Per il mondo dell’ imprenditoria italiana il 2013 non sembra essere assolutamente iniziato sotto buoni auspici. La crisi, infatti, ha colpito e continua impietosa a colpire tutto il settore produttivo italiano, generando, nei primi tre mesi del 2013 un numero record di fallimento e di liquidazioni volontarie per le imprese italiane.
> In crescita il numero dei fallimenti in Italia
Il Cerved – gruppo specializzato nell’ analisi delle imprese e nei modelli di valutazione del rischio di credito – ha infatti calcolato che nei primi tre mesi dell’ anno si sono potuti registrare 3500 fallimenti da parte delle aziende italiane, mentre 23 mila imprese hanno avviato una procedura di insolvenza o di liquidazione volontaria.
> Record di aziende chiuse nel primo trimestre del 2013
Dal punto di vista strettamente statistico, quindi, i fallimenti hanno fatto registrare in Italia un incremento del 12% rispetto all’ anno precedente, mentre le aziende in attivo che hanno deciso volontariamente di chiudere l’ attività hanno avuto un aumento del 5,8%.
Il dato più inaspettato del periodo, tuttavia, riguarda l’ incremento dei cosiddetti concordati preventivi – disciplina fallimentare, tra l’ altro, da poco riformata, ovvero delle procedure di insolvenza diverse dai fallimenti, che, sempre nei primi tre mesi del 2013, hanno fatto registrare un aumento annuale del 76%.
Dal punto di vista geografico, infine, è stato colpito in particolare il Nord Est del Paese.