Si registra una lieve revisione al rialzo della crescita italiana durante il 2015: l’Istat ha rivisto il dato del Pil in volume al +0,8%, mentre la stima provvisoria indicava un +0,7%.
La sostanza è che l’Italia, dopo tre anni di calo consecutivo, è riuscita a lasciare il segno ‘meno’ dinanzi alla dinamica del Prodotto, che comunque resta ancora sotto i livelli di inizio millennio. Ripercorrendo lo scorso anno, si ricorda come inizialmente il governo aveva posto un obiettivo del +0,7%; poi si era sviluppato un certo ottimismo – anche grazie all’intervento della Bce – che aveva lasciato sperare in un risultato migliore e l’aggiornamento del Def aveva portato l’asticella al +0,9%.
Il rallentamento economico globale, complici il nuovo tracollo dei prezzi del petrolio e i chiari di luna dei mercati, aveva dunque fatto calare un pessimismo diffuso sulla fase finale dello scorso anno. Alla fine, il succo è che il consuntivo non si discosta troppo dal punto di partenza, anche in considerazione del fatto che l’Istat ha rivisto i dati degli anni precedenti e questo si riverbera positivamente sul dato 2015. “Il governo mantiene i propri impegni, i dati sono incoraggianti e la crescita c’è”, ha avuto modo di commentare il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Su Facebook gli ha fatto eco il premier Matteo Renzi: “A inizio del 2015 avevamo immaginato la crescita del +0,7 per cento. La crescita è stata invece del +0,8 per cento. Meglio delle previsioni. Il governo Monti aveva chiuso con -2,3%; il governo Letta con -1,9%”.
Il resoconto Istat circa i grandi numeri del bilancio italiano dell’anno scorso non si limita alla dinamica dell’economia nel suo complesso, ma ne approfondisce alcuni risvolti interessanti. E’ per esempio confortante indicare la prima inversione di tendenza da otto anni a questa parte degli investimenti fissi lordi, che sono cresciuti dello 0,8% durante lo scorso anno.