Coronavirus, BCE messa alla prova: cosa farà?

E’ un momento delicato anche per la Bce di Christine Lagarde: l’emergenza Coronavirus è reale e sta presentando il conto mettendo davanti a una prova difficile un’istituzione europea che si trova davanti a una crisi senza precedenti.

Petrolio, Opec teme calo domanda nel 2020

L’Opec si riunisce a Vienna insieme ai paesi sostenitori per affrontare l’emergenza che il Coronavirus ha fatto scattare anche nel settore del greggio: la paura è quella che la domanda di petrolio non solo rallenti ma diminuisca in questo 2020.

Mattone estero come antidoto alla deriva del Mes

Pensati per salvaguardare lEuropa, meccanismo di stabilità Ue e Target 2 sono oggi “fattori di rischio proprio per la sopravvivenza delleuro”. Per tutelare i risparmi ELVinvest propone di puntare sullimmobiliare in Paesi più solidi e meno “volatili”

Al Parlamento Ue, il prossimo appuntamento per discutere della riforma dellEuropean Stability Mechanism (Esm, in italiano Meccanismo europeo di stabilità o Mes) dovrebbe essere in marzo ma il condizionale è dobbligo visto che la patata bollente della sua rimodulazione non è stata scaricata solo dallItalia, che in dicembre aveva detto no al via libera della nuova versione, paventando tra i possibili effetti una ristrutturazione del debito e quindi un incremento dei costi per rimborsarlo. Anche Paesi “ricchi” come la Germania da tempo esprimono dubbi su un sistema (dal 2012 successore di Fondo europeo di stabilità finanziaria e Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria), il cui scopo principale sarebbe quello di mettere al riparo i Paesi membri dellEurozona dalle situazioni di crisi. Il Mes “deve essere rafforzato e ristrutturato per gestire la vulnerabilità e i rischi finanziari”, aveva sottolineato a fine 2019 Christine Lagarde, fresca di nomina al vertice della Banca centrale europea (Bce).

In Italia, deficit finanziario, stress di liquidità e crisi sistemica

Dopo lultima crisi i flussi di capitali allinterno della Ue hanno segnato un deciso trend nello spostarsi dai Paesi dellEuropa del Sud verso Germania, Francia, Belgio, Olanda o Lussemburgo, dando vita a una netta divergenza, non controbilanciata da un meccanismo di compensazione, che ha causato dal 2008 a oggi deficit finanziario, stress di liquidità e crisi di sistema in Paesi come Spagna o Portogallo e, ovviamente, Italia. Posizione divenuta “insostenibile”, secondo Gianmaria Panini, fondatore e amministratore delegato di ELVinvest, società elvetica attiva nel settore immobiliare estero, che ha affrontato largomento in un report intitolato “Il vero tema del Mes: le virtù e i vizi del sistema Target 2” (il cui testo completo è scaricabile dal sito di ELVinvest stessa).

Attenzione alla “spirale perversa di aspettative dinsolvenza”

Anche se i pareri non sono concordi, levidenza del fatto che lEuropa e lItalia abbiano un problema di gestione del debito è sotto gli occhi di tutti. “La diffusa preoccupazione per i debiti pubblici elevati è giustificata in quanto essi sono una fonte di rischio sistemico. Anche se fondamentalmente solvibili, i Paesi fortemente indebitati sono più vulnerabili agli shock di liquidità e a valutazioni negative da parte dei mercati circa limpegno delle autorità nazionali nel garantire la stabilità”, così si esprimeva il governatore della Banca dItalia Ignazio Visco, in occasione del seminario Omfif-Banca dItalia Future of the Euro area”, tenutosi lo scorso novembre. “I benefici contenuti e incerti di un meccanismo per la ristrutturazione del debito vanno valutati a fronte del rischio enorme che si correrebbe introducendolo: il semplice annuncio di una tale misura potrebbe innescare una spirale perversa di aspettative dinsolvenza, suscettibili di autoavverarsi”, notava ancora Visco.

Target 2, un sistema che può frenare Paesi virtuosi e non

Parlando di Mes bisogna giocoforza analizzare anche il Target 2, evoluzione del Trans-European Automated Real-Time Gross Settlement Express Transfer (Target) che ha debuttato proprio a cavallo dello scoppio della crisi dei mutui subprime (il primo Target era invece stato introdotto in occasione della nascita delleuro, a inizio 1999). “Il Target 2 è riuscito sicuramente a evitare situazioni di crisi endemiche allinterno dellEurozona”, ammette Panini, che tuttavia sottolinea come parallelamente abbia “impedito di trovare una vera soluzione agli squilibri strutturali della Ue”. “A causa di contorto effetto placebo ha invece partecipato al rafforzamento di quegli squilibri che alla lunga potrebbero addirittura mettere in discussione lidea stessa di valuta unica”, aggiunge. “Il Target 2 è un sistema a doppia perdita, visto che impedisce ai Paesi virtuosi di concretizzare la loro ricchezza e a quelli meno virtuosi di vendere le proprie merci a prezzi più competitivi, ricorrendo alla svalutazione delle loro monete come avveniva prima dellintroduzione delleuro”, ricorda Panini, che sottolinea come paradossalmente il Target 2 oggi rappresenti un “fattore di rischio proprio per la sopravvivenza delleuro”.

Guardare allestero per difendersi anche dallo spettro Italexit

Scenari possibili ma improbabili? Forse, ma è sempre meglio prepararsi al peggio, soprattutto quando in gioco ci sono i risparmi di una vita. “Per cautelarsi da un Europa, e da un euro, a due velocità o da una pericolosa ipotesi di Italexit, vale sempre la regola di diversificare: in primis con le valute (quelle classiche come dollaro, sterlina o franco ma anche monete alternative come lo zloty della Polonia) e ovviamente anche dal punto di vista geografico e di tipologia dinvestimento”, spiega Panini. “Noi siamo comunque convinti che limmobiliare sia oggi più che mai una concreta opportunità dinvestimento in gran parte impermeabile allallentamento monetario in corso da tempo”, aggiunge. Salvaguardare il patrimonio senza rinunciare al rendimento, difendendosi dai rischi insiti nel Target 2. “A parte qualche rara eccezione, solo in Italia limmobiliare non ha ancora registrato una ripresa dopo la crisi finanziaria. Scontiamo fattori strutturali depressivi, come quello demografico o la debole reddittualità. Senza dimenticarci che gli italiani con la moneta unica hanno di fatto perso interesse nel proteggere i loro patrimoni dallinflazione. Oggi, però, gran parte dei risparmiatori assiste impotente allerosione del capitale”, riassume Panini. “Proprio per questi motivi siamo certi che investire nel mattone allestero sia la prima linea di difesa dalle tensioni finanziarie interne. Una scelta che offre ritorni interessanti in mercati più solidi e meno volatili anche rispetto alle Borse, troppo spesso condizionate da speculazioni di cui linvestitore privato non che può risultare vittima”, conclude Panini.

Moody’s: rischio recessione mondiale per Coronavirus

Moody’s lancia un serio monito: il Coronavirus potrebbe portare il mondo a una recessione globale.  Ancora non si tratta di un vero e proprio allarme ma è necessario prendere in considerazione l’ipotesi nel caso l’epidemia si trasformasse in pandemia.

Che cos’è un conto deposito e come aprirlo

Il conto deposito è uno strumento di investimento che permette di ottenere una rendita elevata a zero rischi, è la soluzione ideale per mettere al sicuro i propri risparmi e avere un rendimento nel tempo. Si appoggia ad un conto corrente tradizionale.

Esistono due tipologie di conto: il conto deposito vincolato e il conto deposito non vincolato. Scopri il rendimento del conto deposito vincolato.

La differenza fra il conto deposito vincolato e libero


Conto deposito vincolato

Il conto deposito vincolato è una tipologia di conto che non prevede lo svincolo anticipato delle somme depositate. Il risparmiatore deve necessariamente aspettare la scadenza pattuita nel momento di contrattazione.

I tassi di interesse di un conto deposito vincolato sono più vantaggiosi rispetto ad un conto libero. I tassi di interesse e di rendimento variano in base al periodo di vincolo scelto in precedenza. Ogni utente sceglie di liquidare gli interessi al momento della scadenza o al momento di attivazione del vincolo.

Conto deposito libero

Il conto deposito libero o non vincolato, come dice la parola stessa, non prevede nessun vincolo nei confronti delle somme in giacenza. Si tratta di un conto deposito dal quale il risparmiatore può prelevare in qualsiasi momento le somme depositate, senza andare incontro ad una penale.

Un risparmiatore con un conto deposito libero può operare versamenti, prelievi, addebiti e accrediti.

Rispetto al conto deposito vincolato, il libero offre dei tassi di interesse più bassi.

Come aprire un conto deposito

Tutti i titolari di un conto corrente tradizionale possono aprire un conto deposito e trasferire il denaro dal conto corrente di appoggio al conto deposito. Il denaro può essere trasferito e ritirato attraverso un bonifico sul conto di appoggio. Il conto deposito può essere aperto anche online.

I documenti necessari per aprire un conto deposito sono:

  • Documento di identità valido;
  • Codice fiscale;
  • Iban del conto corrente.

Ora che hai tutte le informazioni necessarie non ti resta che aprire il tuo conto deposito.

Mossa commerciale di Samsung con la notifica “trova dispositivo personale”?

Da alcuni giorni a questa parte tantissimi utenti in possesso di uno smartphone Samsung Galaxy stanno ricevendo una notifica dal produttore con il messaggio “trova dispositivo personale“. Al suo interno, nello specifico, si trova la sequenza “1 1“, al punto che in tanti si stanno chiedendo se si tratti di una mossa commerciale o di un errore imprevisto con il produttore asiatico.

trova dispositivo personale

ClarisBanca, cosa offriva questo internet banking

ClarisBanca era un servizio d’internet banking non più attivo legato a Veneto Banca, istituto posto in liquidazione coatta amministrativa nel giugno del 2017. Scopriamo insieme di cosa offriva ai suoi clienti e quelle che erano le sue peculiarità.

Air Italy in liquidazione, cosa succede

Air Italy è stata messa in liquidazione: lo ha deciso l’assemblea dei soci, formata dall’Aga Khan al 51% e Qatar Airways al 49%,  nella giornata di ieri, a causa “delle persistenti e strutturali condizioni di difficoltà” riscontrate dal vettore.

Fattore I e PMI di successo: Banca IFIS presenta a Bologna i risultati dell’ultimo web listening

Fattore I” è il progetto avviato da Banca IFIS con l’obiettivo di scoprire qual è il “fattore” che determina il successo di una impresa.

Banca IFIS in un viaggio – lungo l’Italia – ha incontrato e ascoltato le storie di eccellenza della piccola e media impresa italiana e ha deciso di raccontarle attraverso uno storytelling transmediale fatto di racconto scritto, video e podcast.

Nel contesto di Fattore I, l’Istituto di credito veneto ha già pubblicato 3 edizioni del Marketwatch PMI, l’osservatorio permanente a cura dell’Ufficio Studi della Banca, che già da qualche anno indaga i trend del mondo delle imprese.

I risultati dell’ultimo web listening condotto da Banca IFIS in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia, saranno presentati e commentati il 6 febbraio a Bologna, presso la Sede di Confindustria, con inizio alle ore 16,30.

L’incontro, dal titolo “Fattore I: quale innovazione per il futuro delle PMI?”, è organizzato in partnership con il Sole24Ore.

A aprire i lavori sarà il Presidente Confindustria Emilia Area Centro, Valter Caiumi. A seguire il saluto del Direttore Generale di Banca IFIS Alberto Staccione.

Il Responsabile della Direzione Centrale Affari di Banca IFIS, Raffaele Zingone, nel corso della tavola rotonda “Il futuro è già presente: storie di eccellenza”, dialogherà con alcune aziende dell’Emilia Romagna partecipanti al progetto Fattore I.

I lavori dell’evento saranno moderati dalla giornalista di Radio24 Anna Marino. Previsti, tra gli altri, gli interventi di docenti universitari ed esperti del settore.

Ricerca, ascolto e narrazione sono gli strumenti che Banca IFIS utilizza per capire la “ricetta segreta” che c’è dietro al successo di quelle che si possono definire le PMI Stellari, analizzandone i trend, ascoltando e studiando le storie di eccellenza che hanno sviluppato modelli di business competitivi e individuando gli hot topic dei diversi settori produttivi tramite l’ascolto del web.

I risultati periodicamente vengono raccolti nel Marketwatch PMI, il report di Banca IFIS che studia ed analizza la realtà imprenditoriale italiana per conoscere quali sono le PMI che crescono nel mercato e quali sfide devono affrontare.

Nel corso del 2019, il Marketwatch PMI ha dato particolare rilievo alle tematiche riguardanti le PMI Stellari, con un occhio di riguardo per i trend della Grande Milano e del mondo Tech.

Su un ecosistema di circa 61.762 PMI, Fattore I ha individuato oltre 4.300 aziende che stanno crescendo in modo significativo. Di queste, quasi 1.100 hanno ritmi di sviluppo superiori al 20% all’anno. Sono queste quelle che Banca IFIS definisce PMI Stellari: aziende che investono da 3 a 5 volte in più rispetto alla media delle PMI.

Coronavirus e l’impatto sull’economia

È ancora troppo presto per fare un bilancio dell’impatto dell’epidemia di Coronavirus in Cina sull’economia globale: ciò non toglie che sia evidente si possa indicare la prima vittima nei mercati di questa emergenza: il petrolio.