Pensioni alte, l’ipotesi del prelievo di Renzi

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 Sebbene il premier Renzi abbia smentito l’ipotesi di un probabile prelievo sulle pensioni più alte “Il tema di un contributo straordinario da parte di chi prende una pensione robusta esiste. È una delle ipotesi che sta per essere affinata” ha detto il sottosegretario Graziano Delrio.Le misure annunciate da Matteo Renzi saranno, difatti, finanziate in buona parte per mezzo della spending review avviata dal commissario Carlo Cottarelli, che ha comunicato diverse ipotesi cui si sta lavorando, tra le quali spicca un contributo temporaneo sulle pensioni più alte, che potrebbe toccare il 15% dei pensionati.

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Ma in realtà, un prelievo sulle pensioni ‘d’oro’ è stato inserito già all’inizio di quest’anno dal governo Letta. Si tratterebbe di un prelievo graduale per le pensioni superiori ai 7.000 euro circa (del 6% per le pensioni da 6.936,02 fino a 9.908,59 euro, del 12% per le pensioni comprese tra i 9.908,60 e i 14.862,90 euro e del 18%» per quelle ancora più alte), ma per arrivare a toccare il 15% delle pensioni, però, si dovrà scendere molto al di sotto della soglia dei 7.000 euro.

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Renzi ha da subito smentito l’ipotesi della soglia dei 2-3 mila euro, quindi ad oggi rimane da comprendere come dovrebbe, e se mai partirà, in che modo dovrebbe funzionare questo eventuale prelievo. Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, dice “Abbiamo sempre detto che le pensioni d’oro potevano essere un bacino possibile di richiesta di contributo e continuiamo a sostenerlo ma è fondamentale dove si pone l’asticella: metterla su pensioni da 2.500 o 3.000 euro è troppo bassa”.

 

 

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