Prosegue a gonfie vele l’espansione di Eni in Egitto. Il gigante petrolifero italiano ha stipulato stamattina un nuovo accordo di concessione in modo da operare nel blocco Southwest Melehia, presso il deserto occidentale egiziano, nell’ambito del bid round internazionale competitivo Egyptian General Petroleum Corporation 2013.
La società del Cane a sei Zampe già è operativa presso il blocco Southwest Melehia mediante la controllata Ieoc, che ne possiede il 100%. Tale blocco colma una zona di circa 2.058 chilometri quadrati e si trova immediatamente a sud della licenza di sviluppo e produzione di Meleiha, operata da Agiba, società paritetica tra Ieoc (International Egyptian Oil Company) e Egpc (Egyptian General Petroleum Corporation) che gestisce le attività di Eni nel deserto occidentale.
L’acquisizione di questo nuovo asset migliora, insieme ai successi esplorativi a olio a grandi profondità ottenuti in quest’area negli ultimi due anni, il consolidamento ulteriore della la posizione di Eni in Egitto, Paese storicamente e strategicamente importante per la società.
La società guidata da Claudio Descalzi, infatti, è presente in Egitto dal più di cinquant’anni ed è il principale produttore del Paese con una quota equity di circa 210 mila barili di olio equivalente al giorno.
Ma la buona notizia proveniente dal fronte egiziano, evidentemente, non è sufficiente per giovare alla crescita del titolo a Milano.
Malgrado il nuovo contratto, infatti, a Piazza Affari il titolo Eni rimane debole e lascia sul terreno lo 0,85% a 14,03 euro, mentre prosegue il calo dei prezzi del petrolio con il future sul Brent che al momento cede lo 0,31% a 50,80 dollari al barile. Il derivato sul Wti recupera lo 0,23% a 48,9 dollari al barile.