La morsa del credito, in Italia, che prosciuga i rubinetti delle aziende, è ormai una realtà consolidata. Lo afferma, infatti, la Cgia di Mestre, che in una recente ricerca sulle operazioni finanziarie compiute dalla banche del Belpaese negli ultimi tre anni ha rilevato come il numero dei prestiti sia continuato a diminuire negli anni, mentre quello degli acquisti dei titoli di Stato sia in realtà aumentato.
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Le analisi della Confederazione degli artigiani di Mestre hanno dunque registrato che tra la fine del 2011 e il mese di maggio di quest’anno i titoli di Stato detenuti dagli istituti di credito del nostro Paese hanno subito un incremento dell’ 88,5%, mentre i prestiti erogati hanno subito una diminuzione del 5%.
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Questo fenomeno secondo la Cgia è il riflesso del fatto che le banche italiane non si fidano più delle imprese, a causa dei problemi connessi con l’ insolvenza, e preferiscono investire in Bot e Btp, meno remunerativi forse, ma anche meno rischiosi. Le sofferenze del mondo imprenditoriale italiano, del resto, a maggio 2013 hanno raggiunto quota 104,2 miliardi di euro.
Per quanto riguarda titoli di Stato e prestiti relativi agli ultimi 3 anni analizzati dalla Cgia, i valori toccano i +185,5 miliardi di euro di acquisti contro i – 49,3 miliardi di euro erogati in crediti.