Il rendimento dei nostri Bot

 I titoli del debito pubblico a breve scadenza, emessi dal Tesoro italiano, sono tornati ai livelli di rendimento che avevano prima della crisi. La notizia fa sicuramente piacere allo stato che s’indebita meno nei confronti di chi ha provato a speculare sull’Italia comprando Bot, ma allo stesso tempo non fa altrettanto piacere agli investitori.

La Banca d’Italia – che ha fatto l’ultima comunicazione sui Buoni Ordinari del Tesoro, ha detto che il Mef ha piazzato i 7,5 miliardi di euro previsti di Bot a sei mesi. Questa occorrenza ha determinato un calo del rendimento loro sotto la soglia dell’1 per cento, una cosa che non succedeva da più di due anni. Si è passati quindi da un rendimento dell’1,347% ad un rendimento dello 0,919%.

La Banca d’Italia ha comunicato anche che questa notizia positiva ne segue un’altra relativa all’asta Ctz che ha fatto registrare rendimenti in discesa. Più nel dettaglio si dice che i titoli assegnati sono stati 99.538 a fronte di richieste 1,65 volte più numerose.

Il risultato dell’asta dei Bot ha contribuito anche all’abbassamento dello spread che è sceso sotto i 330 punti base arrivando fino a quota 325. Il rendimento, in questo caso, si è fermato al 4,66 per cento.

Quasi tutti gli analisti e i commentatori di sono dichiarati contenti del risultato ottenuto nell’asta.

Gran Bretagna in bilico per il downgrade

 State investendo nelle opzioni binarie e dovete capire quale stato, dopo il declassamento della Francia da parte di Fitch e Moody’s, finirà sotto le grinfie delle agenzie di rating.

Il fatto che la Francia abbia perso la tripla A e adesso abbia ottenuto un’etichetta più bassa per i propri titoli che sono Aa1, si lega alla crisi generale economica e del mercato del lavoro. La crisi è così consolidata nel sentire comune che anche il downgrade della Francia, per certi versi, non è stato sorprendente.

Lascia più stupiti la previsione sul prossimo paese declassato dalle agenzie di rating che potrebbe essere la Gran Bretagna. Questa sensazione prende spunto dall’ultimo rapporto pubblicato sull’indebitamento netto del settore pubblico.

Sembra infatti che il governo in carica, nell’ultimo mese di rilevazioni, ottobre, abbia preso in prestito circa 8,6 miliardi di sterline che sono circa 2,7 miliardi in più di quanto avesse preso in prestito nel 2011. Il che vuol dire che c’è qualcosa che non funziona.

Oltre a questa maggiore richiesta, il rapporto indica anche che il governo ha contratto un deficit di 6,7 miliardi di sterline, nel senso che ha speso più di quanto avesse guadagnato andando anche oltre le aspettative degli analisti. Sono questi tutti i dati importanti per chi sta definendo un trend d’investimenti.

Prestazioni della previdenza complementare: le anticipazioni

 I lavoratori che sottoscrivono un fondo pensionistico integrativo, hanno il diritto ad accedervi anche prima che siano maturi i tempi per ricevere la pensione garantita dalla previdenza pubblica. Uno degli strumenti previsti dal Legislatore è l’anticipazione, ossia la possibilità di avere liquidato una parte del montante accumulato.

In qualunque momento il lavoratore può richiedere un anticipo sulle prestazioni pensionistiche integrative fino al 75% della contribuzione fino a quel momento accumulata, ma solo nel caso in cui il denaro sia utilizzato per spese sanitarie conseguenti a gravissime condizioni relative a sé, al coniuge e ai figli, per terapie e interventi straordinari certificati dalle competenti strutture pubbliche. In questo caso all’importo è applicata una ritenuta a titolo d’imposta pari al 15% (che diventa dello 0,3% per ogni anno dopo il 15°).

Solo dopo l’ottavo anno di contribuzione il lavoratore ha diritto ad accedere al capitale del suo fondo pensione anche in caso di acquisto o ristrutturazione della prima casa per sé e per i figli. Qui l’imposta è del del 23%.

Da notare che se si ricorre all’anticipazione, il montante contributivo accumulato diminuisce, con una conseguente diminuzione delle prestazioni previdenziali future. Per questo motivo è stata prevista la possibilità di reintegrare il capitale liquidato con contribuzioni sopra il limite di deducibilità di 5.164,57 euro.

Prestazioni della previdenza complementare: rendita e capitale

 Qualunque sia la forma di previdenza complementare scelta dal lavoratore, questi avrà il diritto di accedervi solo dopo aver raggiunto i requisiti minimi per l’accesso alla pensione garantita dagli enti previdenziali pubblici.

Se i requisiti sono stati soddisfatti e se il lavoratore ha alle spalle almeno cinque anni di iscrizione ad una forma pensionistica complementare, può decidere se avere il suo TFR sotto forma di rendita periodica o sotto forma di capitale.

Il lavoratore ha diritto di accesso alla pensione complementare anche nel caso in cui i cinque anni necessari per accedervi non siano stati consecutivi e nel caso in cui si siano sottoscritte, nel tempo, diverse forme di integrazione (a patto che il lavoratore non abbia già chiesto il riscatto delle precedenti contribuzioni).

Il lavoratore iscritto può quindi decidere se ricevere la prestazione pensionistica integrativa solo sotto forma di rendita periodica, o in parte come rendita periodica e in parte come capitale.

In questo secondo caso solo il 50% della contribuzione integrativa potrà essere liquidato come capitale, a meno che, convertendo in rendita periodica almeno il 70% della posizione individuale maturata, questa risulti minore alla metà dell’importo dell’assegno sociale INPS mensile, caso in cui si può richiedere l’intera liquidazione sotto forma di capitale.

i paradossi italiani: 65mila posti di lavoro vacanti

 Il motivo di questa discrepanza? Non si trovano le figure professionali adatte a ricoprir le diverse mansioni richieste.

Questo è quanto emerge dall’analisi annuale del  Sistema informativo Excelsior di Unioncamere  e del Ministero del Lavoro, secondo la quale anche nel 2012, il 16,1% delle assunzioni non stagionali previste dalle imprese rimane scoperto.

Tra le figure professionali maggiormente ricercate ci sono progettisti informatici, analista programmatore, sviluppatore di software, progettisti meccanici, revisore contabile, tutti lavori per i quali è richiesta un’alta formazione. Ma mancano candidati anche per quanto riguarda per cui non è richiesta la laurea come termoidraulici, tessili, elettrotecnici e camerieri.

Anche quest’anno dai dati Excelsior emerge un paradosso: pur in presenza di una contrazione dell’occupazione, una parte non marginale della domanda di lavoro delle imprese comporterà difficoltà nella ricerca del candidato più idoneo – sottolinea il segretario generale di Unioncamere, Claudio Gagliardi. E’ un paradosso che rende sempre più urgente intervenire con un cambio di passo del mondo della formazione: serve uno sforzo straordinario per offrire a tutti i giovani la possibilità di conoscere dal di dentro il mondo dell’impresa e, nello stesso tempo, far apprezzare alle imprese il proprio talento. E’ necessario in definitiva organizzare anche in Italia in maniera sistematica percorsi di apprendimento in azienda completamente integrati nel curriculum formativo.

Offerte di lavoro Bartolini

Nata a Bologna nel 1928, La Bartolini SPA è una delle maggiori realtà del settore delle spedizioni e del trasporto merci. Per una riorganizzazione del personale l’azienda necessita di 30 figure professionali da distribuire nelle sedi di Roma, Milano, Torino, Bologna, CesenaBrescia, Parma, Reggio Emilia e Pavia.

Vediamo nel dettaglio i profili professionali ricercati.

Commerciali esterni (Toscana Ovest, Roma Fiano, Torino Orbassano)

Commerciali Interni (Brescia)

Senior Infrastructure Engineer (Bologna)

Impiegati operativi (Crespellano (BO), Parma Messaggeria, Reggio Emilia, Roma Casalino, Rovato (BS), Torino Sud)

Responsabili Operativi (Cesena)

Supervisori operativi (Cesena)

Impiegati (Bologna, Brescia, Firenze Calenzano, Landriano (PV), Milano Albairate, Milano Cinisello)

Responsabili (Bologna, Cesena)

Per tutti i dettagli sui requisiti richiesti per ogni profilo professionale e per l’invio della propria candidatura visitare il sito dell’azienda alla pagina Lavora con noi, dove si trova anche il form da compilare per l’invio del curriculum vitae.

5000 assunzioni stagionali per il Natale

 Certo, la prospettiva di lavorare solo nel periodo natalizio non è delle migliori, ma almeno, dato anche il momento che stiamo attraversando, si ha un posto di lavoro anche se solo per qualche mese. I contratti proposti sono tutti a tempo determinato e le offerte di lavoro sono distribuite in tutta la penisola.

La grande campagna di recruiting natalizio è stata avviata dall’agenzia per il lavoro Articolo1, per un totale di più di 5000 nuove assunzioni in diversi settori del retail e del turismo. Vediamole nel dettaglio.

Moda e Lusso

160 Addetti Preparazione Pacchetti (Milano, Roma, Venezia, Firenze, Bologna, Verona)

120 Sales Assistant (Milano, Roma, Venezia, Firenze, Bologna, Verona)

200 Hostess (Milano, Roma, Venezia, Firenze, Bologna, Verona)

I curriculum vitae dovranno essere inviati a [email protected]

Intrattenimento

50 Assistenti di sala Slot/Vlt (Roma, Vercelli, Brescia, Firenze)

10 Tecnici manutentori (Roma, Vercelli, Brescia, Firenze)

I curriculum vitae dovranno essere inviati a: [email protected]

HO.RE.CA 

Ristorazione Collettiva

160 Addetti servizi mensa

160 Addetti pulizie e lavaggio

320 Cuochi e aiuto cuochi

Sedi di lavoro: Piemonte, Lombardia, Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Marche.

Alberghi 4 o 5 stelle

40 Camerieri ai piani

40 Camerieri di sala

40 Baristi

30 Barman

30 Cuochi

 Le sedi di lavoro sono: Roma, Firenze, Venezia,

Inviare curriculum vitae a: [email protected]

Contact center

300 Sales Representatives (tutta Italia)

Candidature da inviare a: [email protected]

Largo consumo e GDO

350 cassieri,

300 addetti vendita,

1000 addetti ai banchi alimentari (gastronomia, macelleria ecc.),

300 addetti scaffali e magazzino,

500 addetti all’inventario.

Candidature a: [email protected]

 

Il variabile con cap di CheBanca!

 L’aspirante mutuatario che sia alla ricerca di un prodotto conveniente che gli consenta di approfittare di questo particolare  momento storico per i tassi, ma allo stesso tempo voglia proteggersi dalle oscillazioni dell’economia e dalla ripresa economica, ha due possibilità: il tasso misto o il variabile con cap.

Tra i mutui che rientrano in questa seconda categoria, le migliori soluzioni censite da Mutuisupermarket, indicano al secondo posto il mutuo di CheBanca!. Il variabile con cap di questo istituto di creidto ha un Taeg del 3,90 per cento che è composto dalla somma tra tasso, spese iniziali, spese ricorrenti e imposta sostitutiva.

Il tasso iniziale è molto contenuto e fisso al 3,69 per cento. Di questo tasso, il 3,50 per cento è rappresentato dallo spread della banca. Le spese iniziali sono abbastanza corpose visto che prima ancora di avere i soldi in tasca e il rogito in archivio, occorre sborsare 1775 euro per istruttoria, perizia e assicurazioni obbligatorie, e 350 euro almeno per l’imposta sostitutiva.

Sicuramente il prodotto ha dei vantaggi che sono l’erogazione di soldi all’atto, il tasso massimo fissato al 6,30 per cento e l’addebito della rata sul conto corrente. Il loan to value è nella media: pari all’80 per cento del valore dell’immobile, partendo da un capitale minimo finanziato di 50 mila euro.

L’OCSE sul deficit italiano

 L’OCSE ha ritoccato le stime sulla crescita dell’Italia. Il nostro paese, ormai da diversi mesi, è dato in peggioramento dal punto di vista finanziario ed economico. Adesso l’OCSE ha modificato leggermente le previsioni sull’Italia e ci potrebbe essere un piccolo miglioramento delle stime. L’Organizzazione invita comunque alla prudenza perchè la recessione nel breve termine continuerà.

Nel dettaglio l’OCSE aveva stimato una contrazione del 2,3 per cento del Prodotto Interno Lordo italiano per il 2012 ed ha ribadito che anche nel 2013 ci sarà una flessione ma sarà al massimo dello 0,2 per cento sull’interno anno. Il ritorno alla crescita che tutti aspettano dovrebbe esserci nel 2014 ma sarà comunque lieve. Il PIL italiano, tra due anni, potrebbe registrare un saldo positivo dello 0,8 per cento.

Secondo l’Organizzazione parigina l’Italia, in questo momento, deve mettere in pratica delle misure finanziarie supplementari, che hanno come obiettivo sempre quello del risanamento ma che intervengono in maniera prioritaria sui conti pubblici.

Per quanto riguarda il rapporto deficit-PIL, l’OCSE lo dà al 3 per cento per il 2012 anche se prima aveva stimato che si fermasse all’1,7 per cento. Per il 2013 questo rapporto dovrebbe assestarsi sul 2,9 per cento e nel 2014 è probabile che risalga al 3,4 per cento andando oltre la soglia definta da Maastricht.

Imu, diventa legge il regolamento no profit

Era il 24 febbraio il giorno in cui il Governo presentò al Senato un emendamento inerente Liberalizzazioni. Al suo interno vi erano diverse modifiche alle regole su Ici (Imu) che parlavano del saldo per la Chiesa e per le organizzazioni non profit.

La chiesa e gli altri enti non commerciali dovrebbero l’Imu in maniera alle porzioni dei propri locali interessate ad attività commerciali e gli effetti fiscali si calcoleranno a partire dal prossimo anno.

Nella proposta si leggeva che dal pagamento di Ici e Imu sarebbero stati esentati gli immobili

– di enti non commerciali finalizzati esclusivamente allo svolgimento con modalità non commerciali di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative, sportive;

– degli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti; Per quanto attiene immobili “misti” l’emendamento rimandava alle disposizioni della legge 286/2006 (articolo 2 commi 41, 42 e 44), in altri termini alle procedure di accatastamento degli immobili commerciali siti in particolari contesti.

La notizia di oggi è che il regolamento del Tesoro sull’Imu per il settore no profit è a tutti gli effeti legge e quindi non si potra’ ricorrere al Tar per contestarne la validita’. L’unico ricorso possibile sara’ alla Consulta. Lo prevede un emendamento dei relatori al dl sui costi della politica presentato nelle commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato.