Borse europee, tensione in attesa di Draghi
L’Eurotower non toccherrà il costo del denaro e neanche i tassi sui depositi già tagliati di 10 punti base a -0,3%, ma il mercato aspetta le parole del presidente
L’Eurotower non toccherrà il costo del denaro e neanche i tassi sui depositi già tagliati di 10 punti base a -0,3%, ma il mercato aspetta le parole del presidente
Il rialzo dei tassi di 25 punti base rappresenta un forte segnale di fiducia verso la ripresa economica mondiale. Certo rimangono i rischi al ribasso, dettati principalmente dal rallentamento dei Paesi emergenti, ma anche per questo la Fed ha garantito che le future strette monetarie saranno graduali e gli analisti scommettono su quattro rialzi di 25 punti base nel prossimo anno in modo da portare i tassi all’1,5% alla fine del 2016.
Come hanno reagito le borse europee alla svolta della FED. In modo ottimale
Milano tratta aggirandosi intorno alla parità (+0,2% a metà mattina), Londra arretra dello 0,4%, Parigi e Francoforte sono di fatto uguali a ieri.
Abituati alle flebo di liquidità e alle promesse dei banchieri centrali di esser sempre accomodanti, i mercati si sono costruiti la speranza di una nuova cura da cavallo da parte della Bce. Invece, Draghi non è andato oltre le loro attese e anzi – annunciando un’estensione temporale del Quantitative easing, il taglio del tasso sui depositi al -0,3% e pochi altri aggiustamenti al programma d’acquisti – le ha in parte deluse.
Apertura debole e rafforzamento intraday per gli azionari europei.
I dati macroeconomici, numerosissimi, non hanno stimolato a dovere i listini.
Occhi puntati sulla Federal Reserve e sulla riunione di mercoledì.
Crollo dei listini cinesi. Mancano poche ore alle decisioni di Draghi e i suoi.
Dalla Bce alla Fed: le Banche centrali chiamate a intervenire.