Putin ha parlato nella sala San Giorgio del Cremlino per la prima volta dopo la sua rielezione. Un discorso che è stato accolto con favore e calore dai deputati delle due Camere e dalle massime autorità del Paese presenti.
Putin inizia il suo discorso parlando della legge che obbligherà i funzionari di Stato – presidente compreso – a dichiarare le proprietà all’estero e la provenienza dei redditi che ne hanno permesso l’acquisto. Una legge che prevede anche dei limiti su conti bancari e titoli detenuti fuori dalla Russia.
Il presidente russo l’ha chiamata “de-offshorizzazione“, un’operazione che dovrebbe riportare mille miliardi di dollari nelle casse dello Stato, l’unico modo possibile per ridare capitali e investimenti ad un’economia i cui margini di crescita, a causa della concentrazione nel settore energetico, sono molto ristretti.
Le buone intenzioni di Putin, il cui discorso non fa che aumentare i sospetti per una sua ulteriore candidatura nel 2018, passano anche per la lotta alla corruzione – il decreto legge è pronto anche se ci sono dei seri dubbi sulla sua efficacia – per le privatizzazioni e per una maggiore indipendenza della Russia dagli altri paesi, il che dovrebbe portare il Pil del paese a un tasso di crescita tra il 5 e il 6%, lontano dal 3,5% stimato per quest’anno.