Nessuna crescita durante il secondo trimestre per il Pil italiano. A rivelarlo è l’Istat, che non ha individuato alcun rialzo contrariamente alle aspettative del Governo.
Si tratta di stime preliminari, elaborate a metà dello scorso mese. Difficile che la seconda parte del 2016 regali, a questo punto, dei colpi di scena per ottenere una crescita del Prodotto interno lordo pari a un punto percentuale.
Così l’Istituto di Statistica, nel suo aggiornamento, ha rivisto al rialzo solo una variazione in confronto al secondo trimestre dello scorso anno: si registra un’espansione del +0,8% dell’economia a fronte del +0,7% indicato a metà agost. La crescita acquisita, da par suo, ha registrato un miglioramento. Se l’anno si concludesse senza altre variazioni si parlerebbe di un passaggio al +0,7% dal precedente +0,6%.
Quando un buon numero di italiani era in ferie, la prima previsione dell’Istat sull’andamento del prodotto tricolore aveva scioccato il governo. I numeri elaborati nei giorni successivi, nello specifico sul fatturato dei servizi, avevano fatto registrare una crescita sostenuta che aveva fatto sperare in un riposizionamento del “reddito Italia” a un livello superiore in confronto alle prime proiezioni Istat. Una possibilità fatta filtrare anche da fonti del Ministero dell’Economia.
In effetti, secondo quanto diramato in giornata dall’Istituto, alla voce dei servizi si è registrata una dinamica positiva (+0,2%) capace di azzerare il netto calo dell’industria in senso stretto (-0,8%, ma ha un peso minore dei servizi sul complesso dell’economia), ma insufficiente per andare oltre. Anche all’interno dei servizi, d’altra parte, come storicamente accade i ritmi di marcia non sono uguali per tutti: tra i grandi settori tirano Commercio, trasporto e alloggio (con legami al turismo, +0,4%) e quello dei servizi alle imprese (+0,5%). Male, invece, l’andamento di banche e assicurazioni e dell’altra grande voce Pa, difesa, istruzione e sanità (-0,2%).