Quando si fanno le simulazioni online per scovare tra le offerte disponibili degli istituti di credito, quelle migliori per il consumatore, si inseriscono dei dati medi, in genere un impiegato under40 che abita al nord e guadagna più di 2000 euro al mese. Ma qual è l’identikit reale dell’aspirante mutuatario?
Chiedere un mutuo, purtroppo, non è più una cosa che riguarda i giovani. Coloro che si affacciano nel mondo creditizio, in genere sono prossimi ai quarant’anni e hanno un contratto a tempo indeterminato. 39 anni è l’età media dei richiedenti un mutuo al nord, diventano 40 anni al sud e anche 41 nelle isole.
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A stilare l’identikit dell’aspirante mutuatario ci pensa uno studio di Tecnocasa che fa riferimento ai dati relativi ai primi sei mesi 2014, ricavati dai data base della banche. Coloro che ottengono un finanziamento dalle banche hanno un lavoro a tempo indeterminato nell’86,2 per cento dei casi e soltanto nell’8,1% dei casi hanno un lavoro autonomo oppure a tempo determinato. Ci sarebbe poi una parte residuale di richiedenti, l’1,8 per cento che avrebbe ottenuto un mutuo anche senza lavoro.
Una volta stabilito l’identikit del mutuatario medio ci si può spingere oltre nella valutazione degli istituti di credito che sanno rispondere maggiormente alle esigenze di questa platea di persone. Pare che le offerte più efficaci e misurate sul target siano quelle di Webank del gruppo Bipiemme ce opera in rete e propone un rapporto soltanto via web ai suoi clienti. Eppure la fiducia non manca in questa realtà creditizia.
Rispetto al genere di mutui richiesti si sa che il tasso fisso è quello preferito da chi ha bisogno di sapere in anticipo e con precisione l’impegno economico che deve affrontare. Gli importi, generalmente, sia che si scelga il tasso fisso che il variabile, non vanno oltre i 150 mila euro e si può avere una riduzione del tasso, come nel caso di Webank per importi che non superano il 60% del valore dell’immobile.