Quale futuro dei fondi pensione

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 Per quanto riguarda il settore della previdenza sociale, potrebbero esserci delle novità del tutto ragguardevoli per i giovani, grazie ad agevolazioni fiscali, in modo da incentivarli ad una forma di previdenza integrativa.

E’ un tema abbastanza spinoso, quello delle pensioni integrative, affrontato nel corso del tempo dalle varie legislature. L’attuale esecutivo in carica ha dichiarato che sarà uno dei temi da affrontare con maggiore intensità. Il tema è particolarmente critico in particolare per il giovane che si affaccia al mondo del lavoro è si troverà una pensione calcolata soltanto con il sistema contributivo che difficilmente supererà la soglia del 30-40%.

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Quindi sarà necessario aggiungere alla pensione, una forma previdenziale alternativa. Ora la priorità viene data alla riforma del lavoro; ma successivamente si ritornerà infatti sul tema pensionistico. E le novità riguarderanno anche la previdenza complementare. Per i giovani potrebbero esserci novità in merito ad agevolazioni fiscali così da invogliarli ad una forma di previdenza integrativa.

Intanto sul mercato, si nota una costante crescita dei Pip, i piani individuali pensionistici offerti dalle compagnie assicurative. Le formule legate alla rendita vitalizia sono sostanzialmente tre, la formula della rendita certa, della controassicurata, la long term care. Tenendo conto che il titolare di una rendita vitalizia potrebbe morire prima che il sostegno accumulato sia stato interamente erogato, la rendita certa sarà erogata, appunto, nel periodo di certezza, a prescindere che l’assicurato sia in vita. In caso di morte saranno beneficiari gli eredi designati. La rendita sarà vitalizia se il pensionato è ancora in vita, si estinguerà se il pensionato è, nel frattempo, deceduto.

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È possibile stipulare delle contro-assicurazioni sulle rendite in maniera che, alla morte del beneficiario, il capitale il capitale rimasto possa essere corrisposto agli eredi, al coniuge, o ad altri indicati espressamente dal titolare. La formula Long term care prevede invece, in caso di non autosufficienza, che la rendita raddoppi.

 

 

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