. In Europa nessuno approfitta dell’euro più di noi tedeschi…Se investiamo sul futuro dell’Europa investiamo sul nostro futuro».

Si procede comunque in direzione del sì alla terza tranche di aiuti. Nella giornata di oggi in Germania il Bundestag deve decidersi sui nuovi aiuti ad Atene. Anche l’opposizione é d’accordo e pertanto é previsto un cospicuo via libera, malgrado si terranno in considerazione i no di chi ha paura per i costi eccessivi, come appunto Schaeuble. 

In esame al Parlamento il pacchetto di agevolazioni che dovranno permettere al debito di Atene di calare fino al 124% del Pil nel 2020. Intanto Mario Draghi interviene da Parigi sulla situazione globale del Vecchio Continente:

“L’Eurozona non é ancora fuori dalla crisi, ma potrebbe iniziare a riprendersi nella seconda metà del 2013. il consolidamento di bilancio a medio termine é inevitabile. Le riforme per rendere meno rigido il mercato del lavoro sono fondamentali per Italia e Francia.”

Lo scudo fiscale, in un siffatto clima è dunque alle porte, come ribadisce sempre Draghi:

“La Banca Centrale Europea farà tutto il necessario per preservare l’euro. Lo ha ribadito il presidente dell’Eurotower Mario Draghi che ha aggiunto che la Bce è pronta ad intervenire con lo scudo antispread se necessario e se i Paesi sottoscrivono le condizioni”.

Occorre dunque velocizzare l’unione bancaria in Ue:

“I governi dell’Eurozona devono spingere per l’implementazione dell’unione bancaria e la supervisione della Bce va applicata a tutte le banche”.

Riforme italiane nella giusta direzione, continuare anche dopo le elezioni

 Gerry Rice non ha dubbi e risponde al giornalista che, durante il consueto briefing settimanale dell’FMI, ha chiesto il suo parere sulla questione italiana (il crescente malcontento della popolazione alle misure di austerità) dopo un anno di governo tecnico guidato dal prof. Monti:

Le misure varate dal governo italiano sono passi importanti nella giusta direzione per stimolare la crescita, abbassare la disoccupazione e sostenere la fiducia e ora è cruciale una loro continua implementazione.

Il governo italiano ha messo in campo riforme strutturali e misure forti per stabilizzare la situazione del bilancio. La chiave ora è attuare queste misure.

Normale il malumore dei cittadini che sono stati sottoposti a delle profonde riforme strutturali che cambiano lo status quo, ma si tratta di un passaggio fondamentale per il risanamento del’economia italiana nel suo complesso.

A margine del comment sull’Italia, Gerry Rice ha parlato anche della situazione della Grecia, per la quale si augura un taglio del debito che sia coerente con i finanziamenti che arriveranno dall’Europa e una riforma del mercato soddisfacente per la popolazione e per le istituzioni, e della Spagna, paese che non ha ancora chiesto gli aiuti europei.

Credem pensa ai giovani

 Banca Credem ha pensato di offrire una linea di prodotti creditizi speciale ai giovani richiedenti. Per esempio, nel settore dei  mutui è stata inserita una guida alla scelta del finanziamento più adatto alle proprie esigenze, la presentazione di tutti i prodotti e poi una selezione ragionata solo per i giovani: tasso variabile protetto, tasso variabile, mutuo Switch, tasso fisso, varia il fisso e rata fissa con durata variabile.

Oggi prendiamo in esame il primo della lista: il mutuo a tasso variabile protetto. Nella presentazione si specifica che si tratta di un mutuo adatto a chi vuole approfittare di questo particolare momento storico e godere dei vantaggi del ribasso dei tassi senza preoccuparsi di eccessivi rimbalzi dei prezzi dei mutui.

Insomma un mutuo variabile con cap le cui caratteristiche possono essere riassunte in tre punti. L’essere in linea con le esigenze dei clienti odierni che non vogliono sottoscrivere un contratto di mutuo con una preoccupazione eccessiva.

Conferisce affidabilità al prodotto anche l’indicizzazione del mutuo con il solo parametro Euribor, cui va aggiunto lo spread per la determinazione del tasso definitivo. La banca che sa di avere un tetto massimo che può spaventare i contraenti, ripete ai clienti di avere a disposizione anche diverse coperture assicurative per proteggere il mutuo sottoscritto oltre che l’immobile acquistato e le persone che lo abitano.

La scheda informativa, in formato pdf, può essere visionata sul sito della banca.