Gli aspiranti pensionati non possono stare tranquilli nemmeno ad agosto visto che oggi sono state definite alcune novità dal Governo rispetto alla pensione anticipata. Di cosa si tratta? Sostanzialmente del prezzo che i pensionati pensionati devono pagare per uscire dal lavoro prima del previsto.
La riforma previdenziale va avanti e il Governo ha deciso che potrebbe concedere la pensione anticipata a fronte di un’accettazione, da parte del pensionato, di un taglio crescente dell’assegno. Una novità che dovrà essere inserita nella legge di Stabilità 2016 prima di essere contabilizzata.
E quali sono le situazioni tra cui scegliere?
1. uscita a 62 ani con applicazione del calcolo contributivo
2. revisione della proposta Damiano- Baretta per la pensione flessibile.
All’aspirante pensionato, naturalmente, interessa sapere quanto costerà uscire dal lavoro prima del previsto. Andare in pensione costerebbe più del 2%, proprio come aveva previsto il DDL Damiano. In generale si parla del 3% dell’assegno per ogni anno di anticipo. Un calcolo che alla fine pesa proprio sulle pensioni più basse.
Il ministro Poletti, consapevole di questa particolare penalizzazione economica, propone di limitare i danni lanciando sul mercato nuove forme di prestito pensionistico. Una misura alternativa alla penalizzazione che piace anche a Baretta.
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C’è da sciogliere un altro nodo, quello relativo alla pensione anticipata quando un over55 che ha già fruito di misure a sostegno del reddito come Naspi-Asdi e non può più averne diritto. La riforma è ancora carente nelle risposte. Si potrebbe avere qualche parola definitiva ad ottobre, il 15 del mese quando in Parlamento è prevista la presentazione ufficiale del DDL Stabilità.