Alitalia ci prova. Vuole evitare il crac e per farlo è necessario mettere in atto un ‘Piano Alta Velocità’. L’alternativa sarebbe il capolinea, dal momento che la Cassa Depositi e Prestiti non salverà l’azienda. La notizia è giunta direttamente dall’Amministratore delegato della Cassa. Giovanni Gorno Tempini ha rifiutato il suo aiuto nella tradizionale conferenza stampa di fine anno.
Lo scorso 13 dicembre, dopo aver preso atto del consutivo 2012, Alitalia ha reso note le perdite: circa 200 milioni.
E nel 2013? Sarà ancora peggio. Si profilano in preconsuntivo altri 100 milioni di perdeite.
Resta ancora da capire se la Guardia di Finanza, la quale bazzica spesso ultimamente negli uffici della Compagnia aerea, non aggiunga dell’altro.
La parola d’ordine è dunque una: evitare il crac.
Il tempo stringe, mancano poche settimane per farlo. Poi scadrà la liquidità residua che è pari per il momento a quasi 200 milioni. In queste condizioni, se non arrivano nuovi introiti, per Alitalia sarà difficile continuare.
In più, il 12 gennaio 2013, ai 20 industriali del nostro Paese che quattro anni fa avevano salvato Alitalia dalla sua cessione ad Air France, sarà consentito cedere le proprie azioni. Finito il Lock Up cosa succederà? Per il momento nessun compratore ha avanzato proposte.
Potrebbe però giungere un’offerta a sorpresa da Ferrovie dello Stato, che ridisegnerebbe il suo progetto per aiutare la compagnia di aviazione.