L’Eurozona è pronta ad premere sull’acceleratore: durante l’anno in corso il Pil crescerà dell’1,3%, con aumenti dello 0,4% congiunturale in ciascuno dei primi tre trimestri.
E’ quanto emerge dall’osservazione delle stime contenute nell’Economic outlook elaborato da Ifo, Istat e Insee, gli istituti di statistica di Germania, Italia e Francia.
Secondo i tre istituti, il Pil acquisito nel 2015 in base agli aumenti stimati nei tre trimestri di previsione assume questa dimensione (1,3%), mentre la ripresa della produzione è destinata a continuare nei prossimi mesi. A trainare la crescita sarà una ripresa significativa delle esportazioni nette e una robusta crescita dei consumi privati, favorita da prezzi dell’energia più contenuti.
Questo il resoconto:
Da giugno, infatti, il prezzo del petrolio in euro è sceso di circa il 45%. Questa riduzione renderebbe più economiche le importazioni di energia della zona euro migliorando significativamente i bilanci delle imprese e delle famiglie. Inoltre, la decisione della Banca centrale europea, in gennaio, di allentare ulteriormente la politica monetaria ha provocato un deprezzamento dell’euro in termini effettivi reali rendendo le esportazioni dell’area più competitive.
In virtù della moderata ripresa economica, le condizioni del mercato del lavoro sono in attesa di migliorare nell’orizzonte di previsione e l’occupazione è destinata a crescere ad un ritmo contenuto. Date le prospettive di aumenti salariali, in particolare in Germania, il miglioramento delle condizioni di finanziamento in gran parte dei paesi, e la diminuzione della spesa per l’energia, il reddito reale disponibile delle famiglie aumenterà e così i consumi privati. Questi ultimi sono previsti crescere a un tasso leggermente maggiore di quello del Pil (+0,5%) nei primi tre trimestri del 2015.