Come trovare lavoro: iscriversi ad un’agenzia per il lavoro

 Le diverse crisi economiche che hanno interessato l’Italia negli ultimi anni, hanno creato delle condizioni di disoccupazione elevate tanto che gli italiani in cerca di lavoro sono sempre di più. Non solo i giovani sono in cerca di un’occupazione, ma sempre più spesso anche uomini e donne di età anche superiore ai quarant’anni.

Nonostante la situazione italiana sia complicata molto spesso il problema è la mancanza di comunicazione tra chi offre e chi cerca un posto di lavoro: ecco che entra in gioco l’agenzia per il lavoro, come ad esempio Adecco, che ha un ruolo chiave nel mettere in contatto il mondo della domanda e dell’offerta di lavoro.

Perché iscriversi ad un’agenzia per il lavoro
Le motivazioni che spingono l’utente in cerca di un lavoro ad iscriversi ad un’agenzia sono molteplici, ma la necessità principale è quella di mettersi in contatto con i datori di lavoro in cerca di personale da inserire nella propria azienda. Presso un’agenzia per il lavoro è possibile trovare tutte le offerte disponibili in una determinata zona, già filtrate e suddivise a seconda delle abilità e delle competenze del singolo candidato. Invece di dover “spulciare” decine di siti e di riviste di annunci, ci si reca in un’agenzia, dove le capacità del candidato vengono riassunte in una scheda particolareggiata. Grazie a questo tipo di strumento l’addetto dell’agenzia sarà in grado di presentare al candidato tutte le posizioni lavorative per le quali la sua preparazione, la sua attitudine, i suoi desideri, sono quelli ideali. Quindi meno tempo sprecato, maggiori opportunità per colloqui di vari genere e anche migliori probabilità di trovare il lavoro dei sogni.

Come iscriversi ad un’agenzia per il lavoro
L’iscrizione si può effettuare in due modalità: direttamente online, oppure presso un’agenzia Adecco presente sul territorio. Questo tipo di opportunità è disponibile sull’intero territorio nazionale e permette a chi è in cerca di lavoro di connettersi ad un interlocutore preparato e in grado di presentargli un ventaglio di offerte lavorative. Le agenzie per il lavoro non solo permettono di visualizzare le offerte già disponibili, ma anche di essere ricontattato dai recruiter quando si presentano offerte per posizioni particolarmente interessanti. Stiamo quindi parlando di un’opportunità imperdibile, che mette il candidato di fronte a molteplici proposte nel corso di un breve periodo di tempo.

Le agenzie per il lavoro e il tempo determinato
Esiste una diffusa concezione delle agenzie per il lavoro, che le vuole coinvolte quasi esclusivamente nelle proposte di lavoro a tempo determinato. In realtà le offerte di lavoro disponibili presso questo tipo di agenzia sono di vario genere, sia per il lavoro a tempo indeterminato, sia per quanto riguarda i contratti a tempo indeterminato o anche di tipo saltuario o periodico. Molto ovviamente dipende dai desideri del singolo candidato e dalle abilità e peculiarità che è in grado di mettere in campo. Le agenzie per il lavoro si occupano anche di lavoratori già perfettamente inseriti nel mondo del lavoro, che sono alla ricerca di posizioni migliori, così come di corsi di formazione. Si tratta quindi di un servizio a vari livelli, utile per chiunque sia alla ricerca di una nuova posizione lavorativa o di una modalità di miglioramento di quella attuale. Sul sito delle agenzie sono disponibili costantemente informative riguardanti il mondo del lavoro, i tipi di contratto oggi disponibili e la legislazione per quanto riguarda l’apprendistato o i nuovi assunti.

 

Il rilancio della Banca Popolare di Bari con un nuovo piano industriale

Lo scenario attuale per il settore bancario non è per niente sereno, varie turbolenze stanno coinvolgendo vari istituti di credito.

Nonostante le incertezze del momento, il Gruppo Banca Popolare di Bari, il più grande gruppo bancario autonomo del Centro e Sud Italia, sta preparando un nuovo piano industriale e un contestuale aumento di capitale.

Le incertezze del momento hanno anche risentito della complessa interpretazione della riforma, su cui, dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale, il Consiglio di Stato ha deciso di adire la Corte di Giustizia dell’UE.

I due temi maggiormente controversi su cui è stato richiesto l’intervento della Corte di Giustizia dell’UE sono stati: la soglia degli attivi e il diritto al rimborso per i soci in caso di trasformazione.

Oltre due anni per decidere sulla riforma e ciò ha avuto delle ripercussioni sul settore delle popolari che sono, da sempre, maggiormente vicine ai tessuti produttivi in cui operano.

Di notevole importanza risulta lo sforzo, dichiarato dall’Istituto, di affrontare adeguatamente i rapporti con i propri soci e i clienti.

In questo quadro normativo incerto gli istituti di credito stanno cercando di affrontare le leggi che sono in vigore.

In questo panorama, Popolare di Bari sta lavorando al nuovo piano industriale e a breve si attiverà per deliberare un irrobustimento del patrimonio.

La Commissione UE esaminerà l’acquisizione sottosoglia di Fincantieri dei cantieri Stx

La Commissione europea esaminerà con attenzione la proposta di acquisizione di Chantiers de l’Atlantique da parte di Fincantieri. È quanto ha comunicato la stessa Commissione con una nota in cui evidenzia di aver accolto la domanda presentata dalla Francia e dalla Germania che la invitavano a esaminare alla luce del regolamento sulle concentrazioni.

Fincantieri ha già siglato l’accordo per l’acquisizione dei cantieri navali, l’intesa era stata siglata il 27 settembre 2017 e suggellata con la firma del 2 febbraio 2018 tra il gruppo navale italiano e lo Stato francese, rappresentato in quella occasione dall’Agence des Participations de l’Etat.

Questo accordo ha consentito a Fincantieri di acquisire di fatto il controllo di Chantiers de l’Atlantique (nuovo nome di Stx), in quanto il gruppo italiano ha ottenuto dallo Stato francese il 50% dei cantieri navali, più in prestito per 12 anni l’1%.

Di fatto Fincantieri stava aspettando le autorizzazioni dell’Antitrust francese e tedesca e non di quella europea, in quanto il progetto di acquisizione, come la stessa Commissione ha reso noto, “non raggiunge le soglie di fatturato previste dal regolamento Ue relativamente alle concentrazioni per le operazioni che devono essere notificate alla Commissione a causa della loro dimensione europea”.

Nonostante questo però la Commissione intende chiedere a Fincantieri di notificare l’operazione in quanto “la Francia ha presentato alla Commissione una domanda di rinvio a norma dell’articolo 22, paragrafo 1, del regolamento UE sulle concentrazioni”.

“Tale disposizione – fa sapere Bruxelles – permette a uno o più Stati membri di chiedere alla Commissione di esaminare una concentrazione che pur non rivestendo una dimensione europea incide sugli scambi all’interno del mercato unico e rischia di incidere in misura significativa sulla concorrenza nei territori degli Stati membri che presentano la richiesta. La Germania si è associata alla richiesta di rinvio trasmessa dalla Francia”.

“Sulla base degli elementi forniti dalla Francia e dalla Germania – dice ancora la Commissione -, e fatti salvi i risultati della sua indagine esaustiva, la Commissione ritiene che l’operazione potrebbe nuocere in misura significativa alla concorrenza nel settore della costruzione navale, in particolare per quanto riguarda il mercato mondiale delle navi da crociera”.

Con questa affermazione la Commissione dimostra di varcare i confini europei e di stabilire, senza che sia legittimata, quali sono le operazioni che possono incidere a livello globale. Anzi la Commissione sostiene “di rappresentare l’autorità più idonea a valutare i potenziali effetti transfrontalieri dell’operazione. Di conseguenza, l’acquisizione di Chantiers de l’Atlantique da parte di Fincantieri sarà esaminata nella sua integralità”. Una volta ricevuti i documenti, Bruxelles avrà 25 giorni lavorativi per esprimersi.

Chantiers de l’Atlantique è un’impresa di costruzione navale francese con sede a Saint-Nazaire, il cui capitale di maggioranza è detenuto dallo Stato francese, attraverso l’Agenzia delle partecipazioni statali.

Fincantieri è un’eccellenza italiana nel comparto navale riconosciuta a livello mondiale, con 230 anni di storia e più di 7.000 navi costruite. Questa azienda ha il suo punto di forza nella sua capacità produttiva, riuscendo ad acquisire il più ampio portafoglio di clienti e di prodotti nel settore delle crociere. Il Gruppo conta oggi 20 stabilimenti in 4 continenti, oltre 19.000 dipendenti ed annovera tra i suoi clienti i maggiori operatori crocieristici al mondo.

Stress da lavoro

Lo stress è quella particolare condizione di malessere psicologico e fisico provocata dal non sentirsi all’altezza degli incarichi assunti o delle aspettative che hanno gli altri nei propri confronti.

Non si tratta di una vera e propria malattia, ma può diventarlo se si verifica in modo costante, protraendosi per lunghi periodi di tempo.

Ormai in numerose aziende e in molti uffici il lavoro impone ritmi accelerati e responsabilità onerose, faticose da sostenere per i dipendenti che sempre più spesso vivono la loro situazione come una fonte di stress.

In alcuni casi la situazione arriva a degenerare fino a portare a una malattia coronarica. Il lavoratore che si trova in tali circostanze può essere tutelato dall’Inail, dall’assicurazione obbligatoria sul lavoro e dall’azienda presso cui opera.

Riconoscere lo stress da lavoro

Come riconoscere l’insorgere di problemi legati allo stress sul lavoro? Vediamo di seguito in qual fasi si manifesta.

1. Fase di allarme. Il fattore stressante può suscitare nell’organismo un senso di allerta che si manifesta in processi psicofisiologici quali l’aumento del battito cardiaco, l’iperventilazione, la sudorazione eccessiva.

2. Fase di resistenza. Questa fase si vive quando l’organismo si adatta a una situazione stressante e gli indici fisiologici si regolarizzano per reggerei ritmo imposto.

3. Fase di esaurimento. L’organismo non riesce a difendersi più a lungo e inizia a mancare la facoltà di adattamento iniziale.

Lavorare in modo prolungato in situazione stressanti può determinare l’insorgere di malattia psichiche e fisiche. Non è lo stress in sé e per sé ad essere una vera e propria malattia, ma è lo stress che può far scaturire delle malattie di diversa entità.

Quali sono i fattori che determinano stress da lavoro

• Situazioni connesse al ruolo che si ricopre nell’ambiente di lavoro.

• Relazioni interpersonali con colleghi e datore di lavoro.

• Atmosfera lavorativa eccessivamente pressante.

• Faticoso interfaccia con l’esterno, come nel caso di rapporti delicati con determinate tipologie di clienti.

• Percorsi personali poco definiti in un’ottica di carriera.

• Fattori intrinseci al lavoro stesso, come carichi di lavoro inappropriati. In questo caso si parla di stress da lavoro correlato.

Per poter parlare di stress da lavoro è essenziale poter dimostrare che è lo stress vissuto è stato generato in modo diretto ed esclusivo da un fattore lavorativo.

Come intervenire in caso di stress da lavoro

Si possono riconoscere differenti livelli di stress. Appena ci si rende conto di trovarsi in una delle situazioni elencate tra i possibili fattori di stress è importante parlare immediatamente con il proprio datore di lavoro per fare comprendere che cosa si stia vivendo e valutare la possibilità di ridurre il carico di lavoro o facendosi affiancare da qualcuno o rivedendo l’organizzazione in modo da non dover sottostare forzatamente a ritmi eccessivi.

A livello personale, è importante individuare i reali fattori di stress rivolgendosi al medico o a uno psicologo nei casi più difficili.

Per approfondimenti clicca qua.

Assicurazione sanitaria per stress da lavoro

Lo stress da lavoro rientra talvolta tra le malattie professionali.

Stipulare una polizza assicurativa specifica sulla salute può garantire una certa tranquillità e tutelare dai datori di lavoro meno attenti.

Fincantieri: il piano di rilancio del sito di Castellammare di Stabia convince i sindacati

Fincantieri ha illustrato il nuovo piano di rilancio dello stabilimento di Castellammare di Stabia ai delegati delle Rappresentanze sindacali unitarie, i quali nei giorni scorsi avevano espresso preoccupazioni e perplessità per le intenzioni dell’azienda di voler modificare la struttura catieristica stabiese.

Come spiegato da Marco Grillo, responsabile delle risorse umane del Gruppo Fincantieri, ai sindacati, il piano muove nell’ottica di aumentare la potenzialità della struttura, rendere il cantiere più funzionale e competitivo, assicurando lavoro per i prossimi dieci anni.

Con il riammodernamento si prevede un aumento della produttività del 40%, con relativi risvolti occupazionali. I lavori per modificare la struttura cantieristica dovrebbero durare pochi mesi: verranno realizzati una piattaforma semisommergibile e un sistema di carrelli, che permetteranno di varare costruzioni di stazza maggiore.

Il nuovo piano industriale è stato approvato dalla rappresentanza sindacale unitaria (RSU) di Stabia (FIM-FIOM-FAILMS). L’unico vincolo è che il progetto “dovrà svilupparsi così come presentato”.

I sindacati sostengono che “per rendere tutto ciò attuativo, c’è bisogno di un forte intervento delle istituzioni a partire dalla quota parte per gli investimenti previsti sulle aree demaniali, mentre l’azienda già si è resa disponibile a supportare economicamente la parte di adeguamento infrastrutturale non ancora quantificata”.

Sui lavori di ammodernamento del sito stabiese, i sindacati vigileranno attentamente, come scrivono in un comunicato diramato a fine incontro, “affinché il tutto venga realizzato per garantire il futuro al nostro stabilimento”.

Fincantieri andrà ad approvare il nuovo piano tra marzo e aprile 2019 e la sua attuazione di concluderà nell’arco di un quinquennio.

Si tratta di un piano che aumenterebbe di circa il 40% la capacità produttiva, con chiari risvolti anche dal punto di vista occupazionale.

Gli investimenti prevedono per lo stabilimento di Castellammare l’eliminazione dello scalo di varo e la realizzazione di una piattaforma semisommergibile e un sistema di carrelli mobili che permetterebbe di varare navi di stazza maggiore, oltre a tronconi per unità da crociera.

“Tale sistema – è il commento che arriva da Fincantieri -, utilizzato da anni e con ottimi risultati nel cantiere ligure di Riva Trigoso, unitamente ad un piano di interventi volti principalmente al recupero di spazi e all’efficientamento dell’area scafo, consentirebbe di abbattere i costi di produzione, rendendo così possibile la costruzione a costi competitivi di più navi, anche in parallelo, oltre a tronconi per unità da crociera con il rispetto delle stringenti tempistiche imposte dai programmi”.

L’azienda assicura che senza questi interventi “il cantiere stabiese si potrebbe trovare in futuro con un carico di lavoro ridotto proprio per l’impossibilità di costruire tronconi a supporto dei siti di Marghera e Monfalcone”, questo perché le navi che questi stabilimenti dovranno realizzare “hanno dimensioni tali che superano la capacità di varo in larghezza che lo scalo attuale può assicurare”.

“Tutte queste azioni – evidenzia la società – assicureranno una capacità maggiore al cantiere che, in questo modo, diventerà ancor più strategico nell’ambito del Gruppo”.

Battisti (FS) a Rfi: la puntualità dei treni va ripristinata al più presto

La puntualità dei treni dell’Alta Velocità è in questi giorni al centro dell’attività dell’amministratore delegato e direttore generale di Ferrovie dello Stato Italiane, Gianfranco Battisti.

Battisti, come reso noto da un comunicato diramato dalle Ferrovie dello Stato, ha chiesto a Rfi, gestore dell’infrastruttura, di convocare un tavolo permanente con le imprese ferroviarie e di intervenire per ripristinare nel più breve tempo possibile la puntualità dei treni.

“Gianfranco Battisti, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Fs Italiane – si legge nella nota -, preso atto della gravità della situazione, da lui ereditata, che la puntualità dei treni da molti mesi mostra forti problematiche e non evidenzia miglioramenti apprezzabili, ha chiesto al Gestore dell’Infrastruttura Rfi di convocare un tavolo permanente con le imprese ferroviarie”.

“Obiettivo del tavolo – prosegue la nota – è di concordare o, se necessario, imporre, nel pieno rispetto della cornice regolatoria, le idonee misure per ripristinare nel più breve tempo possibile la puntualità ai migliori standard, almeno pari agli stessi livelli raggiunti negli anni precedenti e che hanno contribuito a rendere i servizi Alta Velocità una eccellenza italiana nel mondo”.

La presenza di Fincantieri in Cina suscita reazioni in Italia

L’Italia si inserisce nel settore crocieristico cinese grazie all’accordo che Fincantieri ha siglato a Shanghai con China State Shipbuilding Corporation (Cssc), gigante della cantieristica cinese, e il distretto di Baoshan, per creare un parco della cantieristica navale.

La firma segue a ruota quella di Pechino quando è stato sottoscritto un accordo vincolante tra Fincantieri, CSSC e Carnival Corporation, per la costruzione nel cantiere Waigaoqiao Shipbuilding (SWS) di Shanghai di due navi da crociera, mai realizzate per il mercato cinese.

Baoshan si trova in un’area strategica, proprio nella parte settentrionale della megalopoi, all’incrocio dello Huangpu e dello Yangtze.

Si tratta di un progetto di grande rilevanza che potrà portare in Cina altre piccole e medie imprese italiane che vorranno insediarsi a Baoshan e sfruttare il parco cantieristico che nascerà.

La società italiana leader al mondo nella progettazione e costruzione di navi da crociera e operatore di riferimento in tutti i settori della navalmeccanica ad alta tecnologia, dalle navi militari all’offshore, dalle navi speciali e traghetti a elevata complessità ai mega-yacht, nonché nelle riparazioni e trasformazioni navali, produzione di sistemi e componenti meccanici ed elettrici e nell’offerta di servizi post vendita.

Con oltre 8.400 dipendenti in Italia e un indotto che impiega quasi 50.000 addetti, Fincantieri ha saputo valorizzare una capacità produttiva frazionata su più cantieri facendone un punto di forza, riuscendo ad acquisire il più ampio portafoglio di clienti e di prodotti nel settore delle crociere.

Tanto che il bilancio dei primi 9 mesi di quest’anno è più che positivo, i ricavi al 30 settembre 2018 sono in incremento del 8,5% rispetto al medesimo periodo del 2017; Ebitda margin al 7,3% in aumento rispetto al 6,5% del 30 settembre 2017; carico di lavoro complessivo record a 32,5 miliardi (quasi 6,5 volte i ricavi del 2017).

La sua presenza in Cina sembra aver messo in allarme i suoi concorrenti. A supporto di questi ultimi sono scesi in campo il viceministro per le Infrastrutture e Trasporti della Lega, Edoardo Rixi, e Luigi Merlo.

Merlo, presidente di Federlogistica, ex presidente dell’Autorità portuale di Genova ed ex consigliere del ministro Graziano Delrio, qualche anno fa voleva entrare nel management di Msc, società di navigazione fondata da Gianluigi Aponte. Ma in quella occasione l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), con delibera firmata dal presidente Raffaele Cantone, ha bloccato la sua nomina. Luigi Merlo non poteva diventare direttore delle relazioni istituzionali per l’Italia di Msc, in quanto la sua nomina violava la legge di riforma dei porti.

Il viceministro Edoardo Rixi aveva sostenuto: “Fincantieri secondo me ha commesso un grave errore, così l’industria navalmeccanica rischia di finire come il tessile, svenduta ai cinesi. Va bene il dialogo ma deve essere alla pari, così rischiamo che tornino i fantasmi del passato. Condivido l’allarme che aveva lanciato Gianluigi Aponte”.

Qualche giorno fa Merlo durante un incontro pubblico a Genova ha dichiarato: “Pechino annuncia di voler costruire 15-20 navi da crociera l’anno: il pericolo di creare una sovracapacità nel settore delle navi da crociera è evidente, e questo si è determinato perché l’Europa ha permesso un trasferimento di una delle ultime conoscenze appannaggio del Vecchio Continente alla Cina, con il rischio concreto che questo abbia serie conseguenze sull’industria italiana, compreso il cantiere di Sestri Ponente qui a Genova”.

Dichiarazioni che sembrano più un sostegno per MSC Crociere, interessata ad arginare la concorrente Carnival, che un vero pensiero contro la presenza di Fincantieri in Cina.

FIAIP dalla parte dei cittadini: NO alle trattative “fai da te”

Basta sorprese quando si compra o si affitta casa. Le brutte sorprese e le truffe si evitano solo affidandosi ad un agente immobiliare professionale. Questo il messaggio che FIAIP (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) trasmette ai cittadini con la campagna di comunicazione digitale lanciata ad ottobre.

I pericoli che si nascondono dietro le trattative private “Fai da Te” sono raccontati in tre video della durata di 45 secondi ciascuno e pubblicati sui social network. I filmati mostrano in modo chiaro che il professionista è quel valore in più che dà serenità in fase di compravendita o affitto.

Ecco che l’acquisto di una casa, la vendita di un immobile e l’affitto di un locale commerciale, possono trasformarsi in truffe nel momento in cui l’utente avvia una trattativa privata solo perché pensa che così può “risparmiare” e “raggiungere velocemente l’obiettivo”. Tre situazioni diverse ma comuni che comunicano al target i “pericoli” della disintermediazione immobiliare.

L’obiettivo della FIAIP attraverso la compagna di comunicazione è di sensibilizzare l’utente sui rischi a cui possono andare incontro con trattative immobiliari private attraverso il web o mediante finti agenti immobiliari.

La Federazione attraverso una comunicazione in chiave moderna, evidenzia l’importanza di affidarsi ad un agente immobiliare professionale, il quale garantisce sicurezza e serenità al cittadino, oltre a tutelare la trattativa immobiliare, consentendo il buon esito della stessa, senza perdita di denaro.

Fiaip è oggi l’unica Associazione di settore in grado di offrire una vasta gamma di servizi qualificati ai propri associati fornendo sia indirizzi comportamentali che legislativi oltre che adeguata preparazione professionale.

“Fiaip da sempre lavora – ha precisato Gian Battista Baccarini, presidente nazionale Fiaip durante la presentazione della campagna e dei video – per creare un circuito di sicurezza nella compravendita immobiliare, circuito che dovrebbe vedere uniti tutti gli attori della filiera contrattuale. Da sempre lavoriamo per unire le varie figure professionali che accompagnano il cliente nel percorso precontrattuale e in quello dei trasferimenti. Due fasi molto diverse, che però avrebbero bisogno di essere integrate”.

“Chi promette al mercato – ha dichiarato – di fornire valutazioni veritiere, basandosi per le valutazioni immobiliari su algoritmi di cui nessuno conosce i codici, molto probabilmente non sa o non vuole sapere che la valutazione del bene casa è molto complessa, e che ogni unità immobiliare è diversa l’una dall’altra. Massificare le valutazioni può esser utile per le start up del web che vogliono svolgere le funzioni degli agenti immobiliari, ma non certo alle famiglie italiane che nell’acquisto della loro casa, mettono i risparmi di una vita”.

Fiaip è il punto di riferimento per tutti i professionisti del settore immobiliare e per le famiglie italiane. È la principale associazione di categoria del settore riconosciuta dalla Comunità Europea, con 10.106 agenti immobiliari, 500 consulenti del credito, 15.200 agenzie immobiliari, e più di 45mila operatori del settore (tra agenti immobiliari, turistici, consulenti del credito, promotori immobiliari, amministratori e gestori di beni immobili).

La presenza capillare su tutto il territorio nazionale, operata attraverso 20 sedi regionali e 105 collegi provinciali e interprovinciali, rappresenta per gli associati un punto di informazione e di consulenza professionale nonché di difesa sindacale degli interessi della categoria.

 

Fincantieri: a Shanghai la firma dei contratti per la costruzione di due navi da crociera

Due navi da crociera saranno costruite in Cina con il supporto tecnico e tecnologico di Fincantieri. È il risultato della firma dei contratti avvenuta nei giorni scorsi a Shanghai tra l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, e il sindaco del distretto di Baoshan della città di Shanghai, Fan Shaojun.

L’intesa prevede la creazione di un hub di settore, dedicato principalmente alle attività crocieristiche, ma anche cantieristiche e marittime, nell’ambito dello sviluppo di tali comparti avviato dalla Cina.

Si tratta della prima volta che vengono costruire due navi di questo genere in Cina per il mercato cinese. Il progetto, che ha un valore complessivo di circa 1,5 miliardi di dollari, escluse le opzioni per ulteriori 4 navi, sarà realizzato da Shanghai Waigaoqiao Shipbuilding Co. Ltd (SWS), controllata da China State Shipbuilding Corporation (CSSC).

La joint venture costituita da Fincantieri e CSSC Cruise Technology Development Co. Ltd (CCTD) fornirà in licenza a SWS la piattaforma tecnologica e una serie di servizi tecnici, tra i quali attività di project management, gestione della catena di fornitura e vendita di sistemi e componenti fondamentali della nave.

Il design delle unità sarà appositamente personalizzato secondo i gusti specifici dei clienti cinesi per CSSC Carnival Cruise Shipping Limited, il nuovo brand crocieristico cinese che fa capo joint venture tra Carnival Corporation e CSSC, che si occuperà anche di operare le unità. La prima consegna è prevista per il 2023.

Il progetto rientra nell’ambito delle iniziative intraprese da Fincantieri in Cina che sono finalizzate allo sviluppo del comparto crocieristico locale. Queste attività consentiranno al gruppo di sviluppare un mercato strategico e ad alto potenziale nel Paese asiatico.

Secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (UNWTO), la Cina è il primo mercato al mondo per turismo all’estero, i 142 milioni di viaggiatori dalla Cina hanno speso circa 258 miliardi di dollari nel 2017. In confronto, l’industria cruise cinese ha servito solo circa 2,5 milioni di turisti l’anno scorso, rappresentando meno del 2% del totale.

La Cina, pertanto, rappresenta un’opportunità molto significativa per l’industria crocieristica, presentando ancora un basso tasso di penetrazione e con proiezioni a lungo termine che prevedono la crescita del turismo, e che dovrebbero portare il Paese a diventare il più grande mercato cruise al mondo.

Banca Popolare di Bari: sospesa la multa della Consob

La multa della Consob nei confronti della Banca Popolare di Bari è stata sospesa dalla Corte d’Appello di Bari.

La Consob aveva approvato due delibere il 13 settembre, giorno delle dimissioni dell’ex presidente Mario Nava, in merito a presunte violazioni riscontrate nei periodi tra il 2014-16.

La Popolare di Bari non solo aveva respinto i provvedimenti con un lungo elenco di puntualizzazioni ma aveva anche reso noto che la Banca d’Italia aveva già effettuato un’ispezione “sui servizi di investimento a inizio 2016, con esiti che possono essere ritenuti positivi e che avevano pertanto rassicurato la Banca sulla sostanziale correttezza delle proprie prassi operative”.

I contenuti delle due delibere della Consob erano stati resi noti dalla stampa e proprio su questo nei giorni scorsi la Banca Popolare di Bari aveva espresso “sorpresa e rammarico per la diffusione, con dovizia di particolari estrapolati rispetto a un contesto generale ben più ampio, di informazioni riservate riferite a rapporti diretti tra l’Autorità e l’intermediario vigilato”.

Ieri è arrivata la decisione della Corte d’appello di Bari che ha disposto la sospensiva del provvedimento con il quale Consob, aveva multato i vertici della Popolare di Bari e l’istituto stesso, in qualità di responsabile amministrativo, per un totale di 1,95 milioni di euro.

La Corte d’appello ha così accolto, inaudita altra parte, l’impugnazione dell’istituto. Nelle prossime settimane il procedimento andrà avanti con la comparizione delle parti.