I dati di qualche tempo fa della Banca Centrale Europea nei quali l’Istituto parlava di una ripresa economica visibile già nella seconda metà del 20123, sono stati sconfessati dal nuovo bollettino emanato in questi ultimi giorni, in cui i dati sono stati tutti rivisti al ribasso.
► La BCE non cambia il costo del denaro
Il 2013 e il 2014 saranno ancora degli anni difficili per l’Eurozona per i quali la crescita del Pil è stata attestata, rispettivamente, allo 0,3 e allo 0,2%, in ribasso riguardo a quanto precedente comunicato. La motivazione va cercata nel calo delle attività economiche con conseguente discesa libera di consumi privati e collettivi.
Grande preoccupazione della BCE anche per la questione del lavoro. Il tasso di disoccupazione per il 2012 è stato dell’11,7%, ossia un punto percentuale in più rispetto a quanto registrato per l’anno precedente.
Un tasso che continua a crescere, anche se a ritmi più lenti, e che colpisce soprattutto le categorie più giovani di lavoratori dell’area mediterranea. In paesi comeGermania, Olanda e Austria la disoccupazione si è mantenuta entro il 10%, mentre ci sono stati paesi come Spagna e Grecia in cui l’aumento del tasso di disoccupazione è stato di oltre trenta punti percentuali.
► Rischi e soluzioni per l’Eurozona
Sono dunque i giovani ad essere stati più danneggiati dalla crisi economica, sia in termini di quantità di lavoro disponibile che in termini di garanzie contrattuali.