La seduta odierna a Milano, non ha visto particolari spunti direzionali, a causa della mancanza di una guida da parte dei mercati statunitensi che sono rimasti chiusi per la festività President’s day.
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Poco mossi in generale indici azionari, divise e tassi, come si conviene a queste occasioni semifestive spiega nel commento giornaliero ai mercati finanziari Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr. Fioccano i commenti dall’estero sull’incarico a Renzi, visto in generale come uno sviluppo positivo, sebbene non scevro da incognite. Curioso il commento dell’agenzia di rating Fitch, che ha visto la staffetta come una prova della “volatilità” dello scenario politico italiano (“il quarto premier dal 2011”), ed ha confermato l’outlook negativo.
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Dal canto suo Renzi, ricevuto l’incarico da Napolitano, ha tracciato, come mi attendevo, una roadmap alquanto aggressiva, pomposamente descritta dai media con “una riforma al mese”. Il fatto che abbia continuato a indicare come priorità l’approvazione della nuova legge elettorale sembra confermare l’intenzione di tenersi aperta la strada delle elezioni anticipate, nel caso l’attuale parlamento non gli consenta di tener fede alla sua “missione”. Domani si torna a pieno regime con lo ZEW in Germania, oltre al citato BOJ meeting. I pesi massimi li abbiamo giovedi con i PMI flash per febbraio in Europa e in Cina e il CPI di gennaio, e il Philly Fed in US. Con gli USA a casa, la seduta europea aveva davvero poco da raccontare. I titoli di stato italiani hanno festeggiato l’upgrade dell’ outlook da parte di Moody’s da negative a stable venerdi sera, toccando in giornata i nuovi minimi di rendimento (3.61%). Poco mossi in generale indici azionari, divise e tassi, come si conviene a queste occasioni semifestive.