Un difetto degli imprenditori? Sono poco previdenti. Non conoscono i rischi legati alla continuità aziendale e sono ottimisti in relazione al futuro del business. Questa è la fotografia di una classe, scattata in uno studio condotto dalla compagnia Pramerica Life. La compagnia appartiene al gruppo statunitense Pfi (Prudential Financial). Lo studio ha coinvolto circa 300 tra piccoli e medi imprenditori e uomini di azienda.
Tra gli aspetti approfonditi da Pramerica Life c’è l’approccio al tema previdenziale. Inoltre, si è parlato di attitudine a proteggere la continuità degli affari nei casi in cui un uomo chiave dell’azienda scompaia prematuramente. Si è poi discusso di visione imprenditoriale italiana nei confronti del futuro in tempi di crisi economica.
La ricerca americana illustra come gli imprenditori non si preoccupano del futuro pensionistico. Hanno una scarsa conoscenza della previdenza. Il 40% del campione, infatti, ha dichiarato di non conoscere la propria posizione previdenziale obbligatoria e il 10% di non essersi ancora posto tale problema. Tra quelli che hanno scelto di aggiornarsi, solo un imprenditore su due ha adottato strumenti di previdenza integrativa.
Tra i prodotti finanziari aventi finalità previdenziali prevalgono i fondi pensione aperta o Pip (scelti dal 45%), seguiti da soluzioni di tipo assicurativo (39%) e da investimenti di altre tipologie (16%).
Interessante appare anche il dato sul possibile uso del Trattamento di fine mandato dell’imprenditore (Tfm): il 65% del campione non è consapevole del fatto che può anche essere un valido strumento di previdenza complementare, deducibile dal reddito di impresa e confortato da un regime fiscale specifico e agevolato in fase di percepimento.