Giornata delicata a Piazza Affari, condizionata dai titoli bancari. Ma la notizia è un’altra: Mediaset è stata sospesa dalle contrattazioni per via di eccesso di ribasso. La quotata, in queste ore, sta facendo registrare un calo teorico del 5% contro un Ftse Mib che sta lasciando sul parterre l’1,7%.
Si mette male per il titolo di Cologno Monzese, che sin dall’inizio delle contrattazioni è stato oggetto di pesanti acquisti causati dalla delusione del mercato per i conti trimestrali e per le prospettive della raccolta pubblicitaria.
Mediaset, di fatto, ha mandato in archivio i primi tre mesi del 2016 con ricavi netti attestatisi a quota 786,1 milioni di euro, in crescita in confronto ai 718,5 milioni del primo trimestre 2015 ma con un risultato netto negativo per 18,0 milioni di euro che va rapportato con i +0,6 milioni euro messi a segno un anno fa.
Matteo Cardani, vice direttore generale di Pubblitalia, ha anticipato che la crescita della raccolta pubblicitaria a maggio dovrebbe essere a una cifra, nella parte bassa della forchetta indicata.
Chi invece sorride, dopo la trimestrale, è CTI BioPharma. La quotata opera nel settore delle biotecnologie e ha chiuso il primo trimestre con un forte incremento dei ricavi che sono passati a quota 36,5 milioni di dollari, in confronto a $ 2,7 milioni dello stesso periodo del 2015.
L’aumento registrato nei ricavi totali per il primo trimestre del 2016 è dovuto prevalentemente all’iscrizione in bilancio di $ 32 milioni per pagamenti di milestones inerenti a pacritinib. Il reddito operativo GAAP per il primo trimestre terminato il 31 marzo 2016 è stato di 4,1 milioni di dollari, rispetto a una perdita operativa GAAP di 27,5 milioni di dollari registrata nel medesimo periodo del 2015. Il reddito operativo non GAAP, che esclude i compensi non monetari di natura azionaria, per il primo trimestre conclusosi il 31 marzo 2016 è stato pari a 8,0 milioni di dollari, rispetto a una perdita operativa non GAAP di 23,1 milioni di dollari registrata nel medesimo periodo del 2015.