Il 2014, senza ombra di dubbio, è stato un anno difficile per la quotazione in borsa della aziende. Un anno che, principalmente nel secondo semestre, è stato influenzato da enormi turbolenze di natura finanziaria.
Per questa motivazione, alcune aziende hanno prorastinato la quotazione in attesa che arrivino tempi migliori per i mercati. Tuttavia, ad oggi, l’Initial public offering (IPO) è sicuramente reputata il miglior strumento al fine di rinvigorire le proprie finanze e al fine di rinvigorire la credibilità di un’azienda.
Vale, dunque, la pena capire come è possibile entrare a Piazza Affari nei due listini di riferimento: Mta (aziende medio grandi) e Aim (piccole e medie imprese).
Come entrare a Piazza Affari nel listino Aim
La preparazione dura un mese. Occorre procedere alla redazione di un bilancio certificato, anche con i principali contabili italiani. Successivamente sono necessari due mesi di diligence. Occorre nominare il nominated advisor, Nomad (banche d’affari o intermediari finanziari), il quale valuterà la società. Il Nomad, inoltre, pianificherà e gestirà la quotazione. Occorre nominare, inoltre, le società di revisione, il consulente legale e la società di comunicazione.
L’istruttoria dura due mesi. Si procede alla redazione del documento di ammissione da parte del Nomad.
Il Road Show, come l’istruttoria, dura un mese e consiste in una serie di incontri one to one con i potenziali investitori nel titolo che si intende quotare.
Segue un collocamento di due settimane. Si apre il book, si raccolgono le adesioni. Successivamente si può procedere all’avviso di inizio negoziazione. Il tempo complessivo medio per entrare a Piazza Affari nel listino Aim è di sei mesi e mezzo. I costi dell’operazione? Sono pari a 350 mila euro. 250.000 euro riguardano i costi fissi ed è necessario contemplare poi il 4-6% del capitale raccolto.