Il potere d’acquisto degli italiani è progressivamente diminuito ma si sa che i nostri connazionali sono dei risparmiatori di lunga data e nonostante l’erosione causata dalla crisi, hanno ancora un gruzzoletto da investire. Il mattone fa sempre gola nonostante il ritorno speculativo sia visibile negli anni. Il consiglio che molti esperti danno è di puntare sul non residenziale.
Acquistare una casa, per sé o per i propri figli, è da sempre considerato un investimento prioritario. Eppure le tasse che gravano sugli immobili residenziali hanno distolto gli italiani dall’immobiliare per portarli verso settori più speculativi. Adesso, con le nuove tasse sulle rendite finanziarie si torna a pensare alle case ma gli esperti consigliano d’investire o all’estero, visto che c’è un calo dei prezzi come in Cina, oppure sul non residenziale.
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L’esempio da seguire, allora, è quello degli investitori istituzionali che ogni volta che si trovano a dover scegliere come operare sugli immobili, acquistano uffici, negozi e capannoni. In effetti questo genere di locali non residenziali, sul lungo periodo, può fruttare più delle case dove, quasi sempre, s’ingaggiano lotte e contenziosi con gli inquilini. Meno stress e più rendimento, quindi, dall’edilizia non residenziale che è sul mercato con quotazioni anche inferiori rispetto alle case.
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Il piccolo risparmiatore e il privato, quindi, sono chiamati a fare le stesse scelte degli investitori istituzionali. L’unico problema è che questi ultimi comprano in blocco e per il privato, rispetto a fondi pensione, assicurazioni e fondi immobiliari, è più complicato acquistare un centro commerciale o un palazzo di uffici.
Su una singola unità il guadagno ci può essere ma l’investimento deve essere oculato, evitando zone periferiche o poco in vista. I negozi tagliati fuori dalle arterie commerciali di una città, non sono un’occasione da prendere al volo. Per il risparmiatore, quindi c’è sempre il rischio di andare incontro a lunghi periodo di sfitto. Scegliendo locali ben posizionati e assicurandosi rendite almeno annuali con contratti di locazione da 12 mesi, la situazione cambia notevolmente.
Un altro settore non residenziale su cui è più semplice intervenire è quello dei parcheggi da cui facilmente si può ottenere un rendimento. Il rischio, in questo caso, è nella frequenza della domanda e nella concorrenza in un certo territorio.