Nella scorsa riunione Mario Draghi, il presidente della Bce, ha detto che i tassi potranno essere ulteriormente abbassati restare al tasso minimo cui sono oggi fissati, ancora a lungo, finché non ci sarà una vera stabilità o ripresa economica.
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Per tale motivo, Draghi si dice pronto a nuove iniezioni di liquidità a patto che vadano a avvantaggiare le attività economiche e non quelle finanziarie. Molti analisti prevedono che per lo spread btp-bund come da quasi 6 mesi ci potrebbero essere una discesa intorno ai 200-150 punti. Se effettivamente dovesse esserci questa relativa calma è ipotizzabile che nel 2014 in merito all’andamento dei mutui, ci si potrà aspettare tassi leggermente in calo con una consequenziale riapertura delle erogazioni.
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Draghi raccomanda che, “I governi non devono fermare gli sforzi in corso per ridurre i deficit” che ritiene come vadano “migliorati i servizi pubblici e minimizzati gli effetti distorsivi della tassazione”. Così Draghi nella conferenza stampa mensile, esprime la volontà della Bce di tenere i tassi d’interesse bassi, usando “tutti gli strumenti a disposizione. Perché l’inflazione resterà bassa a lungo e dietro l’angolo c’è lo spauracchio deflazione (crescita negativa dei prezzi) capace di minare del tutto la crescita”.
E, infatti, la riprova è nella volontà confermata di mantenere l’attuale livello bassissimo dei tassi di riferimento interbancari in riga con le attese di analisti e mercati finanziari. Il costo del denaro nei 17 Paesi dell’ eurozona resta quindi al minimo storico di 0,25%, tasso deciso nel mese di novembre con un taglio a sorpresa.