I laureati maggiormente richiesti nel mondo del lavoro sono ingegneri ed economisti, anche se nel 60% dei casi l’esperienza è il requisito fondamentale.
In crescita anche le opportunità per le qualifiche professionali (+20.200). Lo rivelano le prospettive di assunzione comunicate dalle imprese dell’agricoltura, dell’industria e dei servizi, riportate dal Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e ministero del Lavoro per il 2014. Nello specifico, quest’anno le assunzioni di candidati con una qualifica o un diploma professionale (con contratto stagionale o non stagionale) potranno toccare il numero di 89mila unità (20.200 in più del 2013), equivalenti al 14,5% delle assunzioni totali di lavoratori dipendenti pianificate dalle aziende, contro il 12,2% dello scorso anno.
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Un aumento che oltrepassa anche quello, pur importante, che si ha per le assunzioni di laureati (2.500 unità in più rispetto allo scorso anno, per un totale di 66.600 assunzioni, pari al 10,9% di tutte quelle previste) e diplomati (16.600 in più rispetto al 2013, per un totale di 255mila unità da assumere, il 41,6% del totale).
Laureati e diplomati continuano quindi a rappresentare la maggioranza assoluta delle entrate annunciate dalle imprese (52,4%), ma è importante non sottovalutare che, a prescindere dal titolo di studio di cui si è in possesso, aumenta la percentuale di assunzioni per cui le imprese pretendono un’esperienza lavorativa pregressa (circa il 57% nel 2014, contro il 56 del 2013).
“Per ridare prospettive di occupazione ai nostri giovani – ha asserito il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello – c’è bisogno di una strategia complessiva. Oltre a cambiare le regole della scuola, serve un cambiamento culturale nelle famiglie e nella società sul valore formativo del lavoro in impresa e sull’importanza dell’educazione all’imprenditorialità”.