Nuove assunzioni in Lush

 Lush, grande catena di negozi che offre alla clientela una vasta gamma di prodotti per il viso e per il corpo, è alla ricerca di nuovo personale da inserire nei punti vendita di tutta Italia. L’azienda è alla ricerca di diversi profili professionali per ampliare l’organico dei punti vendita già operativi e per quelli di prossima apertura.

Le posizioni attualmente disponibili sono:

Addetti alle vendite

Sede di Treviso: requisiti minimi sono età inferiore ai 29 anni, che saranno assunti con un contratto di apprendistato e disponibilità a lavorare su turni e nei giorni festivi.

Sedi di Catania e Firenze: nessun requisito richiesto se non doti organizzative e predisposizione al contatto con il pubblico. La conoscenza della lingua inglese e di una seconda lingua straniera costituiscono titolo preferenziale.

Personale per il periodo natalizio 

Lush è anche alla ricerca di giovani sotto i 24 anni per il ruolo di complice di Babbo Nataleelfo, un ruolo divertente e certamente non faticoso per chi vuole un impiego solo per il periodo delle festività.

Per candidarsi alle varie posizioni aperte e per avere maggiori informazioni sulle opportunità di lavoro presso i negozi Lush consultare il sito aziendale alla sezione Lavora con noi, dove sono anche spiegate le modalità di invio della candidatura.

 

4 domande per aspiranti mutuatari

 Mutuisupermarket, un noto intermediario online per chi intende sottoscrivere un contratto di mutuo, propone un aiuto per chi di mutui, proprio è a digiuno. Il tentativo è quello di spiegare in poche parole cos’è un mutuo immobiliare, quali sono l’importo e la durata ideali di un mutuo, quale scegliere tra tasso fisso e tasso variabile e quali sono i costi del mutuo stesso.

Cos’è un mutuo immobiliare? A questa domanda si risponde in modo molto tecnico: si tratta di un prestito che la banca offre ai richiedenti, privati o famiglie, usando come garanzia l’immobile acquistato sul quale viene iscritta un’ipoteca di primo grado. Il prestito è rimborsato in un tempo variabile, generalmente, tra i 10 e i 30 anni, che comprende la restituzione della somma erogata e degli interessi calcolati con il tasso concordato dalla banca.

Importo e durata ideali di un mutuo? Secondo Mutuisupermarket il  miglior mutuo è quello “sostenibile”, quello la cui rata non supera il 35 per cento del reddito netto dei richiedenti, quello che non supera l’80 per cento del valore dell’immobile, generalmente rimborsato in 20 o 30 anni.

Tra tasso fisso e tasso variabile non si può sapere quale sia meglio, molto dipende dalla durata del piano d’ammortamento e dal momento della sottoscrizione del contratto. Sui costi del mutuo, invece, si può essere più precisi citando istruttoria, perizia e quant’altro. Il consiglio è sempre quello di riferirsi al TAEG che è comprensivo di tutte le spese.

Offerte di lavoro Inditex per Zara

 La Inditex è una delle società di distribuzione tessile di moda più grandi del mondo. La sua sede centrale è in Spagna, paese dal quale si occupa della gestione di ben otto marchi di abbigliamento: Zara, Pull and Bear, Bershka, Massimo Dutti, Stradivarius, Oysho, Zara Home e Uterque.

In questo periodo la Inditex è alla ricerca di diverse figure commerciali da inserire nel proprio organico e da distribuire negli store dei suoi marchi presenti su tutto il territorio nazionale.

Le posizioni attualmente a disposizione sono:

Addetti alle vendite: sia con che senza esperienza. Per i neolaureati (laurea ottenuta da non più di 12 mesi) c’è la possibilità di iniziare con stage formativi che prevedono rimborso spese e ticket. Inoltre, è possibile lavorare part time.

Responsabili di negozio: requisito indispensabile è un’esperienza pregressa nel ruolo di almeno due anni e disponibilità full time.

Per maggiori informazioni sulle sedi di lavoro, le posizioni aperte e la loro distribuzione sul territorio consultare il sito della Inditex alla sezione delle offerte di lavoro. Una volta selezionata l’offerta che più si avvicina al vostro profilo, il curriculum vitae va inviato con l’apposito form presente.

 

 

Il Pil dell’Eurozona mette in dubbio le strategie anticrisi

 Il declassamento della Francia da parte di Moody’s, anche se i mercati hanno reagito particolarmente bene, è un chiaro segnale del grande problema che ancora imperversa su tutti i paesi dell’Eurozona che, per la seconda dal 2009, tornano in recessione.

Il 2013 sarà un anno di stagnazione economica, con la Germania che sta perdendo il suo ruolo di traino dell’economia, la Francia alle prese con in tagli del rating, Spagna e Italia che sono ormai in recessione conclamata e il Portogallo e la Grecia per i quali ormai si attende la caduta.

Si tratta, secondo Reuters, di una normale recessione tecnica dell’euro che però, data l’interazione di altri fattori, rilancia al ribasso le prospettive di ripresa attese per il prossimo anno.

La Germania potrebbe riprendersi abbastanza facilmente già dall’inizio dell’estate del 2013, la Francia dovrà scontare, nonostante la leggera crescita del Pil, le conseguenze del deterioramento dei bilanci bancari e la diminuzione del potere d’acquisto delle famiglie.

L’Italia ha avuto una performance migliore di quanto stimato, ma è necessario continuare ad agire con cautela. Discorso diverso per la Spagna, dove l’unica soluzione sembra il ricorso al salvataggio europeo.

Sorprende l’Olanda, che va male (con una caduta del Pil dell’1,1% contro il -0,2% atteso) e l’Austria che prova a tenere (-0,1%). Nulla da fare per  Grecia e Portogallo che, dopo anni di recessione, non hanno avuto nessun miglioramento e mettono in discussione le strategie di salvataggio europeo.

Mutui: in aumento importi e scelte variabili

 Il mercato dei mutui sembra essere ripartito. Secondo le indagini dell’Osservatorio MutuiOnline.it sembra che siano aumentate le richieste di finanziamento finalizzate all’acquisto della Prima Casa che sono passate dall’81,4 all’81,7 per cento.

In aumento anche i mutui con finalità diversa, quelli per Sostituzione e Surroga che oggi si bloccano al 4,5 per cento con un aumento dello 0,9 per cento. In calo invece sia le domande di mutuo per l’acquisto della Seconda casa che passano dal 7,7 al 7,4 per cento e le domande di mutuo con finalità Ristrutturazione e Costruzione che diminuiscono dello 0,9 per cento e finiscono a quota 4,8 per cento.

Il tasso variabile è ancora tra i più quotati anche se gli aspiranti mutuatari che scelgono il tasso fisso sono un po’ di più nel mese di ottobre. Il tasso fisso è scelto dal 20,4 per cento delle persone contro il tasso variabile che è scelto dal 61,4 per cento degli italiani. Perdono appeal, al contrario, sia il mutuo a tasso variabile con Cap, sia il mutuo a tasso misto.

Per quanto riguarda durata dei mutui ed importo medio, l’Osservatorio di Mutui Online specifica che i piani d’ammortamento più frequenti sono ancora quelli tra 30 e 40 anni e gli importi sono aumentati da settembre ad ottobre passando da una media di 128.027 euro a 132.177 euro.

Moody’s declassa la Francia, ma i mercati tengono

 Le agenzie di rating possono decidere la classe di appartenenza dei debito sovrani degli stati, ma alla fine l’ultima parola spetta ai mercati. E, stando quello che è accaduto dopo il declassamento della Francia, sembra che le agenzie di rating non siano tenute più molto in considerazione.

Prima la Francia ha subito il declassamento da parte di Standard & Poor’s in gennaio, poi oggi Moody’s annuncia che a Parigi non spetta più la tripla A, ma i mercati non hanno subito nessun movimento particolare: i tassi sono saliti dello 0,01% e lo spread con i Bund è passato da 72 a 74 punti base. Economist e Moody’s quindi hanno sbagliato? Non del tutto. Anche se la Francia non può essere certo definita come la “bomba a scoppio ritardato” di cui ha parlato l’Economist, la situazione non è comunque rosea.

La Francia è un paese che, come molti di quelli dell’Eurozona sta facendo i conti con la crisi: il debito pubblico ha superato la soglia del 90%, la spesa pubblica è al 56% del Pil e le imprese non sono più competitive.

Fanno ben sperare però le decisioni prese da Hollande. I tagli alla spesa, gli sgravi alle aziende e le manovre per far rientrare il deficit sono delle ottime mosse, secondo gli analisti, rimane solo il dubbio della tempistica.
Le decisioni dell’Eliseo sono ottime e in linea con le direttive europee, ma forse la Francia necessita di un intervento più deciso.

Pensioni, in Italia la maggior parte sono sotto i 1000 euro

Italia e povertà sono ormai quasi sinonimi. I giovani fanno fatica a trovare un posto lavoro e la disoccupazione è dilagante. Anche quando il lavoro c’è, i salari percepiti sono comunque molto bassi, al punto che i giovani non riescono a rendersi indipendenti dalla famiglia.

Se la lente di ingrandimento inquadra gli anziani, poi, la situazione è peggiore. Come stanno?

Leggendo i dati del bilancio sociale dell’Inps la situazione appare ben delineata: i pensionati versano in grosse difficoltà economica. Il 77%, degli appartenenti a questa fascia, ovvero poco più di tre pensionati su quattro, percepisce una pensione che è sotto ai 1000 Euro. I benestanti, come al solito, sono molto pochi. Il 2,9% dei pensionati infatti percepisce una pensione che è sopra i 3000 Euro.

Il rischio di indigenza quindi c’è.

L’Inps ha anche illustrato come il reddito pensionistico medio lordo mensile erogato nel 2011, sia dall’Inps sia dagli enti previdenziali è stato di 1.131 Euro.

Dagli altri dati in possesso dell’Inps, si evince che le pensioni previdenziali nel 2011 sono state 14,8 milioni con un aumento dello 0,6% rispetto all’anno precedente, che la spesa è cresciuta fino a 169,9 miliardi e che è aumentato il numero delle pensioni di vecchiaia e di anzianità di 155.205 e quello ai superstiti di 39.792, mentre le prestazioni di invalidità previdenziale sono calate di 102.087.

 

 

Moody’s taglia il rating della Francia

Moody’s annuncia di aver tagliato il rating della Francia. Non più “AAA”, ma “AA1”.

L’agenzia lo ha reso noto in un comunicato, che reputa insufficienti le misure per la competitività:

«Le riforme annunciate dalla Francia sono state insufficienti per ristabilire la competitività»

Non si è fatto intendere il commento del Ministro francese delle Finanze, Pierre Moscovici ritiene che la decisione di Moody’s sia ingiustificabile.

«La decisione di Moody’s rappresenta una sanzione alla gestione del passato che incita l’attuale governo a mettere in opera rapidamente le riforme».

Sul fronte italiano le prospettive concernenti le banche continuano ad assestarsi su un trend negativo.

Gli istituti attraversano un periodo difficile dal punto di vista delle condizioni operative del sistema.

Le banche italiane, secondo Moody’s amplificano questi vincoli:

«Le banche italiane hanno «rafforzato le proprie posizioni di capitale, i livelli di capitale restano vulnerabili e al di sotto di quelli degli altri grandi sistemi bancari europei». L’insieme di continui sviluppi negativi, «alcuni dei quali al di là delle aspettative di Moody’s, e i continui rischi al ribasso, sono alla base dell’outlook negativo e delle pressioni sul sistema bancario italiano».

Un trend che probabilmente si protrarrà ancora a lungo.

Moody’s infine ha anche fatto la sua previsione sul Prodotto Interno Lordo italiano del prossimo anno:

«Il pil italiano si contrarrà fra il 2 e il 3% nel 2012» mentre nel 2013 resterà invariato o calerà dell’1%, con rischi recessivi al ribasso. La qualità degli asset, già su livelli deboli, e prevista deteriorarsi ulteriormente: La recessione in corso è il fattore chiave di questo deterioramento. La redditività già modesta continuerà a indebolirsi e a questo si aggiunge il fatto che le pressioni dall’area euro continueranno a restringere l’accesso delle banche al mercato. Anche se questo trend si è allentato negli ultimi mesi, Moody’s ritiene che difficilmente si normalizzerà nell’orizzonte temporale dell’outlook».

 

Fusione Fiat – Chrysler: Marchionne aumenta l’offerta

 Lo Special Committee di Cnh è un consiglio di indipendenti stipendiati dalla Fiat che ha il compito di vagliare le proposte che mano mano vengono fatte per creare le condizioni migliori per una fusione tra la controllata americana e la Fiat.

Le prime proposte avanzate (3,9 azioni per ogni titolo della controllata Usa) furono duramente criticate dagli investitori istituzionali e poi bocciate e, ora, Sergio Marchionne rilancia con una nuova offerta.

Il concambio offerto ora da Marchionne è di 3,82, per un dividendo pari a 10 dollari per ogni azione. Secondo i calcoli della Fiat

l’aggiunta di questo dividendo straordinario alla proposta di Fiat Industrial del 30 maggio rappresenta un miglioramento del 25,6% rispetto al valore implicito dell’offerta iniziale cui si deve aggiungere l’ulteriore valore dato dall’anticipata distribuzione del dividendo.

Anche se in questo modo si va a svuotare il portafogli della famiglia Agnelli, si tratta dell’unico modo in cui la famiglia potrà continuare a mantenere una parte di controllo sul capitale. Agli Agnelli rimarrà il 28%, fattore che renderà molto difficili eventuali scalate societarie di un gruppo italiano che, dopo l’accordo, diventerà olandese per la sede e americano per detenzione delle quote azionarie.

Il termine ultimo per la decisione è mercoledì 21 novembre entro le 23.59 (ora di New York) e l’accordo dovrà essere sottoscritto dalla varie parti in causa entro domenica 25 novembre 2012.

Crescono le detrazioni sui bebè

 Il testo della Legge di Stabilità presentato in commissione Bilancio della Camera è stato sottoposto ad ulteriori modifiche che hanno portato ad una soglia di maggiore entità la somma delle detrazioni per i figli a carico che non hanno ancora compiuto 3 anni.

Per i cosiddetti bebè, le giovani coppie hanno a disposizione non più agevolazioni per 900 euro ma il monte complessivo degli sconti sale a 1220 euro. Aumenta anche il limite massimo delle detrazioni per i disabili che arriva a 400 euro.

La situazione attuale prevede che le detrazioni per i figli fino a 3 anni siano pari a 900 euro e per i figli che superano i 3 anni siano pari ad 800 euro. Il primo emendamento alla Legge di Stabilità proponeva un aumento di 150 euro per entrambe le detrazioni. Mentre l’ultima versione del testo propone un aumento di 320 euro per i figli under3 e un aumento di 150 euro per i figli che superano i tre anni. Per il figlio disabile si ottiene un’ulteriore detrazione di 400 euro.

Oltre alle detrazioni sui figli, tra i temi caldi discussi in parlamento c’è quello delle pensioni di guerra e degli assegni di reversibilità per chi ha un reddito che supera i 15000 euro annui. In più sembra che sarà proposto l’abbassamento della no tax area Irap.