Profondo rosso per i conti della carta stampata italiana, che vive oggi una fase di crisi come mai accaduto in passato. A denunciarlo è il rapporto interno presentato dalla Federazione degli Editori di Giornali (FIEG) sulla situazione del mercato dell’ informazione nel nostro paese tra il 2010 e il 2012.
> Continua la crisi dell’editoria
In Italia, infatti, come in moltissime altre nazioni straniere, da alcuni anni a questa parte si sta verificando un massiccio fenomeno di traslazione (o emigrazione?) dell’ informazione su canali, supporti e device alternativi, quelli digitali e tecnologici per intenderci, che ha fortemente penalizzato la carta stampata.
> Time Warner e Axel Springer puntano tutto sul digitale
Anche in Italia, quindi, i giornali continuano a non vendersi e molti editori sono costretti ad emigrare sul digitale. Il 2012 è stato, secondo il Presidente della Federazione, Giulio Anselmi, il quinto anno consecutivo di dati e di bilanci estremamente negativi per il comparto dell’ editoria, con flessioni che hanno interessato un po’ tutte le pubblicazioni, dai quotidiani, ai settimanali, ai mensili, e che hanno fatto registrare delle contrazioni rispettivamente del 6,6%, del 6,4% e dell’ 8,9%.
Da parte delle istituzioni, quindi, servirebbe una maggiore attenzione affinché possa verificarsi una vera ristrutturazione del settore pur transitando verso il digitale.