Eccezion fatta per drastiche variazioni dell’ultimo minuto in più od in meno delle quotazioni internazionali alla chiusura dei mercati di oggi, ci sarebbero le condizioni per una limitata variazione dei prezzi, contemplata attorno a 0,5 eurocent/litro, dovendosi, in questo conteggio, tenere anche in consderazine dell’effetto dell’aumento dal primo giorno di marzo marzo delle accise.
Aumento che incide per circa 0,3 cent/litro, Iva compresa. Ad affermarlo, nell’Osservatorio prezzi, è il presidente nazionale di Figisc Confcommercio, Maurizio Micheli:
Nel monitoraggio, in collaborazione con Assopetroli-Assoenergia, dei prezzi pubblicati dalla Commissione Europea risulta che il 24 febbraio lo stacco Italia delle imposte sui carburanti (ossia quante imposte si pagano di piu’ in Italia) rispetto alla media dei 28 Paesi U.E. e’ di +25,1 cent /litro per la benzina e +24,6 per il gasolio.
A tal proposito, vale la pena ricordare che a partire da questo sabato scatteranno significativi aumenti delle accise sul carburante. Assopetroli Assoenergia sostiene che da sabato prossimo e fino al 31 dicembre 2018 i cittadini italiani, al netto delle addizionali regionali, subiranno una pressione fiscale mediante l’incremento delle accise sui carburanti per autotrazione di ben 1,18 miliardi di euro, ai quali dovranno essere sommati altri 260,26 milioni di euro di Iva (calcolata sulle accise) per un valore totale di circa 1,44 miliardi di euro.
L’aumento sulle accise previsto da sabato avrà un peso di tredici euro all’anno in più per ogni famiglia che ha un’auto a benzina che percorre mediamente 15.000 Km. Invece, per una vettura a gasolio l’aumento sarà di 17 euro. Il centro studi evidenzia che dal 2010 le accise sono aumentate dieci volte, contro le due dell’Iva, portando una famiglia con un’auto a benzina quest’anno a sborsare 257 euro in più in confronto a quattro anni fa. Nel caso di automobile diesel, invece, l’incremento in confronto al 2010 sarà quantificabile in 388 euro.